Quasi tre settimane dopo le elezioni americane, gli Americani, e il mondo in generale, ancora non sanno chi ha davvero vinto e se i voti erano tutti validi o no.

E l’uomo che si suppone stia cercando di rendere l’America di nuovo rispettabile, sì, Joe Biden, ha cominciato il suo “mandato” dimostrando paradossalmente tutta la sua mancanza di rispetto: ha violato la legge, si è auto-dichiarato “presidente eletto” e ha istituito un’entità illegale dal nome di “Carica di Presidente Eletto”.

Sono state mosse delle gravi accuse sul fatto che abbiano votato delle persone decedute, che scatole di schede illegali (tutte con il voto per Biden) sono improvvisamente apparse dal nulla, che le macchine di Dominion sono state deliberatamente truccare in modo da favorire Biden, che agli osservatori della parte Trump non siano stati ammessi alle operazioni di scrutinio, e molto altro ancora.

Sebbene tutti i punti di cui sopra siano considerati delle accuse dal punto di vista legale, i Democratici non dovrebbero preoccuparsi di nulla, se non hanno nulla da nascondere. Anzi, se sono seri sul fatto di ripristinare il rispetto dell’America agli occhi del mondo, dovrebbero incoraggiare trasparenza e indagini che dimostrino senza ombra di dubbio che sono tutte accuse false. Ma lo stesso partito che quattro anni fa ha rifiutato i risultati legittimi della vittoria di Trump, e che poi ha inventato varie storie come il Russiagate, sta ora sollecitando il mondo intero a credere che la presunta vittoria di Biden sia legittima, e che non ci sia stata alcuna interferenza.

A parte le accuse, ciò che ognuno di noi sa per certo è che i media, soprattutto i social media e soprattutto Facebook e Twitter, sono stati determinanti nel limitare e censurare post e commenti a favore di Trump. Allo stesso tempo, hanno attuato un blackout sulla serie accuse di corruzione a carico di Biden e della sua famiglia. Se questo non è interferire nei risultati delle elezioni, allora cos’è?

Data la portata e il potere dei social media, e dato che la maggior parte delle persone non è interessata ad accertarsi dei fatti, Facebook e Twitter sono stati impegnati in una campagna intenzionale per scegliere ciò che era consentito pubblicare, e per impedire che altri si basassero solo e soltanto sulle loro opinioni politiche rispetto alle elezioni americane.

Una volta calmate le acque in un modo o nell’altro, e se è rimasta un po’ di giustizia in questo mondo, chi nei social media ha creato e applicato quella politica deve affrontare un processo.

Ciò che è paradossale in questo mondo completamente nuovo (che è tutto tranne che coraggioso), è che dei luridamente ricchi e corrotti stiano indossando i panni della Sinistra. Non è rimasto nulla della Sinistra originaria nella Sinistra di oggi.

Molti, se non la gran parte della Sinistra di oggi, sono inclini all’attuale versione della Sinistra politica senza davvero discernere che molto è cambiato dai giorni di Castro e di Che Guevera.

La Sinistra di oggi non rappresenta la classe lavoratrice.

La Sinistra di oggi non ha a che fare con il raggiungimento della giustizia sociale.

La Sinistra di oggi non ha a che fare con la fine del capitalismo e del feudalesimo.

La neo-Sinistra di oggi è un consorzio di globalisti che sfruttano le persone nei Paesi in via di sviluppo. Sono i guerrafondai, i trafficanti d’armi, la fanteria della Psicopolizia, quelli che esigono che ai tuoi figli o nipoti di sei anni venga insegnata la fluidità di genere, piuttosto che la storia.

La devoluzione dell’ex Sinistra politica è in atto da almeno tre decenni, forse dal crollo dell’Unione Sovietica e dalla comparsa del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”. Ma l’elezione di Trump nel 2016 ha accelerato il processo. George Soros, che ha il dente avvelenato con il Comunismo, dalla sera alla mattina è diventato il principale benefattore di gran parte dei movimenti di Sinistra post Unione Sovietica. Nel bene o nel male, è stato come se volesse essere certo di contenere la Sinistra in un modo da deviarla rispetto alla sua ideologia originaria. Ma non è solo e probabilmente non lo sta facendo solamente per convinzioni politiche. I suoi più “grandi” partner (che sia consapevole o meno della loro presenza) hanno pesci più grandi da prendere, come il pesce del controllo globale.

Ma è globalismo (come sembra) o è una nuova forma di egemonia? Non addentriamoci ora in questa questione, che sarà l’argomento del prossimo articolo. Basta dire questo: ciò che emerge dalle azioni e dall’agenda dei globalisti, è che sono ostinati a distruggere i valori occidentali, democrazia inclusa.

Quando io e mia moglie siamo stati in Russia in occasione del 70° anniversario della Vittoria sulla Germania nazista, siamo stati totalmente sbalorditi nel guardare il Reggimento Immortale sulla Prospettiva Nevski a San Pietroburgo. Uomini e donne che camminavano in silenzio, con orgoglio e dignità, portando le foto dei loro famigliari morti combattendo la malvagità nazista. Ciò che è stato più sorprendente, è stato vedere dei giovani ragazzi e ragazze che donavano i fiori ai più anziani in segno di rispetto. Questo perché in Russia i ragazzi studiano la storia. Le nuove generazioni non devono mai dare per scontati i privilegi che hanno. Se non capiscono e non rispettano il sacrificio dei loro antenati, non saranno mai in grado di capire quali sono i loro doveri per oggi e per il futuro. Molti Americani non conoscono che cosa rappresenta il 4 Luglio, così come non sanno quanti sono gli Stati dell’Unione. I bambini che crescono in Occidente non hanno idea, non ne hanno affatto, di come e perché vivano in Paesi ricchi con servizi pubblici e previdenza sociale pubblica.

E una volta conclusa questa marcia di un milione di donne e uomini, molte ore dopo da quando era cominciata, non abbiamo visto una sola lattina vuota gettata a terra e nemmeno mozziconi di sigaretta. Ci siamo poi ricordati che pochi giorni prima, quando eravamo a Mosca e ammiravamo, tra le altre cose, le stazioni della metropolitana, non abbiamo visto alcuna traccia di vandalismo o di graffiti, né sui vagoni né nelle stazioni.
Molto diverso da ciò che vediamo in Occidente, perché in Occidente è diventato un tabù essere orgogliosi di ciò che si è, grazie alla neo-Sinistra e ai suoi scagnozzi.

Per quanto mi riguarda, solitamente mi preoccupavo di ciò che gli Evangelici di Destra con le armi avrebbero potuto fare se avessero ottenuto ciò che volevano ma, malgrado la loro forte esposizione pubblica di armi, io non ho visto alcuna prova del fatto che siano scesi in strada allo scopo di saccheggiare e distruggere negozi. Dicendo questo, non intendo dire che le milizie pro-Trump siano incapaci di perpetrare la violenza organizzata, ma finora non l’hanno fatto. Anzi, con tutta la violenza associata al BLM e gli attacchi che i sostenitori di Trump hanno affrontato ultimamente, i conservatori con le armi hanno dimostrato finora un alto livello di auto-controllo e rispetto della legalità. Affermano che la loro presenza serve a proteggere la proprietà privata e pubblica, e a quanto sembra le prove si sommano a loro favore.

D’altra parte e malgrado la faziosità dei media mainstream, sono stati diffusi dei video che mostrano i sostenitori BLM che, non solo saccheggiano, ma che terrorizzano anche chi non è d’accordo con loro e si rifiuta di alzare il pugno in segno di appoggio.

Gli attivisti della neo-Sinistra di oggi sono quelli che utilizzano le tattiche naziste, non il contrario. Sono l’opposizione controllata e la fanteria della Psicopolizia, ed è innegabile. Il fattore-Trump ha, semmai, aumentato la loro esposizione mediatica.

E se Che Guevara resuscitasse e venisse catapultato nel mondo politico di oggi senza un corso di aggiornamento, non riconoscerebbe gli schieramenti politici. Potrebbe semmai pensare che siano al contrario.

I sostenitori di Trump, in caso considerassero illegittima una vittoria di Biden, potrebbero essere spinti a diventare violenti… questo non lo so. Quello che so è che ho visto un comportamento violento e turbolento in maniera seria e preoccupante da parte della Sinistra, che ora mi fa provare più paura per organizzazioni come Extinction Rebellion, rispetto agli Evangelici con le armi.

Quando il defunto e grande Martin Luther King Jr. fece il suo storico discorso “I have a dream” [“ho un sogno”], non sognava un giorno in cui folle inferocite avrebbero usato la scusa dei diritti umani per saccheggiare e depredare, per aggredire i sostenitori dei loro oppositori politici e infrangere la legge e la Costituzione.

E quando John Lennon cantava “Give peace a chance” e “Imagine”, sperava che un giorno i leader politici fossero attenti e cominciassero ad anteporre il loro cuore a ciò che potevano ottenere militarmente.

Tra le altre questioni, la questione con Trump è che lui non è/era un politico. Ciò che lo ha spinto a diventare da magnate approfittatore a uomo che vuole porre fine alle guerre americane, è un qualcosa che non so spiegare o capire. Chiaramente, anche se sta gestendo l’America semplicemente come un’azienda, capisce certamente che non è negli interessi dell’America essere costantemente impegnata in guerre costose che non portano alcun vantaggio per l’America stessa. Se si tratta della pragmatica prospettiva aziendale di “profitti e perdite”, allora non ho alcun problema in merito. Voglio vedere le truppe americane che si ritirano dai conflitti regionali di tutto il mondo. Non hanno nulla da fare in Giappone, Corea del Sud, Afghanistan, Iraq e nella mia amata Siria (per citare solo alcuni Paesi).

La questione con Trump è che lui non è neanche un tipico irriducibile repubblicano. Neanche i Repubblicani archetipici sono un gruppo di “bravi ragazzi”. Come si può dimenticare l’eredità del Partito Repubblicano? Come possiamo dimenticare la guerra all’Iraq di George W. Bush e le sue bugie sulle presunte armi di distruzione di massa irachene? E che dire della sua banda di famigerati neo-conservatori, tipo Perle, Wolfowitz e senza dimenticare Cheney, McCain e tanti altri zelanti della Destra repubblicana che hanno invaso sia l’Afghanistan che l’Iraq, ucciso almeno un milione di civili, e hanno finito per creare più problemi di quelli che loro dichiaravano di dover risolvere?

Che Trump vinca o perda la battaglia legale contro ciò che sembra un enorme insieme di prove di brogli elettorali a diversi livelli, da ora al 20 gennaio 2021 (diversamente da ciò che chi fa il lavaggio del cervello tramite social media, vuole che le persone pensino e credano), lui non è un “candidato presidenziale” ma resta il Presidente degli Stati Uniti d’America e rimane il Comandante in Capo.

A tal fine, nella misura in cui il POTUS sta costruendo a livello nazionale un enorme caso legale contro la presunta vittoria di Biden, sembra ugualmente prepararsi allo scenario peggiore sulle questioni internazionali. Sta lavorando sull’eventualità di perdere mentre, a quanto pare, sta facendo dei seri sforzi per porre fine alle guerre e alla presenza delle truppe americane all’estero. Speriamo riesca a farlo, se le sue parole sono sincere.

Ma Signor Presidente, se vuole realmente fare il più possibile tabula rasa in caso perda la battaglia legale contro il corrotto al servizio del Deep State, deve ricordare che dei ritiri parziali non pongono fine alle guerre. Una riduzione non è un ritiro. Mantenga le sue promesse e lasci che la storia la festeggi come l’uomo che ha posto termine a tutte le guerre dell’America nel mondo. Perché, se anche lascia un solo soldato, sì Signor Presidente, un singolo soldato americano sul suolo di Iraq, Siria, Afghanistan o qualsiasi altro luogo sulla Terra dove tale presenza non è legittimamente richiesta da persone di quel posto, allora lei verrà ricordato dalla storia come l’uomo che ha fatto finta di ritirare le truppe americane. E lei detesta le falsità, giusto Signor Presidente?

Ultimo ma non meno importante, Signor Presidente, lei deve almeno fermare il furto di petrolio dalla Siria, abrogare il Caesar Act e graziare Assange.

Assange, Signor Presidente, è la vittima dei suoi nemici. Il suo “crimine” è stato quello di divulgare il lavoro sporco di Hillary. Come può non far cadere tutte le accuse a suo carico?

E, Signor Presidente, se dovesse vincere la battaglia legale e dimostrare che i suoi oppositori hanno preso in giro il pubblico, lei DEVE allora fare piazza pulita con pugno di ferro e una pompa ad alta pressione: Zuckerberg, i Clinton, i Biden, la CNN e i funzionari che hanno contribuito a costruire delle storie contro di lei. L’intera gamma di schifosi e falsi manipolatori devono affrontare la giustizia, e i prossimi quattro anni saranno un caso di “ora o mai più”.

Le questioni elettorali sono materia che compete al sistema legale americano, purché il sistema continui ad avere il potere di raggiungere una decisione che sia lecita e non dettata dalla macchina del partito dei Democratici, del loro codazzo e dei loro scagnozzi, con Facebook, Twitter e Google in cima alla lista.

Martin Luther King Jr ora direbbe di avere un incubo, avrebbe un incubo perché in nome della giustizia sociale, nel mio nome, i manifestanti vengono attaccati, i negozi vengono saccheggiati e le elezioni vengono truccate.

I fallimenti della Neo-Sinistra non significa che la Neo-destra, il Trumpismo, abbiano sempre o anche necessariamente ragione per definizione. Ciò che è rilevante è il fatto che la scelta tra le precedenti e tradizionali Destra e Sinistra si è ora trasformata nella scelta di distinguere giusto e sbagliato, e sono gli attivisti della Neo-Sinistra che si stanno comportando come Fascisti, per gentile concessione del fattore Trump.

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Articolo di Ghassan Kadi pubblicato su The Saker il 21 novembre 2020
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.

[I commenti in questo formato sono del traduttore]


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