Il Tagikistan è stata a lungo considerato come la più povera delle ex repubbliche sovietiche. Nel 2013 per esempio, il PIL procapite a parità di potere d’acquisto era pari a 2.536 dollari, mentre in Ucraina era pari a 8.652 dollari. Sembrerebbe inappropriato paragonare l’impoverito Tagikistan, provato dalla guerra civile, con l’Ucraina, prosperosa fino a poco tempo fa.
Ma non è cosi semplice. Lo scoppio della guerra civile e la disintegrazione dell’Ucraina hanno reso tale paragone possibile ed appropriato, poichè per comprendere l’entità dell’impoverimento dell’Ucraina in un solo anno, è opportuno confrontare alcuni tra i suoi indicatori economici con quelli del Tagikistan.
Tutte le guerre civili si somigliano
Anche se gli Ucraini hanno iniziato a combattersi l’un l’altro nel loro 23° anno di indipendenza, la guerra in Tagikistan scoppiò solamente cinque mesi dopo la propria dichiarazione di indipendenza del 9 Settembre 1991. E non si è arrivati che il 27 Giugno del 1997, al nono meeting al Cremlino tra i rappresentanti del governo tagiko e le opposizioni unite, alla firma di un accordo di pace definitivo.
Solo nel 1992-1993 sono state uccise in Tagikistan circa 60.000 persone, e il numero di rifugiati nel solo 1994 era stimato essere di 1,5 milioni. Il danno economico, secondo diverse stime, ammonterebbe dai 7 ai 10 miliardi di dollari. Vennero incendiate all’incirca 150.000 abitazioni ed altre 15.000 furono saccheggiate. Nell’Oblast meridionale di Qurghonteppa[1] l’80% circa della capacità produttiva industriale è stata distrutta. Dal 1997, la produzione industriale del Tagikistan è crollata del 72%.
L’Ucraina ha appena iniziato il suo viaggio lungo questa strada sanguinosa; ma anche prima del Calderone di Debaltsevo, la guerra ha reclamato più di 50.000 vittime secondo l’intelligence tedesca. Il PIL reale dell’Ucraina, alla fine del quarto trimestre, era sceso del 15,2% , senza considerare quello della Crimea e delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, le quali contavano insieme per circa il 20% del pil del paese. Dal 20 Febbraio, come conseguenza dei combattimenti nella Repubblica del Donetsk, il 90% della capacità industriale di quest’ultima è stata distrutta o è inattiva. La distruzione di case ed infrastrutture è incalcolabile. Inoltre, anche se questo è solo l’inizio, la popolazione ucraina è già caduta ai livelli di povertà del Tagikistan.
Pensioni minime e salari
La pensione minima in Ucraina è di 979 grivnie, mentre il salario minimo è di 1.218 grivnie. Sia le pensione che il salario minimo in Tagikistan sono di 250 somoni. Al tasso di cambio nominale, 1 dollaro Usa valeva dalle 21 alle 22 grivnie il 14 Marzo, ma al tasso attuale sarebbero 26. Il numero di somoni per un dollaro sarebbe di 5,53.
Quindi, se convertissimo pensioni e salari in Ucraina e Tagikistan in dollari Usa, scopriremmo quanto segue:
– La pensione minima in Ucraina, è di circa 44 dollari al cambio nominale (al tasso di cambio reale è di 37,60 dollari), mentre la pensione minima in Tagikistan è di 45,20 dollari; inoltre
– Il salario minimo in Ucraina a cambio nominale è di circa 55 dollari (attualmente 46,80 dollari), mentre il salario minimo in Tagikistan è di 45,20 dollari.
A scopo comparativo, un anno fa quando un dollaro equivaleva ad otto grivnie, la pensione minima in Ucraina era di 118 dollari, e il salario minimo equivaleva a 152 dollari.
A Settembre il presidente del Tagikistan Emomali Rahmon ha promesso di aumentare i salari minimi del 50% a 400 somoni. Le borse di studio per gli studenti saranno aumentate del 30%. Saranno stanziati 6 milioni di somoni allo scopo.
In Ucraina il prossimo aumento di pensioni e salari minimi avrà effetto dal 1° Dicembre di quest’anno. Il governo di Kiev ha promesso di aumentare le pensioni minime a 1.074 grivnie e i salari minimi a 1.378 grivnie, ma solo se non sarà costretto a tagliare la spesa ai programmi di welfare. Data l’imposizione delle misure di austerity del FMI, un aumento di pensioni e salari sembra probabile quanto l’atterraggio di astronauti sulla superficie nebulosa di Urano. Anche se Emomali Rahmon non dovesse mantenere le sue promesse, i tagiki vivono già una vita migliore degli ucraini in termini di pensioni e salari minimi.
Lavoratori emigrati
Secondo le cifre fornite dal direttore dell’Ufficio Federale dell’Emigrazione russo, Konstantin Romodanovski, nel 2013 circa tre milioni di lavoratori ucraini emigrati hanno guadagnato 27 miliardi di dollari in Russia. All’inizio del 2015 vi erano più di 1.300.000 ucraini in età militare in Russia. Dai 5 ai 7 milioni di ucraini hanno lasciato il paese da ogni regione per cercare lavoro, facendo arrivare, nel 2014, 9 miliardi di dollari in Ucraina.
Il numero di lavoratori emigrati tagiki è stimato essere da uno a 1,2 milioni, ed essi costituiscono più del 90% dei lavoratori emigrati del Tagikistan. Essi hanno mandato alle loro famiglie in totale, nella prima metà del 2014, 1,7 miliardi di dollari.
La popolazione del Tagikistan nel 2014 era di 8,2 milioni, e la percentuale delle persone in età da lavoro sul totale era di circa il 60% o 4.920.000.
La popolazione dell’Ucraina era di 45.49.000 persone nel 2013. Da quando le proteste di Euromaidan hanno innescato il processo di disintegrazione nel 2014, la Crimea (composta da 2 milioni di persone circa) ha ufficilamente lasciato l’Ucraina e le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (l’RPL composta da circa 1,2 milioni e la RPD da 1.8 milioni di persone) hanno fatto lo stesso per i loro obiettivi pratici. Perciò secondo stime approssimative, la popolazione Ucraina sarebbe scesa a 40,5 milioni di persone. Nel 2013 la percentuale di popolazione occupata era del 48% circa. Di conseguenza, nel 2014 il numero delle persone abili al lavoro era di circa 19,4 milioni (se includiamo la RPL e la RPD si arriva a 21,2 milioni).
Se facciamo un calcolo approssimativo del numero di cittadini in età da lavoro che hanno lasciato il paese in cerca di occupazione (perché l’autore non ha dati sul numero di lavoratori emigrati dalla Crimea e dalle due repubbliche), risulta che da un terzo a un quarto della popolazione lavorativa ucraina se n’è andata. A confronto, anche in Tagikistan questa cifra è di circa il 25%.
Pertanto, circa un quarto della popolazione sia in Tagikistan che in Ucraina è emigrata in cerca di lavoro.
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Dio solo sa quanto durerà la guerra civile, quante vittime costerà e quante città saranno distrutte, ma un anno dopo l’inizio della guerra l’Ucraina ha già raggiunto un livello di distruzione paragonabile alla guerra civile del Tagikistan.
L’Ucraina non ha ancora dichiarato default sul suo debito, ma salari e pensioni minime sono precipitati a livelli del Tagikistan, sebbene solo un anno prima sembrasse inconcepibile un simile rapido declino, che allora era solo agli inizi. In Russia inoltre i lavoratori emigrati dall’Ucraina stanno gradualmente rimpiazzando quelli dell’Asia centrale.
E questo è solo l’inizio. Ora ucraini e tagiki hanno più di una cosa in comune. Non solo facevano entrambi parte dell’Unione Sovietica, ma condividono inoltre un destino simile: quello di girare per il mondo in cerca di lavoro dopo aver visto distrutte le loro vite.
[1] L’Oblast di Qurghonteppa è stata una suddivisione amministrativa del Tagikistan fino al 1992, quando è stato accorpato all’Oblast di Kulob per creare la provincia di Khatlon.
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Articolo di Ivan Lisan apparso originariamente su Odnako.org il 17 marzo 2015, poi su Saker.is l’11 aprile 2015
Traduzione in italiano a cura di Valentino Fancello per Sakeritalia.it
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