La de-globalizzazione voluta da Trump potrebbe portare ad alleanze impensabili solo fino a ieri. Per la Russia si aprono nuove, interessanti prospettive. Ruslan Ostashko, PolitRussia.com
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Sottotitoli in Italiano a cura di Mario per SakerItalia.it
come prima..piu’ di prima. Una sinfonia geopolitica, balsamo all’orecchio di chi e’ stanco si leggere le cretinaggini del mainstreampress e le manipolazioni di un certo Paolo marcenaro alias Kahani.
Oh Sgascia che sei te? Questo giornalista è da seghe. STUPENDO!!!
Sarà stato il tuo pensiero vicino ma sto mooolto meglio. Sai soffro molto di crisi passeggere.
Dai, però non offendiamo in nostro Kahani.
T.B.
Tommaso, mi fa piacere avantutto che non hai una grave malattia. Essendo il vero Saker un ex agente dell’intelligence….ho incominciato ad apprezzarlo molti anni or sono…..avendo anch’io avuto qualche contatto… Il “nostro” Kahani!! Se la smettesse di insudiciare i colleghi!!!! Gli garantirei una pace eterna.
Ogni qualvolta leggo le sue bordate contro Leith, Saker, Giulietto…la mia artiglieria automatizzata scambia immediatamente il fuoco. Altrimenti non critico i suoi commenti, anche se pubblica cose non vere. Saltano fuori solo dopo che mi ha provocato!! Cose da poco, in un certo modo divertenti. Io inviterei, a mie spese, Kahani, Gianus, Farouq, ecc. Il giorno dopo la battaglia! Così, per conoscere il “nemico”. Col tempo ci si affezziona. Rommel e Montgomery si stimavano moltissimo.
La cosa più importante è la salute. Mi ricordo che mesi or sono dicesti di essere pessimista. Vedi come memorizzo, malgrado la mia veneranda età. Io ti elencai la “ricetta”. Più volte al giorno devi chiederti: ” Tommaso, cosa posso fare per renderti felice”? Tu sei la persona più importante al mondo per il Tommaso Baldi! Magari hai voglia di sdraiarti sul letto alle 1400. Devi sdraiarti! Se pensi che dopo non puoi dormire la notte, ti crei un quesito mentale che non vuoi o non puoi risovere. Cadi fuori ” equilibrio” e ti senti angosciato. E se queste “brame” non accontentarte si accumulano….incominciano nel subcoscente i guai.
I miei problemi sono i dolori fisici: artrosi dappertutto, ernia discale, sinusite cronica, sordità….Il medico, mio vicino di casa, già suo padre esercitava, mi dice: ” se tutti fossero come te, morirei di fame”. Diffatti non vado mai nel suo studio. Penso che la migliore medicina sia il soddisfare il bisogno momentaneo del corpo e dello spirito, Subito, non magnana! Un piatto di spaghetti alle 0200? Perchè no? Mi alzo e mi faccio una magnifica carbonara accompagnata da un bel Nero d’Avola e un grappinone. Scusa, noi vecchietti di alta montagna siamo ciarlieri. Non prendermi sul serio, magari la mia ricetta non funziona con la tua persona. Ad ogni modo ogni bene e ad multos annos.
Mia GRANDE VECCHIA ROCCIA non ci crederai ma ti voglio bene e i consigli che mi hai appena dato, credimi, li sto mettendo in pratica pari-pari da qualche tempo e speriamo Dio (un dio personale nn fraintendere. So che parlo ad un ateo) abbia la forza di mantenerli perchè finalmente sto pensando a Tommaso che come dici tu è la persona più importante al mondo per Tommaso e senza questo non posso far star bene le pochissime persone che si meritano il mio amore: i miei 2 figli e l’unico vero amico che ho. Ho sofferto abbastanza preoccupandomi del prossimo.
Un abbraccio
Tommaso, che grande piacere leggere le tue righe. Non sono ateo per niente! Credo persino alle parole di quel buon uomo di Gesù. Non credo al Gesù-dio inventato dalla Chiesa Cattolica. E non credo al dio dell’Antico Testamento. 50 anni or sono sono stato allievo di un certo Joseph Ratzinger all’Università di Tübingen. Lui ci ha fatto capire chi è il vero Dio! Erano i tempi delle revoluzioni del 68, dove la Rote Armeefraktion in Germania e le Brigate Rosse in Italia stavano dominando la scena politica. A causa delle mie conoscenze linguistiche ( tedesco, italiano, ecc.) e delle mie esperienze militari-criminalistiche venni prestato dal mio paese al ” Bundesgrenzschutz” germanico per infiltrare la scena criminale. Viaggiavo da Tübingen a Trento, dove il Curcio e la sua amichetta avevano fondato una filiale delle brigate rosse alla facoltà di sociologia. Erano in contatto con la Gudrun Esslin di Tübingen. Tempi difficili, anch’io ho due figli di 50 e 51 anni. Tutto il giorno con la camicia antiproiettile, che a quei tempi pesava ca 12 kg. E la Smith Wesson 38 special nelle tasca destra. Due miei colleghi vennero uccisi dalla RAF in quel di Sciaffusa durante il servizio notturno!! Tempi passati!
Io ti auguro buona continuazione ….e di viziare il Tommaso.
Ma scherziamo? E’ quello cui puntano le élite globaliste che muovono i fili della marionetta Trump. E’ la costituzione dell’asse Russia–Cina-Iran che, portando un cambio drastico degli equilibri internazionali, ha dato uno stop alla globalizzazione e messo una grande ipoteca sul progetto mondialista. Un successo da ascrivere tutto alla lungimiranza strategica e alla sagacia politica di Putin. Un grande risultato non solo per la Russia ma per tutti i popoli del mondo che oggi possono sperare di riprendersi il diritto all’autodeterminazione.
Com’è possibile anche solo pensare di fare un passo indietro e abbandonare un’alleanza che ha così ben funzionato mettendo per la prima volta l’Impero in grave difficoltà. Si è così ingenui da credere che una volta che il lupo famelico ha fatto a pezzi gli alleati della Russia poi quest’ultima sarà lasciata in pace? Libera di pascolare sulle proprie terre senza interferenze e senza dover pagare il prezzo del suo tradimento? William Enghel in un suo ultimo articolo mette in evidenza la stretta relazione tra Trump e Kissinger che viene descritto come il vero consulente della nuova amministrazione in materia di politica estera.
Egli scrive: “In effetti il rapporto dichiara che Kissinger stia elaborando un piano per rendere più “armoniose” le relazioni tra la Russia di Putin e gli Stati Uniti di Trump, manovre che includerebbero un riconoscimento ufficiale da parte degli Stati Uniti della Crimea come parte integrante della Russia, la sospensione delle sanzioni economiche americane volute da Obama come rappresaglia per l’annessione della Crimea nel 2014, e altri aspetti ancora. La ragione di questo inaspettato, quanto netto e repentino, cambiamento della politica americana, rispecchia l’ambizioso obiettivo geopolitico di Kissinger volto a «riportare Putin sotto la tenda della NATO», per parafrasare quanto detto a suo tempo dall’ex presidente americano, il texano Lyndon Baines Johnson. Dunque a cosa mira Kissinger? Di certo non a un “mondo multipolare” che rappresenterebbe le sovranità nazionali, e di questo possiamo esserne certi. Le mire di Kissinger sono volte a erodere l’asse bilaterale che si sta rafforzando tra Cina e Russia, e che minaccia l’egemonia globale americana”.
Queste conclusione a ben vedere suonano quasi ovvie se non si vuole forzatamente illudersi di potersi tirare fuori senza subire danni, magari per la paura di doversi impegnare ancora più a fondo. Il discorso di Enghel invece diventa più interessante quando fa una disamina della dottrina geopolitica da cui prende vita l’orientamento del nostro Kissinger. Scrive: “Kissinger è uno degli ultimi praticanti di quella dottrina geopolitica, storicamente britannica, nota come “Equilibrio dei poteri”. Il vero equilibrio dei poteri, come fu praticato nella storia diplomatica e militare britannica dopo il trattato di Windsor del 1386 (tra l’Inghilterra e il Portogallo), ha sempre previsto per l’Inghilterra di stringere alleanze con la più debole delle potenze rivali, al fine di disfarsi della più forte, e di rubare, in seguito, il potere al più debole. Fu praticata con straordinario successo durante la Seconda guerra mondiale, permettendo così di costruire l’Impero britannico. Questo equilibrio britannico dei poteri suppone di saper sempre a quale potenza, in questo caso agli Stati Uniti governati da Kissinger, spetti compiere l’“equilibramento”.
Dalla sconfitta della Francia di Napoleone alle trattative di pace al Congresso di Vienna, nel 1814, il Segretario dello Stato britannico agli affari esteri, il visconte Castlereagh, si sforzò di elaborare un trattato che garantisse che ciascuna potenza europea continentale non potesse dominare sulle altre, una strategia che durerà fino al 1914 e alla prima guerra mondiale. Ciò che numerosi storici della politica ignorano, è che questo Equilibrio dei poteri continentale servì essenzialmente per la creazione dell’Impero britannico, che per un secolo, in virtù della sua supremazia navale, poté dominare il mondo. Nella sua tesi di dottorato per l’Università di Harvard nel 1950, Kissinger scriveva quello che sarebbe diventato il titolo di un suo libro: Diplomazia della Restaurazione. Questo studio sull’Equilibrio dei poteri è rimasto nel cuore del machiavellico Kissinger fin dal suo primo impiego, grazie alla famiglia Rockefeller, negli anni Sessanta. In questo mondo restaurato, Kissinger dichiara: «La diplomazia non può essere prescindere dalla forza e dalla potenza dei giocatori in campo. Ma dovrebbe essere sconnessa […] da tutta la preoccupazione morale o dalle indiscrezioni relative alle politiche interne alle nazioni» Aggiunge poi «la prova ultima per un uomo di Stato è la sua capacità di conoscere le reali relazioni di forza e di fare in modo che questa conoscenza serva ai propri fini». […]
Fu il Segretario di Stato Kissinger che domandò al suo buon amico David Rockefeller di facilitare “l’apertura della Cina” all’Occidente nel 1971, voluta da Nixon. A quell’epoca, le mire di Kissinger, con i suoi contropiedi geopolitici, consistevano nel sedurre la Cina, che all’epoca era la più debole delle due grandi avversarie di Washington, al fine di includerla in un’alleanza voluta dall’Occidente contro l’Unione sovietica, che era allora l’avversario più forte, almeno in termini geopolitici e militari. Oggi, nel 2017, i ruoli si sono invertiti, la Cina è diventata, dopo più di tre decenni di sfrenata crescita economica e industriale, il principale avversario del “Governo mondiale” di David Rockefeller. La Russia in seguito alla ferocia economica e alla deindustrializzazione degli anni di Eltsin, è nella visione di Kissinger, chiaramente il più debole dei due avversari. Tanto la Cina quanto la Russia, sotto Xi Jinping e Putin, sono al fianco dell’Iran, il più temibile difensore della sovranità nazionale: il principale ostacolo per la realizzazione del governo mondiale di David Rockefeller (che qui uso come modello di comparazione).
Trump sta facendo la parte del poliziotto buono e il Pentagono, la parte di quello cattivo. In sostanza Trump dice a Putin: vedi io sono con te. Tu abbandona questi tuoi alleati che non hanno speranza perché la “grande America” ha deciso che non ne permetterà l’esistenza, e vieni da noi che volentieri ti accogliamo nella tenda della NATO, altrimenti, vedi io non potrò fermare quei cattivi del Pentagono che ammassano truppe ai tuoi confini… Sarebbe inconcepibile e sovranamente stupido che la Russia cedesse a minacce che non hanno nessuna reale consistenza. Lo stesso dicasi per le “concessioni”. Che cosa vogliono concedere, il riconoscimento della Crimea? Cosa vogliono concedere se è già russa! Vogliono concedere la sospensione delle sanzioni economiche? Ma se queste fatidiche sanzioni sono alla base di una necessaria e sempre rimandata riconversione delle produzioni interne che sta rafforzando il paese perché lo rende autosufficiente… Sono altre le proposte che possono allettare Putin! Ma spero tanto che, per il futuro mondo multipolare, Putin sappia fare bene i conti anche a fronte di proposte veramente allettanti.
Don’t worry!: Putin e il suo staff non sono stupidi! E, spero nel profondo del mio cuore, NON CONOSCONO LA PAROLA TRADIMENTO.
Nella mia personalissima graduatoria giornalista, Ruland ora siede al primo posto in condivisione con Travaglio e il Saker ( ovviamente).
Questa ripresa delle provocazioni di Poroschenko ,nel Donbass ,hanno certamente lo scopo di provocare una reazione russa che l’Occidente riconoscerebbe come intollerabile e pericolosa per lka propria sicurezza; ciò servirebbe e costringerebbe Trump a intervenire con gli stivali in Ucraina con la Nato.
I suoi avversari politici, annidati al Pentagono, si compiaceranno dell’iniziativa del Poroscenka e Trump vivrebbe la sua Presidenza in ostaggio dei militari e dei gruppi di potere finanziari e industriali che hanno bisogno di conflitti nel mondo per sostenere le proprie attività e profitti.
In questa faccenda la Cina e la Russia sanno che non potranno credere alle colombe Occidentali perché la conseguenza sarebbe la fine della propria indipendenza politica .
Gli USA ,d’altro canto, sanno che non possono differire l’intervento geo-politico in oriente e medio oriente lasciando ai vassalli d’Europa l’incarico di cucinarsi la Russia che appare sempre più timorosa non solo di reagire ma finanche di operare con azione segrete in Ucraina volte ad intimidire l’oligarchia parassita e piagnona di Kiev.
La Russia non mi pare affatto “sempre più timorosa”.
Cmq è solo il mio punto di vista.
Saluti