Quando la Savchenko è stata scambiata, si potevano sentire fondamentalmente due tipi di commenti: “Ma com’è possibile! Putin ci ha tradito!” e “Oh wow, ora farà un gran caos”. Il primo commento è senza senso, ma il secondo è in parte corretto.

Le ipotesi su come sarebbe evoluto il tutto erano focalizzate soprattutto sulla possibilità di un estremismo evidente, ritenendo che ora Savchenko, rilasciata dalla prigione, metterebbe su una nuovo Rada [Parlamento ucraino, NdR] basato sulle sue idee. Ma lo show non è stato poi uno sconvolgimento così grande come gli analisti di internet, quelli a cui piace vedere solo un aspetto del sistema, si aspettattavano. Tuttavia, Savchenko è riuscita a dichiarare di essere pronta a diventare presidente dell’Ucraina qualora le persone lo volessero, ma in qualche modo il progetto non è decollato, sebbene fosse uno scenario nei fatti realizzabile.

Molto più interessante è stata questa sua dichiarazione:

“Ognuno di noi ha nell’anima il voler accusare la Russia, mentre i russi pensano di avere qualche tipo di pretesa su di noi. Noi non saremo mai gente fraterna come lo eravamo prima. Sicuro, ci sono un sacco di parentele, misture di sangue, e altro, ma cerchiamo di essere buoni vicini piuttosto che cattivi fratelli… penso che questo sia possibile nel futuro”.

Queste parole hanno causato quasi uno shock! E quando Savchenko ha affermato che era pronta a condurre negoziati diretti con la leadership del DPR e LPR sullo scambio di prigionieri, lo shock si è intensificato. L’addetto stampa del ministro degli Affari Interni dell’Ucraina Artem Shevchenko ha definito questo un “coming out” del deputato Savchenko, Eroina dell’Ucraina, e membro del Parlamento Europeo, che è già pronta, come vedete tutti, a condurre negoziati direttamente con i leader terroristici, ciò che vuole l’aggressore russo.

Secondo il “Kommersant”, uno dei deputati del Partito Radicale, Oleg Lyashko, crede (forse riflettendo la visione dell’intero partito) che il momento del ritorno della Savchenko abbia significato l’inizio della realizzazione dello scenario russo del collasso del governo ucraino dall’interno. Inoltre, c’è una versione secondo cui Savchenko sarebbe stata reclutata mentre era in prigione usando i metodi FSB [Servizi di sicurezza russi, NdT] ingaggiati da Putin in persona, invocata da più di un politico ucraino.

In ogni caso questo è un “loro” problema. Per noi, quello che è più importante è capire cosa significhi tutto questo. Davvero la Savchenko ha cominciato ad avere un atteggiamento più favorevole nei confronti della Russia? E perché? Nella sua intervista a Radio Liberty, ha detto francamente: “Il nemico dovrebbe lasciare le nostre terre. L’Ucraina dovrebbe diventare uno stato libero, autosufficiente, unitario che includa Crimea e Donbass. Senza discussioni”.

Savchenko ha espresso la sua idea di “non-fratellanza” ancora più duramente: “La  Russia non sarà mai nostra sorella. Non lo è mai stata”.

Di sicuro, bisogna essere consapevoli di come di volta in volta Savchenko manipoli apertamente l’opinione pubblica. Nella stessa intervista ha detto: “È arrivato il quarantesimo giorno di sciopero della fame, e i loro occhi erano sbarrati: ‘Come può farlo?’ Poi è arrivato il sessantesimo giorno. Persino il senso della fame era passato. Avevo totalmente dimenticato cosa fosse il cibo. Era chiaro che stavo perdendo peso e che i miei organi stavano soffrendo. Ma mi piaceva lo sguardo nei loro occhi…”.

Ma questa è l’arte dell’iperbole. In politica però, Savchenko sta cercando di essere abbastanza intelligente. Quali sono gli aspetti delle sue attività?

Riguardo il suo desiderio di iniziare trattative col Donbass sullo scambio di prigionieri, Anatoly Vassermann ha commentato piuttosto intelligentemente:

“Questa soluzione, secondo me, non è così strana. Da un lato, la Savchenko stessa ha detto che può senz’altro partecipare ai negoziati col Donbass, mentre dall’altro le proposte che ha fatto per questo tipo di negoziati sono a dir poco lontani dall’ideale per il Donbass. Lei sta essenzialmente considerando i leader del Donbass come deputati della gente comune dell’Ucraina. Questo è, in parole povere, metterli al suo stesso livello e, di conseguenza, più in basso dei complici nell’omicidio di massa di piazza dell’Indipendenza a Kiev. Difficilmente questo piacerà al Donbass. E inoltre, assolutamente nulla è stato detto circa lo status del Donbass stesso, o lo status dei cittadini della nuova repubblica. Non credo questo si adatti al Donbass. Quindi non prevedo alcun risultato concreto dalla missione della Savchenko, a meno che non cambi le sue idee, cosa che, onestamente parlando, spero non faccia. Un fanatico è una persona incapace di cambiare la sua posizione”.

In altre parole, Kiev ha ora problemi più grandi con l’attuazione degli accordi di Minsk, come garantire uno status speciale per il DPR e LPR, la reale indipendenza che altre regioni vogliono. L’opzione proposta dalla Savchenko permette di “guadagnare punti” aggirando gli accordi di Minsk. Naturalmente è chiaro che questo approccio alla faccenda è stato respinto.

Inoltre, Savchenko ha sollecitato le elezioni parlamentari anticipate. I discorsi incentrati sul “tradimento degli ideali del Maidan” hanno proposto qualcosa di simile. Ma la Savchenko è passata alla pratica: “ Gli ucraini meritano un governo migliore rispetto a quello che hanno ora”.

Certo, la Savchenko non ha richiesto nessuna data precisa. Ma quasi sicuramente ciò significa che con le sue idee non sta semplicemente testando dei bluff. Ed è chiaro che non sta lavorando solo per se stessa. È un deputato del Partito Patria di Yulia Tymoshenko, e crede che questo partito sia pronto a lottare per l’Ucraina fino alla fine: “Il leader del partito Patria ha già speso 17 anni a combattere per l’Ucraina nonostante abbia avuto l’opportunità di lasciare la politica”. Un aspetto interessante. Com’è risaputo, Savchenko siede alla Rada a fianco di Alexander Abdullin, da lungo tempo alleato di Tymoshenko, che è responsabile del lavoro di propaganda per il partito Patria.

È del tutto logico ritenere che il comportamento oltraggioso di Savchenko dopo il suo arrivo in Ucraina non è altro che un modo per attirare l’attenzione, ed è di preparazione per le voci del “niente di vantaggioso ci si può aspettare da lei, non va presa sul serio”.  In realtà, è possibile che entrambi i presumibilmente verosimili eventi possano accadere. La composizione dei deputati può essere cambiata in favore di quelli più accettabili secondo i titolari delle politiche ucraine, con il pretesto di saccheggiare tutti gli altri. E poi i veri Nazi possono essere rimossi dalla scena (come se l’OSCE avesse improvvisamente, prontamente e parzialmente visto la luce sulla questione dei crimini del governo Banderite) e il partito guida può essere infangato. Per esempio, la Tymoshenko, a parte per un discorso [nella Maidan] dopo essere stata rilasciata dalla detenzione, non pare particolarmente brillante e non si è mai impegnata. È molto probabile che stia aspettando il suo momento.

Quindi, non c’è alcun bisogno di concentrarsi sul comportamento vergognoso della Savchenko o sul suo presunto appoggio crescente al Donbass. È consapevole da un lato che non è una pedina qualsiasi per Poroshenko e Tymoshenko, ma una figura politica, sebbene di tipo ortodosso, che rappresenta un “cavallo di Troia” per così dire. Dall’altro lato, è una figura che può essere sacrificata facilmente per la vittoria di un partito.

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Articolo di Andrey Bortsov pubblicato da FortRuss il 17 Giugno 2016
Traduzione a cura di Chiara per SakerItalia.it

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