In questi giorni si parla poco dell’Ucraina, ormai ridotta ai minimi termini, nei notiziari, specialmente in quelli dei media corporativi occidentali, e c’è una una buona ragione per questo: l’effimero “Banderastan” Ukronazi sta cadendi a pezzi. Non è affatto una sorpresa, dal momento che l’intero progetto, in primo luogo, non è mai stato fattibile. Ricordiamo da cos’è nato il tutto.
E’ importante ricordare che in Ucraina non c’è stata una rivoluzione o un’insurrezione spontanea, l’Euromaidan non ha nulla a che fare con l’Europa, ma molto invece con gli Stati Uniti. Certo, agli Ucraini era stato detto che si trattava di “entrare in Europa”, ma questa non è mai stata neanche una remota possibilità. L’unico scopo dell’Euromaidan era quello di prevenire la nascita di una “nuova Unione Sovietica”. Non importa quanto ridicola possa essere l’idea di una Unione Sovietica 2.0, questo è quello che frullava nelle sempre paranoiche, illuse e ignoranti menti dei signori dello Stato Profondo americano. Due dei principali portavoce di questo “Stato nello Stato” americano, su questo, sono stati chiarissimi.
Per prima cosa, abbiamo l’importante dichiarazione rilasciata da Hillary Clinton agli inizi del dicembre 2012:
“C’è un movimento per ri-sovietizzare la regione. (…) Non verrà chiamato così. Sarà chiamato unione doganale, sarà chiamato Unione Euroasiatica, o qualcosa del genere. (…) Ma cerchiamo di non sbagliarci. Sappiamo qual’è l’obbiettivo e stiamo cercando di mettere a punto dei mezzi efficaci per rallentarlo o impedirlo”.
Ora, è assolutamente irrilevante chiedersi se Hillary avesse torto o ragione nel suo modo di vedere le cose, quello che importa è che lei, lei e i suoi boss politici, credono veramente che Putin voglia ricreare l’Unione Sovietica.
Subito dopo, dobbiamo ricordare un’altra dichiarazione importante, fatta questa volta da Zbigniew Brzezinski che aveva scritto:
Senza l’Ucraina la Russia cessa di essere un impero, mentre con l’Ucraina, dapprima comprata e poi sottomessa, si trasforma automaticamente in impero….Secondo lui, il nuovo ordine mondiale sotto l’egemonia degli Stati Uniti è stato creato contro la Russia e sui frammenti della Russia. L’Ucraina è l’avamposto occidentale per impedire la ri-creazione dell’Unione Sovietica.
Ancora una volta, non importa affatto se il malvagio Zbig abbia ragione o torto. Quello che importa è che questa è stata la vera causa dell’Euromaidan: gli Americani volevano creare una anti-Russia proprio al di là del confine russo. Questa anti-Russia avrebbe dovuto essere un vicino estremamente pericoloso e destabilizzante per la Russia. E se la Russia fosse intervenuta in Ucraina, questo avrebbe portato a nuovi livelli una Guerra Fredda dormiente, giustificando la “protezione” dell’Europa da parte degli Stati Uniti, almeno per i prossimi 50-60 anni. Lo Zio Sam era in una situazione dove era impossibile perdere. Era un grande piano, peccato che, naturalmente, non abbia mai funzionato.
Primo, i Russi hanno sbalordito due volte gli Americani: una volta usando la forza militare quando non era previsto che lo facessero (in Crimea) e poi, non usando la forza militare quando tutti se lo aspettavano (nel Donbass). Questi sono stati veramente brutti colpi per l’Impero Anglo-Sionista: la Crimea, l’indiscusso “gioiello della corona” dell'”Ucraina indipendente”, si è riunificata alla Russia senza la perdita di una singola vita umana, mentre il Donbass (certamente la regione più ricca e sviluppata dell'”Ucraina indipendente”) si è separato senza nessun palese intervento militare russo. Questo non era ciò che si aspettavano gli strateghi americani.
Nel marasma più totale, questi ultimi avevano ordinato all’esercito e agli squadroni della morte Ukronazi di riconquistare le regioni secessioniste, e la giunta c’era quasi riuscita. Solo un’ultima, disperata resistenza da parte dei Novorussi, seguita dall’apertura di un grosso voentorg (letteralmente “commercio militare”, nome della nota catena di negozi di forniture militari “Voentorg”, si riferisce in questo contesto all’invio segreto di equipaggiamento militare in Novorussia) e di un ben organizzato “vento del nord” (l’arrivo di militari volontari specialisti) sono riusciti a salvare la situazione. Passato il momento critico, gli Ukronazi non sono più riusciti a conseguire successi importanti, e le loro offensive a Saur Mogila e a Debaltsevo si sono risolte in un totale disastro.
A questo punto, la giunta di Kiev le ha tentate tutte, bombardamenti di artiglieria a casaccio, munizioni al fosforo, attacchi terroristici, persino l’utilizzo di missili balistici e, naturalmente, il false flag dell’abbattimento dell’MH-17. Ma non è servito a nulla. I Novorussi si sono trincerati, e le loro capacità tattiche e il loro morale si sono rivelati assai superiori a quelli delle forze della giunta. Cosa ancora peggiore, i Novorussi sono riusciti alla fine, anche se con grande fatica, a trasformare le loro milizie di volontari in una singola forza militare di tipo convenzionale. Naturalmente, in confronto all’esercito russo, le forze armate di Donetsk e Lugansk sono ancore ad anni luce di distanza in termini di efficacia, ma, paragonate al cosiddetto “esercito ucraino” o agli squadroni della morte nazisti, sono molto più capaci e sofisticate.
In secondo luogo, il livello di cattiva amministrazione, corruzione e semplice stupidità mostrato dalla nuova “elite” (si fa per dire) al potere è stato veramente di qualità africana. Da una parte, questi imbecilli nazionalisti hanno attuato un karakiri economico, tagliando praticamente tutti i legami con la Russia. Se questi vincoli economici erano importanti per la Russia, per l’Ucraina erano di importanza assolutamente vitale. Inoltre Poroshenko, e la cricca di oligarchi pseudo-nazionalisti che lo circonda, hanno rubato tutto quello che valeva la pena rubare, e hanno semplicemente trafugato tutti i soldi che l’Occidente aveva erogato come “aiuti” per sostenere la Nuova Ucraina.
Terzo, nonostante il fatto che dai media corporativi occidentali fosse stata organizzata una enorme e strategica operazione psicologica volta a presentare gli Ukronazi come patrioti ben intenzionati, con l’unico desiderio di entrare in Europa e poter vivere in libertà, gli Ucraini sono stati così stupidi e trasparenti nelle loro parole, azioni e simbologie che è diventato sempre più evidente alle popolazioni occidentali come, ben lontano dall’aver a che fare con “democratici amanti della libertà”, l’Occidente si era portato a letto dei nazisti con tutti i crismi. Non solo, ma adesso l’Occidente paga per essere andato a letto con loro. Non che i leaders aziendali occidentali fossero particolarmente schizzinosi da non volersi associare a degli psicopatici assassini, il fatto è che, nel caso dell’Ucraina, questo significava la perdita di un mercato molto più importante: la Russia.
Così adesso, maggio 2016, è diventato sempre più evidente, per non dire innegabile, che l’intero “Progetto Ucraina” è un pasticcio totale, potenzialmente peggiore e più pericoloso di quello libico o iracheno. Almeno la Libia ha una popolazione esigua, mentre l’Iraq può probabilmente essere riportato ad una qualche parvenza di normalità dagli Iraniani, sempre che che l’Occidente la smetta di usare il Daesh per destabilizzare tutta la regione. In Ucraina rimangono però circa 40 milioni di persone (ufficialmente sarebbero 45 milioni ma, fra Crimea, Donbass e tutti quelli che sono emigrati, ora siamo probabilmente ben al di sotto di 40 milioni) proprio nel bel mezzo dell’Europa (se, a differenza di quanto faccio io, voi considerate l'”Europa orientale” come parte dell’Europa). E sta andando tutto a catafascio. In fretta.
Il Colpo di Stato in Ucraina è stato descritto come il golpe dei “milionari contro i miliardari” e in questo c’è parecchio vero. Gli oligarchi sono chiaramente fra i protagonisti chiave della Nuova Ucraina. Gli altri gruppi di potere importanti sono i neo-nazisti, sopratutto nell’Ucraina occidentale. Il terzo elemento, spesso dimenticato, è rappresentato dalle varie cosche della criminalità organizzata (etniche e regionali) che, anche se spesso strettamente collegate agli oligarchi e ai nazisti, operano volentieri in maniera autonoma, sopratutto per motivazioni e mentalità differenti. La cosa più importante che hanno in comune tutti questi gruppi è di essere armati fino ai denti. Proprio così, gli oligarchi hanno i loro propri “servizi di sicurezza”, i nazisti i loro squadroni della morte e la malavita le sue bande di tagliagole armati. Per quanto riguarda poi i poliziotti ucraini, loro non si intromettono, mentre la tanto temuta SBU (il KGB ucraino), che in tutta la sua storia non ha mai catturato una singola spia occidentale, è così impegnata a rapire, torturare e comunque terrorizzare gli Ucraini antinazisti rimasti, da non avere nè tempo, nè voglia di far qualcosa per imporre il rispetto della legge. Come se non bastasse, la SBU è praticamete “affittata” dagli oligarchi, dai nazisti e dalla malavita.
Per quanto riguarda poi le forze armate ucraine, queste sono sopratutto composte da uomini provenienti dall’Ucraina orientale, a cui manca quel tipo di pulsione ideologica che invece caratterizza gli squadroni della morte, costituiti sopratutto da ucraini dell’ovest. Essi dispongono comunque di più potenza di fuoco delle squadre naziste e questo parzialmente spiega come mai nè le truppe regolari, nè gli squadroni della morte abbiano dato buoni risultati in combattimento. Quello che è certo è che nessuno dei due gruppi ha i mezzi o la volontà di ripristinare l’ordine pubblico, non parliamo poi di fare qualcosa contro il disastro economico.
In altre parole, non è rimasto alcun rispetto per la legge, e se la nazione non ha ancora imboccato la “strada della Somalia” è solo per una questione di inerzia. Appena le conseguenze del collasso economico diventeranno evidenti esploderà la violenza.
Ora gli aiuti occidentali si sono più o meno prosciugati, la nazione è stata spolpata fino all’osso, il governo centrale ha sempre meno autorità sulle regioni, che adesso sono governate dagli oligarchi o dai signori della guerra locali. Questo è molto probabilmente il primo stadio dell’inevitabile processo di disgregazione di ciò che rimane dell’Ucraina, con Lvov e Ivano-Frankovsk che si unificano per creare un mini-Banderastan nell’ovest del paese. Odessa e l’Ucraina del sud faranno di tutto per liberarsi, prima o poi, del controllo di Kiev per guadagnare l’indipendenza o unirsi alla Russia, in un modo o nell’altro, mentre nell’Ucraina centrale rimarranno solo gruppi di sbandati nomadi, tipo Mad Max.
Per quanto riguarda il Donbass (e la Crimea, naturalmente), queste sono andate, per sempre, e Kiev lo sa. La prova migliore della consapevolezza di Kiev è nel fatto, innegabile, che la giunta ha fatto esattamente zero tentativi per cercare di riportare indietro o allettare in qualche modo le popolazioni delle regioni secessioniste dell’Ucraina, per farle ritornare nell’ovile di Kiev. Invece di pagare le loro pensioni (cosa che legalmente erano obbligati a fare), i soldi per le pensioni del Donbass li hanno rubati. In Crimea, Kiev ha bloccato le forniture idriche, ha posto l’embargo sui trasporti, sul cibo e sull’energia elettrica. E, mentre la Russia ha fornito tutto quello di cui la gente della Crimea aveva bisogno, questo genere di molestie meschine e francamente sgradevoli difficilmente permetteranno ai Crimeani di sopportare la giunta di Kiev. Il fatto è che Kiev ha ormai abbandonato da molto tempo l’idea di convincere i “vatniki“, che ha comunque sempre odiato e considerato alla stregua di meticci subumani mezzo-asiatici.
Il nuovo presidente della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, e personalità n° 2 del paese, Andrei Parubii, un nazista dichiarato con, secondo alcune voci, problemi mentali, sta seriamente discutendo di imporre l’obbligo del visto con la Russia, privando così 4-5 milioni di Ucraini della possibilità di lavorare in Russia e mandare le rimesse a casa. Sembra folle? Lo è. Ma queste sono le stesse persone che hanno vietato agli aerei di linea russi di attraversare lo spazio aereo ucraino, con il risultato che la Russia ha chiuso il suo agli Ucraini. Una sguardo alla carta geografica vi dirà chi ha perso di più.
Naturalmente, man mano che l’economia rallenta, le lotte ideologiche saranno gradatamente sostituite da forme di competizione ancora più primitive per merci e servizi e, in certe regioni, anche per cibo e ricovero. Quando comincerà questa fase, l’Ucraina andrà incontro ad un processo di trasformazione dal fascismo all’oclocrazia, e a questo punto quello che resta dell’Ucraina andrà probabilmente a gambe all’aria e una nuova ondata di rifugiati si riverserà in Europa.
La cosa più stupefacente in tutto questo è che i nazionalisti ucraini hanno veramente fatto tutto da soli. Se fra il 1991 e il 2014 l’Ucraina era stata governata in modo corrotto e incompetente, dopo il 2014, i nuovi leaders di Kiev hanno preso una direzione che può essere solo definita suicida. Guardando il caos nell’Ucraina di oggi, è difficile credere che nel 1991 questo paese era una nazione altamente sviluppata, con un immenso potenziale, e che sembrava in procinto di trarre grossi benefici dal fatto di essere il ponte naturale fra oriente ed occidente. L’apocalisse attuale è interamente dovuta all’uomo, è spinta da un’illusione ideologica alimentata dall’odio, da una corruzione a livelli stratosferici e da una mancanza, apparentemente totale, di comune buon senso.
Agli Ucraini era stato promesso un futuro come quello della Germania, invece hanno avuto quello della Somalia. Ci sarà un conto salato da pagare per tutti i soggetti coinvolti in questo gigantesco inganno.
The Saker
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Pubblicato su Thesaker.is il 14 Maggio 2016
Tradotto in Italiano da Mario per Sakeritalia.it
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