La democrazia diretta funziona che è una meraviglia. Diamo un’occhiata alle comuni del Venezuela ….

Le comuni onnipresenti del Venezuela sono la prova che la democrazia diretta funziona. E, cosa abbastanza interessante, quelle stesse comuni sono potenti respingenti per i tentati golpe, proteggendo la sacralità della democrazia diretta del loro paese.

Con ogni probabilità, John Bolton e Trump e Pence e Pompeo e Rubio sono stati scioccati al di là di ogni immaginazione dal fallito tentativo di colpo di Stato, quello che si sono adoperati ad orchestrare per sopraffare un governo democraticamente eletto a sud del confine, fatto noto colloquialmente come l’estensione, nella sua più spinta accezione, del concetto di Destino Manifesto.

Per lo sgomento di Bolton/Rubio, il leader dell’opposizione Juan Guaidó si è dimostrato un pagliaccio vestito da sostenitore degli spiriti democratici, da motivatore, da salvatore. Beh, è stato buttato nella pattumiera come ogni miserabile fallimento, un paria internazionale che è stato svergognato in solitudine. I suoi co-cospiratori americani sembrano dei grossi grassi imbroglioni.

È abbastanza interessante notare che i cittadini del Venezuela non hanno risposto all’appello ufficiale di Juan Guaidó di radunarsi, di ribellarsi e di eliminare Maduro, per rovesciare il dittatore. Queste erano le istruzioni per un pubblico che invece rimaneva in silenzio e al suo posto. Nessuno si è presentato per il grande evento pubblicizzato al massimo, di come Juan Guaidó avrebbe voluto [alla Trump] “Make Venezuela Great Again”.

Solo negli Stati Uniti la gente si innamora di un tale suggerimento da imbonitore. I cittadini politicamente astuti del Venezuela conoscono gli slogan vuoti quando li sentono. Dopo tutto, hanno una democrazia diretta che funziona come una magia, perché cambiare qualcosa?

Le istituzioni politiche locali, le comuni in Venezuela, si sono dimostrate una rete di sicurezza per le famiglie e le loro comunità. È la democrazia diretta mentre lavora, e funziona molto bene nelle circostanze più difficili, per quanto difficile possa essere, il che dimostra il coraggio e la determinazione della democrazia diretta.

Per quanto riguarda la prova dell’efficacia e dell’importanza e della costanza delle comuni venezuelane, la Comune di Indio Caricuao nel sud-ovest di Caracas è stata uno dei primi obiettivi dei sostenitori di Juan Guaidó. Hanno saccheggiato la comune e dato fuoco al suo quartier generale. I residenti locali utilizzavano  l’edificio della sede per le riunioni, e ospitava un mulino tessile gestito dalla comune, che finanziava progetti per la comunità locale.

È istruttivo che i sostenitori di Guaidó, come prima linea d’attacco, abbiano scelto una comune di rilievo e non Maduro. Naturalmente, il risultato logico di questa mossa tattica è il riconoscimento che il potere delle comuni sovrasta il potere di Maduro, cosa che in realtà accade in tutto il paese del Venezuela. Maduro è più un personaggio leader che un manovratore delle corde politiche. Il popolo controlla di gran lunga quelle corde attraverso la democrazia diretta in tutto il Venezuela.

Le comuni furono create sotto la tutela dell’ex presidente Hugo Chavez. Egli le considerava come “le fondamenta per la costruzione di un nuovo stato comunitario” basato sull’autogestione da parte della democrazia locale, cioè le comunità locali.

Oggi, secondo il Ministero delle Comuni del Venezuela, il paese conta circa 47.000 consigli comunali registrati, e circa 3.000 comuni. Le comuni stanno consolidando le loro reti da oltre un decennio, e rappresentano una forza potente nel paese, probabilmente più potente del Presidente Maduro.

Secondo i leader delle comuni come Gesus Garcia della Comune Socialista di Altos de Lidice, essi riconoscono che i Chavistas (sostenitori di Chavez) erano al centro della creazione delle comuni, ma le comuni includono residenti che si oppongono a Maduro, ed alcuni che lo favoriscono. Si concentrano sulla loro comunità locale, non su Maduro. (Fonte: Frederico Fuentes, crisi del Venezuela: prospettiva dalle Comuni, Cuntercurrents, 12 maggio 2019).

Un primo esempio è la Comune di Panal 2021, che consiste di 3.600 famiglie.  Inizialmente la comune si è finanziata con le lotterie e ha ricevuto fondi statali, ma ora è autofinanziata ed autogestita. Panal 2021 ha (1) una propria panetteria, (2) un frantoio tessile, (3) un impianto di confezionamento dello zucchero e (4) un ampio centro di stoccaggio e distribuzione degli alimenti per assicurarsi che nessuna famiglia abbia problemi di fame.

I proventi delle imprese gestite dalla comunità sono depositati in una banca comunale, con le assemblee dei cittadini che decidono come ridistribuire i fondi per i progetti comunitari. È la democrazia diretta al lavoro.

Analogamente, in tutto il territorio, le comuni generano le proprie entrate e si prendono cura delle loro comunità locali. Non sono necessari fondi statali. Non solo le comuni si prendono cura delle comunità locali, ma hanno soccorso anche i centri urbani che non sono organizzati, come ha fatto Panal 2021 che, collegata ad altre comuni nella campagna, porta il cibo in città e lo vende a prezzi molto più convenienti rispetto ai supermercati privati. Così, i venezuelani sono nutriti attraverso la democrazia diretta al lavoro.

Secondo fonti provenienti dal Venezuela [vedi il riferimento sopra]:

Indipendentemente da quello che succederà in Venezuela… il forte livello di organizzazione comunitaria costruito negli ultimi due decenni non sarà eliminato facilmente. C’è ancora molta forza, un alto livello di organizzazione. Ovunque guardiate, troverete una comune, una cooperativa e una sorta di comitato o organizzazione… se [il governo] dovesse cadere, quell’organizzazione sarà ancora qui; questo enorme spirito di partecipazione esisterà ancora, e sarà un problema per qualsiasi governo che provasse a smantellarla.

È probabile che le fonti dei media internazionali abbiano mal calibrato lo status del Venezuela con una frenesia di falsità che si alimentava semplicemente con le proprie storie fantasiose. Ma, d’altra parte, questa è la nuova normalità.

Nel frattempo, nonostante le circostanze estreme, e includendo alcuni casi di persone che soffrono, in generale, il Venezuela è grato alle comuni che si prendono cura delle proprie comunità, le nutrono, le vestono, le curano e le proteggono, famiglie che lavorano insieme per determinare il proprio destino.

Si chiama democrazia diretta.  E funziona!

Post scriptum:  su On Contact, Chris Hedges ha intervistato il reporter Ben Norton, che ha trascorso un mese in Venezuela. Il video può essere visualizzato  qui [in inglese].


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Articolo di Robert Hunziker pubblicato su CounterPunch  il 14 maggio 2019
Traduzione in italiano di Pappagone per 
SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

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