La regione del Caspio non sta ricevendo molta attenzione negli ultimi tempi, in confronto con quella ottenuta tipicamente dal Medio Oriente. Tuttavia, ci sono tutte le possibilità che la Russia, gli Stati Uniti, l’UE e la Cina presto focalizzino l’attenzione su questa parte interna dell’Eurasia, poiché questa regione inizia a svolgere un ruolo sempre più importante negli affari internazionali, in particolare sullo sfondo della firma della Convenzione sullo status giuridico del Mar Caspio.
In precedenza, i rapporti giuridici nel Mar Caspio erano regolati dai trattati firmati da Russia e Persia, in seguito ai risultati di due guerre russo-iraniane del diciannovesimo secolo, e poi dagli accordi bilaterali tra l’Iran e l’Unione Sovietica, che avevano uguali diritti su l’uso del Caspio e delle sue risorse.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica e la successiva formazione della CIS (Commonwealth of Independent States), tutti gli stati sul Mar Caspio sono impegnati a curare i propri problemi, che vanno dalla necessità di istituire un sistema legale, un’economia nazionale, un quadro per la lotta all’estremismo, eccetera. Tuttavia, l’assenza di confini stabiliti all’interno della regione del Caspio comincerebbe presto a influire negativamente sugli affari regionali. Inoltre, questo stato di incertezza è stato ulteriormente aggravato dalle sanzioni occidentali imposte all’Iran e poi alla Russia. Ma le sanzioni sono diventate un catalizzatore per il perseguimento di uno spazio legale comune nel Mar Caspio da parte degli attori regionali.
È così che il gruppo di stati noto come i Cinque del Caspio – Russia, Iran, Kazakistan, Azerbaigian e Turkmenistan – ha firmato il 12 agosto ad Aktau, in Kazakistan, la Convenzione sopra menzionata sullo status giuridico del Mar Caspio, in discussione fin dal 1996. Non è sorprendente che un numero sempre crescente di analisti internazionali descriverebbe questo documento come una “Costituzione” del Mar Caspio, perché stabilisce chiari confini tra le acque comuni e quelle territoriali, stabilendo al contempo limiti alle zone di pesca nel rigoroso rispetto dei principi di legge internazionale. La Convenzione definisce e regola i diritti e gli obblighi delle parti in relazione all’uso del Mar Caspio, comprese le sue acque, i fondali, le risorse naturali e il proprio spazio aereo, trasformando il confine esterno delle acque territoriali in confini statali. Inoltre, la divisione dei territori tra gli stati che condividono strisce confinanti della costa è ora chiara, senza che venga lasciato spazio per potenziali conflitti.
Da questo punto in poi, la pesca, la ricerca scientifica e la costruzione di un gasdotto saranno condotte secondo i principi concordati nell’accordo.
Un certo numero di esperti ha richiamato l’attenzione sull’aspetto logistico della Convenzione, in quanto una serie di rotte commerciali dell’OBOR cinese (l’iniziativa One Belt, One Road) passerà attraverso questa regione, insieme ad una serie di progetti alternativi. Tra questi vi è il cosiddetto Corridoio Meridionale, che consentirà al Kazakistan di rifornire direttamente di idrocarburi l’Unione Europea. Tuttavia, questa nuova convenzione consentirà alla Russia di avere voce in capitolo su tali progetti, ottenendo nel contempo la possibilità di prenderne parte. Pertanto, la cosiddetta “Costituzione del Mar Caspio” garantirà che tali progetti non sostituiranno completamente le forniture di gas della Russia verso l’Europa. Quest’ultimo scenario è stato il sogno dorato sia degli Stati Uniti che del Regno Unito, che attivamente si stanno adoperando entrambi affinché ciò possa accadere.
Per quanto riguarda la componente trasporti e logistica, gli attori regionali si sono impegnati a trasformarli in realtà, con la ripresa dei lavori di costruzione del trasporto Nord-Sud, con la presenza appena dietro l’angolo dello snodo del Mar Caspio in Dagestan e con il corridoio ferroviario Baku-Tbilisi-Kars in fase di lancio. Quest’ultimo diventerà un collegamento fondamentale dell’OBOR cinese. Questi sviluppi hanno il potenziale per portare un cambiamento positivo nella vita di decine di milioni di persone che vivono nella regione e nelle sue immediate vicinanze. Con la creazione di milioni di nuovi posti di lavoro, l’istituzione di un corridoio di trasporto tra Europa, Russia, Turchia, Iran, India e Cina non farà che accelerare questo processo. Ma, soprattutto, i nuovi corridoi di trasporto saranno molto più sicuri delle linee di comunicazione esistenti che attraversano l’Oceano Indiano.
Inoltre, la Convenzione sullo status giuridico del Mar Caspio ha effettivamente messo fuori legge la presenza di forze armate provenienti dall’esterno della regione, rendendo impossibile per i cinque stati fornire il proprio territorio a giocatori esterni per dispiegamento militare, quindi eliminando uno scenario dove ognuno di tali paesi potrebbe essere utilizzato come base per l’aggressione contro gli altri quattro. Ciò significa che Washington o Londra non saranno in grado di utilizzare il bacino del Caspio per il contenimento di nessuno degli stati che considerano i loro rivali, in particolare Cina, Russia e Iran.
Non c’è da meravigliarsi che questa parte della cosiddetta costituzione del Caspio abbia innescato un grande sdegno a Washington, poiché da ora in poi la NATO non sarà in grado di trasportare le sue forze militari attraverso il territorio del Mar Caspio. Non è un segreto che Washington sia stata alla ricerca di modi e pretesti per rafforzare le sue posizioni militari nella regione costruendo enormi siti militari che rappresentassero una vera minaccia alla sicurezza nazionale sia della Russia che dell’Iran. Ma questo è esattamente il motivo per cui questa convenzione è stata considerata una grande vittoria per Mosca, Teheran e Pechino.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha accolto con favore la firma della Convenzione sullo status del Mar Caspio, definendo il documento un risultato storico e uno strumento inestimabile che determinerà le relazioni bilaterali tra gli attori regionali e favorirà la stabilità regionale. Ha sottolineato che questo documento storico dimostra l’importanza della cooperazione regionale, necessaria per il mantenimento effettivo della pace internazionale.
Tuttavia, la corrispondente della CNN, Nina Santos, mostrerebbe un’opinione diversa, notando che la firma della Convenzione della Russia sul Mar Caspio è una grande vittoria per Mosca, perché la Russia ha ora un’opportunità non solo di sfruttare in sicurezza i giacimenti di petrolio e gas del Mar Caspio, ma è anche maggiormente in grado di attuare i suoi piani in Medio Oriente.
La Convenzione sullo status del Mar Caspio, firmata con successo dopo lunghe dispute, era un passo ineludibile per Mosca a causa delle sue implicazioni economiche e geopolitiche, notano le fonti dei media occidentali, con il The Guardian che la descrive come un grande trionfo per Vladimir Putin, mentre The Independent aggiunge che la Costituzione del Mar Caspio metterebbe al sicuro il dominio della Russia nella regione.
A sua volta, Le Monde descrive questo passo come un traguardo importante per la Russia, che rafforzerà la sua immagine di potenza diplomatica, garantendo nel contempo il suo dominio militare nella regione. Sostiene inoltre che, anche se la Russia ha dovuto sacrificare alcune delle sue richieste economiche durante il processo negoziale, i suoi vantaggi saranno impressionanti, sia a breve che a lungo termine.
È interessante notare che, alla vigilia della firma della Costituzione del Mar Caspio, alcuni stati occidentali, in particolare gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, hanno rapidamente realizzato che non sarebbero più stati liberi di utilizzare il bacino del Mar Caspio come il terreno di gioco per le truppe NATO. Questo è il motivo per cui Washington era desiderosa di far deragliare il processo negoziale creando un’atmosfera di sfiducia e di antagonismo. Ecco perché ha accelerato i suoi sforzi per negoziare la creazione di una presenza militare americana in Kazakistan. In effetti, Washington è andata ben oltre nel suo tentativo di ricattare Astana con il congelamento della metà del Fondo delle Future Generazioni del Kazakistan.
Inoltre, cerca di minimizzare il ruolo che Teheran sta giocando nella convenzione, osservando che non stava guadagnando nulla e che non poteva portare nulla sul tavolo dell’accordo. Tuttavia, a prescindere dalle sanzioni occidentali contro l’Iran, o dalla quantità di menzogne con le quali i media britannici e americani cercano di nutrire a forza i propri lettori, l’Iran rimane un attore regionale potente e una valida aggiunta al valore della Convenzione sullo status giuridico del Mar Caspio.
Ciò che è particolarmente curioso in tutta questa situazione è che è proprio il comportamento degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, mostrato prima della firma dell’accordo, che ha ispirato i Cinque del Caspio a superare le loro divergenze. Ed è chiaro che la Russia e l’Iran rafforzeranno ulteriormente la loro cooperazione, in funzione della maggiore pressione che viene loro applicata dall’Occidente. Ora, sia Mosca che Teheran hanno la prova che sono destinati a vivere in un mondo multipolare, in cui i cittadini dei paesi caspici sono trattati come amici. Tuttavia, chiudendo un accordo che avrà importanti implicazioni economiche, strategiche e politiche per la regione e oltre, non c’è da stupirsi che abbiano reso rabbiosi un sacco di falchi in Occidente.
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Articolo di Martin Berger pubblicato su New Eastern Outlook il 4 settembre 2018
Traduzione in italiano di Pappagone per SakerItalia
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