Mentre l’Ucraina si muove per mettere insieme le risorse che può per rafforzare le sue capacità militari, tra gli scontri in corso con i gruppi separatisti nelle province orientali del paese e le forti tensioni con la vicina Russia, le forze armate del paese hanno iniziato a rimettere in servizio i sistemi di difesa aerea a medio raggio di era sovietica S-125 Pechora, precedentemente ritirati dal servizio. L’S-125 è in servizio da quasi 60 anni, si è unito alle forze di difesa aerea sovietiche nel 1961, ed è stato progettato come complemento più leggero del più noto sistema S-75 per gli attacchi a bassa e media quota. Il sistema ha visto il suo primo utilizzo in combattimento nella Guerra dello Yom Kippur, dove gli è stato accreditato l’abbattimento di 5-9 jet israeliani F-4E Phantom, e successivamente negli anni ‘80 i sistemi hanno neutralizzato diversi caccia sudafricani Mirage F1 in Angola. Il missile ha anche il merito di aver abbattuto un bombardiere pesante B-52 dell’aeronautica americana durante la Guerra del Golfo, nonché un F-16 Fighting Falcon, e in seguito avrebbe abbattuto un caccia stealth americano F-117 e un altro F-16 sulla Jugoslavia durante la campagna aerea lanciata dagli Stati Uniti. La Siria avrebbe dispiegato i sistemi nel 2010 contro le forze occidentali, abbattendo un drone americano MQ-1 Predator il 17 marzo 2015 e, secondo quanto riferito, avrebbe abbattuto cinque missili da crociera della NATO nell’aprile 2018.

Batteria di missili terra-aria S-125.
Nonostante l’età e le capacità limitate, l’S-125 è oggi ampiamente utilizzato da Russia, Corea del Nord e Ucraina, che hanno sviluppato pacchetti di modernizzazione per i sistemi esportati a clienti come Egitto e Venezuela. La variante ucraina S-125-2D Pechora è considerata una delle varianti più capaci del sistema, e ha una portata estesa di 40 Km e moderne contromisure di guerra elettronica, sebbene non si pensa che il paese abbia aggiornato molte delle proprie batterie S-125 a questo standard con il pacchetto sviluppato principalmente per l’esportazione. Le arretrate capacità di difesa aerea dell’Ucraina e le cattive condizioni della sua aeronautica [in inglese] significano che l’S-125 potrebbe rappresentare un miglioramento importante, soprattutto perché è uno dei pochi sistemi che si affida all’elettronica locale, il che significa che sarà più difficile da contrastare per gli aerei dalla vicina Russia.

Batteria di missili terra-aria S-300PT.
Le forze armate russe, da parte loro, hanno da tempo ritirato l’S-125 e oggi impiegano sistemi tecnologicamente diversi e di decenni più avanzati come il BUK-M3, l’S-350 e il Pantsir-SM per il ruolo della difesa aerea a media-bassa altitudine. Secondo quanto riferito, i sistemi S-125 nel servizio ucraino saranno impiegati per proteggere i centri politici e amministrativi e i siti militari strategici, sebbene la loro mancanza di mobilità limiti seriamente i loro possibili usi. L’Ucraina, in particolare, non ha acquisito nuovi importanti sistemi di difesa aerea dal crollo dell’Unione Sovietica, e fa ancora affidamento sul sistema S-300PT degli anni ‘80 per la difesa aerea a lungo raggio. Questi hanno una frazione della gittata delle moderne varianti dell’S-300, impiegano molto più tempo ad essere messi in posizione, si affidano a sensori molto più deboli e si limitano ad attaccare obiettivi a velocità molto più basse. Molteplici rapporti indicano che, nel corso della crisi economica in corso, l’Ucraina ha venduto almeno una parte delle sue unità S-300 agli Stati Uniti [in inglese] – dove sarebbero state utilizzate in test per sviluppare mezzi migliori per penetrare nello spazio aereo protetto dai sistemi della famiglia S-300.
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Pubblicato da Military Watch Magazine il 7 agosto 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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