I Neoconservatori non cessano mai di stupirmi e la loro ultima trovata con il Venezuela rientra in questa bizzarra categoria di eventi che sono assolutamente impensabili e allo stesso tempo assolutamente prevedibili. Questa apparente contraddizione logica è il risultato diretto di una visione del mondo e di una mentalità che è, credo, unica dei Neoconservatori: un mix di arroganza imperiale e infinita arroganza, una completa mancanza di decenza, un totale disprezzo per il resto dell’umanità, grossolana ignoranza, l’incapacità del narcisista/sociopatico di avere qualsiasi tipo di empatia o immaginare la reazione degli altri e, infine, ultimo ma certamente non meno importante, crassa stupidità. C’è così tanto che si può dire sull’ultima aggressione degli Stati Uniti al Venezuela che potrebbero essere (e saranno) scritti libri su questo, ma voglio iniziare osservando alcuni aspetti specifici ma comunque molto sintomatici:
Stupidità “sfacciata” o deliberata umiliazione pubblica da campo d’addestramento?
Ricordate la reazione d’orrore quasi universale quando Bolton fu nominato Consigliere per la Sicurezza Nazionale? A quanto pare, i Neoconservatori non se ne sono proprio accorti, cosa di cui dubito, o hanno fatto quello che fanno sempre e hanno deciso di raddoppiare la posta recuperando Elliott Abrams dal deposito e nominandolo inviato speciale degli Stati Uniti in Venezuela. Voglio dire, sì, certo, i Neoconservatori sono abbastanza stupidi e sociopatici da non preoccuparsi mai degli altri, ma in questo caso penso che abbiamo a che fare con una “tattica alla Skripal’”: fare qualcosa di così ridicolmente stupido e offensivo da mettere tutti i tuoi vassalli davanti ad una scelta netta: o ti sottometti e fai finta di non accorgertene o, in alternativa, osa dire qualcosa e affronterai l’ira di Zio Shmuel (la versione Neoconservatrice di Zio Sam). E ha funzionato, in nome della “solidarietà” o di qualsiasi altra cosa, il più fedele lacchè dell’Impero si è allineato immediatamente con l’ultima aggressione degli Stati Uniti contro una nazione sovrana, nonostante il fatto evidente che questa aggressione violi ogni lettera dei più sacri principi del diritto internazionale. Questa è esattamente la stessa tattica di quando ti fanno pulire i bagni con uno spazzolino da denti o fai flessioni nel fango durante l’addestramento di base: non solo per condizionarti alla totale obbedienza, ma per farti rinunciare pubblicamente a qualsiasi parvenza di dignità.
Questo non è solo un caso in cui la storia si ripete come farsa, comunque. È difficile esagerare quanto totalmente offensivo sia un personaggio come Elliott Abrams per ogni latinoamericano che si ricorda della sanguinosa debacle americana in Nicaragua. I vassalli degli Stati Uniti ora devono rinunciare a qualsiasi tipo di finta dignità di fronte al proprio popolo e comportarsi come se Abrams fosse un essere umano rispettabile e sano di mente.
Credo che questo tipo di “condizionamento all’obbedienza attraverso l’umiliazione” non sia solo un caso di idiozia neoconservatrice, ma una tattica deliberata che, naturalmente, gli si ritorcerà contro e finirà per ferire i fantocci degli Stati Uniti in tutto il mondo (proprio come l’opposizione russa “liberale” filo-americana russa è stata fatta a pezzi a causa dell’essere stata associata dall’opinione pubblica russa alle politiche statunitensi contro la Russia, in particolare in Ucraina).
Infine, questi appuntamenti mostrano anche che i Neoconservatori veterani sono spaventati e paranoici, dal momento che ci sono ancora molte persone molto giovani e neoconservatrici tra cui scegliere negli Stati Uniti, tuttavia hanno sentito il bisogno di togliere Abrams dal frigo e metterlo in una posizione chiave nonostante il forte odore di naftalina che emana. Questo mi ricorda i gerontocrati del Politburo sovietico nei peggiori anni della stagnazione che dovettero nominare Černenko a capo di tutto.
L’unica cosa che l’amministrazione di Mr. MAGA ha in comune con il Politburo di Brežnev è la sua totale incapacità di fare qualcosa. Mia moglie si riferisce alla gente della Casa Bianca (da quando Bush salì al potere) come la “gang che non sapeva sparare” e ha ragione (ce l’ha sempre!): non riescono proprio a fare più niente – tutti i loro sconclusionati pseudo-successi sono inevitabilmente seguiti da imbarazzanti fallimenti.
Come ho scritto nel mio articolo “La buona notizia sulla presidenza Trump: la stupidità può essere una cosa buona!” queste persone faranno solo accelerare il collasso dell’Impero Anglo-Sionista, che è una cosa molto buona. La cosa brutta è, naturalmente, che i Neoconservatori stanno negando ogni possibilità di un graduale collasso per fasi e stanno, invece, creando una dinamica in cui un collasso improvviso e catastrofico diventa molto più probabile.
Ora abbiamo visto tutti l’ultima novità di Bolton: presentarsi con un blocco giallo con “5.000 truppe in Colombia” scritto sopra. Di nuovo, questo potrebbe essere un caso in cui Bolton è senile o non gliene frega niente, ma ne dubito. Penso che questo sia solo un altro modo molto sottile di minacciare il Venezuela con un’invasione guidata dagli Stati Uniti. Davvero, perché no?
Se l’Impero pensa di avere l’autorità e il potere di decidere chi dovrebbe essere il Presidente del Venezuela, deve logicamente sostenere questa posizione con una minaccia, specialmente perché non è rimasta nessuna autorità americana, morale o di altro genere.
La domanda ovvia qui è come questa minaccia verrà ricevuta in Venezuela, e ciò dipende in gran parte dalla credibilità di tale minaccia. Ora, “5.000 truppe” potrebbe significare qualsiasi cosa, da una brigata di fanteria al tipico mix statunitense di quante più forze “speciali” possibili (per rendere ogni branca delle forze armate felice e dare a tutti un pezzo della prevista (ma mai raggiunta) “torta della vittoria”: molte carriere negli Stati Uniti dipendono da quel genere di cose). A questo punto, preferisco non speculare e ottenere informazioni tecniche su come una tale forza possa essere strutturata. Supponiamo che sarà una forza globale credibile e ben confezionata e cerchiamo di speculare su come i venezuelani potrebbero reagire.
Lo stato dell’esercito venezuelano
Qui sono particolarmente fortunato perché ho un amico latinoamericano stretto e fidato che ora è un tenente colonnello in pensione che ha trascorso molti mesi in Venezuela lavorando con l’esercito venezuelano in un ruolo che non posso rivelare, ma che gli ha dato accesso quasi totale ad ogni unità e struttura militare nel paese e che, solo un paio di anni fa, ha condiviso con me la sua impressione sull’esercito venezuelano. Ecco cosa mi ha detto:
Un militare, qualsiasi militare, è sempre il prodotto della società che lo produce e questo vale anche per il Venezuela. Sarebbe sciocco ammettere che l’economia venezuelana è un disastro totale aspettandosi al contempo che le forze armate venezuelane siano un brillante esempio di professionalità, onestà e patriottismo. La triste realtà è molto diversa.
Per prima cosa, gran parte dell’esercito venezuelano è irrimediabilmente corrotto, come lo è il resto della società. In un paese la cui economia sta implodendo, questo non sorprende. Inoltre, per anni sia Chávez che Maduro hanno combattuto una dura battaglia per rimuovere tutti i potenziali traditori e nemici di classe (nel senso marxista della parola) dall’esercito venezuelano e sostituirli con elementi “socialmente vicini” (un concetto bolscevico) dalle sezioni più povere della società. A dire il vero, questa è stata una strategia parzialmente riuscita, esemplificato dal fato che durante questo ultimo tentativo di colpo di stato l’esercito venezuelano ha appoggiato in modo schiacciante la Costituzione venezuelana e la legittimità di Maduro. Eppure questo tipo di lealtà spesso va a scapito della professionalità e del rischio di corruzione, come si evince dal caso dell’atleta militare venezuelano negli Stati Uniti, che chiaramente era un agente americano. Temo che l’attuale situazione in Venezuela possa essere simile a quella in Siria nelle primissime fasi della guerra Anglo-Sionista contro questo paese, quando decine di alti funzionari del governo siriano si dimostrarono traditori e/o agenti statunitensi. In Siria il governo alla fine ha ripreso il controllo della situazione, ma solo con un grande aiuto da parte dell’Iran e della Russia e dopo essere stato quasi rovesciato dalle forze Takfiriste guidate dagli americani.
La buona notizia qui, secondo il mio amico, è che le forze speciali venezuelane (le forze speciali dell’esercito, le truppe di fanteria addestrate al combattimento nella giungla, le unità anti-insurrezione “Caribe”, le unità aviotrasportate, ecc.) sono in una forma molto migliore e potrebbero formare il nucleo di una forza di resistenza all’invasione, non diversamente da ciò che fece la Guardia Repubblicana in Iraq. Ma la più grande differenza con l’Iraq è che in Venezuela la maggioranza della popolazione sta ancora appoggiando Maduro e che qualsiasi forza di invasione deve aspettarsi di incontrare molta resistenza del tipo che gli USA hanno incontrato in Iraq dopo l’invasione del paese. Inoltre, c’era una fragile tregua tra Hugo Chávez e varie guerriglie di sinistra, che hanno accettato di interrompere le loro operazioni militari ma che si sono anche tenute tutte le armi “per ogni evenienza”. Questa “evenienza” è ora accaduta e possiamo aspettarci che qualsiasi invasione USA inneschi un immediato riemergere di una forza di guerriglieri di sinistra che, combinata con il sostegno popolare e il ruolo chiave di un nucleo di forze speciali venezuelane patriottiche, potrebbe formare un combinazione molto pericolosa, soprattutto a medio-lungo termine.
Tenete presente che gli ufficiali corrotti non amano combattere e che anche se aiutassero una forza di invasione degli Stati Uniti, lo faranno solo finché le cose sembreranno andare nel modo più semplice, ma non appena le cose andranno male (che è ciò che sempre accade alle forze di invasione degli Stati Uniti) scapperanno il più velocemente possibile. Quindi, mentre la corruzione endemica ora costituirà un problema per il governo di Maduro, diventerà un problema per gli Stati Uniti non appena il governo legittimo sarà rovesciato.
I paragoni sono necessariamente complicati e rozzi, ma con questo avvertimento in mente, non pensate alla “Siria”, ma piuttosto pensate “all’Iraq” quando si considerano i possibili risultati di un’invasione statunitense.
Lo stato del popolo venezuelano
Questo è davvero cruciale. Le riforme di Hugo Chávez hanno alienato molti venezuelani, specialmente quelli che hanno fatto la loro fortuna servendo gli interessi degli Stati Uniti e che sono diventati la tipica versione latinoamericana di una classe compradora. Anche gran parte della classe media è ferita e arrabbiata. Tuttavia, queste stesse riforme hanno anche dato il potere a un gran numero di indigenti e poveri venezuelani che, per la prima volta, hanno ritenuto che il governo difendesse i loro interessi e che ricordasse com’era vivere in condizioni di estrema povertà sotto un regime sostenuto dagli Stati Uniti. Queste persone probabilmente non si fanno illusioni su ciò che il rovesciamento di questo governo significherebbe per loro e probabilmente combatteranno duramente, non necessariamente con competenza, per mantenere i piccoli diritti e i mezzi che hanno acquisito durante gli anni di Chávez. Ci sono anche quelli che a volte vengono definiti “Chávisti senza Chávez”, che alcuni descrivono come potenziali traditori, mentre altri li vedono come una parte più pragmatica, meno ideologica, dei sostenitori di Chávez, che condannano gli errori di Chávez ma non vogliono che il loro paese si trasformi in una colonia americana in stile colombiano. Qualunque cosa possa essere, le politiche popolari di Hugo Chávez hanno lasciato un segno molto profondo sul paese e ci si può aspettare che molti venezuelani si armino e resistano a qualsiasi invasione USA/colombiana.
Qui penso che tutti possiamo esprimere la nostra sentita gratitudine a Mr. MAGA, la cui nomina di Elliott “Iran-Contras” Abrams ha fatto più di qualsiasi propaganda sponsorizzata dal governo per spiegare chiaramente e senza mezzi termini al popolo venezuelano chi sta facendo cosa per loro e perché.
Scherzi a parte, Ron Paul o Tulsi Gabbard che parlano di democrazia è una cosa, ma avere gangster e criminali psicopatici come Pompeo, Bolton o Abrams in carica manda davvero un messaggio e quel messaggio è che abbiamo a che fare con un banale caso di banditismo scatenato da due considerazioni molto rozze:
- Primo, riprendere il controllo delle immense risorse naturali del Venezuela.
- In secondo luogo, dimostrare al mondo che Zio Shmuel può ancora, e cito [in inglese], “prendere un piccolo e schifoso paese e gettalo contro il muro solo per dimostrare al mondo che noi gestiamo gli affari”, fine della citazione.
Il problema evidente è che 1) nessuno prende seriamente gli Stati Uniti perché 2) gli Stati Uniti non sono in grado di sconfiggere un qualsiasi paese in grado di resistere da molti decenni. Le varie forze speciali statunitensi, che tipicamente guidano qualsiasi invasione, hanno un ruolino di marcia particolarmente spaventoso di abietti fallimenti ogni volta che smettono di posare per le telecamere e devono impegnarsi in un vero combattimento. Vi assicuro che a nessuno dei militari venezuelani importa di film come “Rambo” o “Delta Force” mentre studiano attentamente i disastri americani in Somalia, Grenada, Iran e altrove. Potete anche scommettere che i cubani, che hanno avuto molti anni di esperienza nelll’affrontare le (molto competenti) forze speciali sudafricane in Angola e altrove, condivideranno la loro esperienza con i loro colleghi venezuelani.
Ultimo ma non meno importante, ci sono molte armi in circolazione in Venezuela e le varie milizie popolari e la Guardia Nazionale sarebbero più che felici di distribuirne ulteriormente alla popolazione locale se qualsiasi invasione sembrerà avere successo.
Lo stato dell’Impero e il suo fantoccio-presidente Macrobama
Bene, qui la famosa frase “follia è ripetere la stessa cosa più e più volte aspettandosi risultati diversi” è la migliore descrizione possibile delle azioni statunitensi. Basta guardare questa sequenza:
- I leader anglo-sionisti dell’Impero nominano un ibrido tra Obama e Macron di nome Juan Guaidó come “legittimo presidente ad interim”
- I fantocci degli Stati Uniti in Europa e America Latina si allineano immediatamente con lo Zio Shmuel
- Gli Stati Uniti promettono guerra (alias “gravi conseguenze”) se Guaidó verrà arrestato
- L’Impero Anglo-Sionista rapina il Venezuela di miliardi di dollari di beni
- L’Impero concede parte di quel denaro all’“opposizione moderata per finanziare un’insurrezione
- “L’opposizione” venezuelana in stile Contras chiede armi americane
- I media Sionisti lanciano operazioni psicologiche strategiche sugli aeroplani russi che portano l’oro venezuelano fuori dal paese
- L’Impero sabota la più grande compagnia petrolifera venezuelana
- L’impero emana un ultimatum di per sé stesso evidentemente inaccettabile al Venezuela, che viene ovviamente respinto
- Nessun politico occidentale in carica osa dire una sola parola su questa massiccia violazione su tutto lo spettro di tutti i più sacri principi del diritto internazionale. Ma poi, il diritto internazionale è morto dai tempi della guerra USA/NATO al popolo serbo, quindi questa non è una “notizia”…
Tutto ciò non sembra noiosamente familiare?
Questo bizzarro miscuglio di Neoconservatori, gerontocrati e membri dello stato profondo crede davvero, sinceramente, che questa volta otterrà la “vittoria” (comunque la definiate)?!
Cosa più rilevante: questa ricetta ha mai funzionato in passato? Direi che se accettiamo, per amor di discussione, che l’obiettivo è “ripristinare la democrazia” allora ovviamente “no”. Ma se l’obiettivo è distruggere un paese, allora ha funzionato un bel po’ di volte.
Poi, alcune speranze mal riposte
Ricevo molte e-mail che suggeriscono che la Russia potrebbe fare in Venezuela ciò che ha fatto in Siria. Permettetemi subito di dirvi che questo non accadrà. Sì, ci sono molti russi in Venezuela, ma i “russi non stanno arrivando”. Per prima cosa, non smetterò mai di ripetere che l’intervento russo in Siria è stato molto piccolo e che anche se questa piccola forza si è dimostrata formidabile, agiva principalmente come moltiplicatore di forze per le forze iraniane, di Hezbollah e del governo siriano. Eppure, anche il dispiegamento di questa piccolissima forza ha reso necessario un enorme sforzo logistico dalla Russia, il cui esercito (essendo puramente difensivo) non è strutturato per la proiezione di potenza a lunga distanza. La Siria è a circa 1000 Km dalla Russia. Il Venezuela è circa 10 volte (!) più lontano. Sì, lo so, alcuni Tu-160 hanno visitato il paese due volte e ci sono consulenti russi nel paese e i venezuelani hanno alcuni buoni sistemi d’arma russi. Ma lo ripeto, questo è un gioco di numeri. Un numero limitato di aerei da combattimento di fabbricazione russa (ad ala fissa e rotante), missili per la difesa aerea o persino un gran numero di MANPAD o fucili d’assalto avanzati non faranno la differenza contro una determinata invasione USA-colombiana. Infine, non esiste alcun equivalente venezuelano dell’Iran o di Hezbollah (un alleato e amico esterno) che sarebbe capace e disposto a schierare forze di combattimento reali per un combattimento reale e prolungato contro l’invasore.
Poi arriva il terreno. Sì, è difficile accedere a gran parte del Venezuela, ma non per le forze con esperienza nella giungla che hanno sia l’esercito americano che i colombiani. Inoltre, non è assolutamente necessario invadere l’intero paese per rovesciare il governo legittimo. Per questo, tutto ciò che serve è controllare alcune strutture chiave in alcuni punti chiave e il gioco è fatto. Per esempio, non vedo l’USAF o la USN sprecare tempo in combattimento aria-aria contro i (pochi) Sukhoi venezuelani: li distruggeranno semplicemente nei loro hangar insieme alle loro piste e ai radar e ai posti di comando per la gestione del combattimento aereo . Quindi il terreno non impedirà all’Impero di sopprimere le difese aeree venezuelane e, non appena ciò sarà fatto, ci si può aspettare il solito mix di attacchi con bombe e missili che creerà caos, distruggerà le capacità di controllo e la catena di comando e, fondamentalmente, disorganizzerà gran parte delle forze armate. Infine, le forze statunitensi in Colombia e le navi della USN al largo della costa venezuelana godranno di un porto sicuro dal quale lanciare quanti attacchi vogliono.
Inoltre, le speranze che Russia e Cina possano in qualche modo rianimare l’economia venezuelana sono anch’esse infondate. Primo, nessuno dei due paesi è interessato a versare denaro in un pozzo senza fondo. Una cosa è firmare contratti che probabilmente produrranno un ritorno di investimenti e un altro ancora scaricare denaro in un pozzo senza fondo (come gli Stati Uniti e l’Europa hanno scoperto in Ucraina). Secondo, l’economia venezuelana è così profondamente invischiata nel sistema finanziario internazionale gestito dagli Stati Uniti e dal Regno Unito che né la Cina né la Russia possono fare qualcosa al riguardo. Ciò non vuol dire che le sanzioni, la sovversione e il sabotaggio degli Stati Uniti non abbiano avuto un ruolo importante nel crollo dell’economia venezuelana, certo, ma è altrettanto vero (almeno per gli specialisti russi) che molte delle riforme Cháviste hanno fallito, molte di esse hanno fatto troppo poco troppo tardi, e ci vorrebbero anni per rimettere in sesto l’economia venezuelana.
Infine, qui stiamo confrontando le mele con le arance: il compito degli Anglo-Sionisti è distruggere l’economia venezuelana, mentre il compito cinese e russo sarebbe, almeno in teoria, salvarla. Distruggere è talmente più facile che costruire che l’intero confronto è logicamente imperfetto e fondamentalmente ingiusto.
Non intendo assolutamente offendere i sostenitori di Hugo Chávez e dei suoi ideali (includo me stesso in questa categoria) ma chiunque sia stato in Venezuela o nei suoi paraggi vi dirà che i venezuelani indigenti non stanno solo scappando dal paese in grandi numeri, ma contribuiscono anche a destabilizzare gli stati confinanti. Quindi non dovremmo classificare ingenuamente tutti i rapporti sul collasso economico e sociale in Venezuela come solo “propaganda USA”. Purtroppo, in gran parte è vero anche se spesso esagerato e sbilenco, e mancano tutti i veri successi delle riforme di Chávez, da cui il continuo sostegno popolare di cui, nonostante tutto, il governo di Maduro continua a godere. Eppure, il quadro generale è molto cupo e richiederà al Venezuela un’azione coerente e corretta per riprendersi dalla situazione attuale.
Quindi c’è ancora speranza? Si assolutamente!
Recentemente ho risposto ad un amico che mi chiedeva di un possibile intervento russo in Venezuela “ripongo le mie stesse speranze non nei militari venezuelani, nell’aiuto cinese o russo, ma sulla straordinaria capacità degli americani di mandare tutto a pu**ane. Alla fine, questo è il nostro più grande alleato: la stupidità, l’ignoranza, l’arroganza e la codardia degli Stati Uniti”.
Pensa a quella che attualmente passa come “politica” degli Stati Uniti in Venezuela come uno strumento diagnostico.
Non solo per diagnosticare la degenerazione morale e la patologia mentale dei leader dell’Impero Anglo-Sionista, ma anche per diagnosticare il vero stato di disperazione e caos dell’Impero stesso. Sotto Obama, nonostante tutti i suoi difetti e le sue debolezze, gli Stati Uniti sono riusciti a sovvertire una lista di paesi cruciali dell’America Latina (come il Brasile o l’Argentina) ma ora, con Mr. MAGA, non riesce nemmeno a farlo. Il tipo di buffonate che vediamo dalla banda di Pompeo, Bolton e Abrams è incredibile nella sua rozzezza e, francamente, rende assolutamente ridicola la presunta “nazione indispensabile”. Questi perdenti dovevano già cedere più volte, nonostante le minacce ugualmente iperboliche fornite con la massima gravitas (si pensi alla Corea del Nord), e tuttavia pensano ancora che i metodi di bullismo rozzo possano produrre successo. Non possono. Un’immensa potenza di fuoco non è un sostituto del cervello.
Nella sua storia breve e intrisa di sangue, gli Stati Uniti hanno praticamente sempre agito come un’impresa criminale gestita da gangster brutali, ma in passato alcuni di questi gangster potevano essere estremamente istruiti e intelligenti (si pensi a James Baker). Oggi, le loro armi sono ancora in giro (anche se in vari stati di rovina), ma vengono utilizzate da ritardati ignoranti. Sì, i ritardati ignoranti con le pistole possono essere molto pericolosi, ma non possono mai essere efficaci!
Conclusione
In questo momento gli Stati Uniti, sostenuti dalle sue varie colonie e stati vassalli, sembrano pronti a dare un colpo mortale al Venezuela e, a dire la verità, potrebbero essere in grado di fare proprio questo. Ma, per quel che vale, la mia sensazione istintiva è che falliranno di nuovo, anche contro i paesi più deboli dell’Asse della Resistenza. Questo non vuol dire che il Venezuela non sia in un mucchio di problemi critici. Ma credo che nonostante il fatto che sia in una condizione critica, il Venezuela sarà in grado di riprendersi, proprio come ha fatto la Siria. Dopo tutto, l’esempio siriano dimostra che *è* possibile resistere a una forza d’invasione superiore mentre allo stesso tempo ci si impegna con successo in riforme criticamente necessarie. Sì, la Caracas di oggi è in pessime condizioni, ma la città di Aleppo era in una forma molto peggiore fino a quando non è stata liberata, e ora la vita in essa è tornata quasi normale (in netto contrasto con la città devastata liberata dagli Stati Uniti di Al-Raqqa, che ancora giace in rovina). Gli yankee (per usare la solita espressione latinoamericana) sono come i loro padroni israeliani: sono capaci di devastante violenza ma non hanno alcun potere di resistenza: se le cose non vanno a modo loro, molto velocemente, scappano e si barricano da qualche parte lontano dal pericolo. Nel nostro caso, potrebbero persino fare ciò che hanno fatto in Iraq e in Afghanistan: costruire ambasciate oscenamente enormi, creare una zona speciale intorno ad esse e sedersi stretti mentre il paese è inghiottito da una sanguinosa guerra civile. In questo modo, possono fornire a CNN & Co. le riprese di un “quartiere pacifico” pur continuando a sostenere che le stelle e le strisce stanno ancora volando in alto sopra la capitale nemica e che “questa bandiera non scappa”. Questo sarebbe un risultato disastroso per la nazione venezuelana ed è per questo che tutti dobbiamo cercare di prevenirlo, parlando in sua difesa prima che gli Stati Uniti distruggano ulteriormente un altro paese.
Speriamo che il ricordo delle passate invasioni completamente fallite, umilianti e sanguinose convinceranno le persone giuste al Pentagono a fare tutto il necessario per impedire agli Stati Uniti di lanciare un’altra guerra stupida e immorale per conto dei Neoconservatori.
The Saker
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Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it
“Inoltre, le speranze che Russia e Cina possano in qualche modo rianimare l’economia venezuelana sono anch’esse infondate. Primo, nessuno dei due paesi è interessato a versare denaro in un pozzo senza fondo. Una cosa è firmare contratti che probabilmente produrranno un ritorno di investimenti e un altro ancora scaricare denaro in un pozzo senza fondo (come gli Stati Uniti e l’Europa hanno scoperto in Ucraina). Secondo, l’economia venezuelana è così profondamente invischiata nel sistema finanziario internazionale gestito dagli Stati Uniti e dal Regno Unito che né la Cina né la Russia possono fare qualcosa al riguardo. Ciò non vuol dire che le sanzioni, la sovversione e il sabotaggio degli Stati Uniti non abbiano avuto un ruolo importante nel crollo dell’economia venezuelana, certo, ma è altrettanto vero (almeno per gli specialisti russi) che molte delle riforme Cháviste hanno fallito, molte di esse hanno fatto troppo poco troppo tardi, e ci vorrebbero anni per rimettere in sesto l’economia venezuelana”
Ma se questo è vero, cioè che Russia e Cina fanno i loro interessi, che differenza c’è tra loro e gli USA che fanno, in maniera arrogante e brutale (e su questo siamo d’accordo) i loro?
Quando un delinquente aggredisce e bullizza un debole, se chi è forte e potrebbe intervenire non lo fa perché “non gli interessa”, non può lamentarsi se il delinquente abusa del proprio potere.
Lei è davvero un sognatore. Primo: Cina e soprattutto Russia hanno i loro problemi e i loro popoli .secondo :i due stati non hanno davvero la capacità di proiezione di forza indispensabile per aiutare militarmente il venezuela.t erzo :non esiste uno stato sudamericano(neppure Bolivia e Cuba) che possano avere il ruolo che l’Iran ha in Siria e che si farebbero coinvolgere direttamente nel conflitto.quarto gli.usa agiranno presumibilmente scatenando una guerra civile sostenuta da forze che non saranno impresentabili come l’isis e quindi ,anche avendone i mezzi e non è così,russi e cinesi difficilmente russi e cinesi ne avrebbero uno ritorno politico e d’immagine ne tantomeno sarebbero capiti n patria .le guerre sono cose dannatamente reali costose e concrete per trovare stati che le combattono per principio e di certo non li si trovano quando la possibilità di vincerle è zero. L’unica è sperare sulla capacità usa di creare da sola pantani da cui poi non riescono ad uscire ma è evidente che per il popolo venezuelano sarà una tragedia comunque.