Dopo una serie di incidenti sospetti che hanno coinvolto la Soyuz, il venerando sistema di razzi vettori russo, molti importanti giornali americani hanno tentato di avvelenare l’ultima area di significativa cooperazione rimasta tra Russia e Stati Uniti.
Questo include il Washington Post, che si è posto al centro della campagna antirussa di Washington e Wall Street. Scrive nel suo articolo “Gli astronauti fanno una manovra incredibile, ma il fallimento del razzo russo irrita la NASA” [in inglese]:
“Dopo essere decollato giovedì per una missione sulla Stazione Internazionale, il razzo russo Soyuz ha avuto un malfunzionamento della durata di due minuti, che ha scatenato un ordine di interruzione automatica tale da costringere i due membri dell’equipaggio – un americano e un russo – a far fare alla loro capsula un terribile atterraggio con paracadute, ad una distanza di 200 miglia dal sito di lancio nelle steppe del Kazakistan.”
Il Post continua:
“Il fallimento del lancio di giovedì è avvenuto in un momento delicato della partnership spaziale russo-americana. Il clima tra le due nazioni è stato sempre positivo a 250 miglia dalla superficie terrestre, anche quando gli eventi a terra, come l’annessione della Crimea da parte della Russia o le interferenze russe nelle elezioni del 2016, alimentavano la tensione.
Ma gli Stati Uniti e la Russia hanno avuto dei contrasti sulla causa di un piccolo foro scoperto in agosto sul modulo della Soyuz (Soyuz MS-09), al momento ancorato alla stazione spaziale. Mosca afferma che il foro, ora riparato, è stato il risultato di una perforazione deliberata e ha parlato di sabotaggio, mentre questa settimana l’agenzia spaziale americana ha affermato che le indagini determineranno la causa.”
Per quanto riguarda la NASA, l’agenzia ha espresso piena fiducia nel programma spaziale americano, e non ha manifestato alcuna intenzione di porre fine alla sua cooperazione con le controparti russe.
Nell’articolo “Torneremo a volare: la NASA continuerà ad utilizzare la russa Soyuz malgrado l’avaria”[in inglese], il The Guardian spiega:
“Il capo della NASA ha elogiato il programma spaziale russo e ha affermato che si aspetta un nuovo equipaggio per la missione di dicembre alla Stazione Spaziale Internazionale, malgrado il guasto del razzo.
Jim Bridenstine ha parlato con i giornalisti presso l’ambasciata americana a Mosca il giorno dopo che l’avaria della Soyuz ha costretto il cosmonauta russo Aleksey Ovchinin e l’astronauta Nick Hague a fare un atterraggio di emergenza subito dopo il decollo in Kazakistan. I due sono rimasti illesi.”
Il The Guardian approfondisce ulteriormente:
“Mi aspetto che voleremo ancora su una Soyuz, e a questo punto non ho alcuna ragione per credere che non sarà in programma”, afferma il responsabile della NASA.
“E’ il primo incidente di questo tipo del periodo post-sovietico: un contrattempo senza precedenti per l’industria spaziale russa”.
I viaggi spaziali sono notoriamente impegnativi, ed entrambi gli incidenti potrebbero però essere solo sfortunate coincidenze. E’ anche del tutto possibile che il controllo di qualità russo sia carente e abbia bisogno di essere riesaminato e riorganizzato. Anche alla NASA, episodi di controlli di qualità inadeguati e di negligenza hanno causato il fallimento di lanci, tra cui quello dello space shuttle Challenger.
Giornali come il Washington Post, che provano ad incastrare l’incidente nella più ampia narrativa antagonista su cui ha investito e che ha puntato su Mosca, potrebbero semplicemente indicare un cinico sfruttamento di una diversa serie di sfortunati incidenti.
Tuttavia, la cooperazione USA-Russia rimane una seria e nota incongruenza per coloro che a Washington stanno cercando di ritrarre la Russia come una minaccia alla pace e alla stabilità globali. Dopo tutto, se la Russia è così inaffidabile e davvero coinvolta in tutto ciò di cui è accusata da Washington, perché Washington ancora continua ad affidare la vita degli astronauti della NASA alla Federazione Russa?
La cooperazione russo-americana rappresenta il meglio di entrambe le nazioni
Lo spazio è davvero l’ultima frontiera, in più di un modo. E’ stata una delle prime aree di cooperazione tra Stati Uniti e Unione Sovietica e oggi una delle ultime aree di cooperazione tra Stati Uniti e Russia. La NASA americana e il Roscomos russo hanno dato prova dell’alto livello di risultati possibili quando USA e Russia riescono a mettere da parte le loro differenze, e andare oltre.
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) rappresenta il massimo della tecnologia umana aerospaziale, una colonia permanente in orbita intorno alla Terra che è stata ininterrottamente occupata da astronauti e cosmonauti per circa 20 anni. L’esperienza acquisita sull’ISS sarà utilizzata per ampliare ulteriormente il punto d’appoggio umano nello spazio, rendendoci anche verosimilmente una specie multiplanetaria.
La Stazione Spaziale Internazionale non sarebbe potuta esistere senza la cooperazione russo-americana. E’ stato lo Space Shuttle americano a traghettare molti dei più grandi moduli nello spazio, mentre sono stati i componenti e la precedente esperienza di stazioni spaziali della Russia a mettere le fondamenta per la costruzione dell’ISS. E’ un equipaggio russo e americano a manutenere la maggior parte dei sistemi della stazione spaziale, ed è principalmente russo e americano il veicolo spaziale senza equipaggio che rifornisce coloro che vivono all’interno della Stazione Spaziale Internazionale.
Da quando la flotta degli space shuttle americani è stata ritirata nel 2011, la nave spaziale russa Soyuz è stata l’unico mezzo per inviare nello spazio astronauti e cosmonauti.
Oltre all’ISS, le aziende aerospaziali americane hanno acquistato a lungo motori di razzo russi da mettere nei loro sistemi di lancio. Questo includeva i razzi Atlas 5 della United Launch Alliance che utilizzava il motore RD-180 di fattura russa.
Tagliare l’ultima serie di cooperazione?
I fatti che riguardano la cooperazione russo-americana nello spazio sono diventati un punto di contrasto appena la retorica e l’aggressione americana contro la Russia è cresciuta con l’espansione della NATO verso est fino ai confini della Russia, e con una campagna di destabilizzazione e di guerre contro tutte le nazioni nella sfera di influenza della Russia in Medio Oriente e in Eurasia.
Sono stati fatti molti tentativi per colpire con le sanzioni l’industria aerospaziale russa, inclusi i tentativi di vietare la vendita del motore RD-180 [in inglese]. Sanzioni applicate alla Russia in altri contesti cercano di colpire l’economia in generale, una mossa che potrebbe inevitabilmente ridurne la capacità industriale, incluso il settore aerospaziale.
I recenti incidenti che riguardano un sistema di lancio altrimenti di punta (la Soyuz), potrebbero rappresentare un certo numero di cose.
Potrebbe rappresentare un semplice e correggibile errore nel controllo qualità. Potrebbe rappresentare l’impatto delle sanzioni americane volte a danneggiare indirettamente le capacità della Russia in tutte le aree (e così indirettamente mettere a repentaglio le vite degli astronauti americani). Potrebbe anche rappresentare uno sforzo concertato per sabotare, umiliare e forzare la cancellazione della cooperazione spaziale russo-americana.
Tutte queste possibilità devono essere tenute a mente fino a quando non verranno fuori le prove e le indagini cominceranno a portare risultati.
E’ chiaro che non tutti negli Stati Uniti condividono l’entusiasmo di Washington nel mirare e distruggere la Russia dal punta di vista economico, insieme alla sua prestigiosa reputazione riguardo alle conquiste nello spazio. Ma è altrettanto chiaro che coloro che lo fanno, vogliono fare qualsiasi cosa per avvelenare ulteriormente le relazioni russo-americane, oltre ad isolare ulteriormente e fare pressione su Mosca.
Nel peggiore delle ipotesi questo comprende il sabotaggio, che sfrutta cinicamente semplici incidenti per avvelenare le relazioni russo-americane, invece di contribuire a delle soluzioni che permettano ad entrambi i paesi di andare avanti insieme con il meglio che entrambi i popoli possono offrire.
In ogni caso, mette in evidenza la vera radice delle attuali tensioni in corso tra USA e Russia: non gli Americani o i Russi stessi, tra cui gli esperti professionisti che realizzano i programmi spaziali di entrambe le nazioni, ma coloro che stanno in agguato nei circoli politici e dell’informazione con comprovata esperienza di promozione bellica, discordia e tensione, per bassi obiettivi politici. Non importa infatti quanto ambiziose possano essere le mire di questi attori malefici: impallidiscono in confronto a cosa Stati Uniti e Russia hanno già dimostrato essere possibile nello spazio, insieme.
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Articolo di Gunnar Ulson pubblicato su Land Destroyer Report il 16 ottobre 2018
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per SakerItalia.it
[le note in questo formato sono del traduttore]
agli americani non conviene abbandonare il programma spaziale con i russi..
se gli americani si ritirano, al 100% al loro posto entreranno i cinesi, smaniosi da tempo di mettere le mani e i piedi nello spazio…..addirittura hanno programmato uno sbarco sulla luna entro il 2025…