premesso che non sono un analista quindi con ogni probabilità mi sbaglierò,
però ad oggi non sono convinto che Israele ha tutta questa voglia di scornarsi con Hezbollah, perché sa bene che pagherebbe un pesante tributo col proprio sangue
un tributo che avrebbe dimensioni di cui i cittadini israeliani non sono più abituati a contemplare da decenni, tanto più in un periodo di prosperità come quello attuale,
penso che non contemplino neanche l’ipotesi che Hezbollah abbia qualche reale aspirazione di sottrarre territori israeliani a nord, quindi non so se i cittadini capirebbero lo scopo di aggredirli preventivamente nel sud-Libano
e credo che neppure Hezbollah ipotizzi un simile scenario perché consapevole di non avere la forza ne tanto meno l’appoggio di Mosca,
mentre l’Iran ha già raggiunto lo scopo di un unico corridoio sciita dal Golfo Persico al Mediterraneo
dipendesse dai soli Generali israeliani probabilmente manderebbero il proprio esercito in Libano anche domani,
ma non sono così convinto che il “popolo” israeliano accetterebbe questo scontro, soprattutto quando vedranno molte bare di ritorno dal confine
No, Andrea, lei non sbaglia affatto, Israele non è ansiosa di confrontarsi con l’Hezbollah libanese, in quanto oggi lo troverebbe molto meglio organizzato ed addestrato che nel 2006, quando ha ricevuto una dura lezione circa la presunta invulnerabilità dei suoi carri, Hezbollah, non è una minaccia per Israele, come non lo sarebbe la Siria se le venissero restituiti i territori di sua pertinenza, il Golan, non avrebbero alcun problema a riconoscere, lo stato di Telaviv di fronte ad un gesto di pace simile, e credo neppure ad aprire i mercati a quel Paese, purtroppo accecati dall’odio, i governanti israeliani pare non lo capiscano. Stesso discorso per l’Iran che non ambisce ad altro che a garantirsi una posizione di primo piano sui territori sciiti della mezzaluna, e non è una diretta minaccia per Tel Aviv, sono persone pragmatiche e non fanatici come ce li rappresentano. Il popolo israeliano è diviso tra persone che comprendono la situazione e fanatici anche integralisti religiosi che al pari degli jihadisti, non ragionano con il cervello ma con una cieca fede distorta dall’odio e dal razzismo. Mi complimento per le ottime deduzioni.
video esaudivo
premesso che non sono un analista quindi con ogni probabilità mi sbaglierò,
però ad oggi non sono convinto che Israele ha tutta questa voglia di scornarsi con Hezbollah, perché sa bene che pagherebbe un pesante tributo col proprio sangue
un tributo che avrebbe dimensioni di cui i cittadini israeliani non sono più abituati a contemplare da decenni, tanto più in un periodo di prosperità come quello attuale,
penso che non contemplino neanche l’ipotesi che Hezbollah abbia qualche reale aspirazione di sottrarre territori israeliani a nord, quindi non so se i cittadini capirebbero lo scopo di aggredirli preventivamente nel sud-Libano
e credo che neppure Hezbollah ipotizzi un simile scenario perché consapevole di non avere la forza ne tanto meno l’appoggio di Mosca,
mentre l’Iran ha già raggiunto lo scopo di un unico corridoio sciita dal Golfo Persico al Mediterraneo
dipendesse dai soli Generali israeliani probabilmente manderebbero il proprio esercito in Libano anche domani,
ma non sono così convinto che il “popolo” israeliano accetterebbe questo scontro, soprattutto quando vedranno molte bare di ritorno dal confine
No, Andrea, lei non sbaglia affatto, Israele non è ansiosa di confrontarsi con l’Hezbollah libanese, in quanto oggi lo troverebbe molto meglio organizzato ed addestrato che nel 2006, quando ha ricevuto una dura lezione circa la presunta invulnerabilità dei suoi carri, Hezbollah, non è una minaccia per Israele, come non lo sarebbe la Siria se le venissero restituiti i territori di sua pertinenza, il Golan, non avrebbero alcun problema a riconoscere, lo stato di Telaviv di fronte ad un gesto di pace simile, e credo neppure ad aprire i mercati a quel Paese, purtroppo accecati dall’odio, i governanti israeliani pare non lo capiscano. Stesso discorso per l’Iran che non ambisce ad altro che a garantirsi una posizione di primo piano sui territori sciiti della mezzaluna, e non è una diretta minaccia per Tel Aviv, sono persone pragmatiche e non fanatici come ce li rappresentano. Il popolo israeliano è diviso tra persone che comprendono la situazione e fanatici anche integralisti religiosi che al pari degli jihadisti, non ragionano con il cervello ma con una cieca fede distorta dall’odio e dal razzismo. Mi complimento per le ottime deduzioni.