Mentre l’impero centrato negli Stati Uniti si butta a capofitto in un’aggressione crescente contro Russia e Cina, la parola “distensione” è curiosamente assente dai discorsi mainstream. Ma questo è folle, e la distensione è senz’altro una alternativa.

In una recente intervista del programma televisivo 60 Minutes con Norah O’Donnell, incentrata sulla politica dell’amministrazione Biden verso la Cina, il Segretario di Stato Tony Blinken ha parlato degli Stati Uniti come difensore dell’ordine internazionale basato sulle regole, e dell’importanza di far adeguare Pechino a queste regole. [tutti i link in inglese]

“Il nostro scopo non è contrastare la Cina, ostacolarla o tenerla a freno, ma sostenere questo ordine basato sulle regole in cui la Cina rappresenta un problema” ha affermato Blinken. “Chiunque rappresenti un problema per questo ordine, noi lotteremo per difendere quest’ordine”.

Ora: se Blinken avesse parlato con un vero giornalista, gli sarebbe stato chiesto in quali modo specifici difendere “l’ordine basato sulle regole” contro la Cina sia diverso da tentare di contrastare la Cina e di tenerla a freno. Gli sarebbe stato chiesto anche come fa una nazione, che solo dall’inizio di questo secolo ha ucciso milioni di persone e sfollato decine di milioni di persone in guerre illegali, mentre fa deliberatamente morire di fame i civili a causa delle sanzioni e dei blocchi, a proclamarsi difensore di ogni ‘ordine basato sulle regole’”. [tutti i link in inglese]

Blinken però non stava parlando con una giornalista. Blinken stava parlando con Norah O’Donnell

L’intervista a Blinken della O’Donnel è stata una perfetta rappresentazione del fatto che i moderni giornalisti mainstream possono fare domande polemiche di politica estera ai funzionari americani solo quando chiedono di sapere perché non sono più aggressivi ed energici. Qui di seguito ci sono alcune delle domande [in inglese] poste a Blinken durante l’intervista:

“So che dice che l’obiettivo non è contrastare la Cina, ma ha mai visto la Cina essere così risoluta o aggressiva dal punto di vista militare?”

“Pensa che stiamo andando verso una sorta di scontro militare con la Cina?”

“Parliamo di diritti umani. Descriva ciò che sa che sta accadendo in Xinjiang, e che forse il resto del mondo non percepisce”.

“Se lo Xinjiang non è una linea rossa con la Cina, allora cos’è?”

“I Cinesi hanno rubato agli Stati Uniti centinaia di miliardi, se non trilioni, di dollari in segreti commerciali e proprietà intellettuali. Queste sembrano azioni di un nemico”.

“E quindi il Presidente Biden ha detto al Presidente Xi di smetterla?”.

“La Cina pensa a lungo termine, in maniera strategica, con decenni in anticipo. L’America è solo impegnata qua e là e non stiamo pensando a lungo termine dal punto di vista strategico e, di conseguenza, la Cina ci sorpasserà?”.

“Che cosa farà l’amministrazione in merito a Hong Kong’”.

“Quindi perché non boicottare le Olimpiadi di Pechino del 2022?”.

In nessun momento Blinken è mai stato messo di fronte alle molte e lampanti falle nella narrativa del governo americano sul “genocidio” dello Xinjiang o ai molti segnali che stiamo vedendo sul fatto che esista un’enorme campagna di propaganda che produce quella narrativa per mandare avanti le agende geostrategiche dell’Occidente. In nessun momento Blinken ha mai dovuto rispondere alla domanda sul fatto che la ragione per cui la Cina si sta comportando “in maniera così risoluta e aggressiva dal punto di vista militare”, possa avere qualcosa a che fare con il fatto che gli Stati Uniti la stanno aggressivamente accerchiando da anni con forze militari. E in nessun momento Blinken ha mai dovuto rispondere alla domanda da parte della O’Donnell su quali misure posso essere prese per allontanarsi da questa pericolosa traiettoria, e cercare la distensione. [tutti i link in inglese]

Di fatto, mentre l’impero che ha il suo centro negli Stati Uniti si butta a capofitto in guerre fredde sempre più ostili, sia contro la Russia che contro la Cina, la parola “distensione” – che significa allentare le ostilità tra nazioni – è curiosamente assente dai discorsi mainstream. Durante l’ultima guerra fredda era un classico punto di discussione trattato da personaggi di spicco sia del partito democratico che repubblicano, ma è scomparsa da questa pericolosa e nuova guerra fredda a più fronti.

Noterete che questa parola appare di tanto in tanto, ma quasi mai riferita alle due potenze nucleari, cioè quando conta di più. In un recente articolo del Guardian si parlava di una potenziale distensione tra la Siria e l’Arabia Saudita, un pezzo della Reuters di tre settimane fa faceva riferimento alla distensione tra Stati Uniti e Iran, e un articolo di un mese fa sul Wall Street Journal parlava di distensione tra Stati Uniti e Corea del Nord, ma di recente è difficile trovare (o è completamente assente) l’utilizzo di questa parole nei media occidentali ad alta diffusione. [tutti i link in inglese]

E’ come se non esistesse proprio il concetto. Come se non fosse neanche considerata un’opzione. Come se le persone fossero tenute all’oscuro, questa è una opzione.

E lo vedo nelle conversazioni e nei dibattiti online in cui sono impegnata giorno dopo giorno: le persone che difendono l’incosciente escalation della guerra fredda da parte degli Stati Uniti contro Mosca e/o Pechino, solitamente parlano come se non avessero neanche preso in considerazione la possibilità che possa esserci una distensione. Molti non sanno neanche che esiste la parola. Danno semplicemente per scontato che l’unica opzione sul tavolo sia una escalation di guerra fredda sempre più conflittuale, e non hanno neanche presente un quadro concettuale per considerare qualsiasi alternativa. Ecco com’è stata ampiamente nascosta alla loro attenzione la possibilità di una pace con Russia e Cina.

E si ha la sensazione che questo sia fatto del tutto volutamente. Il defunto Stephen Cohen [in inglese], celebre studioso ed esperto di relazioni USA-Russia, ha utilizzato la parola “distensione” costantemente [in inglese] fino alla sua morte, avvenuta lo scorso anno; negli anni passati, però, quando la situazione con la Russia cominciava a surriscaldarsi, le sue analisi ricevevano una sempre minore accoglienza sui canali mainstream. Per la stessa ragione Norah O’Donnell ha chiesto a Blinken solo come avrebbe intensificato le ostilità contro la Cina, e mai come le avrebbe ridotte: i media mainstream stanno nascondendo al pubblico la possibilità – e l’urgente necessità – di distensione.

Dobbiamo dare per assodato che l’unica opzione disponibile sia continuare ad aumentare le ostilità con queste due potenze nucleari. E’ una bugia, ed è folle. La distensione è senz’altro una opzione. Non dobbiamo continuare a mettere a rischio la vita su tutta la terra [in inglese], ogni giorno, con questo psicopatico gioco della roulette russa nucleare solo perché pochi ma potenti sociopatici hanno deciso che l’impero americano debba mantenere la supremazia a tutti i costi.

Non c’è alcun valido motivo per cui non possiamo andare tutti d’accordo e spendere le nostre energie collaborando per una fiorente umanità. L’incredibile e sempre più piccola finestra di Overton [in inglese] di coloro che producono la narrativa mainstream senza neanche concedertelo come argomento, dimostra che lo stanno deliberatamente nascondendo dalla nostra consapevolezza per interesse dei potenti. Viene nascosto perché l’unica alternativa ad attaccare e danneggiare gli interessi di Cina e Russia è che l’impero americano rinunci alla sua dominazione unipolare del pianeta, e permetta ad altre nazione di prosperare al di là del suo controllo.

Vengo spesso accusata di avere un’infame fedeltà al Cremlino o al Partito Comunista cinese, a seconda del giorno e di quello che mi trovo a scrivere in quel momento. La realtà è, invece, che semplicemente non permetto che la mia vita, la vita di chi amo e la vita di chiunque condivida questo pianeta, sia affidata ad un qualche idiota valore di suprematismo americano che serve solo ai potenti. Non c’è nessuna buona ragione per non dover deporre le armi e collaborare in amicizia con altre nazioni, e chiunque dica il contrario sta mentendo.

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Articolo Caitlin Johnstone pubblicato su Russia Today il 5 maggio 2021
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.

[I commenti in questo formato sono del traduttore]


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