Le ultime notizie che hanno fatto scalpore riguardano la possibile consegna di armi anticarro americane (viene spesso citato l’FMG-148 Javelin [in Inglese]) alla giunta nazista a Kiev. Queste storie tipicamente includono anche una discussione sulle armi “difensive” e “offensive”, e “letali” e “non letali”, e mostrano sempre una credenza infantile nell’esistenza di una qualche tecnologia magica che può fare miracoli sul campo di battaglia. Niente di tutto questo ha a che fare con il mondo reale, e per questo le persone che scrivono questo tipo di sciocchezze nascondono la loro ignoranza infarcendo i loro articoli con dati senza senso come la gittata, la penetrazione della corazzatura, i tipi di sistemi di guida o espressioni come “spara e dimentica”. La verità è che tutti questi esperti auto-nominatisi si citano reciprocamente, e tutti ripetono a pappagallo la linea ufficiale della propaganda, che tenta di suggerire che la consegna di armi all’Ucraina potrebbe cambiare le carte in tavola. L’ultima affermazione in realtà è vera, ma non in termini militari. Quindi cerchiamo di dare un senso a tutte queste insensatezze.
Innanzitutto, dimenticate concetti goffi come armi “difensive”, “offensive”, “letali” e “non letali”. Tutte le armi sono letali e sono tutte offensive, almeno potenzialmente. Anche quelle teoricamente “difensive” possono essere utilizzate per “difendere” armi/unità/forze offensive, e quindi hanno un ruolo molto importante nelle manovre offensive. Anche un’uniforme da combattimento o una borraccia piena d’acqua sono offensive quando vengono utilizzate negli attacchi perché rendono innanzitutto possibile l’offensiva.
In secondo luogo, la guerra moderna è semplicemente troppo complessa per consentire ad un sistema d’arma di cambiare radicalmente il volto del campo di battaglia. Quando Hezbollah usò gli RPG-29, i Kornet e i Metis-M [in Inglese] di fabbricazione russa, e distrusse con successo il carro armato israeliano più avanzato, il Merkava Mk. 4, questo non determinò da solo l’esito della guerra. Sì, gli Israeliani furono sconvolti dalla sconfitta del loro carro migliore, ma non più dell’attacco missilistico di Hezbollah alla INS Hanit, una corvetta classe Sa’ar-5 [in Inglese] o, se per questo, dal sistema di fortificazioni ben preparato che Hezbollah aveva costruito durante gli anni appena oltre il confine Israelo-Libanese.
Francamente, questa ossessione occidentale per l’alta tecnologia militare (insieme ad una credenza altrettanto infantile che le armi più costose sono per qualche ragione migliori di quelle più economiche) è un riflesso di una cultura che da molto tempo ha smesso di affidarsi al coraggio, al patriottismo e persino alle buone tattiche per vincere le guerre. Tutta questa insensatezza hollywoodiana è crollata nel 2006, quando le forze di secondo rango di Hezbollah (quelle migliori vennero tenute in riserva a nord del fiume Litani) hanno sconfitto il meglio del meglio delle teoricamente invincibili forze israeliane, compresa la famosa “Brigata Golani”. Ed Hezbollah ha vinto proprio perché i suoi combattenti hanno mostrato le qualità morali e intellettuali che oggi chiaramente mancano nelle forze militari occidentali. Il Segretario Generale di Hezbollah Hassan Nasrallah lo ha chiaramente spiegato durante il suo discorso sulla “Vittoria Divina” [in Inglese], quando disse:
Come avrebbe potuto questo gruppo di mujaheddin sconfiggere questo esercito senza il sostegno e l’assistenza di Dio onnipotente? Questa esperienza di resistenza, che deve essere trasmessa al mondo, dipende – dal punto di vista morale e spirituale – dalla fede, dalla certezza, dalla fiducia [in Dio] e dalla prontezza a fare sacrifici. Dipende anche dalla ragione, dalla pianificazione, dall’organizzazione, dall’armamento e, come si dice, dall’adottare tutte le possibili procedure di protezione.
Inutile dire che gli “esperti” militari occidentali hanno scelto di ignorare le sue parole, e hanno invece fatto uno sforzo veramente coraggioso per dimenticarsi semplicemente di tutto. Abbastanza giusto – d’altronde cosa avrebbero potuto dire della morale o della spiritualità? Quanto al regime di Washington, ha semplicemente dichiarato che gli Israeliani hanno vinto, fine della discussione.
Questa strabiliante capacità di credere alla propria propaganda è anche quello che sta portando i dirigenti americani a pretendere che la consegna di missili anticarro “difensivi” alla Giunta di Kiev altererà significativamente l’equilibrio delle forze tra, da un lato, l’esercito e i vari squadroni della morte ucraini e, dall’altro, i Novorussi. Non accadrà, anche solo per il fatto che gli Stati Uniti hanno *già* consegnato armi anticarro agli ucraini (attraverso la Romania, la Bulgaria, la Polonia e altri). Sappiamo di questo fatto grazie ad una recente relazione di SouthFront, che ha ottenuto le foto esclusive del contratto tra la società statale ucraina Spetstechnoexport e la compagnia americana AirTronic USA, per la consegna di armi letali all’Ucraina (si veda qui [in Inglese]). E questo è solo un esempio, ce ne sono probabilmente molti altri.
Quelli che credono davvero nella propaganda statunitense risponderanno che gli “avanzati” Javelin sono molto più capaci di tutte le armi viste in Ucraina finora, e che la loro consegna farà davvero la differenza. Diamo un’occhiata a questa affermazione un po’ più da vicino.
È vero che il Javelin è un sistema molto complesso e ad alta tecnologia. A differenza della maggior parte delle altre armi anticarro, il Javelin, una volta sparato, non ha bisogno di essere controllato, perché si guida da solo contro il suo obiettivo, il che rende possibile a chi lo maneggia cercare un riparo e non doversi preoccupare di colpire il bersaglio (da qui la frase “spara e dimentica”). Il Javelin può anche colpire il carro nemico dall’alto, dove la corazza è solitamente molto più sottile rispetto ai settori anteriore o laterale. Queste caratteristiche rendono il Javelin una specie di super-arma? Per niente.
Per prima cosa, si dovrebbero prendere tutte le affermazioni circa le caratteristiche tecnico-tattiche del Javelin con un po’ di prudenza. Una cosa è far operare questo sistema da professionisti esperti in condizioni perfette e senza rischi, e un’altra è cercare di usarlo contro veri carri russi protetti da fanteria, cecchini, artiglieria e da sistemi missilistici avversari. Aggiungete a questo un terreno molto complesso e condizioni meteorologiche spesso estreme (fango, nebbia, pioggia, calore, neve, vento, vegetazione, villaggi, città, ecc.) e le capacità quasi miracolose di qualsiasi sistema di arma complesso cominciano improvvisamente a diminuire rapidamente. Inoltre, il Javelin presenta naturalmente tutti gli svantaggi inerenti alla maggior parte dei sistemi di mira e di guida a raggi infrarossi, come la dipendenza da un sistema di raffreddamento lento e di breve durata, il fatto che il missile non può essere controllato in volo e che il suo sistema di guida può essere ingannato da varie fonti di calore.
Uno dei principali problemi con la fornitura di Javelin all’Ucraina da parte degli USA è che questo fatto darebbe (politicamente) mano libera ai russi per consegnare i propri sistemi d’arma ai novorussi, inclusi disturbatori per i sistemi a infrarossi, sistemi di protezione attiva per i carri armati o addirittura i propri missili anticarro. Nessuno sa come il Javelin si comporterà effettivamente contro i sistemi russi moderni [in Inglese], ma anche se ha fatto un buon lavoro contro di essi, l’uso corretto del Javelin dipenderà interamente dall’addestramento e dalla motivazione non solo dei suoi operatori, ma anche dall’addestramento e dalla motivazione delle forze che li sostengono e sono da loro sostenute. Dopo tutto, una postazione anticarro viene raramente utilizzata “in solitario”: in genere queste armi vengono impiegate come parte di uno sforzo offensivo o difensivo. Il risultato dello scontro è quindi semplicemente il prodotto dell’efficacia di tutte le diverse sub-unità e sistemi impegnati. In poche parole, se la tua fanteria fa schifo, le tue squadre anticarro non salveranno la giornata.
Ma il vero problema non è tecnico, naturalmente, è politico.
Inviare pubblicamente queste armi alla giunta significherebbe che gli Stati Uniti stanno sostanzialmente abbandonando gli Accordi di Minsk-2, e che ignorano pubblicamente anche le opinioni degli europei occidentali (gli europei orientali non hanno “opinioni”, competono solo per il titolo di “alleato” dei neoconservatori più russofobo, quindi non contano davvero molto).
La realtà sul terreno è che i russi hanno ciò che a volte viene chiamato “dominio dell’escalation”: sono loro, non gli americani, che decidono quanto il conflitto può espandersi e quanto velocemente. Per esempio, la Russia può fornire segretamente in pochi giorni più sistemi anticarro di quanti gli Stati Uniti potrebbero fornire in diversi mesi. Inoltre, i russi potrebbero scegliere di rispondere a tutte le consegne di Javelin non solo inviando i propri sistemi anticarro, ma anche rispondendo “asimmetricamente”, o perfino in segreto. La gamma delle opzioni russe è vasta e comprende misure non militari. Non sarebbe ironico se, dopo anni di sanzioni anti-russe che avrebbero dovuto scoraggiare Mosca dal sostenere i separatisti, la consegna di armi anticarro all’Ucraina convinca finalmente il Cremlino a fare quello che ha rinunciato a fare prima, ma che può ancora benissimo fare: appoggiare con tutte le sue forze i novorussi e iniziare attivamente a destabilizzare l’Ucraina occupata dai nazisti, ma questa volta per davvero. Se si rendono conto che non c’è niente da perdere, che nessuno in Occidente cerca sul serio una soluzione diplomatica, i russi potrebbero addirittura riconoscere le due repubbliche novorusse e mandare le loro forze militari, ma questa volta in piena vista dei media, con interviste sul confine con tanto di bandiere che sventolano alle spalle. Cosa faranno gli Stati Uniti in questo caso? Invieranno più armi? Invieranno le forze della NATO? Nessuno in Europa ha lo stomaco per farlo, nemmeno i polacchi, e questo lascerebbe gli USA da soli a portare avanti una politica alla quale tutti si opporrebbero.
La verità è che l’intera nozione di inviare i Javelin è pura propaganda politica, e fare questo, nella migliore delle ipotesi, non farà alcuna differenza e, nel peggiore dei casi, può comportare una brusca escalation sul terreno. Quindi, in entrambi i casi, quest’idea non ha alcun senso, è solo un modo per aiutare i Neoconservatori ad umiliare Trump e i suoi ingenui piani per collaborare con i Russi. È anche un modo per offrire alla lobby nazionalista degli emigrati ucraini il sogno impossibile, e di breve durata, di sconfiggere i separatisti (ovviamente nell’Ucraina occupata da nazisti i Javelin vengono presentati come super-armi che terrorizzano Putin). Non ho alcun dubbio che le comunità militare e dell’intelligence americane comprendono pienamente la natura futile e potenzialmente pericolosa di questa idea, ma che semplicemente non possono dirlo così apertamente.
I veterani della Guerra Fredda americani, che si stanno lentamente fossilizzando, stanno sognando di inviare i Javelin all’Ucraina come la CIA ha inviato missili Stinger in Afghanistan, fatto che, secondo la narrazione ufficiale negli Stati Uniti, ha contribuito in maniera importante alla sconfitta Sovietica. Questa narrazione è totalmente contraddittoria a troppi livelli per poterla discutere in dettaglio ora, ma mi limiterò a menzionare alcune delle falsità principali che stanno alla base di questo sogno, a partire dal presupposto che la Giunta ucraina sia paragonabile ai mujaheddin afghani (o, se è per questo, che le forze novorusse siano paragonabili a quelle sovietiche). Ci si dimentica anche del fatto che, anche se i sovietici inizialmente subirono pesanti perdite per via dell’introduzione degli Stinger, si adattarono e svilupparono contro di essi delle efficaci contromisure e contro-tattiche. Infine, in Afghanistan, i sovietici aveva un enorme vantaggio tecnologico e materiale contro gli afghani, il che non si può dire dei novorussi. È tutto assurdo: gli Stinger non hanno sconfitto i sovietici, e i Javelin non sconfiggeranno i novorussi.
Nel frattempo, ci sono molte ragioni per temere per il futuro delle due repubbliche novorusse. Da un lato, il flusso costante di armi e di esperti dall’Occidente nell’Ucraina occupata da nazisti, potrebbe portare ad un significativo aumento delle capacità degli ucronazisti. Inoltre, in settori specifici ma fondamentali, come la ricognizione e l’identificazione dei bersagli, le forze della Giunta hanno fatto molti progressi. E poi ci sono i numeri: in questo momento il rapporto di forza è di circa 3 a 1 a favore degli ucronazisti, e questo, di per sé, non va bene. Quindi la vera domanda è quanto i novorussi si siano preparati, e se sono finalmente riusciti a correggere i molti problemi che hanno avuto per anni. Almeno un recente rapporto [in Russo] suggerisce che non lo hanno fatto. Sinceramente non lo so, ma spero che non dovremo mai scoprirlo.
Conclusione:
La consegna di Javelin alla Giunta potrebbe cambiare le carte in tavola, non in termini militari, ma in termini politici. Segnalerebbe il fatto che gli Stati Uniti non sono interessati ad una soluzione diplomatica, e che gli Europei non possono tenere a bada i neoconservatori americani. Ciò sarebbe tanto ragguardevole quanto un male. Ora alcuni Americani stanno suggerendo che queste armi verranno tenute nell’Ucraina occidentale come riserva contro un ipotetico attacco russo. Questo è ridicolo. Se, veramente, i russi (dalla Russia) dovessero attaccare, 200 Javelin o giù di lì nei pressi di Ivano-Frankivs’k o Leopoli non faranno alcuna differenza (e non sarebbero neppure sulla linea di contatto). Inoltre, questa ossessione per l’attrezzatura militare è veramente inutile e infantile, è una cosa che ci si aspetterebbe dai politici, ma alla quale gli adulti seri non dovrebbero partecipare. Infine, sostengo che questi Javelin non sono realmente puntati contro i novorussi, ma che sono rivolti contro Donald Trump. Appena si prende in considerazione questo fatto, tutto il resto inizia a quadrare.
Il Saker
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Articolo pubblicato su The Saker.is l’11 agosto 2017.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
il guaio grosso per tutti è che gli ukronazii rivendano queste armi ai loro alleati islamisti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(LO HANNO GIà FATTO!!!!!!!!!)