Poroshenko sarà ricordato nei libri di storia probabilmente come il presidente più attento nell’onorare la memoria [in inglese] dell’Olocausto da quando l’Ucraina ha avuto la sua indipendenza dalla Russia, durante il collasso dell’Unione Sovietica. Il 75°mo anniversario del massacro di Babi Yar, nel 2016, è stato un evento internazionale presenziato da Poroshenko e la sua amministrazione con immenso tatto e generosità. Poroshenko si è anche sentito a suo agio con i suoi addetti ebrei, tra cui entrambi i suoi capi dello staff e l’attuale primo ministro del paese, Volodymyr Groysman.
Incredibile, no? I sionisti lodano un leader di una giunta nazista? In realtà, non c’è assolutamente nulla di incredibile in tutto questo, almeno non più sorprendente dei cosiddetti “Cristiani Uniti per Israele” [in inglese]. Ho sempre sostenuto che il Sionismo e il Nazional-Socialismo sono due facce della stessa medaglia, nati dallo stesso e orribile utero (il nazionalismo secolare europeo) e che tutto ciò che li distingue è una scala gerarchica capovolta, tutto qui. Fondamentalmente, Nazisti e Sionisti sono gemelli, anche se nel profondo si odiano (e spesso si ammirano!).
L’articolo del Tablet continua dicendo che, mentre Tymoshenko sta nascondendo le sue origini ebraiche, Zelensky non lo fa. Infatti, Zelensky è solo un pupazzo glorificato e tutti in Ucraina sanno che il suo burattinaio è Igor Kolomoiski, il quale sta aspettando il risultato finale delle elezioni presidenziali nascosto e al sicuro, indovinate dove, in Israele. Tablet conclude così:
La trasformazione operata in Ucraina dalla rivoluzione di piazza Maidan sono state delle esilaranti montagne russe, che non hanno bypassato gli ebrei ucraini, che ora vivono un periodo di eccitante rinascita culturale parallela a quella più in generale della società ucraina, che sta appena cominciando a riscoprire il suo passato e immagina un futuro indipendente. Se questo paese post-sovietico sceglierà di eleggere un presidente ebreo dichiarato, o un presidente in parte ebreo, oppure continui con il suo attuale presidente filo-semita, il futuro degli ebrei ucraini sembra essere più radioso di quanto si sarebbe potuto ragionevolmente immaginare.
Questo dice tutto, no?

Uno studente di giurisprudenza ebreo diventato cabarettista come prossimo presidente ucraino?
Quindi sì, se Zelenskyi viene eletto al secondo turno, sarà una vittoria enorme per il transnazionale “Grande Israele” altrimenti noto come l’Impero anglo-sionista. Ma Zelensky può davvero essere eletto, e i Nazisti accetteranno la sconfitta?
Poroshenko e Zelensky a confronto
Dove Poroshenko è stato l’ultimo apparatchik [termine colloquiale russo che indica un membro dell’apparato sovietico], Zelensky è l’ultimo outsider e, proprio come gli americani non hanno votato “a favore” di Trump ma “contro” Hillary, così gli Ucraini non hanno realmente votato “a favore” di Zelensky ma “contro” Poroshenko. Zelensky, infatti, non ha nulla che somigli ad un programma politico (solo slogan vaghi e orecchiabili) e soprattutto non ha certamente alcun altro merito politico salvo essere un cabarettista e aver recitato in molte (e piuttosto buone) serie televisive satiriche.
Francamente sembra che Zelensky sia rimasto sbalordito dalla sua vittoria, esattamente come lo fu Trump. Ancora, in teoria, è quasi impossibile per Poroshenko batterlo. Non solo tutti gli altri candidati odiano Poroshenko più di quanto non amino Zelensky, ma è molto più probabile che gli elettori di Tymoshenko e di Bojko votino per Zelensky piuttosto che per Poroshenko.
Tutto questo crea una situazione estremamente pericolosa: Poroshenko può vincere solo con dei brogli massicci.

Questa volta il suo “basic instict” non ha funzionato
Ora la Tymoshenko ha dichiarato che il primo turno è stato truccato, ma ha deciso di non appellarsi ufficialmente. Inoltre, è evidente che la Tymoshenko è stata mollata da gran parte dei sui sostenitori americani, cosa che lei chiaramente non si aspettava e che è arrivata come uno shock totale, da cui la sua reazione sbalordita di fronte l’annuncio dei risultati. Lei è sempre stata, ed è ancora, una donna di notevole intelligenza e una realista calcolatrice: semplicemente lei sa che un rifiuto officiale del risultato da parte sua, non avrebbe fatto differenza. Ma potete stare certi che dietro le quinte le persone di cui la Tymoshenko rappresenta gli interessi, ora stanno parlando alle persone di Kolomoiski, e che Poroshenko ne è totalmente consapevole.
Malgrado sia il politico più odiato in Ucraina, Poroshenko è riuscito, in extremis, non solo a raggiungere il secondo turno ma anche ad avere come avversario un debole e per lo più ridicolo avversario come Zelensky, che potrebbe sbriciolare in un dibattito (che Zelensky probabilmente rifiuterà di fare proprio per questo motivo), piuttosto che avere un avversario formidabile sotto ogni aspetto come la Tymoshenko. Quella parte del piano ha quindi ha funzionato. Quello che non ha funzionato è che i Nazisti hanno chiaramente sotto-stimato quanto siano odiati oggi.
Conclusione: una situazione molto interessante e molto pericolosa
Ora Poroshenko è veramente all’angolo: deve vincere assolutamente o deve correre. Per vincere, ha molto poche opzioni: può certamente fare come al solito (comprare e/o rubare voti) ma probabilmente non è sufficiente. Una crisi massiccia però di un qualche tipo, preferibilmente contro la Russia (ovviamente!), potrebbe essere molto utile in questo momento. Spero che il Cremlino abbia messo tutti in allarme rosso poiché il pericolo di una provocazione (soprattutto di falsa bandiera) è molto più alto di prima.
Un’altra possibilità molto reale in caso Zelensky vinca, è una violenta insurrezione da parte degli squadroni della morte Ucronazi (“dobrobats” in ucraino). Una tale insurrezione armata potrebbe avere il sostegno delle unità chiave e delle forze di polizia e di sicurezza. Se dovesse succedere, è molto probabile che Mosca rifiuti ufficialmente di trattare con la nuova giunta e dichiarare che la Russia riconosce le repubbliche di Lugansk e Donetsk, cosa che, paradossalmente, potrebbe essere un grande affare per gli Ucronazi, poiché questo potrebbe scatenare una crisi abbastanza seria per giustificare la Legge Marziale e ogni immaginabile repressione dei diritti civili e umani.
In alternativa, se Poroshenko si presenta con un qualche pretesto per annullare il secondo turno o con qualche trucco per impedire a Zelensky di partecipare, allora c’è un rischio molto reale che protestino, verosimilmente in maniera violenta, l’80% e più delle persone che hanno votato contro Poroshenko e che odiano con tutto il cuore l’attuale regime.
Per tutti questi motivi, l’attuale situazione è la più pericolosa dall’Euromaidan.
Ora il problema chiave è che cosa deciderà l’Impero Anglosionista. Il problema ora è che sono passati anni da quando gli Stati Uniti avevano qualcosa di persino vagamente simile ad una “politica estera USA”. Sotto Obama e ancor più sotto Mr MakeAmericaGreatAgain [Trump], il Dipartimento di Stato è diventato solo un’agenzia di informazione pubblica, il cui unico ruolo è quello di sanzionare, minacciare o fare entrambe le cose. Questo è assolutamente cruciale, quindi lo dirò ancora:
== >> Non esiste una “politica estera degli Stati Uniti” << ==
Ciò che vediamo sono importanti agenzie, attori e individui con le loro “mini politiche estere”, che a volte portano a risultati ridicoli (come quando la CIA e il Pentagono appoggiano parti diverse in un conflitto). In realtà, i due filoni principali della politica ucraina – nazisti e sionisti – sono entrambi riccamente rappresentati nel governo degli Stati Uniti, e vari enti appoggiano candidati diversi e programmi diversi. Lo stesso vale anche per l’Unione Europea, ma poiché la UE è quasi irrilevante (Victoria Nuland aveva ragione su questo), tutto questo non è rilevante.
Sarebbe un’esagerazione affermare che gli Stati Uniti hanno perso il controllo dell’Ucraina, ma a Trump importa chiaramente poco degli Ucronazi; per quanto riguarda i burattinai di Trump, sembra che non siano in grado di concordare una politica unica in merito a questo problema. Di conseguenza, in Ucraina vediamo ciò che vediamo ovunque nella finta politica estera di Trump: il caos totale e assoluto.
Per quanto riguarda l’Impero, fa quello che fa sempre
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Articolo di The Saker pubblicato su The Saker il 3 aprile 2019
Traduzione in italiano di Elvia Politi e Raffaele Ucci per SakerItalia
[le note in questo formato sono dei traduttori]
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