Ci siamo già occupati [in inglese] delle strategie dei loschi giri nel mondo degli idrocarburi, quelle adottate dall’amministrazione di Trump col proposito di rimettere gli Stati Uniti al comando delle politiche internazionali ancora una volta.
Nel tentativo di ammorbidire le forti critiche sulle aspirazioni di Washington a garantirsi il dominio energetico, il presidente degli Stati Uniti Trump ha recentemente annunciato, durante i colloqui tra i leader dei paesi situati tra il Baltico, il Mar Nero e l’Adriatico, che gli Stati Uniti non proveranno mai a utilizzare le forniture energetiche per imporre le proprie politiche alle altre nazioni. Ha anche aggiunto che Washington non sta cercando nessuna posizione dominante in quest’area.
Tuttavia, nessuno crede più ai discorsi dolci di questi tempi, specialmente quando arrivano dalla Casa Bianca. Si dice che descrivere un piatto di alta cucina non renda il piatto scarso che si sta mangiando più gustoso di quanto non sia effettivamente. Abbiamo assistito ad un’America che ha scatenato per anni un intervento militare dopo l’altro, affidandosi pienamente alla nozione che il potere dà ragione.
Non c’è da stupirsi che il Ministro tedesco per gli Affari Esteri, Sigmar Gabriel, avrebbe dichiarato l’altro giorno che gli Stati Uniti percepiscono il mondo come un’arena per la lotta, in cui le relazioni bilaterali possono sì esser costruite in accordo con il diritto internazionale ma Washington pensa che ciò non valga per loro.
Per mantenere il dominio permanente nel mondo, gli Stati Uniti hanno sempre cercato di rimanere il solo paese che si possa sviluppare economicamente, tecnicamente e scientificamente senza interferenze. Per raggiungere questi obiettivi, sono state organizzate un totale di due guerre mondiali, insieme a numerose rivoluzioni ed innumerevoli conflitti armati nei quali tutti i potenziali concorrenti dell’America si sarebbero potuti ridurre reciprocamente all’Età della Pietra.
Pertanto, non ci dovremmo stupire se ora Washington si avvale del racket degli idrocarburi in un ulteriore tentativo di sottomettere il mondo ai propri voleri. Lo spettacolo è in pieno svolgimento proprio ora, forzando gli Stati vassalli degli Stati Uniti (inclusi alcuni paesi europei) a portare avanti il gioco iniziato da qualcun altro.
Gli Stati Uniti stanno utilizzando sempre di più le loro esportazioni di gas come uno strumento per guadagnare vantaggi in tutto il mondo. Washington sta cercando disperatamente di impedire l’espansione del gasdotto Nord Stream lungo il Mar Baltico, dalla Russia alla Germania. Tuttavia, le sanzioni che la Casa Bianca ha introdotto contro la Russia possono rivoltarsi contro di essa alla grande, come ha spiegato [in inglese] Richard Sawaya, il Vice Presidente del Consiglio Nazionale del Commercio Estero.
Nel tentativo di spingere la Russia fuori dal mercato, l’amministrazione di Washington ha ripetutamente raccomandato all’Europa di comprare il gas di scisto americano, che potrebbe anche creare nuovi posti di lavoro e migliorare la spiacevole situazione finanziaria americana.
Grazie all’ampliamento del Nord Stream, si aprono numerose opportunità per una collaborazione eurasiatica su vasta scala, con la Cina tra i suoi principali attori. Tuttavia, gli strateghi di Washington presentano tutto ciò come una cospirazione anti-americana, perché il gasdotto Nord Stream 2 rafforzerà il legame tra la Russia e l’Unione Europea e darà a questi due protagonisti più potere da esercitare.
Ma Washington sta ancora tentando di costringere la Germania ad acquistare il suo gas liquefatto, come è stato osservato [in tedesco] in una intervista al Der Spiegel, dal consigliere di Stato su sicurezza e politica estera di Berlino, Kirsten Westphal.
Nel tentativo di diventare un importante esportatore di gas liquefatto, al pari di giocatori come Qatar e Australia, gli Stati Uniti hanno promosso la costruzione di nuovi porti insieme all’introduzione di una maggior capacità di produzione del gas, secondo il principio “perfora bimba, perfora”. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, la Casa Bianca sarebbe costretta ad eliminare tutte le restrizioni ambientali.
Sotto la pressione politica della Casa Bianca, Varsavia e Washington stanno discutendo sulla possibilità di concludere un contratto a lungo termine per la fornitura di gas americano alla Polonia. Tuttavia, in effetti, questo porterà a Varsavia solo ulteriori spese, perché il prezzo complessivo dagli Stati Uniti dopo la consegna alla Polonia raggiunge i 266 dollari per mille metri cubi, mentre il prezzo complessivo del gas russo raramente supera i 213 dollari. Seguendo l’esempio della Polonia, a causa della forte pressione politica che le viene applicata, la Lituania inizia a importare LNG dagli Stati Uniti, anche se la popolazione di questo paese sarà costretto a pagare molto più dei polacchi per le consegne da oltreoceano del gas. Secondo Energypriceindex (l’indice ufficiale dei costi energetici), il prezzo medio del gas per la popolazione polacca raggiunge i 466 Euro per mille metri cubi, mentre in Lituania la stessa quantità di gas è venduta a 610 euro. Il gas del gasdotto per la Lituania è più conveniente delle forniture di LNG di almeno 100-150 euro per mille metri cubi. Nonostante ciò, Lietuvos Dujų Tiekimas ha già firmato un accordo per la fornitura di gas liquefatto dagli Stati Uniti ed ha dato il via ai primi pagamenti per essa. Secondo diversi rappresentanti della società di distribuzione, le prime consegne sono previste in agosto, mentre il prezzo rimane ancora un segreto.
È inoltre curioso che questo non sia il primo tentativo di fornire LNG americano in Lituania. All’inizio del 2015 un’altra società, la Lietuvos Energija, ha stipulato un accordo preliminare sulla fornitura di gas liquefatto con gli Stati Uniti. Tuttavia, un anno dopo, il dirigente di Lietuvos Energija, Dalius Misyunas, aveva affermato che il gas americano non soddisfaceva i loro requisiti di qualità.
Un noto politico e uomo d’affari lettone, Aivar Lembergs, è convinto che Trump vuole imporre costose consegne di gas di scisto alla Lettonia, ha detto in un’intervista con la radio di Baltkom. Ha chiarito che la questione principale è il prezzo adeguato del gas di scisto americano, aggiungendo che, prendendo in considerazione tutti i costi, trasporto, stoccaggio, e costruzione del terminale, i prezzi del gas possono aumentare di altri 100 euro per ogni tonnellata di gas consegnata.
Quindi, gli analisti come dovrebbero trattare le “dolci” assicurazioni fatte da Trump quando dice che gli Stati Uniti non useranno mai le forniture energetiche per imporre certe politiche agli altri paesi?
Grete Mautner è una giornalista e ricercatrice indipendente tedesca, in esclusiva per la rivista online New Eastern Outlook.
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Articolo di Grete Mautner apparso su New Eastern Outlook il 16 luglio 2017
Traduzione in italiano di Pappagone per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
Ci sono alcuni passi incomprensibili. Non so se nell’articolo originale, nella traduzione, o nella pubblicazione. Si fa grande confusione tra LPG e LNG. Il primo LPG è facilmente comprimibile e liquefattibile, con costi di stoccaggio e trasporto accettabili; può provenire dagli scisti ma più frequentemente è un sottoprodotto della lavorazione del greggio. Il secondo LNG non è praticamente liquefattibile se non a costi irragionevoli, e il trasporto sotto pressione è costoso oltre che molto pericoloso. Perciò parlare dei gas di scisto e spacciarli per LNG è totalmente incomprensibile.
Buon giorno Archi,
La ringraziamo per la segnalazione, la traduzione pare corretta, crediamo purtroppo che l’autrice abbia dimostrato qualche lacuna a riguardo.
La Redazione