Queste sono le persone appena salite al potere:
Sono tutti membri di una sorta di culto Fascista “Cristiano”.
Questo è ciò che queste persone hanno fatto a coloro che hanno osato opporvisi:
Trump adora tutto ciò. Lo ha definito un “momento significativo per la democrazia nell’emisfero occidentale”, e poi ha continuato minacciando altri due stati latinoamericani, dicendo che “questi eventi mandano un segnale forte ai regimi illegittimi in Venezuela e Nicaragua che la democrazia e la volontà della gente prevarrà sempre. Siamo ora un passo avanti verso un emisfero occidentale completamente democratico, prospero e libero”.

Il vecchio Zio Shmuel ha ancora del duro lavoro da fare.
In effetti, ha ottime ragioni per dirlo. Ciò che quest’ultimo colpo di Stato segnala a tutti i patrioti latinoamericani che vogliono vedere il loro continente libero dall’oppressione degli Stati Uniti è questo: se volete sfidare apertamente i diktat dell’Impero, assicuratevi assolutamente che i comandanti delle vostre forze armate vi siano fedeli. Inoltre, non dovreste mai dimenticare che l’arma più potente dell’Impero non è la sua forza militare gonfiata e per lo più incapace, ma la sua capacità di usare la corruzione per ottenere dalla stampa ciò che non può ottenere con la forza bruta.
Finora, Venezuela, Cuba e Nicaragua hanno avuto successo nella loro resistenza contro lo Zio Shmuel. E sembra esserci un’“opposizione patriottica nascosta” interna (e sotto copertura) nelle forze armate brasiliane (almeno secondo i miei contatti brasiliani) che potrebbe limitare i danni causati dalla messa in stato d’accusa di Dilma Rousseff e dal colpo di Stato contro Lula da Silva (ad esempio, le forze armate brasiliane hanno dichiarato che non consentiranno al Brasile o alle forze brasiliane di essere usati in un attacco contro il Venezuela).
Infine, il comportamento assolutamente vergognoso di molti paesi dell’America Latina, le cui élite compradore stanno cercando di rubare il posto alla Polonia di schiavo volontario più sottomesso dell’Impero. Tutti questi paesi sanno che sia Maduro in Venezuela che Morales in Bolivia sono stati eletti onestamente, e che tutte le voci su brogli elettorali non sono altro che rozze menzogne [in inglese]. In netto contrasto, i cosiddetti “alleati degli Stati Uniti” nella regione sono tutte prostitute senza spina dorsale, che sono al potere solo grazie al sostegno dell’Impero Anglo-Sionista.
Nel 1971 un giornalista uruguaiano di nome Eduardo Galeano scrisse un libro fondamentale intitolato “Le vene aperte dell’America Latina” [edito da Einaudi]. Questo libro molto famoso (almeno in America Latina) è attuale nel 2019 come quasi mezzo secolo fa: le vene dell’America Latina stanno ancora sanguinando, e le persone che fanno il salasso non sono cambiate neanche un po’.
L’unica buona notizia finora è che i regimi appoggiati dagli Stati Uniti in America Latina stanno affrontando vari livelli di proteste e insoddisfazione che potrebbero portare a proteste popolari, che potrebbero alla fine cacciare nuovamente le élite compradore; ma questa volta i leader della resistenza devono capire veramente che vincere un voto popolare non è affatto sufficiente: ogni volta che un regime veramente patriottico sale al potere, gli Stati Uniti alla fine riescono ad usare i propri agenti nelle classi dirigenti in generale, e nelle forze armate in particolare, per rovesciare i leader eletti dal popolo.
Hugo Chávez ha commesso molti errori, ma ha fatto un buon lavoro, ed è per questo che gli Stati Uniti non sono stati in grado, almeno finora, di innescare una rivoluzione colorata in Venezuela. Ok, ci hanno provato, e hanno fallito. Per quanto riguarda Cuba, ha resistito per molti decenni alla potenza combinata dell’Impero USA, quindi anche loro sa qualcosa di cruciale.
Negli ultimi decenni le “linee del fronte” tra paesi sovrani e liberi dell’America Latina e le marionette statunitensi si sono spostate molte volte, ed entrambe le parti si sono sentite a volte vittoriose e a volte scoraggiate.
E sì, il colpo di Stato contro Morales è un ENORME colpo alla resistenza contro l’Impero. Quell’uomo era molto più di un semplice patriota di sinistra, era un simbolo morale di speranza per l’intero continente. Ora che se n’è andato, molti latinoamericani saranno disgustati e tristi come lo sono io oggi.
Prendo conforto nella decisione del Messico di dare asilo politico a Morales. Non so abbastanza del Messico per speculare sulle motivazioni del presidente messicano, ma ora che Morales è al sicuro, se necessario può sempre trasferirsi in un altro paese.
Se Morales dovesse mai tornare al potere, la sua prima priorità dovrebbe essere una profonda epurazione dell’esercito e la sostituzione dei tizi della “School of the Americas” con veri patrioti. Fare questo non sarà una condizione sufficiente per il successo, ma sarà comunque necessario.
Il Saker
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Pubblicato su The Saker.is il 12 novembre 2019
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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il saker è sempre telegrafico e pregnante; analisi perfetta.