L’amministrazione Biden ha fatto di tutto per mostrarsi assolutamente “compatibile con l’ideologia woke” e persino come un campione dell’“essere woke” (il Dipartimento di Stato ha appena permesso alle ambasciate e ai consolati degli Stati Uniti di sventolare la bandiera del “gay pride” accanto a quella a stelle e strisce. Scommetto che non lo faranno a Riad!). Secondo l’iper-politicamente corretta Wikipedia [in inglese], “woke” si riferisce alla “consapevolezza su questioni che riguardano la giustizia sociale e la giustizia razziale”. Questa definizione è, tuttavia, fuorviante perché, ad esempio, chiaramente non intende coprire, diciamo, l’ingiustizia sociale inflitta ai bianchi poveri. In altre parole, l’ideologia woke è una strada a senso unico. Ciò che impone l’essere woke è che a mio figlio (che sta studiando biologia) venga detto nella sua classe che è il portatore della “colpa dei bianchi” anche se i suoi antenati non hanno mai interagito con i neri, per non parlare dei neri negli Stati Uniti.

[Nota a latere: come ho accennato in passato, non considero categorie come “nero” o “bianco” utili dal punto di vista analitico poiché non sono adeguatamente definite. Ciò, tuttavia, non significa che non sia disposto ad utilizzarle in un contesto specifico in cui le parti di una controversia ideologica si riferiscono a se stesse, o ad altre, come bianche o nere. A proposito, “asiatico” è un’altra categoria inutile in quanto, a seconda di chi chiedete, includerebbe i pakistani (che sicuramente non sono gialli) e li raggrupperebbe insieme a indonesiani (marroni) e giapponesi (gialli). Il fatto che queste categorie siano usate nel discorso politico occidentale significa che non posso ignorarle solo perché le trovo ambigue e fuorvianti. Inoltre, la categoria “africano”, che sia usata o meno con “americano”, non è utile in quanto includerebbe persone altrimenti considerate bianche; per esempio Elon Musk, anche se nessuno pensa a Musk come afroamericano. Infine, la categoria nera potrebbe includere tamil o aborigeni australiani, ma è usata raramente, se non mai, in questo senso. Pertanto, quando userò le parole nero o bianco di seguito, sarà nel significato ampiamente accettato dagli Stati Uniti di “discendenti di schiavi africani” e “discendenti di coloni bianchi”, anche se sono profondamente consapevole della realtà dell’incrocio (per stupro o per mutuo consenso) tra questi due gruppi, e anche se l’ideologia woke incolpa *tutti* i cosiddetti “bianchi” del loro presunto razzismo e della loro presunta posizione “privilegiata” nella società statunitense a causa del suo presunto “razzismo sistemico”, anche quando sono appena immigrati negli Stati Uniti.]

Non credo di aver affrontato in precedenza i temi della razza o del razzismo, soprattutto perché sono inorridito da tutte le sciocchezze che si possono sentire non appena vengono menzionati. Tuttavia, è indiscutibile che l’ideologia woke sia l’ideologia principale dell’amministrazione Biden, ed è per questo che non può essere semplicemente ignorata. Naturalmente, le altre tendenze ideologiche della classe dirigente statunitense (messianismo, imperialismo, auto-adorazione, capitalismo, ecc.) non sono state abbandonate; al contrario, si sono “svegliate”, nel senso che l’ideologia woke è ora usata per dare a queste ideologie tradizionali degli Stati Uniti una sorta di imprimatur politicamente corretto, una sorta di etichetta “quando lo facciamo in nome dell’essere woke stiamo facendo qualcosa di moralmente giusto” posta su un insieme di “valori occidentali” altrimenti profondamente screditati.

Naturalmente, c’è un apparente paradosso qui: come si può usare l’ideologia woke per cercare di dare una parvenza di rispettabilità a un insieme di ideologie occidentali, quando l’ideologia woke è anche rabbiosamente anti-occidentale?! L’ideologia woke è decisamente anti-occidentale, e non nel senso che condanna i mille anni di guerre sanguinose e imperialismo dell’Occidente, questo almeno avrebbe un senso, ma è anti-occidentale nel senso che pone un segno di uguale tra, diciamo, J. S. Bach e il rapper “Ice Cube” con una “logica” del tipo: “ehi, chi sei tu per dire che Bach aveva più talento del rapper Ice Cube?! Questo è razzista!!!” Anche la matematica è ormai considerata “razzista”! E chiunque lo contesti è, ovviamente, un razzista.

Ciò che manca è l’elemento di prova. Qualche tipo di regole di prova a cui si potrebbe fare appello; usiamo il termine moderno per “verificare i fatti” della maggior parte delle ipotesi fatte dai sostenitori dell’ideologia woke.

Ad esempio, nella mia scuola superiore svizzera avevamo un enorme murale che dichiarava che “tutte le razze sono uguali”. Nessuna prova per quella dichiarazione è stata mai fornita. In effetti, durante tutta la mia vita accademica (3 lauree) non ho mai visto alcuna prova reale per questa tesi. (Ho visto molte prove che la contestano, a cominciare dai test del QI dell’esercito americano). A proposito, ciò non significa affatto che io affermi il contrario (che le razze sono in qualche modo disuguali), solo che in un’affermazione dogmatica come “tutte le razze sono uguali” anche il termine “uguale” è estremamente ambiguo e, francamente, privo di significato. Confrontiamo questa affermazione con un’altra famosa di San Paolo (Lettera ai Galati 3:26-29):

“Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa”.

A differenza dell’insulso “tutte le razze sono uguali”, San Paolo afferma chiaramente che tutti gli esseri umani sono “figli di Dio” e spiega ulteriormente come ciò avvenga quando dice “per la fede in Cristo Gesù”. Poi chiarisce che “tutti sono uno in Cristo Gesù” (essere “uno” in Cristo è inequivocabile, a differenza dell’essere “uguali”). E San Paolo conclude spiegando che attraverso Cristo c’è una nuova generazione di uomini “discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa”. A differenza dell’ideologia woke, il Cristianesimo unisce veramente tutti gli esseri umani, e il Cristianesimo lo fa senza mai negare o offuscare le differenze reali che rendono tutti gli esseri umani molto diseguali l’uno con l’altro, inclusa una totale uguaglianza di diritti e privilegi all’interno della religione Cristiana. In primo luogo, San Paolo menziona la nostra comune filiazione come figli di Dio attraverso Adamo, a cui aggiunge subito un’ulteriore filiazione comune di coloro che si sono “rivestiti di Cristo” mediante il battesimo. L’evidenza qui, la prova dell’affermazione, è chiara: il battesimo. Si può, naturalmente, essere in disaccordo con San Paolo, ma non accusarlo di ambiguità (soprattutto alla luce di tutte le altre affermazioni apostoliche e patristiche che forniscono supporto contestuale a ciò!).

Confrontatelo con l’ideologia woke, che divide categoricamente l’umanità in due gruppi: le “minoranze” oppresse e gli oppressori (sempre) “bianchi”, cosa che contraddice persino la storia attuale dell’Africa, che è stata invasa e colonizzata da arabi (non bianchi) [in inglese] prima che gli europei venissero coinvolti (cosa che i neri americani che assumono nomi Islamici, o non conoscono o si sforzano di ignorare).

L’ideologia woke, inoltre, ignora completamente il razzismo interno ai cosiddetti “neri”. Una mia buona amica è una signora del Mali (dalla pelle molto scura) che ha viaggiato in tutto il nostro pianeta, e un giorno mi ha detto che il peggior razzismo anti-africano a cui sia mai stata sottoposta lo ha visto in Etiopia (la cui popolazione ha la pelle scura come la mia amica). Conoscevo anche un medico di Soweto che mi disse che c’era molto odio tra i neri sudafricani, che chiamava “odio razzista”. Naturalmente, la maggior parte dei neri statunitensi non sa quasi nulla della storia dell’Africa, passata o attuale (arabi e neri africani si combattono ancora in molte regioni dell’Africa!) e tuttavia si considerano “africani”, il che non ha assolutamente senso (soprattutto dal punto di vista dei veri africani, arabi, neri o bianchi).

Ho usato solo un esempio (l’uguaglianza razziale), ma l’ideologia woke non è riuscita a dimostrare praticamente tutti i suoi dogmi chiave. Il “razzismo sistemico” è un’altra cosa che sembra non essere stata provata da nessuno ma accettata da (quasi?) tutti.

Naturalmente, niente di quanto detto sopra dimostra che un singolo aspetto dell’ideologia woke sia sbagliato, ma mi affretto ad aggiungere che l’onere della prova spetta alla parte che proclama una tesi, e non a coloro a cui questa tesi è imposta. Allo stesso modo, ci sono molte prove aneddotiche di razzismo negli Stati Uniti (inclusi numerosi casi di violenza razziale nera contro i bianchi e nera contro gli asiatici!), ma indipendentemente dalla cifra effettiva di tali incidenti, la somma di questi incidenti, per quanto grande, in qualche modo non diventa automaticamente la prova di cose come il “razzismo sistemico” o il “suprematismo bianco” (la correlazione non implica causalità).

Eppure, in qualche modo, i sostenitori dell’ideologia woke si offendono immediatamente quando le loro convinzioni vengono sfidate, e accusano semplicemente qualsiasi oppositore di “razzismo”. Un esempio: nella nuova realtà woke, il “twerking” è una forma deliziosa di “cultura” che non può essere criticata, soprattutto dai bianchi. Definirla una volgare esibizione di donne oggettivate accompagnate da rumore che non dà luogo a nessuna definizione immaginabile di “musica” è, ovviamente, totalmente criminale!

Apparentemente, per i fanatici del woke, la “diversità” non include la diversità di idee e di opinioni. Come Orwell ha astutamente notato, “alcuni sono più uguali di altri”. L’ideologia woke non lo nega nemmeno! Da qui il suo aspetto della “cancel culture”, insieme alla violenza delle marmaglie BLM/Antifa.

Per alcuni, questo è solo un grande piano per fare soldi per l’“America” delle corporazioni, che sta inondando tutte le sue pubblicità con le razze “corrette”, in totale disprezzo per la percentuale reale di quella razza nella popolazione, e un piccolo piano per fare soldi per coloro che sperano di mettere le mani su un po’ di soldi gratis. Per quanto riguarda la lobby gay statunitense, questo è un modo sicuro per ottenere potere e influenza che altrimenti non potrebbe nemmeno sognare. In altre parole, l’ideologia woke ha a che fare col denaro e il potere, non con la giustizia.

Alcuni potrebbero pensare che questo non sia un grosso problema, che l’antirazzismo sia per definizione positivo, così come l’idea che gli omosessuali non dovrebbero essere privati dei loro diritti civili a causa della loro disfunzione sessuale. Ma l’ideologia woke è già andata ben oltre queste richieste iniziali, e ora si è trasformata in una forma obbligatoria di segnalazione di virtù!

Ormai la maggior parte di noi ha visto nuovi annunci di reclutamento della CIA compatibili con l’ideologia woke. Francamente, quando li ho visti mi sono sinceramente rallegrato, poiché una CIA woke sarà molto meno efficace di quella che considerava l’omosessualità un grave rischio per la sicurezza (ricatto e psicopatologia comorbosa). Ma la sottomissione all’ideologia woke non è solo una cosa della CIA, date un’occhiata a questo confronto fra video di reclutamento (grazie ad American Kulak per avermi inviato tutti i video qui sotto !!!):

E, giusto per fare un confronto, ecco un video di reclutamento cinese e uno russo:

A dire il vero, non ho esattamente il cuore spezzato per le condizioni delle forze armate statunitensi in quanto tali, ma quando penso ai molti ufficiali statunitensi onesti e decenti che ho avuto la possibilità di incontrare nella mia vita, mi dispiace per loro mentre posso, credo, immaginare la loro tristezza e disgusto.

Infine, devo ammettere, con mia grande tristezza, che questo non riguarda solo gli Stati Uniti. Più o meno la stessa forma di follia collettiva ha chiaramente preso il sopravvento nell’UE (con alcuni paesi che stanno ancora cercando di resistere). L’ideologia woke è diventata un fenomeno globale.

Sì, l’Occidente è passato dal genio del barocco alla insipida volgarità di YouTube.

E quindi ecco la mia domanda: perché c’è così poca reazione?!

Sì, c’è l’accusa di razzismo. Ho capito. Ma a più persone questa accusa viene applicata, più diventa insignificante (lo stesso vale per quella vecchia canaglia dell’“antisemitismo”!). E, inoltre, nessuno può vivere una vita onorevole senza mai diventare il bersaglio di un’accusa falsa e brutta. Tutto ciò che possiamo fare è 1) ignorarla 2) tirare lo scarico della nostra mente e 3) riprendere la lotta.

Capisco anche che la compatibilità con l’ideologia woke sia un “must” per i nuovi assunti (amerete questa “America aziendale”!). Ma che dire di tutti quelli di noi che hanno già una carriera, e che non verranno licenziati solo perché respingiamo un’ideologia che non solo si basa su assolutamente nulla (non ha prove empiriche a sostegno dei suoi principi chiave) ma che distrugge la competenza (la famosa meritocrazia statunitense) e la sostituisce con quella che posso solo chiamare una pseudo-diversità estremamente intollerante, e intollerante quanto le principali ideologie totalitarie del XX secolo! Perché restiamo in silenzio?

La maggior parte di noi conosce lo scandalo nascosto dell’abbassamento (apparentemente, senza fine) dei criteri di competenza in molte professioni (chiedete ad un vigile del fuoco!). Ma ora riguarda anche le compagnie aeree [in inglese]! Temo il giorno in cui un equipaggio “diverso” farà schiantare al suolo un aereo di linea perché “la matematica è razzista!”. Sono sicuro che i cieli saranno ancora amichevoli, ma saranno sicuri?!

Mi chiedo cosa ci vorrebbe per ottenere finalmente una reazione seria a questa follia collettiva.

Quindi cosa possiamo fare? Affermo che il consiglio di Alexander Solzhenitsyn al popolo russo [in inglese], che viveva sotto il sistema sovietico, potrebbe essere preso come modello anche da coloro in Occidente che non vogliono che i loro paesi siano trasformati in un aspirante Wakanda:

Quando la violenza irrompe nella pacifica condizione umana, il suo volto è carico di sicurezza, si mostra sullo stendardo e proclama: “Io sono la violenza! Fatti largo, fatti da parte, ti schiaccerò!” Ma la violenza invecchia rapidamente, passano alcuni anni – e non è più sicura di sé. Per sostenersi, per apparire dignitosa, chiamerà senza fallo il suo alleato – le Bugie. Perché la violenza non ha nulla con cui coprirsi se non le bugie, e le bugie possono persistere solo attraverso la violenza. E non tutti i giorni e non su tutte le spalle la violenza fa cadere la sua mano pesante: ci chiede solo una sottomissione alle bugie, una partecipazione quotidiana all’inganno – e questo basta come nostra fedeltà.
E qui troviamo, trascurata da noi, la chiave più semplice, più accessibile per la nostra liberazione: una non partecipazione personale alle bugie! Anche se tutto è coperto di bugie, anche se tutto è sotto il loro dominio, resistiamo nel modo più piccolo: lascia che il loro dominio non valga per te!
E questo è il modo per uscire dall’accerchiamento immaginario della nostra inerzia, il modo più semplice per noi e il più devastante per le bugie. Perché quando le persone rinunciano alle bugie, le bugie semplicemente cessano di esistere. Come i parassiti, possono sopravvivere solo se attaccate a una persona.
Non siamo chiamati a scendere in piazza e gridare la verità, a dire ad alta voce quello che pensiamo – questo fa paura, non siamo pronti. Ma rifiutiamoci almeno di dire ciò che non pensiamo! (…) La nostra strada deve essere: mai sostenere consapevolmente le bugie! Dopo aver capito dove iniziano le bugie (e molti vedono questa linea in modo diverso) – fai un passo indietro da quel bordo cancrenoso! Non restiamo incollati dietro le scaglie squamose dell’Ideologia, non raccogliamo le sue ossa fatiscenti, né rattoppiamo i suoi abiti in decomposizione, e rimarremo stupiti di quanto rapidamente e impotenti le bugie svaniranno, e ciò che è destinato ad essere nudo sarà esposto come tale al mondo.

Questo metodo per non permettere alle bugie di sopravvivere attraverso noi stessi è assolutamente legale, non violento e non richiede alcuna organizzazione o denaro. Soprattutto, questo metodo non richiede alcuna ideologia unificante. In altre parole, questo metodo è una difesa morale/etica contro qualsiasi ideologia totalitaria. Soprattutto, non richiede denaro o potere ed è immediatamente liberatorio per chiunque lo usi. È persino compatibile con l’idea moderna di “essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo””.

L’alternativa è molto più spaventosa. Come con qualsiasi ideologia totalitaria, anche quella woke può innescare una forte reazione di contraccolpo, e c’è un rischio molto reale di una reazione di rifiuto tale che porterà alla nascita di una nuova forma di Fascismo che potrebbe essere anche peggiore dell’ideologia woke. Ed è per questo che penso che non fare nulla e sperare che tutto questo in qualche modo scompaia magicamente sia pericolosamente delirante.

Le ideologie totalitarie devono essere affrontate apertamente e frontalmente. Nient’altro andrà bene, e tutto il resto non è altro che una resa.

Il Saker

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Pubblicato su The Saker.is il 13 maggio 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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