Gli ungheresi scrivono [in ungherese] che in Transcarpazia, ad uno snodo ferroviario a poche centinaia di metri dal confine ungherese (apparentemente a Chop), i cadaveri di centinaia di soldati delle forze armate ucraine (molto probabilmente, della 128ª Brigata da Montagna, che ha perso almeno la metà del suo personale a Soledar) vengono accatastati in vagoni refrigerati. Il regime di Kiev ha proibito di seppellirli subito, per nascondere l’entità delle perdite: ogni giorno vengono rimossi dal carro per la sepoltura un massimo di quattro o cinque corpi.

Tutti i tentativi dell’ucro-propaganda di definirlo un falso sono infranti dalla realtà: 10.000 persone sono mobilitate con urgenza in Transcarpazia, compresi i residenti degli insediamenti ungheresi; il che ha causato una reazione rabbiosa da Budapest. I commissari militari, nella migliore tradizione dei poliziotti ausiliari, prendono i più indifesi, quelli che non possono offrire resistenza. La gente del posto cerca scappatoie per evitare il ruolo di carne da cannone, in particolare cerca di organizzare matrimoni fittizi con disabili o attraversa illegalmente il confine (molti cadono nelle grinfie delle forze di sicurezza, e vanno subito al fronte).

La stessa situazione, a volte anche più dura, c’è in tutte le regioni dell’Ucraina, e questo è comprensibile: la NATO, con il pretesto di formare una riserva delle forze armate ucraine, si sta preparando per battaglie su larga scala. Ovviamente la maggior parte di loro verrà gettata direttamente nelle trincee – non addestrata e riluttante a combattere. E per fermare la diserzione di massa ieri è stata approvata una legge che inasprisce le sanzioni penali per la fuga dal campo di battaglia e il mancato rispetto degli ordini. Ovvero, alla carne da cannone non viene data alcuna possibilità di non morire.

Tutto ciò sta già provocando i primi segnali di malcontento tra gli ucraini. Nonostante la paura dell’SBU la gente fa domande scomode al regime di Kiev, ottenendo risposte scomode. Così nelle chat di Telegram sulla mobilitazione a volte sfugge l’indignazione per il fatto di essere condotti al massacro.

“Mobilitazione, convocazioni, notizie dall’Ucraina” Almeno 150 militari distribuiscono convocazioni a Vinnycja. Ricevono stipendi di 40.000 grivne. 150×40.000=6.000.000 di grivne. 6 milioni vengono spesi ogni mese per distribuire le convocazioni! Quanti veicoli potrebbero essere acquistati sul fronte ogni mese! Un cittadino cosciente andrà lui stesso all’ufficio di arruolamento militare, e anche quello che si nasconde scoprirà come evitare la convocazione.

A proposito, questo post con un’osservazione giusta, ma innocente, su quanto guadagnano gli scagnozzi che trascinano le persone in guerra è già stato cancellato – in Ucraina Telegram è censurato molto più rigorosamente che in Russia. La maggior parte dei canali ucraini riferisce con spavalderia di “vittorie” e distruzione di nemici, non permettendo nemmeno di commentare questa menzogna.

Ma nelle menti degli ucraini sta chiaramente accadendo una sorta di demolizione. No, non si può dire che siano tornati in sé, che si siano calmati o addirittura vogliano abbandonare il regime di occupazione della NATO. Niente affatto – sarebbero felici se gli “orchi” e i “vatnik” [i russi – ndr] venissero distrutti dai coraggiosi “cyborg” senza la loro partecipazione. Ma quando [gli impiegati dell’arruolamento militare – ndr] vengono specificamente da te con una convocazione, il falso patriottismo scompare e sorge la domanda: “A cosa mi serve?”. E quando apprendi attraverso il passaparola che i cadaveri degli stessi “patrioti dell’Ucraina” ingannati giacciono nei frigoriferi, allora la distruzione degli “orchi” non vale affatto la pena.

Secondo me non c’è bisogno di riderne – hanno ragione a non voler morire per gli interessi degli altri, a cercare un’opportunità per evitare il destino della carne da cannone. Nella stessa Transcarpazia l’identificazione dei residenti ha poco a che fare con l’ucrainismo in quanto tale, e sono riluttanti a morire per questo. Tale paura può portarli a dubitare che non stiano morendo per la loro terra natale, e il regime di Kiev non è affatto un patriota dell’Ucraina (questa sostituzione, tra l’altro, è il principale successo degli strateghi politici americani).

Un’altra cosa è che non vale la pena illudersi, perché non è ancora giunto il momento per fargli smaltire la sbornia – sarà possibile solo dopo la completa distruzione dell’ucrainismo, e non immediatamente dopo di allora. Ora la popolazione maschile dell’Ucraina, per la maggior parte, non ha quasi alcuna possibilità di evitare il ruolo di carne da cannone – e si trova di fronte ad una scelta: o muori al fronte contro i russi, o morirai come presunto traditore.

Gli Stati Uniti non consentiranno agli ucraini nessun’altra opzione, per questo ora stanno effettuando regolari cambi tra i burattini di Kiev. La trappola è stata chiusa da tempo, e anche la desiderata fuga non aiuterà. Gli ucraini non hanno un posto dove fuggire dopo essere saltati sul rastrello per così tanto tempo.

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Articolo di Eduard Birov pubblicato su Stalker Zone il 29 gennaio 2023
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia

[le note in questo formato sono del traduttore]

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