Intervista rilasciata da Rostislav Ishchenko al blog russo “PolitNavigator”
Domanda: Quando giustifica la mancanza di una mossa rapida e decisiva nei confronti dell’Ucraina, lei dice che “Putin ha bisogno di tutta l’Ucraina”. Ma perchè non di “entrambe le Ucraine”, o “di tutte e tre le Ucraine?” Perchè la Crimea una volta era Ucraina, ma adesso è Russia. Anche il Donbass non ritornerà mai ad essere Ucraina. Questo significa che Putin non si ritroverà con una “singola nazione”, solo con dei pezzi. Non sarebbe stato più semplice prendersi tutto in un colpo solo un anno fa? O la pressione economica fatta dalla Russia offre prospettive migliori?
Risposta: Prima di tutto, la sua domanda è in qualche modo illogica. Se si prende qualcosa ridotto a pezzi, anche se ciò significa prendere il controllo dei vari pezzi in modi differenti, alla fine si avrà comunque tutto quanto. Uno stato ucraino nazista non può esistere ai confini della Russia. É solo un problema di come arrivare a questo. In secondo luogo, se lei ha familiarità con i miei scritti, avrà notato che non mi riferisco semplicemente a “tutta l’Ucraina”, questa è una questione tattica, ma al confronto globale della Russia con gli Stati Uniti che si sta sviluppando su diversi fronti, di cui quello ucraino non è neanche quello più importante (sebbene sia quello più seguito dal pubblico russo). In un gioco del genere non possiamo semplicemente sperare che le cose si aggiustino da sole. La Russia è stata trascinata nel pasticcio ucraino in modo così palese che non si può pensare ad un caso. Potrei scrivere diverse pagine dei costi associati allo scenario “in un colpo solo”. Ci sarebbe un solo aspetto positivo: alcuni comandanti di campo dei “volontari” potrebbero prendersi una medaglia. Terzo, qui non si tratta di fare pressioni sull’economia, ma di far fare agli americani quello che essi speravano di indurre la Russia a fare. Accettare l’onere del sostentamento di un regime nazista cleptocratco. Ecco un esempio: gli Stati Uniti sono andati in Vietnam e hanno perso, l’URSS è andato in Afganistane ha perso. Di solito si cerca di fare in modo che sia il proprio avversario geopolitico a fare la prima mossa in un gioco pericoloso, accettandone tutti i costi e i rischi. In altre parole, dimenticate l’Ucraina e guardatevi attorno per vedere cosa sta facendo la diplomazia russa in Asia, Africa, America Latina. Tenete a mente che viviamo su un pianeta sovraffollato, e allora quello che la leadership russa sta facendo vi sembrerà forse più logico.
Domanda: E’ realistica l’estensione del termine degli accordi di Minsk? Chi ne beneficerebbe di più?
Risposta: E’ realistica perchè l’Ucraina non li attuerà. L’Europa dirà che Kiev non li ha rispettati. Molto bene, allora estendiamo gli accordi e aspettiamo che Kiev inizi la guerra.
Domanda: Ha un senso parlare di un maggior numero di regioni a statuto speciale, o questo è impossibile senza una guerra?
Risposta: Ho già detto che l’obbiettivo principale è l’eliminazione dell’Ucraina nazista e come questa potrà apparire dopo, con quante regioni con quale statuto come parte di quale stato, tutto questo dipenderà dall’esito del confronto con gli Stati Uniti, ma per questo ci vorrà molto più tempo che per la rimozione del regime di Kiev.
Domanda: Supponiamo chi Kiev ottemperi ai patti di Minsk, lo stato non collassi, non muoia di fame, e che noi si debba ritornare oltre confine…e allora?
Risposta: Supponiamo che domani Obama chiami Putin e si scusi per tutti gli inconvenienti e richiami Poroshenko e la sua banda di nazisti negli Stati Uniti, e allora? Non dovremmo immaginare quello,che non può accadere. Kiev non rispetterà Minsk e collasserà, ma non da sola. In questo campo ha ricevuto assistenza per un anno e mezzo.
Domanda: Questo conflitto sta andando per le lunghe, al momento una soluzione militare è inaccettabile. Come salviamo la Transnistria che è sotto blocco? Non si sta neanche parlando di ruotare o rifornire i nostri soldati laggiù. L’Ucraina è sempre stata il loro mercato tradizionale, come lo era la Moldova e l’UE. E ora c’è il blocco. La Moldova ha firmato un accordo di associazione con l’UE che automaticamente priva Tiraspol dei mercati europei. Allo stesso tempo, se dovesse terminare il blocco, l’Ucraina è un mercato ormai insolvente.
Risposta: La Moldova ha già fatto sapere di non voler partecipare al blocco della Transnistria ed è pronta a ripristinare le normali relazioni economiche e a facilitare la rotazione delle truppe. Questo è successo perchè la Russia ha fatto chiaramente intendere che se la Transnistria fosse in pericolo allora sarebbe la guerra e nessuno sa dove si fermerebbero le nostre truppe (potrebbero anche raggiungere l’Atlantico). Da allora non abbiamo più sentito parlare di blocco della Transnistria. Così, per adesso, non c’è nessuno da soccorrere.
Domanda: Può la Transnistria essere salvata prima di Odessa?
Risposta: No, ma possiamo ancora prevenire una situazione che ci obbligherebbe a soccorrere la Transnistria.
Domanda: La triste esperianza dell’Estonia, capiterà anche ad Odessa? La fine del transito atraverso la regione, la chiusura delle fabbriche, l’ultima che rimane ancora. La chiusura della condotta dell’ammoniaca (Tolyatti-Odessa, la più lunga del mondo, NdT), la morte del Settimo Chilometro (famoso mercato di Odessa, al 7° km. dell’autostrada Odessa-Oviodopoli NdT). O accadrà tutto così in fretta che gli odessiani non sapranno mai cos avuol dire essere “parte di una umanità civilizzata?”
Risposta: Il pericolo esiste, sebbene io sia sicuro che tutto accadrà abbastanza rapidamente, il livello di decadimento in Ucraina è troppo grande e i nazisti non se ne andranno semplicemente via senza uccidere e distruggere ancora. Per cui, anche se il passaggio non si ferma completamente, si ridurrà ad un rivolo per almeno un anno o due.
Domanda: Fattori esterni, gli Stati Uniti. Potremmo aspettarci di vedere una base militare ad Odessa, il che vorrebbe significare che il ritorno della regione nello spazio economico Eurasiatico non potrebbe avvenire senza una guerra?
Risposta:Non ci sarà una base americana ad Odessa. Gli Stati Uniti possono mandare truppe ed armi ma non impianteranno basi permanenti. Hanno agià capito che devono lasciare l’Ucraina, e farlo in fretta. E’ solo una questione di come e quando. Perciò non ha senso costruire una base permanebte in una città e in una nazione che a loro non serve a nulla e che costa risorse sempre più scarse. In più è pericoloso, Washington non vuole iniziare una guerra atomica su qualcosa di così stupido non più di quanto lo voglia mosca. Ma i talenti ucraini potrebbero venir buoni in ogni momento per qualcosa di stupido. Con le migliori intenzioni naturalmente.
Domanda: Quando finirà tutto questo? Ci saremo ancora per vederlo? Saranno almeno i nostri figli in grado di tornare a casa? E chiamarla casa propria? Perchè l’unica cosa di cui importa a tutti è “quando”?
Risposta: Lo vedremo, e presto, ma, come ho scritto in precedenza, possiamo aspettarci una vittoria militare, nel senso di far cadere la giunta e liberarci dei nazisti abbastanza presto.Il ritorno alla vita normale, d’altro canto richiederà molto più tempo. L’economia della nazione deve essere ricostruita. Nel paese ci sono decine di migliaia di armi non registrate. La società è frammentata e c’è un sacco di gente con la “mentalità da trincea”, che vuole risolvere i problemi con il fucile. Per cui non sarà facile.
Domanda: Che cosa dobbiamo aspettarci dopo il “non sarà facile”? Odessa sta guardando alla Crimea. Guarda e confronta. Le autorità ucraine del vecchio regime cambiano colore e si adeguano allo sfondo del miglioramento generale. Il Partito delle Regioni si unisce a Russia Unita. I vecchi unitari ucraini diventano patrioti russi, ma si comportano come prima. Se non possiamo fare una purificazione generale, possiamo migliorare il filtro politico? O sarà la nuova realtà politico-economica a riformare questi…funzionari?
Risposta: Mi è stato chiesto della situazione in Crimea già l’anno scorso, proprio in Crimea. Ho spiegato che nessuno manderà funzionari dalla Kamchatka in Crimea, è un territorio poco familiare e in ogni caso la Kamchatka ha bisogno di loro.E nessuno porterà avanti dismissioni di massa di funzionari del “vecchio regime” perchè ciò sarebbe destabilizzante. Ma se essi cercheranno di lavorare alla vecchia maniera, capiranno in fretta che l’Ucraina non è Russia. Ogni tentativo di esportare la corruzione ucraina in Russia sarà sventato in fretta. E così a luglio abbiamo assistito all’arresto di funzionari crimeani. Quelli che recepiranno il messaggio e lavoreranno onestamente rimarranno, quelli che non lo faranno troveranno un posto dietro una macchina da cucire, magari quello lasciato da Khodorkovsky. Incidentalmente, i vecchi appartenente al Partito delle Regioni sbagliano ad essere così ansiosi di governare un’Ucraina liberata. Lì sarà molto peggio che in Crimea. La Crimea è diventata subito Russia. Qui ci sono leggi a regolamentazioni mentre nell’Ucraina liberata per qualche tempo ci sarà solo la legge del fucile. Quei Regionali che sono sopravvissuti a Settore Destro potrebbero essere fatti fuori dalla milizia a causa della loro corruzione. In ogni caso, l’ordine nel grosso dell’Ucraina sarà imposto con la forza, la situazione qui è molto più complicata.
Rostislav Ishchenko
Commento del lettore Larchmonter 445
Ishchenko inquadra le problematiche più importanti: Minsk2 è una tattica, non un obbiettivo. I territori di confine non torneranno mai più agli ucraini, non preoccupatevi.La Transnistria è al sicuro, nessuno vuole la guerra. Odessa non diventerà una base USA, nessuno vuole una guerra atomica. Una rapida vittoria militare è all’orizzonte. Arriverà la milizia e spazzerà via i criminali dopo la caduta di Kiev. Vendetta e pulizia. Un lungo processo di rieducazione, selezione, ricostruzione. L’Occidente si ritirerà perche vedrà e sentirà lo slancio dell’esercito russo durane il collasso dell’Ucraina. Saranno stranieri in terra straniera, questi “consiglieri” europei e americani. Manca solo una cosa: un’economia in grado di risolvere il pasticcio. L’economia russa da sola non può farcela a rimettere a posto le cose.Ho sempre creduto che la Cina possa entrare nel gioco alla grande. Erano già in rapporti prima, avevano stipulato contratti per l’agricoltura ed altre risorse. Il peso maggiore di riportare l’Ucraina ad un ruolo di utile partner commerciale avrà bisogno dell’aiuto economico da parte della Cina. E con i soldi arriveranno le forze di sicurezza. L’Ucraina è di capitale importanza per il progetto euroasiatico cinese, così come è cruciale per l’Unione Economica Euroasiatica della Russia. Come e quando potremo vedere la fine che farà l’Ucraina nazista, sarà probabile che avverrà come lo ha previsto Ishchenko. Dalle sue parole alle orecchie di Dio.
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Articolo di Rostislav Ishchenko Pubblicato su FortRuss il 31/07/2015
Tradotto da Mario per Sakeritalia.it
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