Il “Dottor Mengele” ucraino, il medico Alexander Chernov che esorta a far giustizia dei residenti del Donbass, continua con le sue dichiarazioni sanguinarie. Dopo aver ammesso le rappresaglie contro i miliziani sul tavolo operatorio, egli raccomanda a non risparmiare neanche i bambini delle autoproclamate repubbliche. La storia del medico-assassino non ha avuto una particolare risonanza in Ucraina e Chernov non vi è ancora stato condannato, neanche verbalmente. Che cosa potrebbe esserci dietro le dichiarazioni scandalose del cosiddetto medico, e qual è il suo rapporto con l’attuale politica ucraina, è ciò che ha cercato di chiarire il giornale on line Lenta.ru.
Chi è Chernov
Yenakievo è una tipica città industriale del Donbass, con una popolazione di circa 100 mila abitanti. Qui è nato e ha lavorato il deposto presidente ucraino Viktor Yanukovich. Anche il “Dottor Mengele” ucraino è di qui. Suo padre, il medico Yevgeny Chernov, è ben noto in città, ed è rispettato come professionista e come persona. Ha praticato solo la medicina, ma il figlio ha deciso di unire la pratica medica con il giornalismo (come lui lo intende) e l’attività sui blog.
Il suo datore di lavoro principale è il periodico “Ostrov” (Isola), edito a Donetsk, con fama di opposizione estrema ai tempi della presidenza di Yanukovych. Naturalmente, Ostrov ha calorosamente sostenuto il Maidan e ha cercato in tutti i modi di influenzare la situazione nel Donbass, regione che, per usare un eufemismo, non ha approvato il colpo di stato di Kiev.
Nell’estate 2014 il direttore di Ostrov, Sergei Garmash, ha dichiarato che il giornalista freelance Chernov era stato rapito dai “terroristi”, che l’avevano presumibilmente condannato a vita al “battaglione disciplinare”, e probabilmente si trovava a “scavare trincee” nei pressi di Slovyansk. Questa informazione è stata pubblicata su numerosi media del paese: il tema dei “maltrattamenti” degli incorruttibili giornalisti ucraini da parte dei separatisti era molto popolare. Ma i rappresentanti delle milizie hanno chiarito la situazione: Chernov era un medico che aveva lavorato nel territorio della repubblica di Donetsk. Era stato arrestato su ordine del comandante dell’esercito di Donetsk Igor Strelkov perché rifiutava di prestare le cure mediche ai feriti.
Chernov aveva dichiarato pubblicamente che nessuno l’avrebbe costretto ad “aiutare i separatisti”. Nel “battaglione disciplinare” Chernov aveva trascorso solo una decina di giorni. Le milizie di Donetsk si erano ritirate dalla zona di Slavyansk e Kramatorsk per ripiegare verso Donetsk. Approfittando del momento, egli era fuggito dalla zona dei combattimenti per poi spuntare a Kiev.
Medico fomentatore
Sul sito dell’Ostrov il blog di Chernov è ancora accessibile. Il primo materiale è apparso l’11 aprile 2014, l’ultimo – fino a questo momento – il 5 luglio 2016. La sua foto, sia sul blog che su Facebook, è degna di nota: Chernov è in posa con una pistola puntata alla tempia. Il suo nickname è “utente”. Prima della guerra Chernov era stato attivo nel forum locali di Yenakievo, dove aveva condotto con lo stesso nickname una campagna per l’uccisione degli animali domestici, perché, a suo avviso, costituiscono una seria minaccia per gli esseri umani. Ma il peggio doveva ancora venire.
Veramente famoso Chernov lo è diventato dopo sue le rivelazioni in diretta a un canale televisivo ucraino, Ukrlife.TV, alla vigilia della Giornata Ucraina del Medico, il 17 giugno. Senza mezzi termini Chernov ha espresso la sua opinione “sul ruolo e compiti del medico ucraino che lavora durante le operazioni militari nei territori occupati” (così a Kiev chiamano le repubbliche autoproclamate del Donbass), il che alla fine ha spinto la Procura della Federazione Russa ad avviare un procedimento penale contro di lui per “incitamento all’uso di mezzi e metodi di guerra proibiti”.
Reazione ucraina
Oggi non c’è bisogno di raccontare i discorsi del novello “dottor Mengele”, non li hanno sentiti solo quelli che non li volevano sentire. Ma Chernov non si ferma e continua i suoi proclami. Per esempio, esorta a giustiziare i bambini del Donbass. E nessuno in Ucraina obietta nulla, anche se il canale Ukrlife.tv ha prontamente rimosso la scandalosa intervista dal suo sito ufficiale (che però è subito riapparsa su YouTube). Il produttore generale del canale televisivo, Lyudmila Nemyria, ha ammesso che le parole di Chernov contengono “inviti alla violazione dei diritti umani”, e sono in contrasto con la politica del canale.
Sulla pagina Facebook di Nemyria i commentatori hanno immediatamente notato che nel corso dell’intervista con il medicokiller la conduttrice era molto indulgente. Le autorità competenti tacciono: non ci sono commenti da parte del Ministero degli Interni o della Polizia nazionale o della Procura militare, che, in teoria, dovrebbe occuparsi delle questioni riguardanti la cosiddetta operazione antiterrorismo nel Donbass. I politici di primo piano hanno ignorato all’unanimità questo “Dottor Mengele” da strapazzo. Ci sono critiche da parte di alcuni medici ucraini, ma non c’è nessuna condanna generale, come sarebbe logico in una situazione del genere.
Test di un disegno politico scandaloso?
Ci sono due versioni del comportamento del medico di Yenakievo: o è un criminale dal sangue freddo o è un malato di mente che si trova in libertà grazie a una svista. Ma potrebbe esserci un’altra spiegazione: Chernov fa parte di un gioco politico più ampio. Le sue inconcepibili affermazioni, la veridicità delle quali è difficile da appurare, non sono molto diverse dai discorsi dei comandanti dei battaglioni di volontari ucraini, che da tempo hanno sostituito le trincee con i seggi nella Rada [il parlamento ucraino, NdT].
Balza all’occhio la somiglianza con l’odioso deputato della Rada del Partito Radicale, Igor Mosiychuk. Lo stile è molto simile. Mosiychuk è un ex vice comandante del famigerato battaglione punitivo “Azov”. Nel febbraio 2014 voleva inviare in Crimea il cosiddetto “treno dell’amicizia” affinché i cittadini filorussi “fuggissero come topi”. E’ anche quello che fece una scenata in un ospedale e cercò di intimidire un medico dicendogli “Io alla gente come te gli sparo”. Ora Mosiychuk è deputato di un partito molto popolare in Ucraina, nonché vicepresidente della commissione parlamentare per il sostegno legislativo alla tutela dell’ordine pubblico.
Sì, ha avuto alcuni problemi in Parlamento, e ha anche trascorso qualche tempo in detenzione preventiva, ma solo per la sua eccessiva avidità, non a causa delle sue opinioni politiche palesemente disumane. A favore della versione della promozione di Chernov in politica gioca infatti la comparsa della sua controversa intervista. Tutto sommato, nell’attuale situazione ucraina non mancano gli “orchi”, e la scelta proprio del “Dottor Mengele” come portavoce di certe idee non è certo casuale.
D’altra parte, il canale televisivo che l’ha intervistato è piuttosto minuscolo, non primario. Quindi l’ipotesi di un “ballon d’essai” viene spontanea. C’è stato un certo clamore, è stata esaminata la reazione, sono state tratte le conclusioni e tutto sommato si è potuto evitare uno scandalo su scala nazionale. Questa storia è molto più nota in Russia. In generale, si sente la mano di un regista esperto. E’ probabile che l’ulteriore lancio sulla scena politica del medico di Yenakievo farà uscire dalle quinte il “burattinaio”.
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Articolo di Nikolai Podgorny (Kiev) per Lenta.ru pubblicato il 6 Luglio 2016
Traduzione dal Russo all’Italiano a cura di Elena per SakerItalia.it
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