Uno bisogna che si sforzi per dire qualcosa di veramente positivo circa l’Ucraina.
Ed è triste per il paese e la sua gente che la seria crisi in cui si trova sia stata indotta artificialmente dall’esterno.
È impressionante la trasformazione subita dall’Ucraina dall’inizio della ‘rivolta del Maidan’, un anno fa. La sua politica interna ed i suoi rapporti internazionali sono irriconoscibili, la sua economia è sull’orlo dello sfacelo e del fallimento.
Il Peccato Originale
Ciò che segue è un breve elenco di cosa è accaduto in Ucraina a partire da quello che deve essere descritto come il “Peccato Originale” – la deposizione forzata del governo eletto democraticamente a Kiev il 22 febbraio di quest’anno. Il colpo di stato, violento e con forte ed ovvio supporto occidentale che determinò la fuoriuscita di Viktor Yanukovych, scosse l’ordine legale e costituzionale del paese. Questo evento traumatico continua ad influenzare tutti gli aspetti della vita in Ucraina.
L’occidente offre una narrazione dell’Ucraina che privilegia soprattutto e principalmente la democrazia. E le elezioni sono un feticcio per il tanto auspicato risultato della legittimazione democratica, area in cui l’Ucraina non ha raggiunto alte votazioni, nonostante i proclami e le smentite del dipartimento di stato americano riguardo il suo coinvolgimento diretto nelle decisioni politiche del paese.
Il parlamento, insediatosi immediatamente dopo il colpo di stato, ha subito una purga. Poi ha votato su importanti regole costituzionali senza un quorum e senza il coinvolgimento della corte costituzionale. Tutto molto illegale secondo la legge ucraina, ma lodato in occidente. Perciò, al cuore dei nuovi poteri che governano in Ucraina, c’è la illegittimità legale.
L’elezione presidenziale del 25 maggio che ha visto vincere al primo turno Petro Poroshenko, il favorito di Washington, si è svolta mentre l’est del paese subiva violenze, intimidazioni e guerra civile. Lo stesso vale per le elezioni parlamentari di ottobre. Ciò nonostante, l’occidente ha dato al nuovo governo di Kiev il sigillo della sua approvazione. Nel frattempo, le elezioni tenute in Donbass – un chiaro esempio di autodeterminazione, sono state dichiarate illegittime. A questo punto abbiamo narrazioni diverse sulla legittimità in Ucraina, qualcosa che punta ad una inevitabile rottura o partizione del Paese.
Legittimare estremismo ed oligarchia
Il “Peccato Originale” ucraino ha anche legittimizzato e reso rispettabili gruppi apertamente neo-nazisti ed i loro dirigenti. L’ultra-nazionalista e violento leader di Settore Destro, Dmytro Yarosh, ha vinto un seggio nel nuovo parlamento (e senza una parola di condanna da parte dell’occidente). L’elettorato si è mosso decisamente verso destra. Ma ciò difficilmente riflette una opinione popolare o qualche schema elettorale. Il partito comunista ed il partito delle regioni sono stati intimiditi e spinti fuori dalla competizione. Alle precedenti elezioni, questi due partiti avevano raccolto circa il 40% dei suffragi. Come l’attuale parlamento possa essere considerato il frutto di un processo democratico è difficile da immaginare.
Chiaramente molto è cambiato nella politica ucraina. Tuttavia, una caratteristica del panorama politico è il potere soffocante e la influenza corrosiva degli oligarchi del paese. Poroshenko è chiaramente un altro oligarca che ascende al centro del potere a spese dei suoi colleghi. Eppure questa volta c’è una differenza. Poroshenko è l’oligarca ucraino installato per eseguire i comandi di Washington e Bruxelles. Quanto Poroshenko sarà efficace in questa impresa resta da vedere: continua a doversi guardare dagli ultra-nazionalisti e dai neo-fascisti, lasciati liberi fin dal colpo di stato di febbraio, che possono ancora minacciarlo.
L’aperto supporto dell’occidente all’oligarca Poroshenko è problematico per alcune ragioni. Innanzitutto, egli appartiene alla stessa “compagnia arancione” che ha fallito nel partorire cambiamenti reali quando ne ha avuto l’occasione dopo la “rivoluzione arancione”. Quindi adesso abbiamo la porta girevole della “compagnia arancione” meno la “compagnia blu e rossa”, ora neutralizzata, con in più elementi della “compagnia marrone”. Se questo non suona abbastanza disfunzionale, aggiungete alla miscela il fatto che l’Ucraina ha una grande necessità di serie (e molto penose) riforme economiche. Obiettivamente, Poroshenko deve mettere il guinzaglio ai suoi colleghi oligarchici per far sì che le riforme funzionino realmente. C’è veramente qualcuno che crede ad un Poroshenko autoesclusosi dagli affari o ai suoi compagni oligarchi che gli permettano di distruggere i loro imperi? Chiunque creda ciò non conosce nulla della storia dell’Ucraina post-sovietica.
Andar per strade separate.
Il colpo di stato di febbraio ha fracassato ogni cosa in Ucraina, compresa la sua sovranità. Il “Peccato Originale” ha distrutto per sempre il delicato equilibrio di ciò che era l’Ucraina. Prima del colpo di stato c’erano nel Paese elementi reali di competizione elettorale, malgrado l’influenza corruttiva degli oligarchi. Durante il corso degli ultimi 12 mesi, questo è tutto cambiato. La Crimea, con la sua maggioranza russa ed i suoi legami storici incontestabili con la Russia, ha avuto paura del nuovo ed illegale regime di Kiev. Questa paura è diventata opportunità. La retorica politica ed il tipo di persone che stavano prendendo il controllo di Kiev hanno spaventato la maggioranza della Crimea ed allarmato Mosca. Il solo pensiero dei porti d’altomare della Crimea caduti nelle mani della NATO è stato giudicato una minaccia alla sicurezza nazionale della Russia. La illegittimità del colpo di stato di febbraio fu il primo passo nel cambiamento dei confini ucraini. La Crimea ha votato per i suoi interessi ed il resto è storia. La Russia accettò graziosamente e con pieno diritto il ritorno della Crimea alla patria.
Eppoi c’è la guerra civile ucraina. Un anno fa solo gli storici usavano il termine “Novorossia”. Oggi è un luogo fisico reale ed un posto molto concreto nella testa di milioni di persone. Il regime di Kiev ha creato Novorossia. Ci sono stati molti dibattiti e discussioni sulle identità nazionali ucraine, sì, identità plurime. Nell’ovest del paese c’è stato un incremento continuo di quelli che si sentono anti-Russia e anti-russi. Molti di essi hanno accolto il messaggio fascista del nazista ucraino Stepan Bandera che abbracciò Adolf Hitler durante la seconda guerra mondiale. Il colpo di stato sostenuto dall’occidente ha dato loro quell’opportunità politica di manifestarsi pubblicamente che tanti, solo un anno fa, credevano irrealistica. Una prospettiva terrificante per molti residenti all’est ed al sud dell’Ucraina.
La gente di Donetsk e Lugansk, zona conosciuta collettivamente come Donbass, sono stati forzati a riflettere e quindi a reagire rapidamente, quando il governo da loro votato per Kiev è stato rovesciato illegalmente. Queste persone di etnia russa e parlanti russo sono state forzate a scegliere la loro identità e quindi le loro fedeltà politiche. Kiev li ha forzati a ciò, non Mosca. Dopo i continui assassini della “operazione anti-terrorismo” di Kiev contro la popolazione dell’est, non deve destare meraviglia che queste persone preferiscano vivere in pace al di fuori del controllo di Kiev e, probabilmente, sotto la protezione della Russia.
Divorzio artificiale
Il colpo di stato di Kiev ha cambiato drasticamente le relazioni russo-ucraine. Per Washington, Bruxelles ed i loro accoliti a Kiev, questo è visto come un merito. Tuttavia, nel più grande schema delle cose, è più facile che questo sia un grande errore di calcolo. L’occidente ha sostenuto e finanziato pubblicamente per decadi le forze anti-russe in Ucraina. Ma ci si deve chiedere a quale scopo: l’obiettivo è il supporto occidentale dell’Ucraina o tutto ciò serve semplicemente a danneggiare gli interessi di sicurezza nazionale della Russia?
La colpevolezza dell’occidente nel “Peccato Originale” di Kiev del cambio illegale di regime è innegabile ed irrefutabile. Adesso l’occidente pagherà per lo scompiglio che ha creato in Ucraina? E quanto a lungo l’occidente riuscirà a dissimulare i più odiosi elementi neo-fascisti di Kiev? Nel frattempo, abituatevi ad ascoltare il termine “Novorossia”.
Peter Lavelle
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