Recentemente, il Congresso americano ha votato delle sanzioni contro la Federazione Russa, motivate dalla sua presunta ingerenza, assolutamente non provata, nelle elezioni presidenziali americane. Il voto è stato quasi unanime.
Il presidente Trump ha firmato il decreto. È un errore enorme e stupido. Avrebbe dovuto opporre il suo veto, anche se ciò non avrebbe probabilmente cambiato nulla. Firmando la legge, Trump ha rinunciato alla sua posizione di relativa neutralità verso la Russia. Senza alcun beneficio.
Le sanzioni del Congresso sono quasi sempre perenni. L’Emendamento Jackson-Vanik del 1974 [in inglese] ha limitato il commercio con il ” blocco comunista.” Era inteso favorire l’emigrazione degli ebrei d’Unione Sovietica verso Israele. Ma la legge e le sue sanzioni economiche sono state mantenute dopo il crollo dell’Unione Sovietica all’inizio degli anni’90, dopo la scomparsa del ” blocco comunista”, e molto tempo dopo la revoca di tutte le limitazioni all’emigrazione. L’emendamento è stato abrogato nel 2012 e solo per essere immediatamente sostituito dalla ridicola legge Magnitsky [in inglese] che ha stabilito immediatamente una nuova serie di sanzioni contro la Federazione Russa ed i suoi interessi.
È per ragioni di politica interna che le sanzioni come l’emendamento Jackson-Vanik e la legge Magnitsky sono state votate. La Russia non avrebbe potuto fare niente per evitarle, ne per farle revocare.
Le nuove sanzioni americane non sono dirette solo contro la Russia, ma contro [in inglese] tutte le imprese e le nazioni che cooperano con la Russia nel settore energetico. È un palese tentativo di obbligare i paesi europei ad acquistare il costoso gas naturale liquefatto americano, al posto del gas russo a buon mercato consegnato da gasdotti.
L’obiettivo immediato è il gasdotto Nord Stream 2 tra la Russia e la Germania, che attraversa il Mar Baltico per evitare i punti di potenziali conflitti in Europa dell’Est. Le sanzioni costituiscono una minaccia per l’indipendenza della politica energetica tedesca (gli altri partner del gasdotto sono l’Austria, la Francia ed i Paesi Bassi). Perciò, per il 35% dei tedeschi, gli Stati Uniti sono diventati la “minaccia principale per il paese”. La Russia è considerata come tale da solo il 33% dei tedeschi. Questa visione corrisponde alla percezione generale [in inglese].
Queste sanzioni daranno forma alle relazioni tra gli Stati Uniti e la Russia per i prossimi 30 anni e più. Il 2 agosto, il Primo Ministro russo Medvedev ha detto [tweet in inglese] che la debolezza del presidente Trump era la causa principale di queste sanzioni [link alla pagina di Facebook]:
“Il fatto che il Presidente degli Stati Uniti abbia firmato questa serie di nuove sanzioni contro la Russia non sarà senza conseguenze.
Primo, mette fine alla speranza di migliorare le nostre relazioni con la nuova amministrazione americana.
Secondo, è una dichiarazione di guerra economica totale contro la Russia.
Terzo, l’amministrazione Trump ha mostrato la sua totale debolezza rimettendo il potere esecutivo nel Congresso in modo molto umiliante. Ciò modifica l’equilibrio di potere negli ambienti politici americani”.Che cosa significa questo per loro? L’establishment americano ha trionfato totalmente su Trump; il presidente non voleva queste nuove sanzioni, ma è stato costretto a firmare la legge. Le nuove sanzioni hanno per oggetto principale di indebolire Trump. È solo la prima tappa, lo scopo è di eliminarlo del potere. Un attore che non gioca con le regole del sistema deve essere eliminato. Gli interessi del mondo degli affari americano sono ignorati, la politica prende il passo sul pragmatismo. L’isteria anti-russa è diventata un’elemento chiave della politica estera degli Stati Uniti (come accaduto molte volte) e della politica interna (ed è una novità).
Ricordate che Medvedev è stato a lungo la “speranza” dell’establishment americano che lo credeva più influenzabile del presidente russo Putin.
Medvedev potrebbe nuovamente ridiventare presidente. Ma nessun media americano, ad eccezione del New York Post [in inglese], ha fatto attenzione alla sua dichiarazione. Questo è stupefacente ed inquietante in sé. Nessuno negli Stati Uniti è capace di vedere dove porta tutto questo? Ecco le previsioni di Medvedev:
“Il regime delle sanzioni è stato codificato e rimarrà in vigore per decenni, a meno di un miracolo.[…]
Le relazioni tra Russia e Stati Uniti saranno estremamente tese, indipendentemente dal colore politico del Congresso e qualunque sia il presidente.
Ci saranno delle interminabili cavilli negli organi e tribunali internazionali, così come un aumento delle tensioni internazionali e un rifiuto di risolvere gravi problemi internazionali.“
Sul piano economico e politico la Russia ha le capacità per far fronte a queste sanzioni, ha detto Medvedev. Ma gli Stati Uniti?
Per mantenere la loro supremazia sul pianeta, gli Stati Uniti devono impedire un’alleanza euro-asiatica, in particolare tra Russia e Cina. Nel suo ultimo contributo alla “grande scacchiera”, Verso un Riallineamento Globale [in inglese], lo stratega americano Zbigniew Brzezinski spietato, amorale e di talento, afferma:
“Appartiene agli Stati Uniti attuare una politica nella quale almeno uno dei due Stati potenzialmente minacciosi diventerebbe poi un partner nella ricerca di una stabilità mondiale prima regionale poi allargata; ciò permetterebbe di contenere il rivale meno prevedibile ma probabilmente anche il più importante da dominare. Attualmente il rivale più importante da contenere è la Russia, ma a più lungo termine, potrebbe essere la Cina.”
L’élite della politica estera degli Stati Uniti ha dichiarato guerra alla Russia. La posizione di confronto verso la Cina in voga sotto Obama, si è chiaramente evoluta. Non si parla più del “perno verso l’Asia” di Hillary Clinton / Barack Obama. L’accordo anti-cinese di partenariato transpacifico [Trans Pacific Partnership Agreement] è stato annullato. Le provocazioni militari contro la Cina nel Mar Cinese Meridionale sono state ridotte, e sono state sostituite da provocazioni continue contro la Russia in Europa dell’est. Queste misure sono conformi alla strategia elaborata da Brzezinski.
La Russia ha dimostrato nel corso della storia di essere piena di risorse nelle sua politiche. È estremamente resistente alla pressione. Con gli Stati Uniti in una posizione meno ostile verso la Cina, Béhémoth [in italiano] perseguirà senza sosta i suoi propri obiettivi. La Russia sarà presto una delle principali fonti cinesi di energia fossile e di altri prodotti di base. In tale contesto, non c’è nessuna ragione importante affinché la Cina e la Russia non si accordino. Non ci sarà rottura russo-cinese. I principali paesi europei resisteranno alle pressioni che mettono in pericolo le loro economie.
Brzezinski è accecato dal suo odio per la Russia. (Viene da una famiglia galicio-polacca della piccola nobiltà [in inglese]).
La sua strategia è errata perché permette alla Cina di stabilire la sua supremazia. Anche nel quadro della strategia di Brzezinski, un’alleanza russo-europeo-statunitense contro il perseguimento cinese dell’egemonia sarebbe stato quello che c’è di più logico.
La strategia di Hillary Clinton di accusare la Russia [in inglese] del fatto che non era popolare e che ha fallito nelle elezioni, porta ora ad un importante fallimento della strategia globale americana. Se la Casa Bianca avesse avuto una visione ed un progetto politico, non sarebbe andato in quel modo, ma non è questo il caso (per il momento) nell’era Trump.
Non vedo come questa strategia, sancita ora dalle sanzioni del Congresso, potrebbe mai portare un minimo vantaggio complessivo agli Stati Uniti.
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Articolo di Moon of Alabama, pubblicato il 6 agosto 2017
Traduzione dal Francese a cura di Franko per SakerItalia.it
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