Mentre in questo Weekend del Memorial Day si celebrano le nostre guerre passate, fate un pensierino sulle nostre prospettive nel caso di una terza Guerra Mondiale contro Russi e Cinesi
Saker riferisce che la Russia si sta preparando alla terza Guerra Mondiale, non perché la Russia intenda dare il via all’aggressione, ma perché è allarmata dall’arroganza dell’Occidente, dalla demonizzazione della Russia, dalle azioni militari provocatorie dell’Occidente, dall’interferenza americana nella provincia russa della Cecenia e nelle ex province russe dell’Ucraina e della Georgia, e dall’assenza di ogni tentativo di contenimento da parte dell’Europa Occidentale della capacità di Washington di fomentare la guerra.
Proprio come Steven Starr, Stephen Cohen, il sottoscritto e pochissimi altri, Saker si rende conto della temeraria incoscienza insita nel convincere la Russia che gli Stati Uniti intendono attaccarla.
E’ straordinario vedere la fiducia che molti Americani ripongono nelle capacità del loro esercito. In 15 anni gli Stati Uniti non sono riusciti a sconfiggere un pugno di Talebani armati solo di armi leggere e, dopo 13 anni, la situazione in Iraq è sempre fuori controllo. Questo non è molto rassicurante di fronte alla prospettiva di dover affrontare la Russia, ancora meno (se consideriamo) l’alleanza strategica fra Russia e Cina. Gli Stati Uniti non sono riusciti a sconfiggere la Cina neanche 60 anni fa, in Korea, quando allora era una nazione del Terzo Mondo.
Gli Americani devono fare attenzione al fatto che il “loro” governo è una raccolta di cretini stupidi e pazzi, che probabilmente porteranno alla distruzione completa gli Stati Uniti e tutta l’Europa.
I sistemi d’arma russi sono di gran lunga superiori a quelli americani. Le armi americane sono prodotte da industrie private, allo scopo di generare enormi profitti. L’efficacia delle armi non è la preoccupazione principale. Ci sono infiniti rialzi dei preventivi che fanno schizzare nello spazio cosmico i costi delle armi americane. Il caccia F-35, che è meno capace dell’F-15 che avrebbe dovuto sostituire, costa, per aereo, fra i 148 e i 337 milioni di dollari, a seconda se è il modello per l’Air Force, il Corpo dei Marines o quello per la Marina.
Il casco per il pilota dell’F-35 costa 400.000 dollari, più di una Ferrari ultimo modello.
(Washington obbliga o corrompe la sfortunata Danimarca a comprare gli inutili e costosi F-35.)
E’ assolutamente possibile che il mondo sia portato alla distruzione solo dall’avidità del complesso della sicurezza-militare americano. (Mentre siamo) deliziati dal fatto che lo stupido ed irresponsabile regime di Obama ha fatto risorgere la Guerra Fredda, dandoci perciò un “nemico” molto più convincente di un’orda di terroristi, la “minaccia russa” è stata riportata al ruolo che aveva nel 20° secolo, fornendo la giustificazione al dissanguamento dei contribuenti americani, dei servizi sociali e dell’economia americana, il tutto per il profitto dei fabbricanti di armamenti.
Ma questa volta la retorica e le azioni di Washington che accompagnano la rinnovata Guerra Fredda sono molto più sconsiderate e pericolose di quelle della vera Guerra Fredda. I presidenti americani dell’epoca lavoravano per abbassare le tensioni. Il regime di Obama ha (invece) aumentato le tensioni con bugie e con provocazioni senza senso, che rendono sempre più probabile che la nuova Guerra Fredda si trasformi in calda. Se Hillary arriva alla Casa Bianca, è difficile che il mondo riesca a sopravvivere al suo primo mandato.
Tutte le guerre dell’America, eccetto la prima, la guerra per l’indipendenza, sono state guerre per l’Impero. Tenetelo a mente quando sentite gli sproloqui sui valorosi soldati che hanno difeso la patria di fronte al pericolo. Gli Stati Uniti non sono mai stati in pericolo, ma Washington, alla ricerca dell’egemonia sugli altri, il pericolo lo ha portato a tantissime altre nazioni.
Oggi, per la prima volta nella sua storia, gli Stati Uniti si trovano di fronte al pericolo, come risultato dei tentativi di Washington di egemonizzare Russia e Cina.
Russia e Cina non sono impressionate dall’arroganza, dall’insolenza e dalla stupidità di Washington. Inoltre, queste due nazioni non sono i Pellerossa delle pianure americane, sottomessi con la fame, dopo lo sterminio dei bisonti da parte dall’esercito dell’Unione.
Non sono la stanca Spagna del 1898, a cui Washington aveva rubato Cuba e le Filippine chiamando il furto una “liberazione”.
Non sono il minuscolo Giappone, le cui poche risorse erano sparse nella vastità dell’Oceano Pacifico e dell’Asia.
Non sono la Germania, già sconfitta dall’Armata Rossa prima che Washington entrasse in guerra.
Non sono Grenada, Panama, l’Iraq, la Libia, la Somalia o le varie nazioni latino-americane che, come disse il Generale Smedley Butler “i Marines avevano pacificato per la United Fruit Company e qualche pidocchiosa banca da investimenti”.
Un popolo americano indifferente, che pensa solo a sé stesso e all’illusione della potenza militare, mentre il suo pazzo governo cerca lo scontro con la Russia e con la Cina, non ha futuro.
*****
Articolo di Paul Craig Roberts, pubblicato da Thesaker.is il 28 Maggio 2016
Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it
Un bell’ articolo di Paul Craig, uno dei pochi americani che apprezzo e che leggo sempre con piacere.
L’america e il mondo sarebbero infinitamente migliori se ce ne fossero molti altri come lui.
E’ confortante leggere che “I sistemi d’arma russi sono di gran lunga superiori a quelli americani.” però mi domando come mai allora gli Usa sono riusciti a imporre il loro dominio quasi al mondo intero.
Mi domando anche come mai la russia ( e, naturalmente anche la Cina) sembra ancora oggi mostrarsi molto cauta anche quando subisce degli attacchi al cuore tipo Ucraina.
Perché un paese (la russia) militarmente più forte degli Usa non solo non ha reagito con un intervento diretto in ucraina ma addirittura ha frenato l’esercito del donbass quando questo era chiaramente vincente e avrebbe potuto spezzare le reni ai nazisti ucraini?
Si è detto anche da parte di Saker che l’ucraina era una trappola escogitata dagli Usa per trascinare la russia in un pantano e che, quindi, bene faceva Putin a non intervenire direttamente. Però è una trappola anche la Siria dove, invece, la russia ha deciso d’intervenire sebbene con un corpo di spedizione limitato e basato solo sulle forze aeree.
Perché Putin non ha fatto lo stesso in ucraina? Se lo avesse fatto forse avrebbe evitato migliaia di morti, decine di assassinii (tipo quello alla casa dei sindacati di Odessa) e anche gli assassinii compiuti da quella pazza recentemente liberata (sebbene in cambio di due russi detenuti in ucraina).
Forse la russia non è poi tanto forte da poter ancora contrapporsi con maggiore durezza all’impero?
L’Ucraina conquistata dalla Russia avrebbe significato nuovi territori da amministrare, una economia fallita da sostentare, un pantano di guerriglie ideologiche e exo-sostenute da contrastare….. Meglio avere il cuscinetto del Donbass dalla propria parte e non infognarsi altrove. Adesso l’Ucraina è un problema degli altri.
La Siria è: 1) impedire al gas del Quatar di inserirsi a far concorrenza a Gazprom in UE; 2) difendere un alleato affidabile; 3) garantirsi delle basi miliotari all’estero.
Razionale quindi l’atteggiamento russo. Forse cinico. Ma non è detto che il cinismo in geopolitica sio poi così negativo.
Soprattutto, davanti al mondo, l’esercito russo aiuta il legittimo governo siriano (e su invito dello stesso) a debellare i terroristi dell’ISIS. Quest’ultimi riconosciuti da tutti come terroristi, pertanto con il plauso di tutto il mondo (o quasi). Nessuno potrà apertamente disapprovare l’operazione.
ma io non mi riferivo a una “conquista” dell’ucraina da parte della russia. Mi riferivo a un qualche intervento del tipo di quello poi realizzato in siria. La russia, con la potenza e l’efficacia che ha dimostrato in siria, con un intervento anche solo aereo avrebbe potuto distruggere in poco tempo l’esercito della junta di Kiev e, da posizioni di forza, avrebbe potuto imporre quello che non riesce a ottenere con gli accordi di Minsk: sistema federale con ampio riconoscimento dell’autonomia delle regioni russofone del donbass Forse avrebbe anche potuto imporre un cambio di regime a Kiev…e non credo che la Nato avrebbe potuto fare niente di serio per contrastarla, tanto meno avrebbe scatenato una guerra nucleare contro la russia. La canea atlantista non avrebbe potuto fare nient’altro che imporre le sanzioni che poi sono state comunque imposte nonostante la cautela e la modestia dell’intervento di Putin in ucraina (tramite aiuti spesso solo da parte di volontari alle popolazioni del donbass).
Se putin avesse dato questa dimostrazione di forza e avesse sottratto il ricco boccone ucraino agli Usa-nato-Ue forse oggi non si troverebbe con lo scudo antimissili schierato in romania e prossimamente anche in Polonia.
L’unica giustificazione che posso immaginare per il non intervento in ucraina è che Putin aveva già programmato la possibilità di un intervento in siria e, forse, non voleva sentirsi impegnato su due fronti. Ma davvero sarebbe stato militarmente ed economicamente insostenibile un doppio intervento in ucraina e in siria secondo le modalità che abbiamo visto in siria?
Invece ha scelto la Siria e il risultato è che non ha sostanzialmente risolto né il problema ucraino né quello siriano.
Oggi la situazione è a un punto di stallo e con bombardamenti che continuano.
Per il momento il conflitto in ucraina è entrato in una fase di bassa intensità, ma quando l’impero lo deciderà sono sicuro che riattiverà lo scontro e, questa volta, non è detto che l’esito sarà ancora favorevole al donbass.
Se, come temo, la Nato nel prossimo futuro (immagino un anno o due al massimo) cercherà di dare l’affondo contro la russia (non necessariamente con un attacco nucleare ma accendendo e riattizzando tutta una serie di conflitti ai confini della russia) probabilmente la russia si troverà ad essere impegnata contemporaneamente in siria, nei paesi baltici, nel Caucaso e, dulcis in fundo, in ucraina.
Riuscirà la russia a gestire tutti questi focolai di guerra o sarà costretta a qualche decisione estrema (attacco massiccio contro l’europa o almeno contro una parte di essa) che rischia di portare diritto a uno scontro anche nucleare con la Nato.
Se invece fin dal principio avesse dato una dimostrazione di forza in ucraina, forse questo scenario di guerra globale oggi non sarebbe nelle campo delle possibilità abbastanza probabili.
Può darsi che tutte queste mie ipotesi e valutazioni siano sballate …in tal caso, dovremmo dedurne che il mancato intervento russo in ucraina e l’intervento in Siria abbastanza limitato nel tempo e nelle forze mobilitate dipendono dal fatto che forse, contrariamente a quanto sostiene Craig nel suo articolo, i russi non si sentono poi così forti militarmente e che i loro sistemi d’armi non siano poi così tanto migliori e superiori di quelli Usa-Nato.
Dovremmo anche dedurne che questa sostanziale inferiorità militare russa sarà fonte di ulteriore arroganza americana e se la russia non si affretterà a colmare il gap c’è il concreto rischio che entro breve tempo sarà ferocemente attaccata su tutti i lati, compreso quello ucraino, al fine di determinarne il collasso.
Credo che la risposta, chiara, perentoria e definitiva, al perché la Russia non abbia agito in Ucraina secondo le modalità che lei avrebbe ritenuto più opportune sia in questa , ormai famosa, dichiarazione fatta da Putin: “Non pretendiamo il titolo di superpotenza, intesa come pretesa della egemonia mondiale o regionale, non attentiamo agli interessi di nessuno, non imponiamo la nostra protezione, non tentiamo di insegnare come vivere, ma noi cercheremo di essere leader, proteggendo il diritto internazionale, ottenendo il rispetto della sovranità nazionale, dell’indipendenza e dell’identità dei popoli”.
Il colonialismo, vecchio e nuovo, ha sempre calpestato regole e accordi, il diritto delle nazioni e la sovranità dei popoli. Ora la globalizzazione liberista ha esteso a tutto il pianeta le mire del potere finanziario, invisibile ma vero motore delle politiche delle potenze coloniali. La Russia è stata considerata un ostacolo da quel potere, un ostacolo da eliminare a tutti i costi. Ora che la posta in gioco è diventata totale perché una terza guerra mondiale coinvolgerebbe l’intero pianeta, la Russia sa che la salvezza sta in un’alternativa “rivoluzionaria” che comprenda, non solo la multipolarità a dispetto dell’eccezionalissimo statunitense che vuole imporre il proprio dominio su tutti ma comprenda anche la prassi che ha caratterizzato le relazioni internazionali e le politiche adottate. La Russia di Putin intende dare l’esempio sul giusto modo di concepire le relazioni internazionali in modo tale che il mondo intero possa decidere, per la salvezza di tutti i popoli e del pianeta, da che parte stare e quale prassi si debba adottare per un futuro che sia prospero e di pace.
In conclusione riporto la parte finale della Sua stessa citazione:”…proteggendo … l’indipendenza e l’identità dei popoli”… appunto! e tra i “popoli” ci sono anche quelli del “donbass”!
Ripeto solo questo: non ritengo che Putin abbia abbandonato il popolo russofono del donbass, ho solo qualche dubbio che l’abbia fatto in modo adeguato se, come si ritiene, davvero la russia è militarmente superiore agli Usa-Nato.
Vedi, trovo curioso di come si tenga conto poco della geografia. Gli USA sono stati per anni in vantaggio sulla Russia grazie alla loro posizione geografica, che li ha protetti per secoli dalle invasioni straniere, cosa che la Russia, specie la parte più avanzata, quella europea, di sicuro non ha potuto godere, vedi Napoleone, I turchi, i Polacchi, la 1 e 2 Guerra mondiale. Fare la guerra sui propri territori, e farla a casa altrui è molto diverso, sai? Credi che invertendo la situazione geografica tra USA e Russia le conseguenze sarebbero state le stesse? 20/30 milioni di morti Russi, bombardamenti e combattimenti nelle principali città, gran parte dell’economia distrutta, mentre gli USA non hanno visto una singola bomba sul loro territorio continentale. Oggi “grazie” ai missili ed alle armi nucleari la situazione è diversa, oggi anche gli uSA rischiano davvero, e questo cambia di molto le cose.
Ma che c’entra la posizione geografica dell’ America. Io non sto parlando di quello che è successo nel secolo scorso ma di quello che sta accadendo in questo secolo e sto solo manifestando qualche dubbio sulle decisioni di Putin riguardo all’ucraina (e, in parte riguardo alla Siria) proprio partendo dall’assunto (manifestato dall’autore dell’articolo) che la russia ha una superiorità militare rispetto agli Usa-Nato.
Forse, rileggendo il mio commento originale eliminerei solo la domanda sul perché gli Usa ancora dominano il mondo…una domanda stupida, lo ammetto, perché le ragioni del suo dominio sono ovvie: la potenza del suo esercito almeno in passato, il ruolo predominante del dollaro, il fatto che con gli accordi di yalta praticamente gli Usa si erano presa la parte più sviluppata del mondo mentre la russia aveva dovuto contentarsi di paesi arretrati sotto molti punti di vista ecc., finchè poi, dopo i primi grandiosi successi iniziali, c’è stato l’ingripparsi del motore di sviluppo sovietico col conseguente crollo negli anni ’90.
Tuttavia, anche nella sua stupidità, quella domanda serviva a introdurre quella che più mi interessava porre: cioè come mai la russia anche oggi spesso appare cauta, forse troppo cauta nonostante, come sostiene Craig, sia militarmente superiore agli Usa? Non sarà che questa eccessiva cautela dipende dal fatto che la russia in realtà ancora non è e non si sente sufficientemente forte per affrontare “a muso duro” l’impero Usa-nato?
@ stefano
Gli USA vogliono una guerra e la vogliono prima del crollo del dollaro perché quando questo avverrà, la strada per la costruzione di un ordine multipolare sarà aperta e loro avranno perso.
“Penso che l’evento o fenomeno capace di formare un ordine mondiale multipolare non potrà essere un’altra guerra, ma piuttosto impedire la terza guerra mondiale. Se riusciremo a superare il punto critico, permettendo che la situazione si normalizzi, tutti i Paesi troveranno un po’ di prosperità e avranno tutti i benefici derivanti dalla globalizzazione.” (Andrej Fursov. storico e politologo)
Sarebbe la prima volta che un nuovo ordine si viene affermando senza avere come base uno spirito di conquista e una strategia guerrafondaia. Perché un mondo multipolare sia tale veramente le sue fondamenta vanno costruite usando logiche del tutto diverse da quelle fin qui adoperate. Bisognerà mettere al centro il diritto internazionale e il rispetto per il ruolo, le capacità e le caratteristiche di ogni nazione. Da qui l’intento sincero dei principali attori. Russia e Cina vinceranno se saranno capaci di imporre la loro strategia senza colpo ferire. Come ho già scritto in un altro commento, sarà necessario lasciare la porta aperta superando la logica del muro contro muro; fare in modo che le armi del nemico si smussino lasciandolo solo a sé stesso e facendo sì che siano le sue stesse contraddizioni a soffocarlo. La forza militare è legata solo alla funzione di deterrenza e difesa, il confronto deve avvenire sul piano di una strategia più ampia. Putin vincerà se riuscirà a favorire il crollo del dollaro prima della guerra voluta dagli USA.
Per quanto io possa ricordare, l’unico impero che è caduto senza colpo ferire è stato l’URSS.
Ma era un “impero” abbastanza diverso da quello che è rimasto e fu essenzialmente avvelenato nel corpo da ceti medi corrotti dalla propaganda consumistica che trasbordava dai loro televisori, da gerarchi ambiziosi di diventare oligarchi, da veri e propri traditori sul libro paga della Cia (Eltsin e forse lo stesso Gorbaciov).
Non credo che saremo altrettanto fortunati con l’impero Usa, una bestia assetata di sangue e di soldi.
Questo, a meno di una guerra civile interna abbastanza improbabile, non creperà senza spargere altro sangue.
Putin (di cui ho comunque grandissima stima) può essere pacato e diplomatico quanto vuole ma alla fine sarà costretto a sfoderare la spada se vorrà sopravvivere e tagliare la testa a quella bestia dalle molte teste che si chiama impero americano.
Peraltro la guerra è già in corso. E’ cominciata con le primavere colorate negli ex paesi dell’urss, è proseguita con il terrorismo ceceno, poi con le famigerate primavere arabe e col golpe in ucraina, con la siria e con le prime avvisaglie di nuove guerre nel Caucaso del sud, con la dislocazione di missili in romania e (prossimamente) in polonia, con lo schieramento di armi e truppe negli psicopatici paesi baltici.
Se l’impero ha deciso (come in effetti ha deciso) per la guerra, non ci sarà niente che potrà fermarlo dal tentativo di mettere in atto i suoi progetti e in un modo o nell’altro costringerà tutti gli altri alla guerra. La diplomazia, la pacatezza, la pazienza potrà solo ritardare l’evento ma solo la forza delle armi potrà annichilire la bestia.
Mi auguro che quando sarà il momento (che io vedo abbastanza vicino nel tempo) la russia e i suoi pochi alleati saranno davvero pronti!
La saluto cordialmente
concordo! purtroppo i primi a farne le spese saremo noi Europei e specialmente l’ Italia del nord che ospita soldati americani ed almeno 70 testate nucleari ad Aviano in Veneto.
“La guerra viene vista da loro come una fonte sicura di guadagno “la locomotiva dell’economia”. Ed è in nome del “libero mercato” aperto a pochi e chiuso alla maggioranza che le multinazionali in un futuro non molto lontano dichiareranno un numero sempre maggiore di “guerre preventive”. La nostra visione della pace sarà definita dai grandi capi, irenica e ideologica ma noi sappiamo che abituarsi e rassegnarsi alla ineluttabilità della guerra ci rende tutti vittime e allo stesso tempo partecipi. M i torna in mente Marinetti e il suo manifesto Futurista, pubblicato su ” Le Figaro” nel 1909, in cui definiva la guerra ” la sola igiene del mondo”. Da lì a pochi anni ci sarebbe stata la prima guerra mondiale. Trent’anni dopo sarebbe arrivato un grande operatore ecologico di nome Hitler.” (Angelo Ronsivalle)
La Russia è pronta alla guerra, anche se non l’ha mai voluta. Questa preparazione è il primo passo per evitarla ma non basta, le popolazioni di quei paesi che la ritengono ineluttabile devono imparare a coltivare dentro di sé la speranza della pace come atto politico, altrimenti finiscono per essere gli agenti, forse inconsapevoli o forse no, di chi la promuove.
c’è un solo modo per evitare la guerra anzi, siccome è già parzialmente in corso, per evitare che si allarghi ulteriormente: abolire la Nato o, almeno, che la Ue riprenda il dialogo con la russia.
Riguardo al primo, non se ne parla nemmeno, riguardo al secondo, invece, qualcosa sembra iniziare a smuoversi timidamente ma viene immediatamente contraddetto e soffocato. Basti pensare alla decisione già anticipata di prorogare le sanzioni alla russia
I contrari alle guerre ci sono sempre stati ma fatalmente poi le guerre sono state fatte anche perché l’opinione dei comuni mortali vale quanto il due di briscola anzi, se non è conforme ai piani dei poteri dominanti, questi ultimi in un modo o nell’altro trovano sempre il modo di farla accettare ai popoli.
Sarà così anche riguardo alla guerra che l’impero ha deciso di sferrare contro russia e cina.
La Nato, ad es., manderà le sue navi da guerra oltre i limiti consentiti, la russia si opporrà a cannonate ma diranno che la russia proditoriamente ha attaccato…oppure faranno saltare qualche altra torre (magari a parigi) e ne attribuiranno l’iniziativa al malvagio Putin.
Ci vuole poco per abbindolare i popoli e fare iniziare una guerra e neocons e cia sono espertissimi in materia.
I tempi ancora non sono maturi, l’impero deve eleggere il nuovo presidente, deve finire le installazioni militari in Polonia entro il 2018, poi ci sono dei problemini politici con questo o quel paese (tipo la francia o l’egitto o l’ungheria) che necessitano di essere risolti prima di dar fuoco alle polveri. Ma l’impero ha pazienza e saprà trovare la strada per superare questi piccoli problemi.
–,quando ci si prepara alla guerra ,e lo si dichiara, bisogna mettere in conto che si dà all’avversario il pretesto per dichiarare che il “Nemico ” si sta riarmando ,non per difendersi, ma per attaccare.
La Russia dovrebbe prepararsi ma senza fornire informazioni sui suoi successi tecnologici destinati alla difesa propria (non a quella che deve offrirsi al Mercato estero): se ci sono stati e ci sono saranno la Mazzata sulle testa dura degli occidentali.
Le élite politiche occidentali hanno serbatoi di intellettuali che studiano come piegare un’opinione pubblica sfavorevole ad un’aggressione ad est alla Russia e alla Cina.
In questi ultimi tempi i media occidentali danno notizie di iniziative provocatrici della Russia e Cina per studiare le reazioni delle opinioni pubbliche europee che contano ,non quelle dell’est che sono state prese a servizio dagli USA con qualche benefit più o meno generoso a secondo dell’importanza strategica del Paese da mettere sotto custodia e/o predisporlo come testa di ponte per il futuro “balzo” verso gli Urali..
Penso che se Russia e Cina (e mettiamoci anche l’Iran) pubblicizzano (in parte) i loro progressi tecnologici in fatto di armamenti, lo fanno per scoraggiare il nemico… mostrare i muscoli è una tattica usata da tutti gli esseri viventi per evitare il più possibile lo scontro effettivo… il problema è che non sempre questa tattica dissuasiva ottiene i risultati voluti specie se l’avversario è un pazzo!
Quanto alla propaganda contro l’aggressività di Russia e Cina credo che se la bevono pochi scemi.
Per convincere gli americani alla guerra dovettero istigare l’attacco giapponese a Pearl Harbour;
per convincerli alla guerra contro l’irak e l’Afghanistan dovettero permettere l’attacco alle torri gemelle…
Probabilmente per convincere la gente a far guerra alla russia dovranno inventarsi qualcosa di davvero più grosso…ma sono quasi certo che i dottori stranamore ci stanno già lavorando su e qualcosa s’inventeranno.
Il problema, però, è che la Russia è un boccone molto grosso, mica il Giappone dei samurai o un paese di pecorai talebani! Quelli (russi e cinesi) appena annusano che gli Usa stanno macchinando qualcosa di losco oppure montano qualche provocazione fantasmagorica premono immediatamente il famigerato bottone rosso e bye bye america, bye bye Europa e tutti i loro psicopatici servitorelli. Penso proprio che gli stranamore questa volta dovranno inventarsi qualcosa molto meno rozzo di come hanno fatto in passato… probabilmente applicheranno molti piccoli e grandi incendi ai confini della Russia (o della Cina) e, soprattutto, non si esporranno in prima persona ma useranno tutti i pazzi tipo i baltici, gli ucraini, e naturalmente i tagliagole del califfato. In altre parole è probabile che cercheranno di svenare la Russia per determinarne poi un crollo dall’interno.
Ma anche agendo cosi c’è un problemino: appena i russi si accorgono di non essere in grado di spegnere gli incendi appiccati dagli Usa e company, cominceranno a premere i bottoni rossi e di nuovo: bye bye America e tutto il resto… insomma la vedo un pò dura per l’impero … a meno che non abbiano gli Alieni dalla loro parte.
.
Senza troppe parole direi che l’allargamento “liberatorio” della NATO nei paesi dell’Est, del Nord Africa e del MO rappresenta l’ultimo colpo di coda di un impero marcio che sta per collassare su se stesso, in quanto blasfemo e pure suicida per via di quel Cristianesimo satanico e antitetico che rappresenta, dove l’unico valore adorato è ormai solo il denaro, ben poca cosa rispetto ai valori altrui.
I candidati attuali alla Casa Bianca e i camerieri massonici di Bruxelles rispecchiano perfettamente questi popoli che li eleggono, se di elezioni si può parlare, cioè il peggio del peggio che nessun paese del terzo mondo tollererebbe, e così va da sè che le manovre azzardate del onnipresente organico politico-militare dell’Ovest sono frutto del pesante nervosismo che pervade questo Occidente smidollato, guerrafondaio e colonialista, che ha perfino tentato di tagliare l’accesso della Russia al Mar Nero infilandosi in Ucraina. Tutto questo è almeno ciò che appare ai profani.
Certamente Putin e Xi jinping, se sono screvri da servilismi mondialisti occulti e manovre internazionali trasversali tese alla spartizione del globo tra Est e Ovest, si staranno già facendo un bel consiglio di guerra, da cui credo non siano esclusi certi paesi a forte connotato islamico, Iran in primis, e se la cosa dovesse farsi bollente qualora Trump perda, scoppierebbe un finimondo incontrollabile, in quanto le milizie mercenarie di Sion si troverebbero allora difronte soldati arrabbiati che non girano le spalle per evitare la morte, un fattore assai determinante in una guerra convenzionale, pertanto rimarrebbero all’Occidente solo i bottoni rossi. Farebbe forse la guerra nucleare per “errore”, ma le conseguenze sarebbero indeterminabili.
Resta solo da vedere se questo caos è orchestrato oppure fisiologico, cioè determinato dalle manovre sataniche di Sion o dal crollo delle stelle, pochè se fosse una messa in scena potrebbe seguirne una pace epocale fittizia,ma solo con la vittoria di Trump, il quale forse cederebbe poi la presidenza al suo vice per escamotage politico-giudiziario.
Studiando la storia c’è una cosa che ho capito da tutte le guerre combattute, una guerra senza un territorio da conquistare, sottomettere, depredare non ha praticamente ragione di esistere e automaticamente non genera neanche un vero fronte. Durante la seconda guerra mondiale la Germania ha invaso la Francia, l’Inghilterra, l’Est Europa ed infine la Russia. La guerra è stata provocata da un invasore che voleva conquistare nuovi spazi. Lo stesso è avvenuto durante la prima guerra mondiale e così via in tutte le guerre passate. L’idea banale, ma vera, era quella arrivare a conquistare la capitale di quello stato e dichiarare vittoria.
Ora spiegatemi, se scoppia una guerra (il casus belli) Usa contro Russia o viceversa che guerra sarebbe se manca proprio l’oggetto del contendere? Come si fa ad annichilire un avversario per il quale non c’è un reale interesse a conquistarlo e a sottometterlo? A parte una eventuale antipatia reciproca non ci sono territori da conquistare. Voi pensate davvero che la Russia per vincere dovrebbe invadere gli USA e conquistare Washington oppure l’esercito USA invadere la Russia fin a conquistare Mosca? Mettetevi nei panni di un generale russo o americano. Quale potrebbe essere la sua strategia? Bombardiamo il paese avversario con armi nucleari e poi arriva l’esercito che marcia per chilometri dentro il territorio nemico? Ma per arrivare dove? Per fare cosa? Io ho la sensazione che sia USA che Russia sanno molto bene che a parte qualche possibile scaramuccia una guerra sarebbe praticamente ingestibile e senza un vero obiettivo a causa appunto di un reale fronte da conquistare e mantenere. Pensiamo al Giappone. Attaccando gli USA cosa avrebbe mai potuto pretendere? Nulla. E lo sapevano bene che dopo l’attacco di Pearl Harbour non avrebbero mai potuto farcela contro gli USA perchè non era possibile invaderli. Tra le altre cose l’ultima nazione capace di realizzare e vincere (per poco) una guerra di invasione è stata la Germania di Hitler. Al termine della secona guerra mondiale nessuna nazione è stata in grado di avere una forza militare e la strategia tale da realizzare una invasione sul lungo periodo. I fallimenti degli USA nei paesi “controllati” citati nell’articolo dicono esattamente la stessa cosa. La gestione di un paese conquistato scatena una perenne guerra civile. E non dimentichiamo neache il fallimento dell’URSS in Afghanistan. Oggi nessuna nazione moderna è in grado di scatenare una guerra di invasione per conquistarla e mantenerla. Tutte le forze armate moderne hanno caratteristiche di natura prevalentamente difensiva comprese le armi atomiche che è ben noto sono sempre state considerate armi di deterrenza.
Se dovesse scoppiare la terza guerra mondiale non ci saranno vincitori, solo perdenti.
Claudio
Siamo solo spettatori di un avanzamento sempre più presente di un non ritorno ,
Una terza guerra mondiale causerebbe milioni di vittime innocenti , solo per il semplice fatto di fronteggiarsi militarmente
La Corea del Nord sta’ cercando in tutti i modi di fare perdere la pazienza agli Americani in modo di sentirsi forte con gli alleati che la proteggeranno Cina e Russia
Difronte a un dittatore come quella della Corea del Nord bisognerebbe agire cercando più alleanze possibili , e se ci dovrebbe innescare una guerra allora sarebbe solo contro un pazzo
Non è pensabile (ora c’è Trump a Presidente Federale) che gli Stati Uniti vogliano la guerra. Non la vuole nemmeno la Russia. Se gli Stati Uniti avessero voluto imporre subito una leadership mondiale lo avrebbero fatto ai tempi di Truman, quando erano l’unica potenza nucleare. Oggi le cose stanno diversamente: ci sono la corsa verso lo spazio e la conquista planetaria. La Terra è diventata troppo piccola per tre grandi potenze (Stati Uniti, Cina e Russia), per non parlare di Stati minori che fanno paura con il loro arsenale atomico (India, Pakistan, Israele, Gran Bretagna, Francia, Corea del Nord, etc.).
L’incoscienza di qualche governante è sempre possibile, ma sarebbe una guerra senza né vinti né vincitori e, se qualcuno prevalesse, dovrebbe trovarsi di fronte al “grande freddo”, al nulla, alla polvere del dopoguerra più infausto della storia. Eppure forse siamo condannati alla distruzione per mano umana, se l’avventura di accendere l’isola di fulmicotone affascinerà qualche mente “ferace”.
Sarebbe drammatico per tutti un conflitto. Non è forse meglio che ci sia una guerra delle parole e delle idee?
—–,ma tuttavia le due guerre mondiali ,che hanno preceduta quella che verrà , erano state causate dalla olontà di Potenza che non è mai venuta meno e che travolge ogni Impero, che lotti contro la Libertà dei POPOLI , quando esso viene percepito come un pericolo mortale per coloro che sono aggrediti o stanno per esserlo.
Quindi, non disperate, gli US, devono trovare e troveranno altri confini, altri Limiti dove rompersi le corna.