Negli ultimi mesi, i politici ucraini hanno costantemente provocato Mosca attraverso atti di aggressione contro il gasdotto Nord Stream 2, la recente escalation del conflitto in Donbass con l’uso di UAV, e la pressione sul politico ucraino Medvedchuk, che è considerato filo-russo.

Tutte queste azioni avevano un obiettivo finale condiviso, e miravano a forzare concessioni da Mosca su questioni relative agli Accordi di Minsk, allo status della Crimea e al transito del gas naturale, soprattutto considerando il Nord Stream 2.

Alcuni esperti ucraini hanno avvertito del pericolo di questo piano, perché in effetti c’erano molti rischi per l’Ucraina e non c’erano quasi argomenti contrari in caso di reazione offensiva da parte del Cremlino.

Per ora, possiamo osservare che la situazione nel settore energetico segue lo scenario peggiore per Kiev. L’1 novembre, la Russia ha sospeso le esportazioni di carbone verso l’Ucraina, che possono essere considerate come una notizia più che deprimente per il paese nel contesto della crisi energetica in Europa.

Secondo le statistiche del Ministero dell’Energia ucraino, fino al 10 ottobre, le scorte di carbone nei magazzini delle centrali termiche erano stimate in 623,7 mila tonnellate, che soddisfano il fabbisogno di soli 7-10 giorni di lavoro. La domanda di elettricità è legata alla temperatura, e continuerà a crescere a causa del prossimo inverno. Il consumo di elettricità è già aumentato del 2,8%, a 408 milioni di chilowattora, come dichiarato dal Ministero dell’Energia.

Allo stesso tempo, la comunità mondiale sta affrontando enormi problemi legati all’esaurimento delle riserve di carbone. A causa della scarsità globale di questo tipo di combustibile, il prezzo sta battendo i record sui mercati esteri, raggiungendo i 250 dollari a tonnellata. Oltre alla questione del prezzo, è estremamente difficile trovare carbone disponibile per la distribuzione sul mercato.

Per quanto riguarda le importazioni in Ucraina, in media vengono spedite 670.000 tonnellate di carbone russo al mese, mentre il consumo nelle centrali elettriche ucraine ammonta a 1,8 milioni di tonnellate al mese. Pertanto, le centrali termoelettriche ucraine saranno private di un terzo del loro fabbisogno di carbone a causa della grave carenza di questa risorsa.

Il secondo punto riguarda l’utilizzo di questo carbone in molte centrali elettriche ucraine, come Luganska, Slavjanska, Kryvorizka, Darnicka, Sumska e Chernihivska. Quindi, per ora è evidente che questi impianti rischiano di essere spenti, poiché il livello complessivo di generazione di energia nel paese scende a livelli critici.

L’Ucraina deve affrontare anche le sfide di una grave carenza di gas. Il prezzo per 1.000 metri cubi per le istituzioni pubbliche ha già raggiunto i 1.700 dollari, e l’inizio della stagione del riscaldamento rimane discutibile. I prezzi del gas per le famiglie hanno subito molteplici aumenti, e questo accade in un contesto di maggiori riesportazioni verso i paesi europei; ad esempio la società ucraina “Naftogaz” ha firmato un accordo quadro con la società moldava “Energocom” per la fornitura di 700 milioni di metri cubi di gas. Questa decisione da parte ucraina solleva diverse questioni discutibili: l’Ucraina ha così tanto gas da rivendere e la Repubblica di Moldavia ha abbastanza soldi, circa 1 miliardo di dollari, per pagare le forniture di energia?

La retorica dell’Ucraina sulla sua indipendenza energetica dalla Russia suona sempre meno convincente in un momento di carenza di carburante nel paese, mentre la realtà oggettiva detta i suoi termini. A seguito dell’asta, che si è svolta secondo la procedura legislativa riservata ucraina il 27 ottobre, 8 società di fornitura di energia ucraine hanno acquistato per intero l’accesso alla sezione inter-statale al confine con la Russia per il novembre 2021. Ciò significa che diverse società controllata da oligarchi organizzerà l’acquisto di elettricità dalla Russia e la consegnerà all’Ucraina a prezzi di rivendita, dimostrando che non esiste una “sovranità energetica” o qualsiasi altra sovranità dell’Ucraina.

Will Ukraine Run Out of Energy Soon?

Immagine illustrativa.

I motivi russi per non isolare completamente Kiev dalle forniture di energia sono chiari. Mosca non è interessata a disintegrare completamente l’Ucraina come Stato, poiché potrebbe solo peggiorare la situazione instabile vicino ai suoi confini occidentali. Allo stesso tempo, le azioni della parte ucraina possono essere considerate irrazionali a causa della gestione esterna del regime di Kiev da parte delle élite euro-atlantiche, e le autorità ucraine scelgono di correre dei rischi anche se il loro paese è vicino ad essere considerato uno Stato fallito. Per la comunità europea, ciò significa il rischio di un ulteriore deterioramento della già instabile situazione politica, con conseguenze quali l’aumento dei flussi di rifugiati, l’interruzione delle catene di approvvigionamento, l’aggravarsi della criminalità nella regione e il costo del processo di pace.

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Pubblicato da Southfront l’1 novembre 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

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