In questa puntata pre-natalizia parliamo di Zelensky e del suo ultimo viaggio tra le braccia di Biden, parleremo delle forniture che ha ottenuto nel suo pellegrinaggio e della loro utilità sui fronti. Dopo aver accennato al viaggio di Medvedev in Cina, Stefano comincerà l’analisi dei fronti attivi e faremo qualche ipotesi su ciò che potrà accadere nei prossimi mesi.
Zelenky è ,per ora ,una “risorsa americana”; Biden ha trovato il modo di dargli una pacca sulla parte inferiore posteriore del ragazzotto instupidito dal potere .
Ora dovrà fare i compiti a casa e filare dritto se vuol tenere il posto al sicuro.
Ho trovato un interessantissimo contributo sul colpo di stato in Ucraina. Posso inviarvelo? È in russo. Ve lo invio ugualmente, vedete voi: https://youtu.be/g_5UK8KE2uY
E comunque auguri e grazie per il vostro enorme lavoro.
[Nota della Redazione: Grazie mille Enrico, auguri a te]
Il dilemma è come procederà la OMS nei prossimi mesi, o addirittura se si trasformerà in una operazione militare di più ampio respiro.
La “vulgata” mediatica filo-atlantista, qui, da noi, sta diffondendo ovviamente la propaganda ukrainofona-nazi (parte integrante di quella nato), secondo la quale fra gennaio e la primavera 2023 ci sarà una grande offensiva sovietica … scusate, russa, alla quale anche il capoccia degli armati ukraini, zaluzhnyi, sotto sotto pensa di non poter resistere a lungo, al di là della propaganda e pur dichiarando di “poter vincere” (vedi recente intervista a the economist) …
Nel Sitrep, dato il probabile arrivo di nuovi carri dalla polonia, si pensa a una possibile futura “controffensiva” ukrainofona-nato, anche se si precisa che i rifornimenti usa-nato sono sempre più scarsi e insufficienti, consentendo di sostenere un volume di fuoco adeguato soltanto per brevi periodi.
Diciamo che è evidente che il “tasso di consumo” (la rapidità del consumo) di questi rifornimenti di sistemi d’arma e munizionamento ha già ridotto significativamente le riserve statunitoidi e quelle delle loro colonie europee, che stanno entrando in crisi.
Un’incognita è quando le riserve usa-nato, di cui si denuncia già il rapido consumo, non saranno più sufficienti per garantire un adeguato flusso verso l’ukraina e alimentare il più a lungo possibile il conflitto, cioè quando si raggiungerà il punto di svolta, oltre il quale i nazi-ukro + mercenari nato dovranno cedere, se non di schianto progressivamente.
L’altra incognita è una possibile offensiva russa, forse risolutiva, fra l’inverno e l’inizio della primavera nel 2023.
In merito a quest’ultimo punto, essendo segreti i veri piani del Cremlino, se quel General io fossi, ne avrei uno da proporre agli amici russi …
Il piano richiederebbe la formazione di due armate, possibile dopo l’entrata effettiva in servizio dei richiamati, che “libererà” progressivamente unità meglio addestrate e di punta:
1) L’armata del sud (con il coinvolgimento soprattutto del Distretto Militare meridionale) dovrebbe essere costituita da circa 200.000 uomini (ivi compresi apporti Ceceni, Wagner, Novorossia, eventuali apporti Specnaz) con 50.000 uomini di riserva, mentre 100.000 uomini in armi dovrebbero prudentemente tenere le posizioni nel meridione e nell’est ukraino.
2) L’armata del nord composta in parti uguali da militari russi e bielorussi, forte di circa 150.000 uomini, con 50.000 in riserva, mentre altri 100.000 uomini, o quasi, in prevalenza bielorussi, dovrebbero vigilare i confini meridionali della Bielorussia. Anche Lukašenko ha mobilitato riservisti, ha permesso l’addestramento congiunto dei suoi riservisti e delle sue truppe con i russi, sono state fatte manovre comuni, la Bielorussia sta ricevendo nuovi sistemi d’arma dalla Russia (ad esempio, se non erro, carri T-90).
Il compito minimo da assegnare all’armata del sud è abbastanza chiaro, nella sua offensiva generale verso nord e vero occidente, cioè liberare integralmente il Donbass, quella parte ancora nelle mani dei nazi-ukraini e della nato, più a sud liberare per intero gli Oblast’ di Zaphorizja e di Kerson, difendendo ovviamente le conquiste, per puntare rapidamente su Nikolaev, essenziale per la presa di Odessa e del suo Oblast’. Naturalmente, i 100.000 con compiti difensivi dei territori liberati, dovranno respingere disperati contrattacchi nazi-nato in altri settori e attestarsi saldamente nei territori appena liberati
Le vere novità sono l’armata del nord e, in particolare, i suoi obbiettivi.
Le prostitute mediatiche occidentaloidi riportano esclusivamente la propaganda nazista-ukro e nato e si parla già di una nuova, possibile calata russa (magari con la partecipazione bielorussa) su kiev, oppure una puntata da nord verso il confine polacco (da dove passano molti “rifornimenti”), che investirebbe la galizia.
I “miei” obbiettivi assegnati all’armata del nord, se quel general io fossi, sarebbero i seguenti:
1) Creare un largo corridoio, partendo da nord e investendo, per occuparli, i territori (o la gran parte dei territori) degli Oblast’ di Žytomyr e, più a sud, di Vinnycja, creando e difendendo sui due lati il grande corridoio che dividerà la parte nord-occidentale, con la galizia, dell’ukraina (e il confine polacco dal quale entrano molti rifornimenti), da kiev e la parte nord orientale, cosa che a mio dire “sorprenderebbe” i nazi-nato e metterebbe in serissima difficoltà kiev. Disponibili, come già scritto, 50.000 riserve russe e bielorusse in caso di difficoltà per la creazione e la praticabilità del corridoio, aperto calando da nord, per consolidare le posizioni nei due Oblast’ e difendere l’importante corridoio verso sud. In tal modo si arriverebbe al confine con la Moldavia e la Transnistria libera (o Repubblica di Pridnestrovie). A kiev impazzirebbero, incerti se l’offensiva “girerà” verso la capitale, cioè verso ovest, obbligati a difendere la capitale immobilizzando truppe, a vigilare il confine Bielorusso a nord e quello russo a est, dovendo anche inviare truppe a sud per contenere l’offensiva dell’armata russa del sud. Naturalmente sarebbe necessario bombardare gli aeroporti particolarmente a kiev e nel nord-ovest, per evitare possibili ancorché difficoltosi rifornimenti via aerea.
2) Circa 50.000 uomini dell’armata del sud, tutti russi, transitando attraverso i due Oblast che fungono da “corridoio”, calerebbero su Nikolaev per unirsi all’armata del sud e contribuire, poi, alla liberazione di Odessa e di tutto il suo Oblast’, nonché al “raccordo” con la Transnistria, dove c’è un “velo” di truppe russe che vigilando sul più grande deposito di armi in Europa.
Se in particolare negli Oblast’ di Žytomyr e di Vinnycja in alcuni centri vi fosse un’accanita resistenza nazi-nato-ukraina, questi centri potrebbero essere circondati e assediati, per impedire “sortite”, e lasciati alle spalle dopo “averli messi in sicurezza” (potrebbero cadere in breve “per scarsità”), senza eccessive perdite di uomini e mezzi.
Preciso che gli uomini dell’armata del nord dovrebbero essere per la metà o quasi bielorussi, ma sotto comando russo.
Cari saluti
Pur consapevole che mgli amici che frequentano Il Saker ne conoscano già il significato mi sia consentito un veloce chiarimento sul Sole Nero. Non si sa mai. Male non farà.
E’ un simbolo assai antico come lo Swastika (molto più antico) e che ha strettamente a che fare con i nostri antenati:gli Arii
Sottolineo “i nostri” antenati.
Sulla Swastika (o sullo Swastika) la faccenda è troppo lunga, articolata e complessa, rimando per questo a wikipedia che, pur essendo un’autentica cloaca propagandistica della mafia sionista globalista, a volte ci azzecca, bisogna riconoscerlo, e nel caso dello Swastika hanno fatto perlomeno un lavoro decente.
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Il Sole Nero è più facile :
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1) Il Concetto : l’idea, il concetto di Sole Infero, di Sole Notturno, di Sole Sotterraneo è presente praticamente presso tutte (o quasi tutte) le culture antiche in giro per il pianeta. Il sole nasce a est,
compie il suo percorso su tutto l’orizzonte celeste verso ovest per poi tramontare e proseguire il suo percorso sotterraneo (notturno, infero).
Infine “rinasce”, per l’appunto, a est. Per quel che riguarda un approfondimento dell’argomento, con i suoi significati sottostanti, non ho purtroppo testi nè studi da indicare
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2) Il Simbolo : al contrario di ciò che accade per lo Swastika, che è si un antichissimo simbolo pan-europeo ma altrettanto è un simbolo planetario presente copiosamente in tutti i continenti, il Sole
Nero è in effetti tipicamente ed esclusivamente Ario o, per usare un termine profondamente inappropriato, Indo-Europeo o Indo-Ario. Gli Arii non vengono dall’India ma ci sono arrivati. Naturalmente le lingue ario-europee non derivano dal Sanscrito.
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3) La storia del simbolo e le evidenze archeologiche (quello che si è trovato sotto terra sino ad oggi) : non è assolutamente una variante germanica dello swastika.
Questa è pura fuffa e ignoranza abissale.
Non è un simbolo germanico relativo all’epoca “recente” delle migrazioni , o meglio, è anche un simbolo germanico relativo all’epoca “recente” delle migrazioni, ma anche questo, come anche il “Fiore delle Alpi” è presente in tutta la penisola e in tutto il continente europeo da epoche molto più antiche.
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A livello continentale le primissime sporadiche rappresentazioni del Sole Nero le troviamo nella Tuscia Villanoviana (poi Etrusca) a partire dal 1000/950 a.c. fino all’800 a.c. Dopodichè si assiste ad una sua rapidissima e massiccia diffusione su tutta la penisola, isole comprese (un pò di meno) e nel
resto del continente. Stesso identico discorso per il Fiore delle Alpi e per lo Swastika (per i quali ci sarebbe però qualche precisazione “stilistica” [per il Fiore delle Alpi] “temporale” e “geografica” da fare ma evito altrimenti il commento diventa un papiro).
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Si badi bene che queste sono le mie conoscenze al momento attuale, l’archeologia è una materia perennemente in divenire, quindi non mi sorprenderebbe venire a sapere, chessò fra tre giorni, che il simbolo è molto più antico e le sue prime rappresentazioni si trovano in Scandinavia o nei Balcani
o in Russia o in Europe Centrale o in Iberia o in Scozia e risalgono, per esempio, al 4° Millennio a.c.
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Si dice che questi simboli fossero disegnati sulle pareti delle capanne in cui abitavano i nostri antenati, io questo non lo so, ma quello che so per certo è che, insieme a un cospicuo numero di motivi “solari” e “swastikoidi” troviamo le loro rappresentazioni prevalentemente nelle gioiellierie che adornavano le donne delle aristocrazie italiche e le sacerdotesse delle tribù italiche. Veneti, Siculi, Piceni, Celti, Latini, Equi, Dauni, Messapi, Peucezi, Umbri, Villanoviani prima (poi Etruschi) e tanti altri. Monili, orecchini, pendagli grandi e piccoli e cinturoni soprattutto. Non avevano certo funzioni ornamentali ma sacre, religiose ecc…
Tutto questo materiale si trova nelle sepolture.
Bisogna specificare che questa è una regola generale, presso alcune comunità (non tantissime) questo tipo di costumanza pare essere prevalentemente afferente ai maschi (cinturoni) e
secondariamente alle femmine.
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Mi rendo conto che in realtà l’argomento non è così breve come ritenevo e ci sarebbe molto altro da scrivere, soprattutto è stato sviluppato in maniera assai sbrigativa e approssimativa, ad ogni modo mi sia permesso consigliare alcuni testi che solo tangenzialmente hanno a che fare con l’argomento sopra trattato :
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1) Alle Radici d’Europa – Prof. Umberto Sansoni
2) Cavalieri etruschi dalle valli al Po. Tra Reno e Panaro, la valle del Samoggia nell’VIII e VII secolo a.C., (a cura di Rita Burgio, Sara Campagnari e Luigi Malnati)
3) Paolo Galiano – Sciamani e Cavalieri (forse già precedentemnte segnalato, alcuni mesi fa)
4) Marco Baistrocchi – Il Cerchio magico, riti circumambulatori in Roma antica
5) Giulio Giannelli – Le Vergini di Vesta (forse già precedentemnte segnalato)
6) Siculi: popolo Ario venuto dal Nord Alessandro “Daudeferd” Bonfanti
7) Siculi Indoeuropei. Le origini nordiche dell’Ethnos. Tomi I-II Alessandro “Daudeferd” Bonfanti
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Inutile dire che, come per quel che riguarda i testi segnalati alcuni mesi fa, non sono sempre d’accordo con ciò che scrivono gli autori, ma questa è la cosa più normale del mondo.
Trattasi ad ogni modo di giganti della Tradizione e dell’archeologia
[Molto interessante, ma tutti coloro che vestono quei simboli da quasi un secolo terrorizzano, stuprano, distruggono tutto quello che incontrano. E anche in questo caso a scoprirne le prove sono gli archeologi.]