C’è stato grande scalpore per la recente decisione del presidente degli Stati Uniti Trump di ritirare le truppe americane dalla Siria, motivando la decisione con l’ampia sconfitta subita dall’ISIS, il cosiddetto Stato Islamico. Ciò che sta alla base della decisione e, più importante ancora, ciò che era dietro l’emergere a sorpresa dell’ISIS in tutta la Siria nel 2014, punta i riflettori su documenti ancora classificati della presidenza di Obama. Se il riorganizzato Dipartimento di Giustizia americano fosse costretto a rendere pubblici questi documenti in cause legali o richieste di libertà di informazione, potrebbe scuotere organizzazioni come la CIA e molti personaggi dell’entourage di Obama.
Nel 2010 l’amministrazione degli Stati Uniti, sotto il Presidente Barack Obama, ha sviluppato un piano segretissimo per la serie, più ambiziosa e di più vasta portata, di cambi di regime sostenuti dagli Stati Uniti in tutto il Medio Oriente islamico dai tempi dalla Prima Guerra Mondiale e dell’accordo anglo-francese Sykes-Picot. Piano che fu organizzato in modo da scatenare un’ondata di guerre e caos, di stati falliti e migrazioni di rifugiati di guerra, inimmaginabili anche al più cinico e navigato dei diplomatici, e anche al di là di ogni immaginazione della maggior parte delle persone comuni nel mondo.
Nell’agosto 2010, sei mesi prima che la Rivoluzione dei Gelsomini tunisina fosse lanciata dalle ONG di Washington, tra cui il NED, le Fondazioni Soros, Freedom House ed altre, il presidente Obama firmò la Direttiva 11 sullo Studio Presidenziale (PDS-11), ordinando alle agenzie governative di Washington di prepararsi per il “cambiamento”. Il cambiamento doveva essere una politica radicale che richiedeva il sostegno di Washington alla setta segreta dei Fratelli Musulmani, fondamentalisti islamici trasversali a tutto il mondo musulmano del Medio Oriente, per scatenare un regno di terrore che avrebbe fatto tremare e cambiare il mondo intero.
Secondo la testimonianza del Congresso degli Stati Uniti di Peter Hoekstra, ex presidente del Comitato Permanente sull’Intelligence della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, la direttiva PSD-11 dell’amministrazione Obama – ancora a marzo 2017 classificata come Top Secret – “ha ordinato una rivalutazione delle prospettive per la riforma politica del Medio Oriente e il ruolo dei Fratelli Musulmani nel processo” [in inglese].
Un grandioso gruppo di lavoro
Per redigere il contenuto del PSD-11, è stata istituita un gruppo di lavoro segreto all’interno del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Obama (NSC), guidato da Dennis Ross, Samantha Power, Gayle Smith, Ben Rhodes e Michael McFaul.
I membri del gruppo del PSD-11 erano notevoli sotto molti aspetti. Samantha Power, che sarebbe diventata l’ambasciatore alle Nazioni Unite di Obama e poi guidò la demonizzazione della Russia dopo il colpo di Stato in Ucraina della Rivoluzione Colorata della CIA nel 2014, avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel convincere il presidente Obama che Mohammad Gheddafi doveva essere rimosso militarmente per quelle che lei chiamava “ragioni umanitarie”. Dennis Ross, accusato dagli oppositori palestinesi di essere “più filoisraeliano degli israeliani”, ha co-fondato l’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC), associata all’Istituto per la politica del Vicino Oriente (WINEP). È stato Assistente Speciale del presidente Obama e direttore senior dell’NSC per il Medio Oriente, il Golfo Persico, l’Afghanistan, il Pakistan e l’Asia meridionale quando faceva parte del gruppo della PSD-11. Gayle Smith sarebbe poi andato nel 2015 a dirigere USAID, l’agenzia del Dipartimento di Stato legata alla CIA che ha incanalato i milioni dei contribuenti statunitensi per finanziare le ONG della primavera araba e per altri cambiamenti di regime delle varie rivoluzioni del colorate. Michael McFaul, che una volta si definiva “specialista in democrazia, movimenti anti-dittatore, rivoluzioni” fu in seguito nominato ambasciatore di Obama a Mosca, dove si occupò di coordinare le proteste dell’opposizione contro Putin.
Il rapporto segreto PSD-11, che il gruppo di lavoro ha redatto, è stato parzialmente rivelato in una serie di richieste legali del Freedom of Information Act al Dipartimento di Stato. I documenti ufficiali rilasciati hanno rivelato che il gruppo di lavoro della NSC aveva concluso che la Fratellanza Musulmana era un “movimento interessante” a cui dare il sostegno del governo degli Stati Uniti in tutto il Nord Africa e il Medio Oriente. Una conseguente direttiva presidenziale ordinò ai diplomatici americani di entrare in contatto con i principali leader della Fratellanza Musulmana e diede un sostegno attivo alla spinta dell’organizzazione per prendere il potere in nazioni chiave come Egitto, Libia, Tunisia e Siria all’inizio della “Primavera Araba”. Il rapporto segreto PDS-11 arrivò alla bizzarra conclusione che il marchio dell’Islam politico della Fratellanza Musulmana, unito al suo fervente nazionalismo, potesse portare a “riforme e stabilità”. Era una bugia, una bugia ben nota ai membri del gruppo di lavoro del PSD-11 di Obama.
La vera Fratellanza Musulmana
La Fratellanza Musulmana, o Ikhwan, fratellanza in arabo, è un’organizzazione segreta simile alla massoneria, con un braccio terrorista nascosto o clandestino e una facciata pubblica di “fare pacificamente della carità”. Fu fondata in Egitto nel 1928 da Hassan al-Banna, che ha sviluppato il motto guida del culto. Il credo della sua Società dei Fratelli Musulmani è stato incorporato in un canto di sei brevi frasi:
Allah è il nostro obiettivo; Il Profeta è il nostro Leader; Il Corano è la nostra Costituzione; La jihad è la nostra strada; La morte al servizio di Allah è il più alto dei nostri desideri; Allah è grande, Allah è grande.
Al-Banna creò un braccio segreto o nascosto della Ikhwan in Egitto e in seguito in tutto il mondo, noto come la “Sezione Speciale” (al-nizam al-khass), o, come lo chiamano gli inglesi riferendosi all’Egitto, “Apparato Segreto” (al -jihaz al-sirri). Quella era l’ala militare della Fratellanza, in effetti “l’ufficio per gli assassinii”. Al-Banna insegnava alle sue reclute, esclusivamente maschili, che “la Jihad è un obbligo di ogni musulmano”. Predicava la nobiltà nella “morte al servizio di Allah” e, ha scritto, Allah concede una “nobile vita a quella nazione che sa morire di una nobile morte”. Predicava un culto della morte in cui “la vittoria può venire solo con la padronanza dell‘Arte della Morte”. Per la Fratellanza, tale “padronanza” è stata perfezionata nell’uccisione di “infedeli” nella Jihad o Guerra Santa nel nome di Allah. Gli infedeli potrebbero essere altri musulmani, come gli sciiti o i sufi, che non seguivano la severa pratica sunnita di Al-Banna, oppure i cristiani.
Hasan Al-Banna chiedeva l’adozione della severa legge islamica della Shari’a, la completa segregazione di studenti e studentesse, con un curriculum separato per le ragazze, un divieto di ballare e una chiamata per gli stati islamici di unificarsi definitivamente in un Califfato.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, le principali figure dei Fratelli Musulmani vennero esiliate dall’Egitto controllato dall’Inghilterra, fuggendo a Berlino dove, tra gli altri, l’alleato della Fratellanza Musulmana di Al Banna, Amin al-Husseini, il Gran Mufti di Gerusalemme, lavorò intimamente con le SS ed Heinrich Himmler per creare speciali unità terroristiche della Fratellanza Musulmana delle SS, le cosiddette Handschar SS, per uccidere soldati ed ebrei sovietici. Negli anni ‘50 la CIA scoprì le reclute dei Fratelli Musulmani nazisti in esilio nella Monaco postbellica e decise che potevano essere “utili”.
Praticamente tutte le principali organizzazioni e leader terroristi jihadisti sono scaturite dalla Fratellanza Musulmana. Osama bin Laden, che lavorava per la CIA in Pakistan reclutando mujaheddin jihadisti per combattere i sovietici in Afghanistan, era un membro della Fratellanza Musulmana, arruolato dalla CIA e dal capo dell’intelligence saudita, il principe Turki al-Faisal, per creare ciò che poi venne chiamata Al Qaeda. Altri noti membri terroristi della Ikhwan erano Ayman Al-Zawahiri di Al-Qaeda, e lo sceicco cieco Omar Abdul-Rahman che è morto di recente in una prigione statunitense mentre scontava la pena per il suo ruolo nell’attentato al World Trade Center del 1993. Lo sceicco Omar è stato accusato, oltre al bombardamento del World Trade Center, di aver cospirato per assassinare il presidente egiziano Mubarak e di aver diretto l’assassinio di Anwar Sadat da parte dei Fratelli Musulmani.
I membri della gruppo di lavoro sulla PSD-11 del Consiglio di Sicurezza Nazionale dell’Amministrazione di Obama, che raccomandava al governo americano di abbracciare i terroristi dei Fratelli Musulmani nei paesi islamici del Medio Oriente arabo, sapevano molto bene con chi avevano a che fare. Fino dagli anni ‘50 la CIA aveva lavorato con la Ikhwan in tutto il mondo. Al Qaeda in Afghanistan, Al Qaeda in Iraq e in Siria, il Fronte di Al Nusra in Siria, così come il cosiddetto Stato Islamico o ISIS, tutti sono stati creati nascendo dalle reti dei Fratelli Musulmani, cambiandone i nomi come un camaleonte cambia colore per adattarsi all’ambiente circostante.
Le origini di Al Qaeda in Iraq e Siria, e in seguito dell’ISIS, le guerre assassine e il caos diffuso attraverso il Medio Oriente arabo e nell’Europa occidentale dal 2010, potrebbero essere tutti ricondotti direttamente a quelle politiche di Obama a Washington, la cosiddetta Primavera Araba, proveniente dalla Direttiva Presidenziale PSD-11 dell’agosto 2010. Questo è ciò che minaccia di uscire con la declassificazione degli archivi del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nei prossimi mesi. Alcuni a Washington parlano di tradimento, una parola forte.
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Articolo di William Engdahl pubblicato su Global Research il 26 dicembre 2018
Traduzione in italiano di Pappagone per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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