Hillary Clinton, Regina del Caos, Regina della Guerra, Ragazza dorata di Goldman, per tutto quello che conta praticamente è allo stesso momento momento la candidata ufficiale bipartisan dei neoconservatori e dei neo-liberal-conservatori statunitensi.
Altri sostenitori certificati sono Wall Street; alcuni selezionati hedge fund; le cheerleader del TPP ; gli interventisti del CFR [Council on Foreign Relations, in inglese]; i baroni dei media; gli imbroglioni delle corporation multinazionali; in effetti, virtualmente l’intero establishment eccezionalista debitamente sottoscritto dai mega ricconi bipartisan dello 0,0001%.
Ciò lascia Donald J. Trump nella straordinaria posizione di outsider miliardario egomaniaco che in qualche modo sogna di poter giocare da solo l’intero sistema, spinto dalla propria inesauribile chutzpah [in italiano]. È a causa di questa dinamica che Trump [in inglese] è stato demonizzato con fervore medievale dalle corporation dei media statunitensi. La sua inesauribile parlantina – e gli innumerevoli post su twitter – certamente non aiutano. Per l’establishment, i suoi miliardi non significano nulla; è trattato come un barbone. È anche piuttosto impermeabile all’empatia; d’altra parte questo genere di trattamento continua a guadagnarli simpatia diffusa tra le masse arrabbiate, semi-indigenti, che non sono passate dai college.
Un rinascimento industriale USA?
Al di sotto di tutto questo trambusto e questa furia, c’è altro che avanza (silenziosamente). Ci sono dei forti interessi affaristici che stanno sostenendo Trump con discrezione – e lontano dal circo mediatico – sono convinti che possegga la mappa per giungere alla vittoria. Il problema è se lui sarà in grado di domare la propria indole lunatica per siglare il patto.
Il suo messaggio chiave, secondo questi sostenitori, deve ruotare attorno alla distruzione delle industrie statunitensi a causa delle manipolazioni valutarie e sulla “distruzione dei salari dei lavoratori americani mediante l’importazione di lavoro a basso costo da nazioni in cui costa un dollaro al giorno.” E il tutto ha anche un risvolto che, dal punto di vista militare è inconfutabile. Come sottolineano i sostenitori di Trump, “l’Oceano Pacifico non può essere usato per trasportare i componenti vitali ed essenziali del nostro complesso militare industriale, dato che in caso di Guerra con Russia o Cina [in inglese], i loro sottomarini silenziosi d’avanguardia, con armamenti antinave anch’essi ultramoderni bloccheranno tutto il nostro trasporto marittimo facendo crollare la nostra produzione militare industriale in qualunque guerra, con conseguenze catastrofiche. Queste fabbriche di componenti per Intel e gli altri, devono essere subito costrette al rimpatrio utilizzando aggiustamenti valutari o dazi.”
Quindi Trump dovrebbe ribattere il messaggio che tutti I nuovi crediti bancari dovranno essere vincolati alla ricostruzione delle industrie americane distrutte, “o terminando le manipolazioni delle valute, o con l’applicazione di dazi. ”Il credito bancario”, affermano i sostenitori di Trump, “non deve essere utilizzato per manipolare le valute tramite operazioni movimenti di contante. Non dovrebbe esserci credito bancario disponibile per la speculazione e assolutamente nessun credito per gli hedge fund. Ripuliamoci di questi strumenti speculativi tartassandoli di tasse sui profitti a breve, eliminando le concessioni fiscali sui prestiti, e interrompendo tutto il credito bancario per le speculazioni. Che queste persone inizino a lavorare sul serio.”
Questo, in estrema sintesi, spiega l’avversione viscerale di Wall Street per Trump – da Bloomberg a Lloyd Blankfein. Chiunque abbia familiarità con Wall Street sa che tutti i mercati, le materie prime e gli indici sono truccati con operazioni di “cash settlement”[in italiano]. Come la mettono i sostenitori del newyorchese Trump, “Già solo questo rappresenta una ragione sufficiente per sostenere Donald J. Trump. Dovremmo fare in modo che i vari Carl Icahan e George Soros facciano un lavoro vero, tassando i loro profitti da speculatori. Abbiamo bisogno di nuovi Henry Ford in questa nazione che creino e costruiscano industrie, e non dei saccheggiatori di Wall Street, che truccano ogni cosa, come nel 2008, quando hanno utilizzato tutto il loro potere comprandosi i politici che hanno permesso i salvataggi delle loro banche con denaro pubblico, dopo che avevano buttato fuori di casa decine di milioni di Americani. ”Secondo questa road map, che è già sul tavolo di Trump – ma che nessuno sa se l’abbia già letta, o se la vorrà realizzare davvero – combattere contemporaneamente l’immigrazione illegale e le manipolazioni valutarie creerebbe niente meno che un rinascimento industriale negli USA che consentirebbe di ricostruire tutti i poli industriali devastati dalla crisi, come Detroit. Sostanzialmente, la road map punta a sostituire milioni di immigrati illegali con milioni di cittadini americani disoccupati; i sostenitori di Trump considerano che il tasso di disoccupazione reale attuale corrisponda a un enorme 23%, basandosi sulla Metodologia Statistica del 1955, pubblicata dal Bureau of Labor,“e non sulle statistiche truccate di adesso.”
La bottom line di questa road map consiste nella richiesta a Trump, se eletto, di creare una coalizione trasversale – come era già avvenuto al Senato quando Jesse Helms da una parte e John Conyers e Chuck Schumer dall’altra in effetti fecero effettivamente un accordo di questo genere..
Tutto ciò implica che Trump diventi ben versato nelle idee di economia nazionale di Friedrich List – la cui idea di Lega Zollverein, protetta da dazi, è essenzialmente stata il metodo che ha consentito alla Prussia di fondare la nazione tedesca.
Alcune delle idee di sopra hanno già fatto capolino nel programma economico annunciato [in inglese] da Trump. Adesso arriva il difficile per un uomo con una capacità d’ attenzione troppo a breve che entra in partita con tweet e battute a effetto; come vendere coerentemente questo piano senza impelagarsi in battibecchi inutili lungo la strada.
Ma Vlad comunque ha già vinto
I sondaggi al momento sembrano puntare a una valanga di voti su Hillary. Anche se i sostenitori di Trump “non si fiderebbero dei sondaggi. Tutto è truccato.” E poi c’è questa crescente isteria nei confronti dell’”aggressione russa”. Hillary è arrivata al punto di paragonare il Presidente Putin a Hitler. Trump insiste sul fatto che lui sia già pronto a fare affari con mosca – a iniziare da un’operazione congiunta per finirla per sempre con l’ISIS/ISIL/Daesh.
Perché preoccuparsi? Lo stupidometro applicato ai media mainstream americani è comunque arrivato a livelli stellari – dato che il vincitore delle elezioni presidenziali è stato già battezzato: si tratta de – chi altri? – l’onnisciente Vladimir Putin [in inglese].
Una fonte nel mondo degli affari, che ha familiarità con I piani dei reali Dominatori dell’Universo è molto diretto su questo punto: “Per quello che riguarda la Russia, la questione è decisa a piani più alti, ed è a quel livello che c’è stata battaglia. La decisione è al di sopra di Hillary e di Donald, ad Hillary verrà ordinato di creare un ravvicinamento se sarà eletta, e se questo sarà ciò che decidono. Se vince Trump, è facile; se non vince, allora i fatti che ha portato alla luce verranno utilizzati come catalizzatore per il cambio di politica nei confronti della Russia. La lotta adesso è dietro le quinte. ”Così come terminerebbe la manipolazione valutaria”, come abbiamo appena visto “Jack Lew ordinare a Germania e Giappone”, una nuova mappa geo-economica – possibilmente sotto Trump – oscillerebbe verso la fine della guerra sui prezzi del petrolio. Come la pone un sostenitore di Trump, “questo è un obiettivo nazionale degli Stati Uniti, visto che un prezzo più alto li renderebbe indipendenti energeticamente. Questo è parte della significatività della rivoluzione di Trump.”
Secondo una fonte vicina alla Casa dei Saud, i Sauditi e i Russi sono già coinvolti in complicate pre-negoziazioni sulla possibilità di riportare il prezzo del greggio [in inglese] a circa cento dollari al barile; “Ci dovrebbe essere sufficiente comunanza di interessi tra i Sauditi traditi dagli USA sotto i neocon, e infine sul punto di essere distrutti dagli stessi neocon, e i Russi che possono evitare che ciò accada.”
La fine della guerra dei prezzi del petrolio sarebbe qualcosa a cui il Pentagono non potrebbe obbiettare. Come nota un sostenitore di Trump, “raggiungere la completa indipendenza energetica e far tornare in patria, all’interno delle coste degli Stati Uniti tutte le sue industrie militari, è nell’interesse vitale del complesso militare.”
Paragonato all’attuale atmosfera da lotta nel fango ventiquattr’ore su ventiquattro e sette giorni su sette, tutto ciò potrebbe sembrare che arrivi direttamente da Alice Nel Paese Delle Meraviglie. Non ci sono indizi del fatto che un programma così ambizioso – e controverso – possa essere venduto ai pezzi grossi di JP Morgan e di Koch Brothers. La creazione da parte di Trump di un movimento trasversale ai tutti partiti, o addirittura post partitico avrà successo solo se soggetti di peso nell’Elite dei Potenti lo spalleggeranno, e non ci sono segni che ciò stia accadendo.
Va avanti senza sosta una massiccia campagna di disinformazione – un’orribile miscuglio di quelle campagne mediatiche dei bei tempi della Guerra Fredda contro l’URSS. La Macchina Mediatica dei Clinton sta addirittura diffamando Michael Flynn, ex capo della DIA, che sostiene Trump. Concettualmente Trump aveva ragione quando ha affermato che Obama e Hllary sono fondatore e co-fondatore di ISIS/ISIL/Daesh. Questo è esattamente quanto Flynn ha ammesso in una famosa intervista [in inglese] in cui sottolineava che l’espansione del falso Califfato fosse una “decisione consapevole” presa a Washington.
La questione di fondo, così com’è, è che Trump non sta ricevendo abbastanza denaro da contrastare la formidabile macchina da soldi dei Clinton. Adesso è arrivato il momento in cui non deve davvero fare prigionieri pur di guadagnare la massima visibilità – e contemporaneamente cercare di vendere la road map delineata in precedenza, un tweet alla volta.
E naturalmente ci sarà una sorpresa – a ottobre e non solo. Niente è deciso – ancora. Il Coningsby [in inglese, protagonista di un racconto di] di Disraeli [Benjamin Disraeli, uomo politico e primo ministro britannico dell’epoca vittoriana, in italiano] non è mai stato più appropriato: “Così, vedete mio caro Coningsby, che il mondo è governato da personaggi molto differenti da quelli che si immagina chi non è dietro le scene.”
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Articolo di Pepe Escobar pubblicato da TheSaker.is il 18 Agosto 2016
Traduzione in Italiano a cura di Mario B. per SakerItalia.it
[le note in questo formato sono del traduttore]
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