Contrariamente a quanto sostenuto dall’Ucraina, il Tribunale Arbitrale di Stoccolma ha risolto a favore di Gazprom la controversia sulle vendite e sui prezzi del gas.
Venerdì 21 dicembre 2017 il Tribunale Arbitrale di Stoccolma ha emesso una sentenza nella controversia legale tra il monopolio del gas di proprietà statale dell’Ucraina, Naftogaz, e il monopolio del gas di proprietà statale della Russia, Gazprom.
Nelle ore successive alla decisione, che, come tutte le decisioni del Tribunale Arbitrale di Stoccolma, non è stata pubblicata, Naftogaz ha dichiarato vittoria in una breve dichiarazione. Tuttavia nel corso delle ore seguenti Gazprom ha fornito i dettagli della decisione, che suggeriscono che la verità è diametralmente opposta.
Ecco come il Financial Times [in inglese] riporta le affermazioni opposte:
Venerdì sia l’ucraina Naftogaz che la russa Gazprom hanno dichiarato vittoria quando il tribunale arbitrale di Stoccolma ha emesso la sentenza finale nel primo dei due casi di una battaglia legale durata tre anni tra le compagnie energetiche controllate dallo Stato, dove le richieste di risarcimento totali ammontano a circa 80 miliardi di dollari.
Una dichiarazione inviata per e-mail dalla società ucraina era intitolata:
“Naftogaz vince il caso dell’arbitrato sulle vendite di gas contro Gazprom su tutte le questioni in discussione”.
Il Tribunale Aarbitrale di Stoccolma – nella sua sentenza finale su una disputa sulle forniture di gas degli anni precedenti – aveva, secondo Naftogaz, rifiutato la richiesta di Gazprom di ricevere 56 miliardi di dollari per il gas contrattato ma non fornito attraverso controverse clausole “prendere o pagare” [“take-or-pay” in inglese]. Sono state incluse in un contratto di fornitura che l’Ucraina ha firmato nel 2009 dopo che Gazprom ha diminuito le forniture verso l’UE, interrompendo del tutto il flusso nel mezzo di una disputa sui prezzi, compreso il transito attraverso i vasti sistemi di gasdotti del paese. In un tweet il Ministro degli Esteri ucraino Pavlo Klimkin ha scritto: “La vittoria di Naftogaz nell’arbitrato di Stoccolma: non è un K.O., ma tre atterramenti, con un ovvio vantaggio”.
Ma in seguito Gazprom ha ribattuto che gli arbitri “hanno riconosciuto che i punti principali del contratto erano in vigore, e hanno sostenuto la maggior parte delle richieste di Gazprom per il pagamento delle forniture di gas”, del valore di oltre 2 miliardi di dollari. Un funzionario della Naftogaz ha risposto che la società non ha mai rifiutato di pagare il gas fornito, ma ha contestato i prezzi e le condizioni.
Dato che il tribunale non rende pubbliche le sue decisioni, sono sorti dei dubbi su quale fosse il vincitore finale. È anche cresciuta l’attesa per la seconda e ultima sentenza, prevista all’inizio del prossimo anno, su quanto riguarda le controversie relative agli obblighi di transito del gas.
L’ultima sentenza arbitrale di Stoccolma di venerdì fa seguito ad una decisione preliminare dello scorso maggio, in seguito alla quale entrambe le parti hanno avuto il tempo di liquidare le richieste di risarcimento al di fuori del tribunale, ma non hanno raggiunto un accordo.
Ecco la dichiarazione completa di Naftogaz:
“Oggi, il Tribunale dell’Istituto di Arbitrato della Camera di Commercio di Stoccolma ha completamente respinto le richieste “prendere o pagare” di Gazprom a Naftogaz per un importo di 56 miliardi di dollari per il 2009-2017.
– Naftogaz è riuscita a ridurre i futuri obblighi in termini di volume contrattuale di oltre 10 volte e li ha resi pertinenti ai suoi reali bisogni di importazione.
– Il prezzo del gas prelevato da Naftogaz nel 2° trimestre 2014 è diminuito del 27% da 485 dollari per metro cubo a 352 dollari per metro cubo.
– Naftogaz ha risparmiato 1,8 miliardi di dollari sul gas acquistato nel 2014-15 a causa della revisione del prezzo del contratto.
– La clausola di destinazione e altre disposizioni discriminatorie sono state dichiarate non valide per allineare il contratto alle attuali norme del mercato europeo.
– Naftogaz stima l’effetto finanziario complessivo positivo dell’arbitrato nel corso della durata del contratto di fornitura in oltre 75 miliardi di dollari.
– Naftogaz rivendica fino a 16 miliardi di dollari nell’arbitrato contrattuale sul transito contro Gazprom; la decisione è prevista il 28 febbraio 2018”.
Gazprom ha detto che in una decisione separata del 31 maggio di quest’anno, il tribunale ha negato la richiesta di Naftogaz di rivedere i prezzi dal maggio 2011 all’aprile 2014, ha ordinato di pagare 14 miliardi di dollari per le forniture di gas durante quel periodo e ha affermato che per la durata del contratto le condizioni “prendere o pagare” erano valide. Gazprom ha affermato che Naftogaz avrebbe dovuto pagare 2,18 miliardi di dollari più gli interessi dello 0,03% per ogni giorno di ritardo nei pagamenti, e quindi pagare per 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno a partire dal prossimo anno.
Quando le diverse parti danno resoconti opposti sulla stessa decisione, diventa ovviamente difficile dire quale sia la vera decisione. Tuttavia Gazprom afferma che il tribunale ha confermato (1) le principali disposizioni del contratto; (2) le disposizioni “prendere o pagare” del contratto, una questione particolarmente controversa nel contratto; e (3) che a Naftogaz è stato ordinato di pagare a Gazprom 2 miliardi di dollari, presumibilmente immediatamente, con interessi per ogni giorno in cui l’importo non è stato pagato.
Per contro, la riduzione del prezzo del gas da 485 dollari per metro cubo a 352 dollari per metro cubo, che Naftogaz rivendica nella sua affermazione, sembra applicarsi solo al gas fornito in Ucraina dalla Gazprom nel secondo trimestre del 2014, e stabilisce comunque che il prezzo del gas fornito all’Ucraina dalla Gazprom è superiore a quello richiesto dall’Ucraina durante questo periodo.
Il punto chiave qui è che la Russia ha accettato di ridurre il prezzo del gas fornito all’Ucraina in seguito ad un accordo che il presidente russo Putin ha raggiunto con il presidente ucraino Janukovyč nel dicembre 2013. Dopo il colpo di Stato del Maidan il nuovo governo ucraino ha rifiutato l’accordo, e ciò ha costretto i russi a chiedere pagamento del prezzo originario. Tuttavia, nel corso del 2014, quando i prezzi dell’energia hanno iniziarono prima a diminuire e poi a crollare, e quando è diventato chiaro che l’Ucraina semplicemente non stava pagando per il suo gas, la Russia ha ridotto di nuovo il prezzo del gas che l’Ucraina doveva pagare.
Ciò che sembra essere accaduto è che il Tribunale Arbitrale di Stoccolma ha deciso di appianare il prezzo del gas pagabile dall’Ucraina per tutto il 2014, che è il tipo di cose che i tribunali arbitrali fanno regolarmente, lasciando invariati gli elementi essenziali del contratto.
Se è così, questa non è una vittoria dell’Ucraina ma una sconfitta netta, che Naftogaz e il governo ucraino hanno cercato di trasformare in una vittoria citando la riduzione del prezzo del gas nel secondo trimestre del 2014 e la riduzione dei futuri volumi di importazione di gas, argomenti per niente controversi. Per contro, è chiaro che Ucraina e Naftogaz devono pagare l’intero prezzo contrattuale e rispettare le disposizioni “prendere o pagare” del contratto per tutto il periodo del contratto precedente al secondo trimestre del 2014.
In termini di denaro contante ciò significa che l’Ucraina deve ora pagare alla Russia altri 2 miliardi di dollari in aggiunta ai 3 miliardi di dollari che è stata recentemente condannata a pagare dall’Alta Corte di Londra. Proprio mentre stava cercando di non pagare i 3 miliardi di dollari, è stata condannata a pagare dall’Alta Corte fino al termine del processo di appello a Londra, quindi cercherà di non pagare i 2 miliardi di dollari che è stata appena condannata a pagare a Gazprom fino alla decisione finale del tribunale arbitrale di Stoccolma (da qui le coraggiose rivendicazioni di Naftogaz di “fino a 16 miliardi dollari di arbitrato sul contratto di transito contro Gazprom”), ma successivamente il pagamento dei 2 miliardi di dollari sarà dovuto. Dico questo perché l’affermazione che Gazprom deve a Naftogaz “fino a” 16 miliardi di dollari di tasse sul transito sembra essere stata depennata.
Ciò significa che nel corso del 2018 l’Ucraina dovrà pagare alla Russia 5 miliardi di dollari (3 miliardi assegnati dall’Alta Corte di Londra e 2 miliardi assegnati dalla Corte di Arbitrato di Stoccolma). Dal momento che i 2 miliardi di dollari concessi dal tribunale arbitrale di Stoccolma sono tecnicamente un lodo arbitrale, Gazprom dovrà convertirlo in un giudizio della corte prima di poterlo applicare, ma questa è solo una formalità. A quel punto questo debito non diventerà meramente esigibile ma anche giuridicamente vincolante.
L’Ucraina ha recentemente preso in prestito 3 miliardi di dollari sui mercati finanziari internazionali con interessi altissimi, quasi certamente per pagare i 3 miliardi che l’Alta Corte di Londra gli ha ordinato di pagare alla Russia. Mentre i 2 miliardi di dollari sono tecnicamente un debito dovuto da Naftogaz e non dall’Ucraina, e il loro mancato pagamento non metterebbe l’Ucraina in uno stato di default sovrano, Gazprom è in grado di far rispettare il debito nei confronti delle attività di Naftogaz (incluso il gas che acquista) nello Spazio Economico Europeo. È difficile vedere come Naftogaz e l’Ucraina possano evitare il pagamento di questo debito.
L’Ucraina ha effettivamente guadagnato qualcosa dalla lunga disputa sul gas con la Russia?
Naftogaz si vanta che l’Ucraina ha risparmiato fino a 75 miliardi di dollari perché non sta più comprando gas dalla Russia. Tuttavia, ciò pone la domanda: il gas che l’Ucraina sta ora importando dall’Europa è davvero molto più economico del gas che l’Ucraina stava acquistando dalla Russia? Questo è discutibile, e con l’aumento dei prezzi dell’energia è probabile che col tempo diventi ancora meno probabile.
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Articolo di Alexander Mercouris pubblicato su The Duran il 24 dicembre 2017.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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