La Russia si trova di fronte ad un dilemma. Come può fare a raggiungere un accordo di pace – ed evitare l’estensione di un terribile conflitto – quando per farlo si deve comunicare con imbecilli e vassalli? Ci riferiamo rispettivamente ai leader americani ed europei.
Il problema di provare a condurre una conversazione con degli imbecilli è che loro sono semplicemente incapaci di intendere niente di diverso dalla loro ottusa realtà. Soffrono di una dissonanza cognitiva e ne sono orgogliosi. In effetti, più sono gravi le disfunzioni cognitive, più l’imbecille è lodato per quanto è forte. Gli imbecilli non possono essere risvegliati; la loro rozza e ignorante visione del mondo è impermeabile a qualunque altra prospettiva, anche se più corretta. E In effetti soffrono di una avversione viscerale per qualunque correzione possa in qualche modo rimediare alla loro imbecillità.
Il problema di trattare con i vassalli è che loro non hanno il potere di cambiare gli eventi – nonostante abbiano un residuo di abilità di pensare indipendentemente e di riconoscere una prospettiva alternativa come più corretta o ragionevole.
Pertanto abbiamo questo dilemma di fronte alla Russia nelle sue trattative con Washington ed i suoi alleati europei sul conflitto ucraino.
Nel suo discorso a Monaco, il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, ha deplorato l’assenza da parte europea di qualunque tentativo di contrastare la sistematica vandalizzazione dell’ordine internazionale da parte di Washington. Lavrov è stato duramente attaccato e deriso per aver osato dire la verità e ancora di più per aver portato la logica ed evidenze storiche a supporto dei propri argomenti.
Gli imbecilli americani ritengono che assiomi ed accuse siano un dialogo razionale. Sono guidati dalla loro propaganda autistica ed illusi da ogni sua singola parola. E ne sono fieri! God bless America!
Il presidente Barack Obama, che dovrebbe essere uno dei più accorti politici americani, evidentemente non riesce a concepire niente di diverso al di fuori della camicia forza imposta dalla narrativa secondo cui, senza uno straccio di prova, il conflitto in Ucraina è «tutta colpa della Russia».
Nel suo discorso alla Casa Bianca questa settimana, con il cancelliere tedesco al proprio fianco, Obama ha detto di stare valutando la possibilità di mandare armamenti letali al regime di Kiev per «sostenere la difesa dell’Ucraina contro l’aggressione dei separatisti». Obama ha accusato la Russia di alimentare il conflitto e di tentare di violare l’integrità territoriale dell’Ucraina mettendosi di fronte ad un grosso rischio «dalla parte della canna di un fucile».
La verità. Russi etnici vengono uccisi nelle loro case, nei loro seminterrati, a scuola e per strada dal regime filoccidentale di Kiev, che ha lanciato una guerra di aggressione contro l’Ucraina dell’est dieci mesi fa, che ha causato oltre 5.500 morti e più di un milione di sfollati – e ancora Obama denuncia queste violenze come «aggressione dei separatisti» e vuole mandare altri armamenti letali agli aggressori.
Da Obama in giù, discendendo la scala politica, va solo peggio. Il vice presidente Joe Biden ha detto alla conferenza per la sicurezza lo scorso fine settimane a Monaco che «gli Ucraini hanno il diritto di difendersi» e quindi, che gli USA dovevano mandare aiuti militari per tutelarsi dall’ «aggressione russa».
Quindi, Mr Biden, che diciamo del diritto dei Russi etnici di difendersi? Sono esclusi da questo diritto? Non sono anche loro Ucraini? O essendo loro Russi etnici ciò li rende inferiori ai suoi occhi?
Il diplomatico più alto in grado in America, John Kerry, una persone che dovrebbe essere istruita, poliglotta e cosmopolita, continua a ripetere le stessa accuse infondate e dementi contro la Russia, affermando che quest’ultima è la «più grande minaccia per l’Ucraina». Anche Kerry vuole mandare armi in Ucraina per impartire una lezione alla Russia.
Lo stesso dicasi per Ashton Carter, segretario della difesa in pectore. Idem Michel Flournoy, che è indiziato di essere il prossimo segretario della difesa se Hillary Clinton vincerà le elezioni presidenziali del 2016. Idem Bobby Jindal che è uno dei favoriti alla candidatura alle presidenziali da parte dei Repubblicani. Idem il responsabile per la politica estera dei Repubblicani Bob Corker. Idem il capo degli stati maggiori congiunti, il generale Martin Dempsey. Idem i membri dell’establishment della politica estera americana al Brookings Institute ed al Consiglio Atlantico. Idem le redazioni dei maggiori mass media americani, compresi il New York Times ed il Washington Post. Tutti instancabilmente a ripentere il mantra che il conflitto in Ucraina è dovuto all’aggressione russa e che armare il regime di Kiev sia un’ottima idea per la pace. Tutti rigurgitano una banale parodia di storia che ritrae il presidente Vladimir Putin come «un dittatore di metà ventesimo secolo» della stessa vena «espansionista» di Adolf Hitler o Benito Mussolini. (Senza un cenno di comprensione del fatto che il fascismo di metà ventesimo secolo è stato fomentato dai poteri capitalisti come una politica occulta per attaccare l’Unione Sovietica, ed ha causato 30 milioni di morti solo in Russia. Una politica che continua oggi sotto le sembianze del sostegno USA per il regime neo nazista di Kiev in quanto forza di destabilizzazione contro la Russia.)
Il lato più spaventoso degli imbecilli Americani è che loro non hanno il minimo dubbio di aver subito il lavaggio del cervello. Sono cloni Orwelliani che credono che la guerra è pace, la schiavitù è liberta, e che la verità sia qualunque cosa ti sia detto esserlo.
I politici americani che hanno seguito la Conferenza sulla Sicurezza di monaco hanno deriso gli sforzi della Merkel e del presidente Hollande di impegnare Putin in un confronto politico sulla crisi ucraina, definendolo «una stronzata».
I tre leader hanno proposto di continuare le lunghe discussioni che si sono tenute a Mosca con un altro incontro a Minsk, la capitale della Bielorussia questo fine settimana. Non è affatto certo che Putin, Merkel ed Hollande possano avere successo nel loro tentativo di ottenere che il regime di Kiev si seda al tavolo delle trattative coi separatisti pro-Russia dell’Ucraina orientale. I rozzi Americani stanno di sicuro facendo del loro meglio per far fallire il dialogo prima che possa avere qualunque possibilità di successo.
In contrasto con l’entusiasmo degli Americani, c’è un nuovo consenso tra gli Europei che immettere altre armi in Ucraina non è la soluzione, che anzi deve essere evitato e che i separatisti hanno fondate ragioni per l’autonomia politica che meritano un confronto che le rispetti.
Gli Europei, almeno in pubblico, possono ancora supportare la trita narrativa secondo cui la Russia sta destabilizzando in segreto l’Ucraina con le proprie truppe ed il supporto militare per i separatisti. Mosca respinge con forza queste accuse. Ma per lo meno gli Europei sembrano avere sufficiente sottigliezza intellettuale da capire che puntare un dito accusatorio contro Putin è controproducente e che ci può essere più di una versione di questa storia.
A suo credito, va dato atto ad Angela Merkel di essere rimasta ferma nella sua opposizione ai richiami americani ad un maggior coinvolgimento militare in Ucraina. Durante il suo viaggio a Washington questa settimana, ha categoricamente escluso la possibilità di madare altri armamenti in Ucraina. L’opposizione della Merkel alle proposte USA è stata denunciata dai senatori repubblicani come un «tentativo di propiziarsi Putin», tirando fuori stupidi paragoni con Chamberlain ed Hitler alla conferenza di Monaco del 1938.
Trattare con gli imbecilli Americani quindi è impossibile. Loro vivono in un universo mentale diverso da quello della maggior parte delle altre persone. Il loro mondo è costituito da propaganda antistorica e da un’attitudine rozza che rende il dialogo, la reciprocità e la delucidazione socratica una prospettiva fosca. La loro arroganza ed ignorante presunzione fanno da ostacolo ad una comunicazione genuina ed alla comprensione. E’ tutta colpa di Putin; tutto è causato dalle cupi orde russe; è il malvagio impero sovietico che fa il suo ritorno. Un’operazione illegale sostenuta dagl Stati Uniti contro un governo democraticamente eletto? Un regime sostenuto dagli USA che fa la guerra alla popolazione di Russi etnici nell’est dell’Ucraina? Siete scemi? Siete fighette che fanno l’apologia di Putin?
Come puoi avere a che fare con gente così? Semplicemente non puoi.
Comunque, il problema aggiuntivo è che gli Europei non sono veramente liberi di agire secondo una linea indipendente. E’ chiaro che Merkel ed Hollande e molti altri leader europei che i piani americani di riempire l’Ucraina di ulteriori armamenti letali, è una idea terribile che potenzialmente può fare scoccare la terza guerra mondiale. E’ chiaro che molti Europei pensano che le sanzioni ordinate dagli USA contro la Russia, sono non solo controproducenti, ma in effetti, una inutile politica ostile che sta danneggiando i lavoratori, gli agricoltori e l’economia europei quanto quelli russi.
Il fatto è che gli stati europei sono vassalli dell’America. Non sono liberi di agire al difuori delle linee dettate da Washington, non importa quanto queste siano ridicole. La Germania è considerata la locomotiva d’Europa ed è la quarta economia del mondo. Ma nonostante questo, come ci ricorda l’analista politico tedesco Christof Lehmann, la Germania non ha mai goduto di una vera indipendenza politica dalla fine della seconda guerra mondiale. Non ha una costituzione degna di un paese moderno e continua ad essere occupata dai «vincitori» Americani e dai loro alleati Britannici. «La Geramnia è de facto una colonia USA», dice Lehmann. «In qualunque momento, sotto le leggi del dopoguerra, le truppe americane possono rovesciare il governo della Germania, che è tecnicamente e legalmente uno stato occupato, uno stato vassallo».
Lo spionaggio da parte del servizio segreto americano NSA, ai danni della cancelliera Merke, rivelato ne 2013 da Edward Snowden è un esemppio rilevante. Ancora più eloquente è il fatto che la Merkel non abbia risposto a questa grave violazione della «sovranità» tedesca con la forza che la violazione americana meritava. Ha docilmente accettato l’intrusione come una condizione dell’egemonia americana del dopoguerra. Lehmann sottolinea che qualunque mossa in passato la Germania per creare una politica estera indipendente, ed una in particolare che implica il ravvicinamento con la Russia, sono state respinte in serie con il veto degli Stati Uniti e del loro alleato britannico. «Abbiamo visto che durante il governo dei Cancellieri Willy Brandt and Gerhard Schroeder, i loro sforzi per l’adozione di una relazione più amichevole con la Russia, sono stati sabotati in ogni passo da Washington e Londra» dice Lehmann.
Per questo Merkel merita molto rispetto per la sua affermazione coraggiosa della scorsa settimana contro il militarismo. Quello che sta facendo è sfidare una fondamentale linea Rossa a Washington: in particolare che gli stati europei e specialmente la Germania non possono, anzi non devono osare di mettere in discussione l’egemonia americana e la sua politica tradizionale di ostilità nei confronti della Russia.
Forse alla fine Mekel ed Hollande potrebbero recepire il messaggio da parte di milioni di odinari cinttadini EU, che protestano contro la tattica guerrafondaia americana nei confronti della Russia a spese dell’Europa, ma data la tradizione Europea di Vassallaggio nei confronti degli imbecilli Americani, la possibilità di una svolta positiva per delle pacifiche relazioni, resta sfuggente. La leadership europea è ancora sotto il controllo di Washingron. Ma le masse popolari sono disgustate e potrebbero rompere con la forza questi legami imbecilli.
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Traduzione a cura di Mario B.
Articolo pubblicato da Strategic Culture Foundation il 10/02/2015
gli europei(intendo la classe dirigente) dell’Ovest e dell’Est non possono avere ,e non hanno ,una capacità di comprendere che si sono consegnati nelle mani di una Nazione ‘d’Oltreoceano che ha molte affinità con la volontà di Potenza dello stato Nazista di Germania, defunto nel 1945.
Queste élite non si sono accorte che gli USA sono cambiati “culturalmente” e non sono più il Paese che portò la Libertà in Europa nel 45 ; più propriamente sono diventati egemoni in tutto ciò che riguarda la vita materiale perché quella spirituale l’hanno distrutta con i loro modelli di vita propagandati dal baraccone Hollywoodiano.
I nostri giovani e meno giovani , sono come inebetiti dai media che compulsano avidamente ogni giorno per conoscere il futuro dei loro “Investimenti” anziché il loro precario presente .
Tutto l’Occidente è condannato a perire per mano di una Nazione che nel Mondo è odiata perché pretende di stabilire quali siano i confini di libertà di ogni Stato-Nazione.
Le guerre Umanitarie, forse anche “Umanistiche”,( e quando mai non lo sono?) hanno dato dei risultati dolorosi perché l’unica lIbertà che si è salvata è quella degli USA che si sono conquistati sia la Libertà di uccidere i privati sia di distruggere gli Stati che vi si opponevano.