Abbiamo l’onore di presentarvi alcuni tra gli articoli passati del Saker, tradotti dall’ottimo
sito www.ortodossiatorino.net,
vi invitiamo a visitarlo per meglio comprendere la Russia.
Questo articolo è comparso sul blog Russia Insider il 30 Settembre 2014
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Il commento odierno di Saker è di grande attualità, poiché oggi abbiamo pubblicato un video sensazionale sull’ignoranza dei media occidentali degli eventi che circondano il massacro di Odessa del 2 maggio.
Questo diventerà un grosso problema.
Il flusso di notizie crescente circa l’estrema brutalità del regime di Kiev e la massiccia presenza neo-nazista nei suoi ranghi, sta diventando una valanga, e, siamo sicuri, finirà per essere un enorme imbarazzo per gli Stati dell’Unione Europea e per gli USA che hanno sostenuto Kiev.
Questo è particolarmente vero per la Germania, che è iper-sensibile alle questioni naziste.
Ascoltate Saker, non avremmo potuto dirlo meglio noi stessi:
Oggi, sepolta al nono minuto dell’ultima edizione del notiziario sul canale 1 alla televisione russa, c’è stata una dichiarazione lunga 23 secondi dell’investigatore lettone sui diritti umani, Enorst Gronych, che ha dichiarato davanti alle telecamere di avere intervistato gli abitanti di un villaggio di recente evacuato dalle forze di repressione della giunta, abitanti che gli hanno raccontato “ripetuti casi di stupri di gruppo di ragazze minorenni di età compresa tra 12, 13 e 14 anni” da parte di teppisti ucraini.
Secondo Gronych, questo tipo di modello rientra nella definizione di “genocidio”.
Infatti, i canali televisivi russi hanno anche segnalato fosse comuni, numerosi casi di civili tirati fuori delle loro auto e sommariamente fucilati, fosse comuni di persone uccise con le mani legate dietro la schiena e torture, torture e altre torture: pestaggi sistematici, marchiature con svastiche, coltellate, ossa rotte, traumi cranici, reni danneggiati sono apparentemente tutto ciò che ogni persona detenuta (indipendentemente dal motivo della sua detenzione) dovrebbe aspettarsi dai “liberatori” della giunta.
Inoltre, sta diventando evidente che circa il 50% dei “prigionieri di guerra” della Novorossija che vengono scambiati con prigionieri di guerra ucraini, secondo i termini del recente accordo del cessate il fuoco, non sono per niente combattenti, ma civili sequestrati al solo scopo di uno scambio di prigionieri.
Non è difficile immaginare ciò che veramente è accaduto al 50% mancante: per la maggior parte, sono stati torturati e uccisi da criminali ucraini ubriachi (in netto contrasto con i prigionieri di guerra ucraini, che sono stati curati, lavati, nutriti, vestiti e poi hanno avuto la scelta di stare in Russia o tornare in Ucraina).
Per chiunque abbia familiarità con il nazionalismo ucraino e i nazionalisti ucraini, questo non sorprende. Non solo è pienamente coerente con ciò che accade nel resto dell’Ucraina controllata dalla giunta, è anche coerente con la prassi dei nazionalisti ucraini prima e durante i tempi di Bandera.
No, ciò che è sorprendente è il silenzio assoluto su questo in Occidente. Per qualcuno come me che ricorda vividamente le proteste forti e indignate delle ONG occidentali sui diritti umani, dei media e dei governi sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia, Bosnia o in Kosovo (tra cui molti episodi completamente inventati!), è sorprendente vedere come “per alcuni ragioni misteriose” le atrocità ucraine sembrano passare inosservate in Occidente.
Lo stesso Occidente che è assolutamente indignato per l’arresto delle attiviste delle Pussy Riot e che sembra credere seriamente che l’organizzazione di un “gay pride” a Mosca è un diritto umano, è apparentemente del tutto indifferente agli stupri di gruppo nei confronti di ragazze di 12-14 anni.
Questo che cosa ci dice dell’Occidente, dei suoi valori, dei suoi leader, dei media e della gente?
Saker
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