All’inizio di luglio ho scritto un articolo intitolato “Contano davvero le prossime elezioni presidenziali?” in cui sostenevo che votare alle prossime elezioni per scegliere chi sarebbe stato il prossimo pupazzo alla Casa Bianca equivaleva a votare per il prossimo capitano sul Titanic che affonda. Ho dato tre precise ragioni secondo le quali pensavo che le prossime elezioni sarebbero state praticamente irrilevanti:
- Il sistema americano è fatto in modo da dare tutto il potere alle minoranze e ignorare completamente la volontà del popolo
- La scelta tra Democratici e Repubblicani non è affatto una scelta
- La crisi sistemica degli Stati Uniti è troppo profonda per essere influenzata da chi è al potere alla Casa Bianca
Ora ho riconsiderato la mia posizione, e mi accorgo adesso che mi ero sbagliato perché avevo tralasciato qualcosa di importante: sono successe molte cose negli ultimi due mesi e ora sono giunto alla conclusione che, se scegliere un capitano non farà alcuna differenza per un Titanic che affonda, potrebbe fare invece un’enorme differenza per quei passeggeri che sono minacciati da un gruppo di passeggeri fuori controllo. In altre parole, se sono ancora convinto che le nuove elezioni non facciano molta differenza per il resto del pianeta (la caduta dell’Impero continuerà), un po’ alla volta risulta sempre più evidente che per gli Stati Uniti sta diventando molto concreta la differenza tra le due parti.
Perché?
Perché queste sono probabilmente le prime elezioni presidenziali nella storia degli Stati Uniti in cui la scelta non sarà tra due programmi politici o due personalità politiche, ma sarà una scelta netta e opposta tra ordine pubblico e caos totale.
Adesso è chiaro che i Democratici stanno sostenendo le folle in rivolta, e che considerano queste folle come il modo per battere Trump.
Sta anche diventando evidente che non è una questione di neri contro bianchi: quasi tutti i filmati delle rivolte mostrano una grande percentuale di bianchi, a volte anche una maggioranza di bianchi, specialmente tra i manifestanti più aggressivi e violenti (il fatto che questi bianchi vengano regolarmente picchiati da neri furiosi, non sembra scoraggiare queste persone).
Vero, entrambe le parti si incolpano a vicenda di “dividere il Paese” e “creare le condizioni per una guerra civile”, ma qualsiasi valutazione minimamente oggettiva e basata sui fatti su ciò che sta succedendo, dimostra che i Democratici hanno completamente ceduto all’ideologia BLM/Antifa (cosa che non sorprende molto dato che questa ideologia è prima di tutto un puro prodotto della visione pseudo-liberale dei Democratici). Sì, i Democratici e i Repubblicani sono due fazioni dello stesso “Partito dei Soldi”, ma l’elezione di Trump nel 2016 e i successivi 4 anni di intensi e sediziosi tentativi di delegittimare Trump hanno portato ad un clima politico in cui abbiamo grossomodo, da una parte, ciò che io chiamo il “Partito di Trump” (che non è la stessa cosa del Partito Repubblicano) e i “deplorevoli” che oggettivamente appoggiano l’ordine pubblico; dall’altra, invece, abbiamo i Democratici, alcuni Repubblicani, le grandi aziende e le folle BLM/Antifa che ora oggettivamente appoggiano l’anarchia, il caos e la violenza arbitraria.
Ho sempre criticato l’Impero anglo-sionista e gli stessi Stati Uniti per la loro ideologia messianica e suprematista, e concordo sul fatto che nella loro breve storia gli USA abbiamo probabilmente versato più sangue innocente di qualsiasi altro regime nella storia. Tuttavia, penso anche che nella storia americana ci siano state molte cose davvero positive, cose che altri Paesi dovrebbero imitare (come molti hanno fatto!). Mi riferisco a cose come la Costituzione americana, la Carta dei Diritti, lo spirito di autonomia, una forte etica del lavoro, l’immensa creatività del popolo americano e l’amore per il loro Paese.
Adesso è chiaro che i Democratici non trovano nulla di buono negli Stati Uniti o nella loro storia, da qui il loro totale sostegno alla distruzione insensata (e, francamente, barbarica) delle statue storiche o il ridicolo concetto che gli Stati Uniti siano stati costruiti prevalentemente da schiavi neri e che i bianchi moderni siano in qualche modo colpevoli di ciò che i loro avi hanno fatto (inclusi i bianchi che non hanno alcun proprietario di schiavi tra i propri antenati).
Putin una volta ha detto di non avere alcun problema rispetto a qualsiasi opposizione al governo russo, ma di rifiutare categoricamente l’opposizione alla Russia stessa (gran parte dell’opposizione non-sistemica in Russia è profondamente russofobica). Io vedo che qui, negli Stati Uniti, sta accadendo esattamente la stessa cosa: la banda Dem/BLM/Antifa è profondamente anti-USA, e non per le giuste ragioni. E’ davvero evidente che queste persone siano motivate dal puro odio [in inglese] e quando c’è odio, segue sempre la violenza!
Pensare che non ci sarebbe alcuna violenza se queste persone salissero al potere, sarebbe estremamente ingenuo: coloro che vanno al potere con la violenza, finiscono sempre con il governare con la violenza.
Negli ultimi decenni, le élite americane al potere hanno demolito la Costituzione con un milione di tagli legislativi e regolatori (io posso attestare personalmente il fatto che il Paese in cui ho ottenuto i miei diplomi nel 1986 e nel 1991 è un paese totalmente differente da quello in cui io sto vivendo in questo momento. Trenta anni fa negli Stati Uniti c’era una libertà ideologica e un pluralismo veri, e le differenze di opinioni, anche quelle profonde, erano considerate normali). Ora è stato costituito l’apparato necessario per reprimere i “deplorevoli”, soprattutto a livello federale. Se ora applichiamo il criterio di “movente, mezzi e opportunità”, possiamo concludere solamente che i Dem/BLM/Antifa hanno il movente e avranno sicuramente i mezzi e l’opportunità se Biden entrerà alla Casa Bianca.
Inoltre, i principali media mainstream si stanno già scagliando contro i sostenitori di Trump e contro il presidente Trump stesso (che ora Twitter minaccia di censurare se dichiara di aver vinto). YouTube sta demonetizzando i canali “deplorevoli”, e li sta anche declassando nel ranking delle ricerche. Google fa lo stesso. Per un presidente che fa forte affidamento su brevi messaggi indirizzati alla sua base sostenitrice, questa è una grande minaccia.
[Inciso: uno dei più grandi sbagli di Trump è stato quello di fare affidamento su Twitter invece che finanziare una sua piattaforma di social media. Aveva sicuramente i soldi. Quello che gli è mancata è stata la lungimiranza o la conoscenza del nemico]
Paul Craig Roberts è stato una delle voci che ci ha avvertito che il razzismo anti-bianco è reale [in inglese] e che agli Stati Uniti e alla sua Costituzione rimangono solo due mesi [in inglese]. Devo ammettere che sul primo punto ha innegabilmente ragione, e che dovremmo prestare attenzione ai suoi avvertimenti su ciò che potrebbe accadere presto. Tendo anche ad essere d’accordo con gli altri che ci avvertono che la violenza ci sarà dopo, indipendentemente da chi vince [in inglese]. Non solo alcuni stanno chiaramente preparando un colpo di Stato contro Trump [in inglese] se lui si dovesse dichiarare vincitore, ma ora le cose sono arrivate ad un tale punto che i presidenti del Joint Chiefs of Staff [organo che riunisce i Capi di Stato Maggiore di ciascun ramo delle forze armate statunitensi e il capo dell’Ufficio della Guardia Nazionale] hanno dovuto dichiarare ufficialmente [in inglese] che le forze armate americane non avranno alcun ruolo nelle elezioni. Infine, anche se sono d’accordo sul fatto che la Florida non sia uno Stato tipico, vedo molti segnali che dicono “difendere la Costituzione contro tutti i nemici, interni e stranieri”, dove la parola “interni” viene sottolineata in una certa maniera. E’ questo il proverbiale “segno premonitore”?
Conclusione
L’Impero sta morendo e nulla lo può salvare, le cose sono andate troppo oltre per poter tornare ai cattivi vecchi tempi dell’egemonia mondiale degli Stati Uniti. In più, io ho il dubbio grandissimo che Trump e i suoi sostenitori non siano capaci di riuscire a sconfiggere i Dem/BLM/Antifa. “Solo” vincere le elezioni non basterà, anche se Trump vincesse con una valanga di voti: sappiamo già che i Dem/BLM/Antifa non accetteranno mai una vittoria di Trump, non importa quanto sia grande. Ho anche il sospetto che il 2020 sarà decisamente diverso dall’anno 2000 delle elezioni Gore-Bush, che videro decidere il risultato da un consenso delle élite al potere: questa volta l’odio è troppo profondo e non ci sarà alcun compromesso negoziato tra le parti.
Nel 2016 ho raccomandato di votare Trump per un solo, unico e schiacciante motivo: la mia profonda convinzione che Hillary avrebbe iniziato una guerra contro la Siria e, quasi immediatamente, contro la Russia (i Democratici ne stanno nuovamente parlando in caso tornassero alla Casa Bianca). Per quanto riguarda Trump, nonostante tutte le sue minacce megalomani e qualche (del tutto inefficace) attacco missilistico in Siria, non ha cominciato una nuova guerra.
A proposito: quando è stata l’ultima volta che un presidente americano NON ha ordinato una guerra durante il suo mandato?
Il fatto è che la vittoria di Trump del 2016 ha dato il tempo alla Russia di completare i suoi preparativi contro un’aggressione improvvisa o anche una guerra su larga scala, che gli Stati Uniti potrebbero provare a farle. La mancanza di una qualche reazione americana agli attacchi missilistici di ritorsione da parte dell’Iran contro le basi statunitensi in Iraq a gennaio, ha dimostrato che i comandanti militari americani non hanno il coraggio di fare una guerra contro l’Iran, tanto meno contro la Cina e ancor meno contro la Russia. Ormai è troppo tardi, la Russia è pronta ad ogni evenienza, mentre non lo sono gli Stati Uniti. Trump ha regalato al mondo altri quattro anni di preparazione alla guerra, e gli avversari principali degli Stati Uniti hanno usato quel tempo a loro grande vantaggio. Per quanto riguarda l’ex egemone mondiale, non può neanche affrontare il Venezuela…
Ma ciò che vediamo accadere davanti ai nostri occhi all’interno degli Stati Uniti è uno strano tipo di guerra contro il popolo americano, una guerra fatta da un mix molto pericoloso di ideologi e criminali (che è la ricetta tossica di gran parte delle rivoluzioni). E se Trump e Biden non faranno molta differenza per Russia, Cina o Iran, avranno invece molta importanza per milioni di persone che si meritano qualcosa di meglio che non vivere sotto una dittatura Dem/BLM/Antifa (sia essa ideologica o effettiva).
Gli Stati Uniti del 2020 mi ricordano per molti versi la Russia del febbraio 1917: le classi governanti erano ebbre dei loro dogmi ideologici, e non hanno mai capito che la rivoluzione che avevano così tanto voluto avrebbe finito per uccidere molti di loro. Questo è esattamente ciò che stanno facendo le classi governanti americane: si stanno comportando come un parassita che non riesce a capire che, uccidendo il suo ospite, ucciderà anche se stesso. Quelli come la Pelosi mi ricordano molto Kerensky, l’uomo che per primo distrusse la millenaria monarchia russa, e che poi l’ha sostituita con un tipo di “democrazia massonica” totalmente disfunzionale che è durata solo 8 mesi, fino a quando alla fine i Bolscevichi hanno preso il potere e ristabilito l’ordine pubblico (anche se in modo brutalmente spietato).
Il sistema politico americano è sia impraticabile che irriformabile. Non importa che cosa succederà dopo, gli Stati Uniti come li conosciamo crolleranno quest’inverno, Paul Craig Roberts ha ragione. Le uniche domande che restano sono:
- Che cosa li sostituirà?
- Quanto durerà (e quanto sarà dolorosa) la transizione verso i nuovi Stati Uniti?
Trump alla Casa Bianca potrebbe non migliorare le cose, ma una presidenza Harris (che è ciò che accompagnerà la “vittoria” di Biden) farà molto ma molto peggio. Infine, ci sono milioni di Americani là fuori che non hanno fatto nulla di sbagliato, e che meritano di essere protetti dagli agenti di polizia dalle folle in rivolta che si danno ai saccheggi, proprio come ci sono milioni di Americani che dovrebbero conservare la capacità di difendersi quando non ci sono forze dell’ordine a disposizione. C’è una buona ragione per cui il Secondo Emendamento viene proprio dopo il Primo: sono organicamente collegati! Con i Dem/BLIM/Antifa al potere, il popolo degli Stati Uniti può dire addio ad entrambi gli Emendamenti.
Non vedo ancora scoppiare una tipica guerra civile negli Stati Uniti. Vedo invece molte e più piccole “guerre locali” che scoppiano in tutto il Paese e, sì, a questo punto la violenza è inevitabile. E’ quindi obbligo morale di ogni persona perbene fare tutto quello che lui/lei è in grado di fare, anche se poco, per aiutare i “deplorevoli” nella loro lotta contro le forze del caos, della violenza e della tirannia, soprattutto nei prossimi “anni di transizione” che saranno molto, molto duri per la maggior parte delle persone che vivono negli Stati Uniti.
Questo include fare tutto il possibile per impedire ai Dem/BLM/Antifa di entrare alla Casa Bianca.
Il Saker
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Articolo del Saker pubblicato su The Saker il 14 settembre 2020
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.
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il razzismo anti-bianco esiste ed è di moda; tigre pazzesca cavalcata da opportunisti del momento… e che si rivolterà con gli artigli, e scrivo sinceramente – purtroppo, contro i cavalieri. Alcuni di questi folii ed ebbri e mediocrissimi cavalieri hanno hanche la veste talare in italì.
Dall’articolo escono, a mio avviso, 2 essenziali riduzioni ai motivi di un probabile successo di Trump:
1. al di là della contingenza coranavirus, l’economia nazionale l’ha risollevata; (non sto dando un merito alle modalità: guerra commerciale, illegalità generale di sanzioni, furti di petrolio, bombe e bombette, etc.);
2. il liberalismo democratico sottovaluta la questione razziale… all’inverso.
La ripresa della coscienza identitaria razziale bianca non si fonda più sull’ansia di dominazione… ma sulla sopravvivenza!
E il senso di pericolo e di paura che manifesta una persona evoluta e civile, qualificata culturalmente e moralmente come Mr. Saker, e che non solo in Italia definiremmo “moderato centrista” per ciò che accade là fuori oltre il giardino di casa, spaventa per la serietà allora oggettiva “di ciò che è là fuori” e che noi europei non percepiamo compiutamente.
La coscienza della dignità identitaria collettiva aggiunta a quella consueta individuale diviene allora una manifestazione di legittima autodifesa sociale sulla base della ripresa della coscienza di dignità della storicità trimillenaria… per sopravvivenza (legittima difesa)! E non certo più per predominio e che ha costruito, a partire da Atene la civiltà statualmente organizzata e democratica, della comunità umana moderna.
Infine, una considerazione generale:
L’atomizzazione sociale ribellistica è il metodo usato da USA verso le sovranità statuali non coerenti con gli interessi imperiali… quello che hanno fatto e fanno agli altri, ora si ritorce contro di loro in casa loro.
Addirittura… i capi militari hanno dovuto affermare che non entreranno nelle questioni politiche… ma cos’è la repubblica di Haiti oramai?
Significa allora che la analisi del Saker è solo la punta visibile dell’iceberg di una profonda, diffusa, e comune analisi sugli sviluppi della società americana fatta dai circoli intellettuali e militari e che viene mantenuta segreta e di cui tutti nei vertici della società e dello Stato ssarebbero consapevoli..
La similitudine riporta a Breznev e alla seconda metà degli anni ’70 sino alla morte nell’82… nel partito e nello Stato si era consapevoli del vicolo cieco in cui si era instradati, ma per non ammetterlo facendo crollare tutto all’improvviso rimaneva solo da dover continuare, quasi ipnoticamente, a far finta che tutto fosse come sempre, facendo quadrato attorno al vecchio leader, per quanto stanco, ammalato, anacronistico potesse ormai essere. Tanto aggravando la sutuazione che alla fine nemmeno la coraggiosa e disperata impennata di Gorbaciov riuscì ad evitare la fine.
Certo, forse non subito rivedremo 2 eserciti regolari fronteggiarsi (federali contro confederati)… ma siamo sicuri che non sia la seconda fase successiva alla forse lunga convivenza con la miriade di focolai insurrezionali prospettati dal Saker?