Sul canale MSNBC e su Politico sono apparsi titoli come “Il complesso militare-industriale è ora gestito da donne” oppure “Come le donne hanno assunto il controllo del complesso militare-industriale” [entrambi i link in inglese]. A quanto pare quattro dei cinque migliori appaltatori americani della Difesa sono ora donne, i cui nomi non mi preoccuperò di imparare o di riferire perché non mi interessa.
Questi titoli hanno generato l’ilarità dagli scettici delle istituzioni ufficiali.
Nel liberalismo ufficiale americano praticamente tutto si riduce a promuovere l’omicidio di massa, lo sfruttamento e l’ecocidio a scopo di lucro, mentre viene sventolato uno striscione di “evviva la diversità”, in questo modo i seguaci della NPR possano sentirsi bene con se stessi mentre danno il loro appoggio. Ma il solo fatto che queste storie esistano ed abbiano un pubblico può anche essere addebitato, più specificatamente, ai fallimenti del femminismo ufficiale.
Un sacco di uomini (e alcune donne culturalmente servili) amano lamentarsi del femminismo moderno come se fosse qualcosa che ferisce i maschi, minaccia i maschi, demonizza i maschi o deruba i maschi del loro posto nella società, o qualsiasi altra cosa che essi sentono propria.
Questa è una sciocchezza assurda, non è altro che una bambinata sugli uomini che perdono il controllo di quelle donne che, innanzitutto, non avrebbero mai dovuto avere; queste persone si lamentano perché perdono i propri schiavi. Non sono questi atteggiamenti infantili a dirci ciò che è sbagliato nel femminismo ufficiale.
Ciò che è sbagliato nel femminismo ufficiale è esemplificato perfettamente in una parata dei mass media che celebra l’ascesa delle donne ai vertici dell’industria più depravata sulla terra.
Giocare a fare i maschi
Il problema che il vero femminismo [in inglese] cerca di affrontare non è il fatto che non ci siano abbastanza donne in cima alla scala aziendale, o che gli americani abbiano rifiutato di eleggere nel 2016 una donna per esportare bombardamenti, sfruttamento e oppressione. Il problema è sempre stato che stiamo cercando di valutare le donne con un sistema di valori creato da pochi uomini molto potenti. Lasciando in atto il sistema di valori creato dal patriarcato (cioè il capitalismo), stiamo valutando le donne, ma solo per la loro capacità di interpretare ruoli maschili. Nessuno è mai diventato miliardario essendo una madre, neanche la madre migliore del mondo, e nessuno lo farà mai perché il capitalismo è stato progettato dagli maschi, per i maschi, per valorizzare le qualità dei maschi. Questo ha creato uno squilibrio che minaccia la specie, perché la disuguaglianza è integrata nel sistema. Quando i maschi, con riluttanza, hanno permesso alle donne di uscire dalle loro gabbie a forma di casa negli anni ‘60, lo hanno fatto a condizione che non dovessero cambiare nulla nei loro comportamenti. Le donne potevano avere un ruolo, ma erano le donne che dovevano adeguarsi. Come al solito.

Germaine Greer. (Wikimedia Commons)
È interessante tornare ai testi fondamentali come “The Female Eunuch” di Germaine Greer e vedere quanto tempo le femministe hanno speso pensando a come le donne potrebbero essere pagate per il lavoro domestico e di educazione dei figli. Cinquant’anni fa, le femministe del tempo potevano facilmente vedere come gli abusi economici dilagano attraverso i matrimoni, perché le donne non vengono pagate per la maggior parte del loro lavoro.
Potevano vedere che, per renderle veramente libere, le donne dovevano essere pagate. Se non vieni pagato, allora non puoi andartene, e se non puoi andartene, sei uno schiavo. Nonostante tutti i progressi del femminismo, se oggi osate suggerire che le donne siano pagate per avere figli, vi si riderà in faccia. È stato deciso da qualche parte che, se vuoi, puoi essere un uomo finto, ma non aspettarti che tu venga apprezzato. Gli uomini hanno rifiutato di valutare il lavoro delle donne, motivo per cui la maggior parte di questo lavoro è ancora essenzialmente schiavitù. E quello è stato un errore capitale, uno che sta minacciando il pianeta.
Rifiutando di valorizzare le donne e le competenze che esse possiedono per natura, l’umanità ha continuato a non apprezzare l’opera del mondo femminile. Abbiamo continuato a non capire l’importanza della salute del nostro ambiente, della salute della nostra coesione sociale, della salute mentale di ogni persona: Rifiutando di attribuire un valore importante alla pulizia, alla cura, alle relazioni sociali, alla ridistribuzione dei beni, alla risoluzione dei problemi, al riutilizzo, alla collaborazione, alla felicità e alla salute, stiamo rafforzando tutti i valori opposti.
Molti uomini sostengono che anche loro sono schiavi della corporatocrazia, ed è vero. Questo è il risultato di quando non si cerca di cambiare un sistema di valutazione creato dai proprietari di schiavi per distrarli dal rivoltarsi e per mantenerli comunque al lavoro. Questo è il risultato di quando si insiste che tutti cambino per adattarsi a un sistema creato dal potere per la perpetuazione del potere stesso. Noi ridiamo di come gli indigeni sono stati ingannati nel consegnare vaste parti della loro terra in cambio di una manciata di perline lucenti, mentre oggi consegniamo il nostro lavoro, la nostra terra, i nostri diritti e le nostre libertà per dei rettangoli di carta.
Il vero femminismo non sostiene che il mondo sarebbe meglio se le donne gestissero le cose; spostare il controllo da un genere all’altro cambierebbe molto poco se il sistema di valutazione corrente rimane al suo posto. Il vero femminismo sostiene che tutta l’umanità ha bisogno di cambiare il suo sistema di valutazione con un sistema che ricompensi il lavoro femminile tanto quanto quello maschile, invece di premiare solo le donne quando riescono a salire la scala del paradigma patriarcale.
Le donne che controllano il complesso militare-industriale non sono femminismo, sono una brutta copia della peggiore mascolinità. Questo è il frutto del sistema di valutazione malato che sta ammorbando la nostra aria, avvelenando la nostra acqua, riempiendo gli oceani di plastica, radendo al suolo le foreste pluviali e spingendoci verso l’orlo della catastrofe nucleare. Vero femminismo significa allontanarsi dal sistema di valutazione tossica che eleva i sociopatici più ambiziosi, e andare verso un sistema che valorizzi invece la capacità di comprensione degli altri, la collaborazione, l’educazione e la pace.
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Articolo di Caitlin Johnstone apparso su Consortium News il 7 gennaio 2019
Traduzione in italiano di Hajduk per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
Avete convinzioni molto approssimative rispetto a concetti fondamentali quali “patriarcato” o “matriarcato”. Dite che “il capitalismo è patriarcale”, sulla base di quali parametri? Per dare una definizione di coloritura sessuale non basta riferirsi al sesso delle persone o all’apparenza delle forme. Bisogna andare alla sostanza della funzione che evoca e rappresenta. Per esempio, ogni struttura o paradigma che fa riferimento all’apparenza, alla suggestione del sangue del corpo e della razza, ogni riferimento di appartenenza filiale, settario, gruppale come le pecore ed il pastore del racconto cristiano, le verghe legate in un unico fascio del fascismo, gli affiliati alle famiglie di mafia, i sudditi di una “famiglia reale” e anche gli operai lavoratori asserviti allo sfruttamento della fabbrica (il capitalismo)…, SONO TUTTI RIFERIMENTI DI TIPO MARTIARCALE, non patriarcale! Cioè ricalcano, rappresentano e soddisfano gli stilemi dell’appartenenza filiale al corpo unico e insuperabile della divinità di nascita, il creatore madre! Da una analisi sbagliata discendono di conseguenza valutazioni sbagliate o parziali. Pensateci.