Introduzione di Nikolaj Azarov:
Leggo con sorpresa un’altra bugia di Porošenko sul presunto centenario della liberazione della Crimea. Vi consiglio di leggere questo articolo obiettivo dello storico Sergej Tuljakov su come in realtà sia avvenuto tutto. Le bugie devono essere smascherate.
Come viene formato il nuovo modo di pensare degli ucraini…
La Verchovna Rada ucraina ha approvato nuove festività e date commemorative. Tra queste c’è la celebrazione del centenario della liberazione della Crimea dai Bolscevichi (il 22 aprile) e il 400° anniversario della campagna contro Mosca dell’Atamano Petro Konaševyč-Sahaidačnij [in inglese]. Ai ministeri viene detto di tenere lezioni, conferenze, mostre e gare durante queste strane festività, e anche di lavorare sulla questione della loro inclusione nell’elenco delle date significative dell’UNESCO. È chiaro come i cervelli dei poveri bambini saranno lavati durante le lezioni, ma i nostri vicini [ucraini – ndr] come inganneranno le organizzazioni internazionali?
Le fantasie dell’Ucraina “Indipendente”
Nel mese di aprile del 1918 le truppe della Repubblica Popolare Ucraina (UPR), creata dopo il rovesciamento del governo provvisorio di Pietrogrado, invase il territorio della Penisola di Crimea, dove si era formata la Repubblica Socialista Sovietica della Tauride (TSSR). I governanti dell’UPR intendevano attaccare tutta la Crimea e catturare la flotta russa del Mar Nero, ma all’epoca le truppe tedesche e austro-ungariche, che erano riuscite ad occupare già gran parte dell’Ucraina, si avvicinarono alla penisola.
Secondo il Trattato di Brest-Litovsk tra la Germania e la Russia sovietica (marzo 1918), la Crimea non veniva riconosciuta come parte del territorio della UPR, e Berlino diede un ultimatum a Kiev circa il ritiro immediato delle truppe dalla penisola. La minaccia funzionò. Quindi chi in realtà ha liberato la Crimea dai Bolscevichi? Sono state le truppe tedesche e austro-ungariche, che entro l’1 maggio 1918 completarono l’occupazione di tutta la penisola.
Le dichiarazioni degli “storici” ucraini su tutte le navi della flotta del Mar Nero presumibilmente schieratesi al lato dell’UPR sono ridicole. Cercando di non permettere ai tedeschi di catturare navi russe, il comando prese la decisione di alzare le bandiere dell’UPR – un alleato della Germania – sulle navi dello squadrone di Sebastopoli. Lo fecero per un solo giorno, il 29 aprile. Il 30 aprile alcuni degli squadroni in carico al comandante della Flotta del Mar Nero andarono a Novorossijsk con le bandiere rosse alzate.
Sotto l’occupazione tedesca in Crimea c’era un governo regionale, che in realtà era subordinato alle sole autorità di occupazione. E cosa fecero le truppe austro-tedesche – liberatrici dai Bolscevichi – in Crimea? Cominciarono ad espropriare scorte di grano e altri prodotti alimentari dai magazzini e dai mulini, e spedirono in Germania le proprietà degli ex palazzi della famiglia imperiale e gli oggetti di valore dai musei – incluso il Palazzo dei Khan di Bachčysaraj e l’equipaggiamento dei porti e delle imprese della Crimea. E dall’Ucraina portarono via anche la černozëm [terra tipica della Russia, molto fertile].
Le dimensioni del territorio dell’UPR erano quasi la metà del territorio dell’Ucraina moderna. Le vaste aree della steppa meridionale erano controllate dagli insorti di Padre Machno, che combattevano contro i seguaci di Petljura, e la Repubblica Sovietica del Donec-Krivoj Rog [in inglese] con il suo centro a Charkov, venne creata sul territorio di quattro governatorati sud-orientali.
I residenti di Odessa, Nikolaev e altre città della Novorossija storica, così come la stragrande maggioranza della popolazione del Donbass e di Charkov, percepivano l’UPR come un fenomeno temporaneo. “Tutti vivono, pensano e parlano russo nel territorio occupato nel sud dell’Ucraina. Non esiste nessun pensiero nazionale ucraino lì”, scrisse il generale austro-ungarico Waldenstät.
Alla fine del 1918 la Germania e i suoi alleati subirono la sconfitta nella Prima Guerra Mondiale per mano dell’Intesa. Le loro truppe lasciarono la Crimea, arrivarono le truppe francesi e le unità militari della Guardia Bianca le seguirono. Anche i paesi dell’Intesa non riconobbero e non appoggiarono i nuovi governanti di Kiev guidati da Petljura. Consideravano solo l’amministrazione militare dei generali delle Guardie Bianche Denikin e poi Vrangel come autorità legali nella penisola. Quando le truppe di Vrangel fuggirono dalla Crimea, molte navi rimaste si diressero verso i porti francesi.
Gli “indipendentisti” ucraini non furono mai i liberatori della Crimea. Non la liberarono né dai Bolscevichi né dalle Guardie Bianche. Da nessuno!
Una campagna disdicevole
400 anni fa, nell’agosto del 1618, i 20.000 armati dell’Atamano Petro Sahaidačnij si inoltrarono nel territorio dello Stato russo. Andarono lì per unirsi all’esercito del figlio del re polacco Ladislao IV Vasa, pretendente al trono dello Zar russo. Questa campagna viene presentata dagli attuali storici ucraini come esempio di valore e arte militare. Ma in realtà fu solo un fallimento. L’obiettivo principale non fu raggiunto, Mosca non venne presa. Lo Zar Michele Romanov continuò ad occupare il trono russo!
Durante il periodo sovietico la partecipazione dei Cosacchi della Zaporizhia [in inglese] a questa sanguinosa campagna polacca contro Mosca non veniva menzionata. In qualche modo non corrispondeva alla dottrina ufficiale sul fraterno popolo ucraino. E gli ideologi di Kiev di oggi inventano con estasi sempre più miti sulla sconfitta delle truppe del Principe Dmitrij Požarskij – l’eroe nazionale del popolo russo – da parte dell’Atamano. Cito: “Nella regione di Serpuchov i cosacchi incontrarono l’esercito di Požarskij, che si disperse al primo scontro”… Questa è una bugia! Il principe era malato, e cedette il comando al Principe Volkonskij. Quest’ultimo si ritirò – Sahaidačnij aveva il triplo delle forze, e lui si rifugiò con le sue truppe a Mosca.
I polacchi e i Cosacchi della Zaporizhia (o “zaporoli” [pugnalatori – n.d.a.], come venivano chiamati a causa delle loro atrocità sul suolo russo) non presero Mosca. Ed ecco come commenta Kiev: il giorno della tempesta si festeggiava l’Intercessione della Madre di Dio, e Sahaidačnij apparentemente mostrò pietà. Ma come era questo “grandissimo” comandante, il difensore dell’Ortodossia e dei popoli slavi, in realtà?
Leggiamo la cronaca di Belskaja: “Il Signor Sahaidačnij venne e prese Livny durante una tempesta e versò molto sangue Cristiano, uccise molti contadini Ortodossi innocenti, le loro mogli e figli, e profanò molte Cristiane, e i templi di Dio vennero profanati e distrutti…” È come se nel 1618 ci fosse stata un’altra invasione della Rus’ ad opera di Batu Khan… Batu distrusse Rjazan nello stesso modo in cui Sahaidačnij in seguito bruciò Livny, Serpuchov, Kašira, Elec e altre città russe. Il trasferimento da Kašira in un nuovo luogo nel 1619 avvenne poco dopo che le truppe di Sahaidačnij la distrussero.
L’Atamano non mostrò pietà né prima dell’assedio di Mosca né dopo di esso. Le fortezze di Mosca erano possenti, fatte di pietra, ed erano difese dai guerrieri del principe Dmitrij Požarskij. Per i banditi di Sahaidačnij, che vennero per lo più a saccheggiare e uccidere, ma non a rischiare il collo per i polacchi, la Pietra Bianca [Mosca – n.d.a.] risultò inarrivabile.
Dopo che un trattato di pace venne firmato dalla Russia e dalla Confederazione Polacco-Lituana, i polacchi, come ci si aspettava, abbandonarono di nuovo i loro lacchè: i Cosacchi della Zaporizhia. A molti partecipanti alla campagna venne ordinato di tornare dai loro proprietari terrieri e vennero esclusi dal registro dei cosacchi in servizio. L’Atamano mandò i suoi ambasciatori a Mosca, chiese la cittadinanza e si offrì di servire lo Zar russo con tutta la sua armata della Zaporizhia, ma gli fu rifiutato.
Certo, gli storici dell’Ucraina “indipendente” se ne sono dimenticati e inventano per sé stessi una storia eroica che non corrisponde agli eventi reali. Dopo che il monumento all’Atamano a Sebastopoli venne smantellato (2014), apparve un’altra storia falsa: “La flotta ucraina è di alcuni secoli più antica di quella russa (la prima menzione delle azioni vittoriose della flotta cosacca in mare è del 1492). Oltre a questo, i comandanti navali ucraini fecero scalpore anche nel 1635 nel Mar Baltico, ma contro la flotta svedese”. La terra ucraina è anche sulla costa del Mar Baltico?
“I cosacchi di Sahaidačnij si precipitarono a Istanbul e bruciarono metà della città”. Istanbul è una grande città con un forte presidio e potenti fortificazioni. Se davvero fosse accaduta una cosa del genere, allora il Sultano avrebbe mandato la sua armata di 200.000 furiosi Giannizzeri a devastare l’Ucraina, e le unità del suo vassallo – il Khan di Crimea – si sarebbero unite a lui nella rappresaglia. “La grande flotta di Sahaidačnij brillò non solo sul Dnepr, sul Danubio e sul Mar Mediterraneo – la flotta ucraina dominava la costa della Crimea già a quei tempi”.
Ma fonti storiche non confermano che questa “grande flotta” di piccole imbarcazioni a remi abbia mai “brillato” nel Mar Mediterraneo. Non poteva andare così lontano dalla foce del Dnepr. Non poteva passare nemmeno attraverso gli stretti turchi ostili: il Bosforo e i Dardanelli. Solo una cosa è indiscutibile: i cosacchi di questo Atamano hanno attaccato coraggiosamente le città costiere turche e di Crimea di notte con le loro piccole navi. Ma non avevano navi con alberi e armate di molti cannoni, diversamente dai turchi. Pertanto la flotta dei Cosacchi della Zaporizhia non era superiore a quella turca.
Fu invece la flotta dell’ammiraglio russo Fëdor Ušakov – i turchi lo chiamavano “il terribile Ushak-Pascià” – a “brillare” nel XVIII secolo, anche nel Mar Mediterraneo. Le sue navi terrorizzavano i nemici della Russia. Fu grazie a Ušakov che le terre del Mar Nero (Novorossija) e la Penisola di Crimea si unirono alla Russia. Ma questa verità storica in Ucraina, ovviamente, non viene accettata.
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Articolo di Sergej Tuljakov pubblicato su Stalker Zone il 5 agosto 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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