Prima un chiarimento. Quando parlo di “Biden” non intendo il fungo (per usare l’espressione azzeccata di Tom Luongo [in inglese]) che è stato recentemente piantato alla Casa Bianca, mi riferisco al “Biden collettivo” che ho definito qui. Con questo avvertimento, vediamo ora perché la Russia potrebbe voler cambiare marcia nel 2021.
Innanzitutto, iniziamo dalle basi:
I russi dicono spesso che i politici statunitensi cambiano, ma le politiche statunitensi no. C’è molta verità in questo, l’abbiamo visto molto chiaramente con Obama e Trump: entrambi hanno promesso cambiamenti radicali, ed entrambi hanno praticamente continuato le politiche dei loro predecessori, almeno sul fronte della politica estera. In un certo senso, si potrebbe sostenere che questo è normale, e persino desiderabile. Un seguace del regime direbbe qualcosa sulla falsariga di “beh, questo è normale, le priorità della sicurezza nazionale degli Stati Uniti non cambiano con ogni amministrazione, quindi tutto ciò dimostra che non importa ciò che ogni candidato promette durante la sua campagna, una volta in carica lui/lei prende coscienza della dura realtà di queste parole e poi agisce come hanno fatto i loro predecessori”. Questo argomento è profondamente imperfetto, tuttavia, perché ignora completamente la volontà del popolo statunitense (che, non dimentichiamolo, ha votato per il cambiamento ogni volta che ne ha avuto la possibilità, sia con Obama che con Trump) e presume che solo quelli “che sanno” capiscono e sanno cosa devono fare. Questo tipo di “logica” è tipica dell’elitarismo delle classi dirigenti statunitensi.
Inoltre ignora il fatto che i presidenti degli Stati Uniti sono in realtà marionette, figure rappresentative, anche se durante la loro campagna fingono il contrario. Quanto alle elezioni, ogni quattro anni negli Stati Uniti, non sono altro che un grande spettacolo di lavaggio del cervello il cui unico scopo è dare l’illusione del potere al popolo. Potrebbero esserci elezioni presidenziali ogni 2 anni, o anche ogni anno, niente cambierebbe il fatto che gli Stati Uniti sono una dittatura plutocratica con molto meno potere popolare di qualsiasi altro stato dell’Occidente collettivo.
In realtà, l’argomento di cui sopra è solo una minuscola foglia di fico che cerca di nascondere il fatto innegabile che gli Stati Uniti non sono governati da una persona, ma sono governati da una classe, nel senso Marxista di questo mondo. Personalmente, chiamo questa classe dirigente la “Nomenklatura statunitense”. E mentre sia Obama che Trump hanno fatto finta di volere un vero cambiamento, entrambi hanno perso questa possibilità (ammesso che abbiano mai voluto davvero, cosa di cui dubito) quando non hanno fatto quello che ha fatto Putin quando è arrivato in carica: schiacciare gli oligarchi russi come classe (alcuni sono fuggiti all’estero, alcuni sono morti, alcuni hanno perso tutto e alcuni hanno accettato di rispettare le nuove regole di Putin). Obama, essendo il venditore di auto insulso e smidollato che è, probabilmente non ha mai nemmeno contemplato una vera mossa contro la Nomenklatura americana. Per quanto riguarda Trump, essendo il pomposo narcisista che è, potrebbe anche aver avuto qualche idea di mostrare “chi è il capo”, ma è durato solo 1 mese, fino a quando la Nomenklatura americana ha costretto Trump a licenziare Flynn (dopo di che, è andato tutto in caduta libera…).
In ogni caso il punto è che non dovremmo aspettarci cambiamenti immensi e radicali da *qualsiasi* amministrazione. Poiché il miglior predittore del comportamento futuro è il comportamento passato, dovremmo presumere che per lo più otterremo “più o meno lo stesso, forse anche peggio”. Di cosa sto parlando? Ecco un elenco (parziale) di questi “più o meno lo stesso”:
- Ulteriore denigrazione della Russia, dei russi e di tutto ciò che è russo da parte degli interi media occidentali (che sono ancora meno diversificati e più uniformemente mentitori di qualsiasi cosa Goebbels o Suslov avrebbero mai potuto immaginare!). Potete pensare ad essa come “russofobia su tutto lo spettro”.
- Ancora più “sanzioni” contro tutti gli interessi russi (economici, politici, ecc.) nel mondo. Gli Stati Uniti vedono questo come un puro gioco a somma zero; qualsiasi perdita della Russia, non importa quanto marginale e striminzita, sarà una vittoria per l’Impero Anglo-Sionista.
- Un ritorno agli attacchi missilistici e aerei dell’era Obama. Probabilmente non contro obiettivi russi (sì, Hillary era a favore, ma ora questo sarebbe molto più pericoloso di 5 anni fa), ma sicuramente contro alleati russi come la Siria (compresi gli attacchi alle navi iraniane e venezuelane in alto mare).
- Un ritorno alle meschine molestie dell’era Obama nei confronti di diplomatici e cittadini russi. L’obiettivo qui non è ottenere nulla di significativo, ma piuttosto mostrare che “la Russia è debole e non può impedirci di trattarla come una potenza di 3° livello”. Non c’è nulla che gli Stati Uniti possano fare che ferirebbe davvero la Russia, quindi lo Zio Shmuel rivolgerà la sua rabbia contro quei pochi diplomatici e persino sui civili che può rapire, imprigionare, espellere, sanzionare, ricattare, minacciare ecc.
- Ancora più tintinnar di sciabole lungo i confini russi. Mi aspetto che le forze statunitensi vengano dispiegate negli staterelli baltici su base permanente (non a rotazione). Gli aerei USAF e le navi della US Navy continueranno a tormentare le difese russe con il pretesto di “passaggio innocente”, “libertà di navigazione” e simili.
- Poiché l’amministratore di Biden è un “parterre” di estremisti ebrei e ucraini (ma che combinazione!), e poiché Biden è personalmente implicato in Ucraina (insieme ad Hunter), possiamo anche aspettarci un rapido degrado della situazione politica in Ucraina, e anche più provocazioni che sotto Trump. Come si suol dire, queste persone “combatteranno la Russia fino all’ultimo ucraino”.
Niente di tutto ciò avrà alcun impatto diretto sulla Russia (per una discussione dettagliata, si veda qui). Tuttavia, ciò non significa che la Russia debba continuare a fingere che questo sia “business as usual” e prendere colpo dopo colpo dopo colpo. Perché? Per una serie di motivi:
- Ci sono molte prove che il popolo russo si stia stufando di ciò che vede come un atteggiamento piuttosto debole, se non claudicante, dei funzionari russi, specialmente contro il flusso costante di piccole misure moleste contro gli interessi russi. Alla gente in Occidente non viene mai detto questo (dopotutto, informare non è la missione dei media corporativi), ma l’opposizione “patriottica” al Cremlino è molto più pericolosa di quella “Liberale” filo-occidentale, irrimediabilmente screditata (ne parlerò più avanti). Gli appelli per un “respingimento” molto più energico vengono ora ascoltati regolarmente, anche da politici piuttosto tradizionali.
- Ci sono anche molte prove che la “banda Biden” vorrà non solo riprendere completamente le politiche dell’era Obama nei confronti dell’Ucraina (innescare incidenti più violenti e sostegno ai Nazisti ucraini) ma che queste politiche saranno ora estese anche alla Bielorussia. Il fatto che queste politiche abbiano poche probabilità di successo non significa che la migliore risposta della Russia sia mantenere una posizione di “aspetta e vedi”. È abbastanza evidente che qualsiasi forma di moderazione da parte della Russia viene immediatamente spiegata come “debolezza” dalla macchina della propaganda occidentale. Qualsiasi ulteriore “moderazione” renderà le cose più pericolose e più difficili per la Russia e Putin personalmente. In altre parole, in questo momento, la “moderazione” invita solo a più aggressività.
- Inoltre, il 2021 è l’anno delle elezioni (parlamentari) [in inglese] in Russia. Ora, indipendentemente da qualsiasi cosa la Russia faccia, non importa quanto siano trasparenti o non falsificabili le elezioni russe, l’Occidente sfrutterà questa opportunità per cercare di provocare rivolte violente nelle strade della Russia prima delle elezioni e, dopo le elezioni, l’Occidente dichiarerà che le elezioni russe sono state “antidemocratiche” e che continua a “sostenere le giuste aspirazioni democratiche del popolo russo” (specialmente gli omosessuali russi, ovviamente!) e simili.
- Infine, è abbastanza chiaro che il Gabinetto Biden riunisce la crema dei russofobi Sionisti dello Stato Profondo degli Stati Uniti. Queste persone sono caratterizzate dalle seguenti e molto pericolose caratteristiche: amore per se stessi razzista narcisistico e messianico, odio razzista “ordinato da Dio” per tutta l’umanità, una storia personale/familiare di odio per la Russia, profondo coinvolgimento in molti schemi di corruzione nel Regno Unito, una quasi totale incapacità di comprendere che le conseguenze e la natura della guerra, combinate con una convinzione delirante di invulnerabilità e impunità (mentre la prima è falsa, la seconda è stata vera, almeno finora), ecc. Questa è una combinazione a dir poco molto pericolosa!
La verità è che gli pseudo-Liberali sono tra le creature più pericolose. Sì, il loro attuale “kit di strumenti geopolitici” (gli USA e l’Impero Anglo-Sionista) è debole, ma ciò non significa che la Russia (o il resto del mondo) possa semplicemente ignorare questi pericolosi psicopatici.
La buona (o anche eccellente!) notizia è che Trump ha dato alla Russia altri quattro anni per prepararsi a ciò che succederà, e che il tandem Russia+Cina è in condizioni molto migliori oggi rispetto a 4 anni fa. Ad esempio, la situazione della sicurezza interna russa è ora la migliore in assoluto, come testimonia il fatto che la “lista dei ricercati” federale russa non include un solo cittadino ceceno; il sedicente “ultimo emiro del Caucaso”, Aslan Byutukayev, è stato ucciso il 20 gennaio, cosa che ha permesso a Ramzan Kadyrov di “dichiarare una vittoria totale sul terrorismo” [primo link in inglese, secondo link in russo] in Russia). In parole povere, questo significa che ogni singolo ceceno che abbia mai commesso un atto di terrorismo in Russia è stato identificato, e ora è morto (la maggior parte di essi) o incarcerato (solo pochi). Nonostante questi risultati, non sono sicuro della “vittoria totale sul terrorismo”, perché ci sono ancora gruppi violenti in diverse regioni della Russia. Inoltre, se i servizi speciali dell’“Asse della Bontà” (USA/Israele/Arabia Saudita, a volte affiancati dal paese che molti russi considerano “la Piccola Bretagna”) decidessero di riaccendere una rivolta in Russia, potrebbero avere almeno un certo successo, specialmente all’inizio. È meglio che FSB/FSO non abbassino la guardia, soprattutto in Daghestan, Estremo Oriente, Crimea e nella regione di Mosca!
In termini puramente militari, la Russia è completamente “fuori portata” per le forze armate degli Stati Uniti, anche con l’UE/NATO al suo fianco. Ho scritto molto su questo, e non ripeterò nulla qui. Basti dire che la Russia ora ha le migliori forze armate da decenni, mentre gli Stati Uniti hanno un esercito immenso, davvero grottescamente gonfio, ma che non può fare altro che uccidere (e per lo più civili). Anche se guardiamo solo alle forze strategiche nucleari della Russia, sono avanti almeno un decennio, se non di più, rispetto all’Occidente. Questa è la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale che la Russia è così potente, e ora può raccogliere i molti vantaggi di essere militarmente sicura.
Detto questo, personalmente ho sempre difeso quella che ho chiamato la “moderazione” del Cremlino, per il semplice motivo che quando guardo al potere complessivo (non solo militare!) della Russia e dell’Impero Anglo-Sionista, vedo ancora quest’ultimo molto più forte. Tuttavia, devo ammettere che la tendenza di questa relazione è positiva, vale a dire che negli ultimi dieci anni circa la Russia è diventata molto, molto, più forte mentre gli Stati Uniti e l’Impero sono diventati molto, molto, più deboli. Sotto Biden, questa tendenza non farà che accelerare.
È ora giunto il momento per la Russia di adattare le proprie politiche a questa nuova realtà.
E la prima cosa che il Cremlino dovrebbe cambiare è il suo linguaggio, la sua retorica. Sì, la “moderazione” è buona, soprattutto quando l’escalation in una guerra su vasta scala è tra i possibili risultati di qualsiasi crisi, ma la “moderazione” non può essere un obiettivo in sé. Ad esempio, USA+NATO rappresentano oggettivamente una grande minaccia anti-russa (se non altro perché sono deboli e possono contare solo sulle loro armi nucleari per proteggersi!). Allo stesso modo, il minaccioso “Banderastan”, in cui gli ucronazisti hanno trasformato la buona vecchia Ucraina, non è una minaccia per la Russia. Allora perché non stringere seriamente alcune viti economiche per far sentire agli ucronazisti che il loro flusso infinito di insulti e minacce (vuote) può avere conseguenze?
E poi, il Cremlino deve mescolare parole forti con azioni forti!
Proprio questa domenica, il 24 gennaio, l’ambasciata americana a Mosca è stata coinvolta nel coordinamento aperto delle rivolte (piccole, ma violente e illegali!), proprio come ha fatto il canale Telegram NEXTA in Bielorussia. Allora cos’ha fatto il Cremlino in risposta? Il Ministero degli Esteri russo ha ordinato ai diplomatici statunitensi di andare al MID e… … Ha dato loro una nota di ferma protesta.
E questo è tutto?!
Non credo che a nessuno nell’ambasciata americana a Mosca importi delle proteste russe. Semmai, i “diplomatici” statunitensi probabilmente si fanno una bella risata ogni volta che ricevono tali proteste. E lo sanno tutti, compresi i diplomatici russi. Allora perché si aggrappano ad una “linea di comunicazione” così debole?
La marina russa ha recentemente fornito un ottimo esempio di come una buona parola possa avere molto più effetto se sostenuta da qualche buona azione: ricordate quando (tra tutti i nomi!) la USS John S. McCain [in inglese] ha recentemente violato il confine marittimo russo? La Marina Russa disse al McCain di ritirarsi, ma aggiunse che la grande nave antisommergibile russa (un “cacciatorpediniere” nella terminologia occidentale) Admiral Vinogradov [in inglese] avrebbe “speronato” il McCain se i suoi avvertimenti non fossero stati ascoltati. Inutile dire che il McCain se ne è andato molto velocemente (la US Navy ha già sperimentato questo tipo di situazione in passato, si veda qui [in inglese]). Il problema con lo speronamento, almeno per la US Navy, è che difficilmente puoi rispondere aprendo il fuoco con le tue armi, il che sarebbe davvero suicida all’interno delle acque russe e vicino alla costa russa (pesantemente fortificata). Quanto ai russi, sono abbastanza “pazzi” da farlo, anche quando la loro nave è più piccola (chiedete a qualsiasi marinaio statunitense che ha prestato servizio sui sottomarini statunitensi, lo sanno!). La semplice verità è che i marinai russi “fanno sul serio” (quando si tratta di difendere la loro patria) mentre i marinai statunitensi, beh, come posso dirlo? Vogliono moltissimo “mostrare la bandiera” e “difendere i principi”, ma non se potrebbero ferirsi seriamente. Questo è solo un dato di fatto. Dal punto di vista russo, entrare nelle forze armate significa accettare che il dolore e la morte facciano parte della propria terra. 1000 anni di guerra hanno davvero impresso questo nella psiche collettiva russa.
[Nota a margine: a proposito, molti americani amano ripetere queste famose parole del Generale Patton: “Nessun bastardo ha mai vinto una guerra morendo per il suo paese. Ha vinto facendo morire l’altro povero stupido bastardo per il suo paese”. Questo è un chiaro aforisma, e si rivolge molto a una visione tipicamente statunitense della guerra. È anche quasi perfettamente sbagliato, come potrebbe dirvi qualsiasi combattente russo, iraniano o di Hezbollah – questo *non* è il modo in cui vinci le guerre. In effetti, è così che le perdi. Ed è per questo che presunti “stupidi bastardi” hanno battuto le forze statunitensi più e più volte…]
Per lo meno, è giunto il momento di ridurre il numero di funzionari statunitensi in Russia: sto parlando di diplomatici, ovviamente, ma anche dell’intero serraglio di “volontari”, “ONG” e, sicuramente, “giornalisti” statunitensi accreditati in Russia. Riducendo il loro numero sarà anche più facile per l’FSB/FSO tenere d’occhio gli altri.
Successivamente, mostrerei la porta anche ad un gran numero di “ospiti” dell’UE: dopotutto, perché tenerli in questa Mordor di Putin da incubo? Rimandiamoli nella “libertà” di cui, a quanto pare, si preoccupano così tanto (almeno quando sono in Russia; quando sono a Parigi, Berlino o Rotterdam – non così tanto).
[Nota a latere: francamente, i governanti dell’UE sono diventati completamente pazzi. Ora l’UE sta seriamente valutando la possibilità di cancellare il Nord Stream 2 quasi completato per le sciocchezze di Navalnyj! Sacrificare un progetto multimiliardario cruciale per l’economia dell’UE a causa del destino di uno pseudo-dissidente particolarmente poco entusiasmante e falso, il cui sostegno in Russia è inferiore all’1% (come dimostrano le minuscole folle che si sono ribellate violentemente per conto suo). Ciò che i leader dell’UE non riescono ad apprezzare è che la Russia ha bisogno dell’NS2 molto meno dell’UE, poiché i principali piani del gas della Russia sono completamente concentrati sulla Cina. C’è una buona espressione russa sul tipo di minacce che l’UE fa: “cercare di spaventare un riccio con il sedere nudo!”. L’UE ha davvero bisogno di essere posta sotto sorveglianza per impedirle di suicidarsi, secondo me.]
Francamente, l’intera “fauna” occidentale si è abituata a vivere in Russia mentre si guadagnava da vivere odiando la Russia. L’hanno fatta franca per lo più negli anni ‘80, l’hanno fatta franca totalmente negli anni ‘90, e negli ultimi vent’anni il Cremlino ha fatto ben poco per cambiare la situazione. Penso che il “messaggio” (gli occidentali amano i “messaggi”) dal Cremlino dovrebbe essere semplice: vivere e lavorare in Russia non è un diritto, è un privilegio. Se non riesci a comportarti bene, non sei più il benvenuto. Nel contesto attuale, l’Occidente ha molto più da perdere da questo tipo di politica rispetto alla Russia (soprattutto perché i diplomatici russi sono già stati espulsi, e gli edifici consolari russi illegalmente chiusi).
Successivamente, la Russia deve rispondere al gioco a somma zero degli Stati Uniti, ma non accettando per se stessa una tale logica. Il problema principale con la mentalità del gioco a somma zero è che è estremamente dispendioso: la parte impegnata in esso deve spendere molto tempo e sforzi cercando di negare *qualsiasi* vittoria, o anche sviluppo leggermente positivo, all’altra parte. Quello che la Russia dovrebbe fare invece, è definire un elenco di obiettivi/bersagli vulnerabili e importanti dell’Impero, e quindi concentrare le proprie risorse ed energie negandoli agli Stati Uniti. Uno sforzo così concentrato è molto più efficiente del tipo di “molestia su tutto lo spettro” in cui gli Stati Uniti si impegnano tipicamente. La buona notizia, almeno per la Russia, è che gli Stati Uniti sono sia vulnerabili che deboli, economicamente, militarmente, culturalmente, socialmente – in qualsiasi campo. Per quanto riguarda l’Impero, è morto già da un po’: ha semplicemente cessato di operare come impero già da tempo. Di nuovo, questa realtà è accuratamente nascosta in quella che chiamo “Zona A”, ma nella Zona B lo sanno tutti, anche se fingono il contrario.
[Nota a margine: il luogo perfetto per la Russia per fare davvero la differenza sarebbe l’Iran. Sebbene gli iraniani siano giocatori estremamente sofisticati, sia i loro diplomatici che i loro militari, hanno un disperato bisogno dell’aiuto russo, specialmente in campi come i sistemi d’allerta precoce, l’acquisizione dei bersagli, i radar oltre l’orizzonte, le difese aeree (terrestri e aeree), la guerra antisommergibile, le difese, ecc. L’Iran è di gran lunga il paese più importante del Medio Oriente, ed è quindi costantemente minacciato dall’“Asse della Bontà”. La Russia non ha, finora, preso la decisione strategica di dare all’Iran i mezzi per essere al sicuro almeno in parte, per poter fare pressione su Teheran quando necessario (gli obiettivi russi e iraniani in Siria sono simili in qualche modo, ma anche distinti in altri)].
Infine, il Cremlino ha bisogno di stare molto più in sintonia con gli argomenti dell’“opposizione patriottica”. Per prima cosa, molti degli argomenti di questa opposizione patriottica sono corretti, quindi ascoltarli è semplicemente buon senso. In secondo luogo, alcuni di questi argomenti sono imperfetti, ma non possono essere ignorati: questi argomenti hanno bisogno di contro-argomentazioni. Supporre semplicemente che il popolo russo sosterrà sempre il Cremlino, indipendentemente da tutto, è delirante e pericoloso. Infine, alcuni di questi argomenti si basano su errori, e servono solo gli interessi del blocco USA/UE/NATO. Il fatto che alcuni russi le ripetano sinceramente è un segno pericoloso di quanto alcuni segmenti della società russa siano ancora sensibili alle operazioni psicologiche statunitensi. Per tutti questi motivi, il Cremlino deve cambiare le sue politiche di pubbliche relazioni che, francamente, stanno diventando obsolete e talvolta persino tossiche.
[Nota a latere: in questo momento, ci sono tre tipi fondamentali di opposizione in Russia: la falsa opposizione alla Duma, che parla molto, ma fondamentalmente sostiene il Cremlino, l’opposizione non di sistema pro-USA/UE, che probabilmente parla per circa l’uno percento del popolo russo, e l’opposizione “patriottica” non di sistema, anch’essa piuttosto piccola, ma che ha davvero bisogno di essere rappresentata alla Duma e diventare “parte del sistema delle istituzioni” (al contrario dell’attuale “one man show”) della Russia]
Non sto affatto suggerendo che la Russia debba diventare polemica o provocatoria. Tutto ciò che serve è che la Russia sia meno “diplomatica” e molto più energica nella difesa dei suoi interessi. Ciò a sua volta significa due cose: i funzionari russi devono cambiare il loro tono, piuttosto pudico, quando trattano con gli imperialisti occidentali e, in secondo luogo, i funzionari russi devono sostenere le loro parole con azioni reali e misurabili.
Conclusione: impara dai tuoi errori
La storia russa è piena di casi in cui i diplomatici hanno semplicemente sprecato energia e i successi ottenuti dai militari russi. Questo è il motivo per cui l’esercito russo ha un detto “il sangue di alcuni viene versato a causa dell’incompetenza di altri” (un’altra versione: “alcuni sono dovuti diventare eroi per annullare ciò che hanno fatto i codardi”). Infine, se c’è una cosa che la storia russa ha dimostrato oltre ogni dubbio è che il nemico interno è molto, molto più pericoloso di quello esterno.
Ho sempre sostenuto che l’Impero e la Russia sono in guerra almeno dal 2014. Questa non è la Terza Guerra Mondiale puramente militare, ovviamente, ma una guerra che è per l’80% economica, per il 15% informativa e solo per il 5% cinetica. Questa è, tuttavia, una guerra totale/esistenziale che finirà con una sola parte in piedi, l’altra svanirà. Per la Russia, questa è una guerra per la sopravvivenza della sfera di civiltà russa, cosa non di poco conto. Inoltre, questa guerra dell’80/15/5 per cento potrebbe rapidamente trasformarsi in una guerra cinetica 0/0/100. Quindi la Russia deve stare davvero molto attenta. Ora, circa sette o otto anni dopo, possiamo vedere che la Russia ha vinto, il che è molto positivo. Ma questa guerra è tutt’altro che finita, tali processi sono molto lenti e la Russia semplicemente non può presumere che “ancora la stessa cosa” sarà sufficiente come risposta per essere vittoriosa. Nel complesso, la politica russa nei confronti dell’Occidente collettivo è stata sia solida che molto efficace, ma ora è giunto il momento di un cambiamento significativo. Se il Cremlino ignorerà queste mutevoli circostanze, la Russia potrebbe, ancora una volta, essere costretta a risolvere con i suoi militari ciò che i diplomatici non sono riusciti a proteggere e preservare. A Dio piacendo, Putin ascolterà le lezioni insegnate dalla storia della Russia.
Il Saker
*****
Pubblicato su The Saker.is il 27 gennaio 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
leggere il saker è per me una gioia, uno stimolo e una conferma
hasta la victoria.
il Saker è pienamente in sintonia con le mie impressioni riguardo al pericolo sempre più minaccioso che incombe sulla Russia da parte dell’Occidente/Usa in particolare;Usa la cui dirigenza ha la convinzione di aver perso 4 anni a causa della politica estera di Trump e questo fatto verrà certamente considerato e spingerà gli USA a intervenire subito con le molestie giornaliere per impedire a Putin e la sua cerchia di comprendere se stanno preparando una guerra vera o se stanno mostrando i muscoli per incoraggiare i deboli alleati europei ad immolarsi per la durata dell’impero.
Putin ha molta saggezza ma ora deve impiegarla tempestivamente per indebolire i mafiosi d’Occidente, o la Russia e la sua cultura spariranno.La Russia è concepita dagli occidentali come terra di conquista ad est perché ad Ovest hanno già conquistato tutto quella che era disponibile nell’Ottocento in danno dei popoli nativi americani considerati selvaggi.