Il modo moderno per rovesciare un governo che non  piace al mondo capitalista è quello di pretendere di farlo in nome dei “diritti umani”. Ciò richiede di rappresentare l’obiettivo come qualcosa che li violi.

 

Chrystia Freeland, Michelle Bachelet e Ben Roswell (Fonte: Yves Engler)

Come parte del proprio sforzo per rovesciare il governo di Nicolas Maduro, Ottawa ha finanziato [in inglese] e promosso [in inglese] una serie [in inglese] di gruppi e di individui, tutti critici sul rispetto dei diritti umani in Venezuela. E una recente relazione dell’Ufficio delle Nazioni Unite dell’Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR) ha dato un impulso alla vacillante spinta del Canada verso il colpo di stato in quel paese sudamericano. Sotto la supervisione dell’ex presidente cileno socialdemocratico Michelle Bachelet, la relazione definisce estremamente violente le forze di sicurezza venezuelane e  politicamente repressivo il governo di quel paese.

Mentre è condannabile il fallimento dei governi di Hugo Chavez e Maduro nell’affrontare l’insicurezza e la violenza della polizia nel paese, è necessario mettere il tutto in una corretta prospettiva. Anche i paesi vicini Colombia e Brasile hanno gravi problemi con la polizia e con altre forme di violenza. Così come i paesi come il Messico, El Salvador, Giamaica, Honduras, eccetera.

Invece di illustrare un piano per porre rimedio al flagello della violenza e delle divisioni nel paese, la relazione di parte dell’OHCHR offre un trionfo delle relazioni pubbliche a coloro che perseguono il cambio di regime, il che probabilmente farebbe sprofondare il paese in una violenza ancora maggiore. Come ha sottolineato l’ex esperto indipendente di OHCHR Alfred de Zayas, Bachelet “avrebbe dovuto [in inglese] chiaramente condannare le violenze da parte dei leader dell’opposizione di estrema destra e le richieste di intervento straniero in Venezuela”. L’esperto di diritto dei diritti umani, che lo scorso anno ha prodotto una relazione sul Venezuela, ha aggiunto che la “relazione avrebbe dovuto anche concentrarsi sulla criminosità dei ripetuti tentativi di un colpo di Stato [perché] non c’è nulla di più antidemocratico di un colpo di stato”.

Sabato migliaia di persone [in inglese] hanno marciato a Caracas e in altre città venezuelane per respingere la relazione dell’OHCHR. Da parte sua, il governo venezuelano ha risposto con una replica di 70 punti [in inglese] e Maduro ha scritto una lettera aperta [in inglese] sfidando la relazione OHCHR. Secondo Caracas, più dell’80% dei 558 intervistati dall’OHCHR non erano in Venezuela e Maduro ha chiesto: “un progetto politico legittimato 23 volte alle urne negli ultimi vent’anni può essere chiamato dittatura?” Il governo venezuelano ha anche criticato l’OHCHR per non aver chiesto l’abolizione delle sanzioni unilaterali, che il centro per la Ricerca Economica e Politica ha recentemente correlato alla responsabilità di 40.000 morti [in inglese], dall’agosto 2017 alla fine del 2018. Da allora le sanzioni sono diventate più dure. Una storia del Financial Times della scorsa settimana intitolata “Le sanzioni al Venezuela alimentano le paure di carestia” e un editoriale del New York Times intitolato “Le sanzioni sbagliate danneggiano i venezuelani” evidenziano il crescente impatto di tali sanzioni.

Il Canada ha adottato quattro tornate [in inglese] di sanzioni unilaterali contro il Venezuela. Ha inoltre contribuito alla relazione unilaterale dell’OHCHR. A metà giugno, Bachelet ha incontrato il Primo Ministro Justin Trudeau e il Ministro degli Esteri Chrystia Freeland. Secondo quanto riferito, hanno discusso del Venezuela [in inglese]. Bachelet ha anche partecipato ad una tavola rotonda con Freeland sulla “lotta globale per i diritti umani”, moderata dall’ex ambasciatore canadese in Venezuela Ben Roswell, che è stato il principale sostenitore [in inglese] in Canada del tentativo di rovesciare il governo di Maduro.

Ancora più sospetto, Bachelet ha incontrato Orlando Viera Blanco, “ambasciatore” in Canada dell’autoproclamato presidente venezuelano Juan Guaidó. Accompagnato [in inglese] dall’ambasciatore del Cile, Alejandro Maurizio, Viera Blanco ha consegnato a Bachelet un dossier sulle presunte violazioni dei diritti umani in Venezuela. In segno di quanto abbia preso sul serio il rapporto e la prossima visita di Bachelet in Venezuela, Viera Blanco ha pubblicato una ventina di tweet relativi all’incontro con Bachelet.

La dichiarazione rilasciata dall’ufficio di Bachelet al termine della sua visita di due giorni a Montreal e Ottawa riflette quella che si potrebbe definire una “agenda imperialista dei diritti umani”. In un comunicato stampa intitolato “Canada ‘un alleato benvenuto’ [in inglese] nel promuovere i diritti umani in tutto il mondo”, Bachelet ha dichiarato:

Il Canada è un leader nella promozione dell’agenda internazionale per i diritti umani e dei benefici dell’ordine internazionale basato sulle regole.

Questo è un punto della politica del governo Trudeau che non resiste al minimo controllo. Durante il loro mandato i liberali si sono riuniti [questo e i seguenti sono tutti in inglese] con repressive monarchie mediorientali, hanno sostenuto brutali compagnie minerarie, giustificato la violenza israeliana contro i palestinesi, hanno permesso a un presidente haitiano corrotto, illegittimo e omicida, di rimanere al potere, alleati ad un governo incostituzionale honduregno, schierato truppe in varie missioni NATO, non sono riusciti a porre fine alla “guerra a bassa intensità” del Canada contro l’Iran, si sono rifiutati di sostenere i controlli sulle armi nucleari, hanno aumentato la spesa militare, eccetera.

Perché Bachelet e l’OHCHR si presterebbero alla campagna guidata dagli Stati Uniti contro il governo venezuelano? Il gruppo di Lima [in inglese] anti-Maduro e il presidente [in inglese] cileno Sebastián Piñera hanno fatto pressioni su Bachelet per criticare il governo Maduro. In effetti, il governo di Bachelet si è unito al gruppo [in inglese] di paesi di Lima [in inglese] contrario al governo di Maduro.

L’OHCHR dipende per il suo finanziamento dai paesi ostili a Maduro. Circa il 45% del suo bilancio proviene da fondi generali delle Nazioni Unite e la maggior parte del resto viene da contributi statali discrezionali. Norvegia, Gran Bretagna, Commissione Europea, Svezia, Danimarca e Stati Uniti sono i principali donatori. Il Canada nel 2018 era il nono più grande finanziatore [in inglese] nazionale di OHCHR e decimo più grande donatore nei primi sei mesi di quest’anno.

Ciò che mi ha spinto a dissezionare il rapporto OHCHR è stata una e-mail inviata a mia madre da un membro di famiglia politicamente vicino che mi ha chiesto se non fosse stato un errore seguire da vicino Trudeau riguardo il Venezuela. (Ad un evento pubblico il mese scorso ho urlato ripetutamente [in inglese] “mani fuori dal Venezuela”, “fermate le sanzioni illegali canadesi”, “basta con le interferenze canadesi nel Venezuela” a pochi metri dal Primo Ministro e una settimana fa ho urlato “mani fuori dal Venezuela” e “fermate le sanzioni illegali canadesi”, al momento in cui Trudeau stava lasciando una conferenza stampa. In una simile modalità, circa 50 persone [in inglese] hanno affrontato Freeland sul Venezuela in un barbecue del Canada Day e nella settimana scorsa, ad un festival musicale, gli attivisti a London, in Ontario, hanno sfidato Trudeau [in inglese] sul Venezuela). Il mio parente ha scritto di sostenere il diritto dei paesi all’autodeterminazione, ma ritiene che la relazione di Bachelet sia un atto d’accusa credibile sul governo Maduro.

Ma se i tentativi di rovesciare il governo Venezuelano erano davvero a causa delle violazioni dei diritti umani, come si spiega la mancanza di simili azioni canadesi (o di altre nazioni occidentali) contro decine di paesi con terribili record per quanto riguarda i diritti umani, ma che non sfidano il capitalismo?

Anche se dovrebbero sostenere i manifestanti coloro inclini a credere ad alcune delle critiche più estreme mosse contro il governo venezuelano, non dovrebbe certo farlo il nostro governo. Il più probabile risultato della riuscita del Canada nel suo percorso attuale è quello di una guerra civile in Venezuela. Inoltre, si verrebbe a creare un pessimo precedente se il Canada riuscisse a scatenare il suo sfacciato colpo di stato [in inglese]. (Il mese scorso, in un ulteriore segno della volgarità della loro campagna, l’Associazione Professionale degli Ufficiali del Servizio Estero ha dato [in inglese] a Patricia Atkinson, Capo della Task Force per il Venezuela presso il Global Affairs Canada, un premio per i Funzionari dei Servizi Esteri. La motivazione diceva, “Patricia, e la superba squadra che ha riunito e guidato, ha sostenuto l’impegno del Ministro e ha sostenuto ruoli chiave nella sostanza e nella organizzazione di 11 incontri del gruppo di Lima dei 13 paesi che coordina l’azione sul Venezuela. Lei ha collaborato allo sviluppo di tre tornate di sanzioni contro il regime.”)

Qualunque cosa si pensi di Maduro, l’interferenza del Canada negli affari interni del Venezuela e le sanzioni unilaterali contravvengono “all’ordine internazionale basato sulle regole” che, secondo Trudeau, Freeland e Bachelet, segue Ottawa. Ma il Parlamento e i mezzi di comunicazione in gran parte stanno al gioco, quindi è solo attraverso l’attivismo di base che possiamo sperare di aprire la discussione e di tenere a freno il nostro governo.


*****

Articolo di Yves Engler pubblicato su Global Research  il 15 luglio 2019
Traduzione in italiano di Pappagone per 
SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

Condivisione: