La rivista Time ha già espresso il suo voto per le prossime elezioni brasiliane. Il numero doppio [in inglese] del 23/30 maggio ospita in copertina Luis Inacio Lula da Silva. Lula, com’è normalmente chiamato, ha ricoperto la carica di presidente del Brasile dal 2003 al 2010. Ora è di nuovo in corsa contro il presidente in carica Jair Bolsonaro alle elezioni di ottobre. Il titolo dell’articolo, “Il più popolare presidente brasiliano rientra dall’esilio dalla politica con la promessa di salvare il Paese”, non lascia dubbi su chi Time sostenga.
Lula, 76 anni, nato povero nel nordest del Brasile, è diventato un personaggio di caratura nazionale come dirigente sindacale. Prima di affermarsi alla presidenza nel 2002, si era candidato nel 1989, 1994 e 1998. La sua presidenza coincise con il boom dei prezzi nelle materie prime, che avvantaggiò significativamente l’economia brasiliana e consentì di investire in programmi a favore dei più poveri. La persona scelta ad arte per succedergli, Dilma Roussef, divenne presidente nel 2011. Era un’incompetente, con un’abilità pari a Kamala Harris nel pronunciare discorsi pubblici incomprensibili. La Costituzione brasiliana limita la presidenza a due mandati consecutivi. Molti ritengono che la scelta di Roussef fosse principalmente motivata dal mantenere il posto a Lula fino a quando questi non avesse potuto ricandidarsi. Ma il piano è saltato per via del collasso dell’economia brasiliana e dalla messa in stato di accusa della Roussef.
L’articolo di Time sorvola sullo scioccante passato di corruzione di Lula, che non ritorna da un “esilio politico”, bensì dalla prigione. Dopo la fine della presidenza di Lula il Brasile è stato scosso dall’ “Operazione Autolavaggio” [“Operação Lava Jato”], il più grave scandalo di corruzione di sempre. Molti di quei reati sono stati commessi mentre era in carica e sotto la sua responsabilità.
Lula è stato condannato per avere preso mazzette da grosse società edili sotto forma di un appartamento con vista mare e di lavori di ristrutturazione gratuiti in una casa di campagna. La detenzione gli ha impedito di ripresentarsi per le elezioni del 2018, spianando la strada a Bolsonaro, un populista di destra definito, a volte, “il Trump brasiliano”. Lula ha passato 18 mesi in gattabuia prima che la Corte Suprema brasiliana annullasse la detenzione per questioni tecniche. Non è mai stato ritenuto innocente rispetto alle accuse.
L’Operazione Autolavaggio non indica nemmeno tutto il livello di corruzione dell’era di Lula. Si è scoperto che in quel periodo il Partito dei Lavoratori, del quale Lula è cofondatore, ha ricevuto denaro da aziende statali per corrompere parlamentari e per ottenerne il sostegno politico. Lula non è stato accusato per questo scandalo, noto come Mensalão (“grossi pagamenti mensili”).
Per quali motivi Lula vuole diventare presidente per la terza volta? Non sembra che abbia una risposta immediata a questa domanda. “Mi candido solo perché posso fare meglio di quanto ho fatto in precedenza” ha detto in maniera piuttosto vaga a Time.
Dall’intervista è evidente che Lula si è ricandidato perché è l’unica cosa che sa fare. Questa volta a guidarlo, però, non c’è nessuna causa da perseguire.
La presidenza di Lula ha avuto successo in anni di vacche grasse per il Brasile. L’economia era in espansione e il suo predecessore, Fernando Henrique Cardoso, aveva lasciato le finanze pubbliche in ordine. Se in autunno Lula fosse eletto, questa volta erediterà una recessione economica post-pandemica. Come intende aggiustare l’economia? Lula non lo precisa nell’intervista a Time, affermando che “piuttosto di domandare quello che farò, bisogna guardare a quello che ho fatto”.
In questa tornata elettorale Lula sfrutta le politiche identitarie. Ma è significativo che su questo l’articolo di Time citi dei surrogati anziché Lula stesso. Tutta la carriera di Lula ha avuto al centro la nozione marxista della lotta di classe. Quando parla di questo, Lula è assolutamente sincero. Quando tenta di parlare nella stessa maniera di temi come l’uguaglianza di genere o la violenza della polizia, invece, suona insincero e artificiale. Afferma che Bolsonaro ha distrutto quanto da lui costruito in termini di aiuto verso i poveri. Ma la verità è che Bolsonaro ha continuato le stesse politiche sociali e di welfare di Lula.
Lula ha affermato [in portoghese] pubblicamente di voler liberalizzare le politiche restrittive sull’aborto. Il Brasile è una società molto conservatrice, e questo potrebbe non giocare a suo favore in termini di voti degli strati più poveri sui quali Lula conta. Bolsonaro ha avuto successo nel presentarsi come un difensore dei valori tradizionali, e la sua base di voti è costituita dagli evangelici e dai cattolici conservatori.
Time ha criticato la gestione del Covid-19 da parte di Bolsonaro, ripetendo la bugia che Bolsonaro avrebbe detto che il virus era “una piccola influenza”, parole che sono state decontestualizzate. In un discorso [in portoghese] pronunciato nel mese di marzo 2020, Bolsonaro ha fatto presente che i soggetti a rischio sono gli ultrasessantenni. Dato che Bolsonaro aveva 65 anni, aggiunse: “nel mio caso particolare, visto il mio passato di atleta, se prendessi il virus non avrei di che preoccuparmi. Soffrirei niente di più che una piccola influenza o un raffreddore”.
Bolsonaro era dell’idea che l’isolamento fosse necessario solo per i soggetti a rischio. Si era opposto a chiusure generalizzate che secondo lui non avrebbero fatto altro che colpire i più poveri. Non si è vaccinato sostenendo di godere di immunità naturale acquisita dopo avere contatto il virus. Bolsonaro ha gestito malamente l’acquisto e la gestione dei vaccini. Ha anche licenziato diversi ministri della Salute competenti, addirittura mentre la pandemia dilagava. L’anno scorso Lula ha rilasciato un’intervista [in inglese] nella quale ha definito Bolsonaro “agente di genocidio”. Tuttavia, ormai la pandemia è quasi acqua passata. Gli elettori sono più preoccupati per come i candidati intendono gestire le conseguenze economiche.
In occasione della sua prima candidatura, i media diedero risalto a commenti volgari e offensivi che Bolsonaro aveva fatto in precedenza. Time questa volta però non li menziona. Forse è perché Lula stesso ha qualche problema in questo senso, dato che nella sua lunga carriera pubblica ha fatto innumerevoli commenti di tipo razzista e sessista [entrambi in inglese].
Dove invece Lula sembra essere veramente convincente e solido è nell’esprimere alcune opinioni che di sicuro non piaceranno alla redazione di Time. Lula se la prende con Joe Biden per non avere fatto di più per fermare l’invasione russa in Ucraina. “Biden avrebbe potuto evitare [la guerra] invece di incitarla” ha affermato. “Avrebbe potuto svolgere un ruolo diverso. Biden avrebbe potuto semplicemente volare a Mosca per parlare con Putin. È questo tipo di comportamento che ci si aspetta da un capo”.
Lula non indulge nell’adulazione mediatica del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Questo tizio è responsabile tanto quanto Putin per la guerra. Perché in guerra non c’è mai un colpevole solo” dice. “Voi incoraggiate questa persona e lui pensa di essere la ciliegina sulla vostra torta. Bisognerebbe parlarne seriamente. Certo, eri un buon comico, ma non è che si fa una guerra solo perché tu possa esibirti alla televisione”.
Lula non è particolarmente progressista sulla questione climatica. Non intende fermare i sondaggi petroliferi in Brasile perché “fino a quando non ci sono fonti alternative di energia, devi usare quelle che hai”. Per Lula è una questione di sovranità nazionale, proprio come per Bolsonaro.
Time cita un sondaggio che attribuisce il 45% a Lula e il 31% a Bolsonaro, ma un altro importante sondaggio fatto in aprile attribuisce ai due candidati rispettivamente il 37% e il 35%. Siamo entro i margini di errore. Nella storia elettorale del Brasile il candidato in carica ha sempre goduto di un vantaggio enorme. Nonostante quel che dice Time, è molto più probabile che in ottobre sia Bolsonaro a spuntarla.
Lula è stato un presidente di successo per due volte, e ha evitato di trascorrere in prigione i suoi ultimi anni. Forse potrebbe accontentarsi di questi successi e godersi la pensione.
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Articolo di Emma Freire pubblicato su The American Conservative il 20 maggio 2022
Traduzione in italiano di DS per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Boh! secondo quello che si legge da altre parti, Lula è stato fatto fuori dalla magistratura brasiliana eterodiretta per permettere di razziare è privatizzare gli asset redditizi del paese (cosa successa anche in un altro paese con tangentopoli).
esatto!
lula stava pure comprando i russi PANTSIR, investiva a cuba e in angola.
avvicinamento pure militare/geopolitico oltre che economico con russia e cina!
io vivo in brasile e vi dico che l´articolo contiene un´infinitá di “inesattezze” tipiche “di destra”. the american conservative la dice lunga…
1) bolsosauro = azov. un misto di nazismo e ultraliberismo schiavistico della classe lavoratrice. servo di USRAEL e distruttore degli interessi nazionali. ultra corrottissimo e referente politico della mafia delle “milizie” assassine. ma evidentemente ste cosette in occidente non ve le raccontano (perché le approvano).
fece chiudere raffinerie il che causó il raddoppio delle importazioni di distillati, da chi? dagli USA. ma evidentemente questo piace a the american conservative…
sta privatizzando le maggiori imprese statali che fanno utili miliardari, a chi? vanguard, blackrock, ma evidentemente questo piace a the american conservative… meno male che la destra é contro la finanza, pensa se fosse a favore…
chissá cosa ne penserebbe putin…
2) lula = il miglior politico del mondo degli ultimi 80 anni insieme a putin. non é vero che sotto lula il brasile crebbe a causa delle materie prime, fu la politica economica ad essere perfetta: aumento salari sopra l´inflazione, controllo statale settori strategici, indipendenza internazionale, mostruosi investimenti economia reale, raddoppio investimenti in salute e istruzione pubbliche, infrastrutture, riduzione tasse per le PMI
Articolo con palesi inesattezze e totalmente fuori la linea editoriale del sito. Allucinante la parte relativa ai processi che ha subito, che sono stati smontati pezzo per pezzo dalla Corte Costituzionale Brasiliana (nonostante il potere giudiziario sia stato, ahinoi, complice di quello che è stato un vero e proprio golpe ai suoi danni). Vero che Lula ha beneficiato dell’aumento delle materie prime ma, a differenza degli altri presidenti, ha destinato parte di queste risorse a beneficio di spesa sociale, educazione e salute. Lula, nei limiti del possibile, ha difeso la sovranità del Brasile e operato per creare un mondo multipolare. Non per niente Lula è stato – e potrà ancora essere – fondamentale per il rafforzamento dei BRICS.
Emma Freire è una scrittrice freelance che ha vissuto in Brasile, Sud Africa ed Europa. È una borsista di giornalismo Robert Novak 2021-2022 per il Fund for American Studies.
novak: giornalista americano ebreo (poi convertito cattolico-tradizionalista) ferocemente conservatore, ultraliberista, guerrafondaio e ANTIRUSSO.
appunto, che ci fa un antirusso qui su saker?
Chiedo permesso con delicatezza per esprimere il mio timore: non e’ che poi nella tradizione della sinistra si inserisce poi un po’ di rosa ed anche i brasileros diventano neutri sulla vicenda della denazificazione ucraina? almeno non interventisti come i nostrani. Chiede scusa se urto qualche suscettibilita’
ti assicuro che i quadri e i milioni di militanti/elettori del PT (il partito di lula) sono ferocemente filorussia.
i capi pure ma non lo dicono, fra 5 mesi ci sono le elezioni ed é meglio non irritare jojo bidet
Quando si arriva alla presidenza di qualunque cosa, da medio grossa in su, o sei sotto il controllo di una, oppure dell’altra delle due forze in perenne lotta tra loro e magari senza saperlo chiaramente, quando nasce un terzo polo con possibilità, si uniscono e lo sopprimono.
Se appare un piccolo polo di qualità e senza ambizioni, ma pericoloso in prospettiva lo colonizzano o lo sopprimono, pensiamo alla tanta tecnologia soppressa i cui inventori spesso sono scomparsi.
Esempio della “casualità” il poliziotto recentemente morto con la sparatoria in USA.
…Nel parcheggio del supermercato, Gendron ha sparato a quattro persone, uccidendone tre. Poi ha sparato e ucciso la guardia di sicurezza del supermercato, un poliziotto in pensione della polizia di Buffalo…
https://www.ilpost.it/2022/05/16/strage-buffalo-stati-uniti/
https://nypost.com/2022/05/14/ex-cop-aaron-salter-jr-killed-while-firing-at-buffalo-shooter/
Questo poliziotto era un inventore e proprietario di una tecnologia per uso dell’Idrogeno per autotrazione. AWS Hidrogen Tecnologies
https://www.youtube.com/watch?v=SAFQdYYXyls
Allende e Pinochet appartenevano alla stessa loggia:
…È una forma che hanno adoperato dappertutto. Pensi che anche per far fuori Salvador Allende hanno utilizzato la Massoneria, perché Augusto Pinochet era membro della stessa loggia del leader socialista cileno (Pinochet era “Primo Sorvegliante” della Gran Loggia del Cile n.d.r.)…
( aggiungo che mi sembra di ricordare che Allende era invece Cerimoniere)
https://www.avantionline.it/massoneria-il-grande-vecchio-la-p1-la-p2-e-la-p28/
Con la sinistra, dalla parte del popolo, si fanno e si approvano dure riforme per portare il corso della storia dove si “vuole”,
“perché sono i sacrifici che ci chiedono i nostri figli, per il loro bene e noi siamo responsabili del loro futuro”!
Poi cadono i governi e con governi di destra o di unità nazionale emergenziali, vengono applicate le riforme, anche duramente se c’è bisogno, così si “pulisce” un po’ l’ambiente, pian pianino si invecchia, qualche pandemia, qualche emergenza e le cose vanno nelle direzioni decise.
Pensiamo alla recente storia del M 5 stelle, ci sono cascato anch’io all’inizio, (grande rappresentazione), con la sua nascita hanno bloccato prima ancora che nascesse una forte protesta che si sarebbe presto organizzata, con forte potere di Base, sicuramente efficace, vista la lunga esperienza italiana in tal senso, (la Lotta) e il livello culturale molto cresciuto. …e invece come per magia tutto è tornato nell’ovile e ora abbiamo il bibitaro ministro e il partito di Conte.
Dugin propone la quarta teoria politica…
Cari saluti
e buon tutto
giorgio
la sx brasiliana (che in realtá é sempre stata un centro) é moooolto diversa dalla sx europea (che é diventata una dx da decenni), ancora propone cose buone.
il suo difetto é che é eccessivamente “legalista” e assente dalle piazze. incapace di indire scioperi e di menare le mani quando serve. e per questo polizie e esercito minacciano il golpe mattina e sera.
da quando c´é bolsosauro la polizia ci spara addosso per semplice divertimento sadico.
p.s dugin non mi piace per niente. l´unica cosa buona di dugin é che detesta bolsosauro, a causa del lato ultraliberista e filoamericano di questi.
Salve a tutti
giusto per sapere:
Klaus Schwab MINACCIA il presidente brasiliano Bolsonaro per essersi rifiutato di firmare il trattato sulla pandemia dell’OMS
https://veraitalia.blogspot.com/2022/05/klaus-schwab-minaccia-il-presidente.html
bolsoazov prima diceva che il covid non esiste, poi che era un raffreddorino, ha sempre incitato le folle a non usare mascherine e ad agglomerarsi. poi quando assessori, ministri e parlamentari (anche giovani) nazisti amici suoi sono schiattati, il popolo s´é reso conto della realtá.
poi ovviamente é diventato novax (ma il suo parentado l´ha fatto vaccinare… e sono certo che pure lui s´é vaccinato di nascosto in usa, della serie armiamoci e partite) perché? perché ospedali e bigpharma ci guadagnano 100 volte di piú senza vaccini che coi vaccini!!! é questo che voi novax non avete capito!!!
quindi bolsoazov, beccandosi a peccentuale $$$ dalle pharma, ha fatto mesi di propaganda a vari medicinali inutili/dannosi le cui vendite trentuplicarono. fece fare esperimenti in stile mengele:
– un mese di ivermectina a un comune di nazisti suoi sostenitori… ne risultó il raddoppio della mortalitá
– un ciclo di protaluxamide (carissima) in una rete di ospedali privati di amici suoi nazisti… ne risultó la triplicazione della mortalitá. questo fu a manaus.
– chiú clorochina pi tutti (-> aumento mortalitá)
quindi, dopo aver ritardato la vaccinazione e sterminato migliaia di persone, gli spiegarono che era meglio adottare la vaccinazione ma preferibilmente pfizer (altre mazzette $$$).
feci un confronto della mortalitá extra fra i 10 comuni con piú nazisti elettori di bolsoazov e i 10 con meno: il rapporto é 4:1.
ma siccome i brasiliani sono piú intelligenti e pragmatici degli italiani, hanno riconosciuto la situazione, abbandonato bolsoazov e ora i novax sono inesistenti.