Innanzitutto, cominciamo con alcune notizie recenti (apparentemente non collegate tra di loro):
- L’ultimo disastro di public relations in Venezuela [in inglese] dimostra che l’Impero anglosionista è davvero in agonia. Se non è certo il primo caso di una “operazione speciale” americana che sprofonda in un imbarazzante fallimento, quest’ultimo disastro in Venezuela è terribilmente umiliante, anche per gli standard americani. Anche più umilianti sono le notizie delle forze speciali russe che hanno aiutato i Venezuelani a catturare gli Americani [in spagnolo].
- Successivamente è arrivata la notizia che la tecno-meraviglia di quinta generazione prodotta dall’industria militare americana, non riesce neanche a volare a velocità supersoniche sostenute [in inglese] (solo come promemoria, di solito il concetto di “quinta” generazione non implica solamente la capacità di volare più velocemente del suono ma anche la capacità di farlo, per molto tempo, senza neanche l’utilizzo dei postbruciatori, in cosiddetta modalità “supercrociera”!).
- Nelle ripetute simulazioni di guerra tra Stati Uniti, da una parte, e Cina o Russia, dall’altra, la RAND Corporation ha scoperto che “agli Stati Uniti gli fanno più volte il culo” [in inglese].
Queste notizie apparentemente non collegate tra loro hanno tutte una cosa in comune: mostrano quanto siano diventate deboli e incapaci le forze armate americane negli ultimi due decenni. E mentre, per brevità, ho scelto solo tre esempi, la verità è che ce ne sono centinaia di storie simili su Internet, e tutte mostrano la stessa realtà: gran parte delle forze armate americane è in uno stato terminale di sfacelo.
Esaminiamo singolarmente ogni Arma:
- L’intera flotta di superficie della Marina è ora compromessa a causa della sua struttura incentrata sulle portaerei. Alla Marina inoltre mancano i moderni missili da crociera. Oggi tutte le classi di navi sono obsolete (le fregate) o hanno gravi errori di progettazione (le navi da combattimento di superficie).
- L’Aeronautica vola principalmente con aerei della Guerra Fredda, spesso modernizzati, ma complessivamente è una flotta obsoleta, specialmente se paragonata agli aerei russi o cinesi di quarta o quinta generazione. In effetti, il disastro assoluto del programma F-35 significa che per la prima volta nella storia gli aerei americani saranno superati qualitativamente dai loro probabili avversari in termini di potenza di fuoco. Anche gli Awacs americani e altri velivoli da ricognizione adesso sono minacciati dai missili anti-aerei a lungo raggio russi e cinesi (lanciati sia da terra che da aria).
- Per quanto riguarda l’Esercito e i Marines, gli imbarazzanti disastri in Iraq, Afghanistan e altrove provano che le forze di terra americane sono fondamentalmente capaci solo di proteggersi, e neanche troppo bene.
- Poi ci sono le Forze Spaziali di recente formazione, che esistono solo sulla carta, e la Guardia Costiera, che è sostanzialmente irrilevante in una guerra su vasta scala.
Infine, c’è il Comando per le Operazioni Speciali, che non è uno dei rami delle Armi ma solo un comando “funzionale” e di “combattimento unificato”, che però viene spesso considerato come un ramo separato delle forze armate. Queste forze sembrano sempre forti nelle notizie di propaganda, ma la verità è che queste forze apparentemente “le migliori al mondo” (che altro?!) devono ancora raggiungere persino il loro primo, significativo e operativo successo da qualche parte (almeno per bilanciare la loro lunga storia di umilianti fallimenti, da Desert One, a Grenada, Afghanistan, Libia, ecc.). E un piccolo scontro a fuoco con un avversario molto più piccolo non è qualificante.
Ora fatemi fare la domanda cruciale: che cosa significa questo per Israele?
Dunque, in primo luogo, significa che ora il “povero” Israele deve usare gli F-35 come suoi caccia di punta. In gran parte dei casi avrei confidato sul fatto che Israele avrebbe modificato/aggiornato i suoi F-35 per sbarazzarsi almeno delle peggiori “caratteristiche”, ma nel caso degli F-35 non è neanche teoricamente possibile a causa di strutturale errori di progettazione (suggerisco a coloro che abbiano bisogno di un aggiornamento “ufficiale” sulla catastrofica realtà del programma F-35, di leggere questa relazione ufficiale [in inglese] del Governo americano, che elenca 276 carenze “critiche”). Prima o poi, gli F-35 israeliani conosceranno la versione per esportazione del Su-35, cioè i MiG-29M/MiG-35 che sono molto più economici ma ad alte prestazioni, o anche un Su-57 russo, e allora saranno completamente surclassati (anche se il risultato di ogni combattimento aria-aria non si può ridurre al raffronto tra aerei: è infatti necessario un quadro molto più completo e complesso per estrapolare possibili risultati). Attualmente, il Su-35 è stato esportato solo in Cina ma tra i futuri e potenziali operatori ci potrebbero essere Egitto, Algeria e Turchia. Per quanto riguarda i MiG-29M/MiG-35, hanno espresso interesse Paesi come Egitto e Siria.
Parlando di Siria, finora abbiamo visto molti casi di aerei israeliani intercettati e costretti a ritirarsi da parte di un Su-35S russo [in inglese], ma non un solo caso contrario. Sembra esserci almeno un caso [in inglese], sebbene non (ancora?) confermato ufficialmente di un Su-35S russo che ha allontanato un F-22 dell’Aeronautica militare americana (una volta che il Su-35 e l’F-22 sono ad una prossimità abbastanza ridotta, quest’ultimo ha pochissima speranza di sopravvivenza).
Riuscite ad immaginare cos’altro gli Israeliani incontreranno prima o poi nei cieli del Medio-Oriente? Forse una variante da esportazione del MiG-31 o persino un MiG-31BMs russo (con i suoi 400 km di missili R-37 aria-aria [in inglese]). In effetti, portata, velocità, radar e armi di questo aereo potrebbe permettere alla Russia di mantenere pattuglie aeree da combattimento su, per dire, la Siria, operando dalla Russia meridionale).
Mi soffermo su questi aerei perché in passato, e proprio come gli Stati Uniti, gli Israeliani hanno sempre fatto affidamento sulla seguente combinazione di fattori per avere una posizione dominante:
- Attacco a sorpresa (più o meno giustificato da false flag o prevenzione)
- Distruzione dell’aereo nemico quando è ancora a terra
- Superiorità aerea per la protezione di velivoli ad ala rotante e di mezzi corazzati in avanzamento
Vero, gli Israeliani hanno ancora ancora una grande dotazione di F-16/15/18 modificati (14 squadroni, più di 300 aerei), che però, proprio come la loro controparte americana, stanno velocemente diventando obsoleti. In netto contrasto con la datata Aeronautica israeliana, i vicini degli Israeliani stanno tutti acquisendo sistemi di difesa aerea sempre più avanzati, insieme a sistemi di gestione per la guerra elettronica e di combattimento. In altre parole, questo è per Israele un periodo molto brutto per rispondere agli F-35 nel prossimo futuro.
Al momento, gli Israeliani stanno bombardando regolarmente la Siria ma con pochissimi risultati, se non il mantra, senza dubbio terapeutico, delle proclamazioni della superiorità ebraica sugli Arabi. E, com’era prevedibile, i media sionisti che guardano le persone in Israele e in Occidente sono molto impressionati. I Siriani, gli Iraniani ed Hezbollah, non lo sono così tanto…
Proprio come l’industria militare americana ha messo tutte le sue uova nel paniere dell’F-35, allo stesso modo Israele ha messo tutte le uova della sua sicurezza nazionale nell’eterna volontà e capacità dello Zio Shmuel di arrivare e salvarlo con soldi, armi e anche soldati.
La volontà ancora esiste. Ma la capacità sta scomparendo velocemente!
Inoltre, ci sono altre due nazioni che stanno entrando in un periodo di grave instabilità che influenzerà anche la sicurezza di Israele: Turchia e Arabia Saudita.
Nel caso della Turchia, la relazione con Stati Uniti e Israele è più cattiva che mai, e c’è una possibilità molto reale che, con le sanzioni e le minacce americane, i Turchi possano decidere di rinunciare agli F-35 e optare per un aereo russo, molto probabilmente una versione da esportazione del Su-35. Se questo potrebbe essere una cattiva notizia (dal punto di vista politico) per l’industria militare americana, potrebbe essere una notizia totalmente terribile per gli Israeliani, che hanno una relazione con la Turchia in genere piuttosto cattiva. Al momento, la Turchia è ancora un obbediente membro della NATO, con tutte le sue implicazioni, ma più diventa debole l’Impero anglosionista, più sono alte le possibilità di una sorta di scontro politico tra Stati Uniti e NATO, da una parte, e Turchia, dall’altro.
Per quanto riguarda i Sauditi, hanno già attivamente corteggiato Mosca perché hanno capito che la Russia ha di fatto sostituito gli Stati Uniti nel ruolo di potenza regionale numero uno. Il totale fallimento degli Stati Uniti nel fornire significativa assistenza ai Sauditi nello Yemen e l’incapacità delle difese aeree americane nel proteggere i giacimenti di petrolio dagli attacchi dei missili degli Houthi, ha convinto i Sauditi che da ora in poi devono parlare con i Russi spesso e senza intermediazione.
Vero, gli Stati Uniti hanno ancora l’apparenza di vera potenza in Medio Oriente. Date solo un’occhiata a questa pagina dell’ultimo Bilancio Militare dell’IISS [International Institute for Strategic Studies]. Ci sono ancora molte attrezzature e personale CENTCOM nella regione. Ma provate a guardare oltre queste belle grafiche e domandatevi: che stanno facendo queste forze? Che cosa stanno effettivamente riuscendo ad ottenere?
Vorrei sottolineare che gran parte di ciò che fanno, è tentare di fare impressione sulla gente del posto, fare soldi (con ogni sorta di contratto militare) e, ultimo ma non meno importante, tentare di proteggere se stessi. E, sì, l’“impronta” americana in Medio Oriente e ancora evidente, ma questo è anche ciò che rende le forze americane così vulnerabili agli attacchi. Gli Iraniani, per esempio, hanno chiarito che considerano tutte queste strutture e forze come “obiettivi”: il che significa che, dopo gli attacchi missilistici ad alta precisione a seguito dell’uccisione del Generale Suleimani, l’Iran ha ora i mezzi per infliggere gravi danni a qualsiasi forza nella regione che sia abbastanza folle da prendersela con l’Iran.
Certamente, ogni volta che qualcuno scrive che gli Stati Uniti o Israele non sono invincibili, c’è sempre almeno una persona che dice qualcosa tipo “sì, forse, ma hanno le bombe atomiche e le useranno se minacciati”. A questa affermazione la mia risposta è diversa, se si tratta degli Stati Uniti o di Israele.
Nel caso degli Stati Uniti, se ogni primo uso di bomba nucleare comporterebbe un suicidio politico per l’Impero, nessuno avversario degli Americani in Medio Oriente ha la capacità di pari ritorsione contro di loro.
Nel caso di Israele, comunque, le cose sono persino molto più serie.
In primo luogo, dobbiamo ricordare che per ovvie ragioni geografiche, gli Israeliani non possono usare la bomba atomica per attaccare delle forze militari, almeno non le forze che si trovano vicino al confine israeliano. Tuttavia, se seriamente minacciati, gli Israeliani potrebbero dichiarare che sta per accadere un altro “Olocausto” e che la “difesa del sangue ebraico” non gli lascia altra opzione che usare le bombe atomiche su, per dire, obiettivi iraniani o siriani. Sottolineo che più grave è il danno provocato da qualsiasi attacco nucleare israeliano, più forte sarà la determinazione degli Arabi e/o degli iraniani. Questo è il problema della deterrenza: una volta fallita, è completamente fallita, e solitamente non esiste alcun “piano B”.
Questo significa che è inevitabile un grande attacco ad Israele?
No, affatto. Per prima cosa, sia Stati Uniti che Israele possono ancora provocare danni immensi a qualsiasi nazione o coalizione di nazioni, che li possano minacciare (e non hanno bisogno di ricorre alle bombe atomiche per farlo). Il fatto che né gli Stati Uniti né Israele possano raggiungere nulla che somigli ad una “vittoria”, non implica in alcun modo che attaccare gli Stati Uniti o Israele sia facile o prudente. Ad entrambi i Paesi è rimasta molta potenza militare convenzionale per farla pagare a caro prezzo a chiunque li attacchi.
In secondo luogo, proprio per il fatto che gli Stati Uniti e Israele hanno ancora molta potenza militare, i loro avversari preferiranno un graduale e lento indebolimento degli Anglosionisti rispetto ad un confronto aperto. Per esempio, se è vero che gli Stati Uniti non hanno avuto il coraggio di attaccare l’Iran a seguito dell’attacco missilistico iraniano di ritorsione, è anche vero che gli Iraniani hanno “attentamente” calibrato la loro risposta in modo da non costringere gli Stati Uniti a reagire. La verità è che in questo momento nessuna nazione vuole una guerra aperta.
Si può dire la stessa cosa della Siria e di Hezbollah, che sono stati molto attenti a non fare nulla che potesse costringere gli Israeliani (o gli Stati Uniti) a passare dagli attuali simbolici/minimi attacchi a veri e significativi attacchi aerei e missilistici.
In questo momento gli Stati Uniti possono ancora stampare dollari sufficienti a mantenere a galla Israele, ma sappiamo già che, se risolvere i problemi con i soldi è spesso molto allettante, non rappresenta una strategia sostenibile, soprattutto quando le effettive capacità militari sia di Stati Uniti che di Israele stanno rapidamente peggiorando. Ora nessuno sa quanto a lungo durerà l’ultimo regime al mondo apertamente razzista, ma è estremamente improbabile che l’entità sionista sia in grado di sopravvivere senza che l’Impero la sostenga. In altre parole, prima o poi, lo “Stato ebraico di Israele” non avrà migliori possibilità di sopravvivenza, per dire, dello “Stato Indipendente del Kosovo” o, del resto, dell’“Ucraina indipendente”: sono tutti l’orrenda metastasi dell’Impero, senza il quale non sono possono semplicemente esistere.
Il Saker
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Articolo del Saker pubblicato su The Saker il l’13 maggio
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.
[I commenti in questo formato sono del traduttore]
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bell’articolo condivisibile sostanzialmente,ma c’è un ma che si percepisce da parecchio tempo….
si capisce che tra i vari attori in siria(ma non solo) c’è un accordo,oggi come mai in passato siamo in pericolo tutti….una parte molto potente dell’impero sta manipolando e creando incidenti.pandemie….e guerre nel globo.
il tanto vituperato trump,deriso dai media mondiali…..in mano a questi potenti globalizzatori….sta sempre + velocemente reagendo in tanti modi….ultimo la disfatta in venezuela con l’aiutino dell’altra o delle altre….potenze.
stanno destrutturando il deep state….questi criminali assoluti devono essere distrutti.
questo si percepisce sempre di + dalla cronologia degli eventi,speriamo sia proprio così!