I russi esprimono apertamente il loro assoluto stupore per la totale stupidità dell’Occidente. Tre esempi:
Un recente articolo di Medvedev [in inglese]:
Dmitry Medvedev: Why contacts with the current Ukrainian leadership are meaningless
Il discorso di Putin al recente forum sull’energia in Russia [in inglese]:
Russian President Vladimir Putin: Speech at Russian Energy Week (REW) international forum
e poi c’è questa foto di Putin che si picchietta la fronte come per dire “siete diventati completamente pazzi?”
Mi devo anche preoccupare di elencare cos’ha causato tali reazioni?
La crisi energetica autoimposta in cui l’UE sta SIA cercando di ritardare/fermare il NS2 CHE chiedendo alla Russia di aumentare la sua produzione di energia?
Per quanto riguarda l’Ucraina, Putin le ha appena offerto, ancora una volta, non 1500 $/metro cubo ma 175 $. Ma questo stato vassallo degli Stati Uniti rifiuta con orgoglio qualsiasi offerta.
Il fatto che lo Zio Shmuel abbia promesso le sue “molecole di libertà” all’UE ma ora le stia vendendo all’Asia (che ha i mezzi per pagare molto di più). Eppure l’UE rimane sottomessa agli USA come sempre…
O il fatto che tutti i media occidentali, uniti e solidali, accusino la Russia di aver creato la crisi mentre, in realtà, la Russia non solo ha adempiuto a tutti i suoi obblighi contrattuali ma ha addirittura AUMENTATO (del 10% se non ricordo male) le sue vendite al di sopra dei suoi obblighi contrattuali? Putin ha ripetuto più volte “diteci di cosa avete bisogno, dateci un contratto da firmare e noi vi consegneremo tutto ciò di cui avete bisogno!”
Poi Victoria “fanculo l’UE” Nuland che, a quanto pare, ha chiesto ai russi di revocare unilateralmente le controsanzioni russe senza che gli Stati Uniti togliessero le loro.
Ecco come le élite occidentali sembrano “pensare” (sono generoso).
- Accusiamo la Russia di tutto e di niente
- Poi questi bastardi russi hanno il coraggio di chiedere prove
- Li accusiamo un po’ di più
- E poi questi bastardi russi hanno il coraggio di stare ai fatti
- Poi diciamo loro che li sanzioneremo
- E poi questi bastardi russi hanno il coraggio di contro-sanzionarci
- Poi ci impegniamo in esercitazioni militari proprio lungo il confine russo
- E poi questi bastardi russi hanno il coraggio di impegnarsi in esercitazioni militari sempre lungo il confine russo
- Quindi, per provare a spaventarli “negoziamo da una posizione di forza” con le nostre parole vuote sull’essere invincibili
- E poi questi bastardi russi progettano e dispiegano sistemi di armi che possiamo solo sognare
- Quindi diciamo ai russi che vogliamo che rimangano neutrali mentre affrontiamo la “minaccia cinese” (per chi?)
- E poi questi bastardi russi ridono a crepapelle
Mi fermo qui, ma voglio sottolineare quello che Putin e molti analisti russi stanno dicendo: l’Occidente unito è così totalmente fuori contatto con la realtà che sta, in sostanza, suicidandosi. Putin e altri hanno già detto molte volte quanto segue: “non abbiamo bisogno di fare niente, niente, basta guardare come si autodistrugge l’Occidente”.
Sull’Ucraina: si prega di leggere attentamente l’articolo di Medvedev. Alcuni dicono che non è stato scritto da lui, ma da Putin. La spiegazione più probabile è che questo testo sia stato preparato, vagliato e approvato dal Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa (dove Medvedev ricopre la carica di vicepresidente) e che il motivo per cui Medvedev lo ha firmato sia stata la diplomazia: potrebbe essere molto più diretto del Presidente Putin, ma potete star certi che questi articoli esprimono il punto di vista di Putin.
I russi ora chiamano apertamente l’Ucraina uno stato vassallo degli USA, e dicono che non ha senso parlare con gli ucraini, solo con i loro padroni, da qui la visita della Nuland in Russia.
I russi non stanno (ancora?) ufficialmente definendo apertamente l’intera UE uno stato vassallo degli USA, ma lo suggeriscono con forza.
Quindi, dal punto di vista russo, solo gli Stati Uniti conservano almeno un po’ di rappresentanza, quindi, vale la pena di parlarci.
Eppure gli Stati Uniti pre-2021 sono morti, e sono andati.
Ciò che resta è una società profondamente disfunzionale in cui le élite al potere sembrano preoccuparsi solo della fluidità di genere e dei diritti delle transessuali, della positività del corpo, dell’ideologia Woke, della “matematica inclusiva” e persino di un Superman omosessuale [in inglese] (che dovrebbe quindi essere ribattezzato “superpersona”, suppongo!). Tuttavia, i russi continueranno a parlare con questa aspirante entità Wakanda, se non altro perché quest’ultima ha ancora delle armi nucleari (eredità del passato), ma non sentono ALCUN bisogno di prenderla molto sul serio o di fare qualcosa.
Come ho scritto molte volte prima, il futuro della Russia non è in Occidente, ma nel Sud (Asia centrale, Medio Oriente), nell’Est (Cina) e nel Nord (Artico).
Per quanto riguarda il manicomio chiamato “Europa”, i russi lasceranno che se ne occupi il “Generale Inverno”, e cercheranno di riportarlo alla realtà dalla “La La Land multiculturale” e dal culto di Greta Thunberg.
La speranza è sempre l’ultima a morire, suppongo…
Concludo con un aneddoto personale. Mentre studiavo alla School of International Service (SIS [in inglese]) dell’American University ho avuto un insegnante assolutamente fantastico, un ex agente dell’intelligence navale di origine polacca. Le sue lezioni erano assolutamente superbe, ogni volta. Un giorno, abbiamo fatto qualcosa di veramente interessante (e divertente!): per metà della lezione abbiamo letto le lettere degli ufficiali tedeschi della Seconda Guerra Mondiale che prestavano servizio sul fronte orientale, nelle prime fasi dell’invasione: erano pieni delle solite cose sui subumani russi, i cui culi venivano presi a calci dalla “razza padrona portatrice di cultura” (Kulturträger Herrenvolk). Nella seconda metà della lezione abbiamo letto sempre lettere scritte da ufficiali tedeschi, ma dopo Stalingrado, in cui chiamavano davvero i russi dei quasi-superumani. Il contrasto era assolutamente incredibile.
Nulla rende sobrio un ubriaco di ideologia quanto un confronto brutale con una realtà che non può essere negata.
Lo stesso è successo ai francesi, tra l’altro. La parola russa shval’ (шваль) significa approssimativamente feccia/spazzatura/senza valore, deriva dalla parola francese “cheval”, che significa cavallo. Riuscite a indovinare perché? Perché i francesi in ritirata dovettero usare i loro cavalli morti come cibo! Per i dettagli, consiglio vivamente questo libro “I Quaderni del Capitano Coignet” – queste sono le note di Jean-Roch Coignet [in inglese], che partecipò a tutte le Guerre Napoleoniche. È una lettura affascinante, e apre gli occhi su come viveva un soldato francese in tutti questi anni.
Posso solo immaginare come l’attuale follia di massa in Occidente entrerà nei libri di storia. Forse come la più stupida e incredibile autodistruzione della storia?
Il Saker
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Pubblicato su The Saker.is il 14 ottobre 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Non si tratta di stupidità, ma di un piano criminale di conquista – chiamato great reset o in altro modo – che deve essere portato a compimento.
Si tratta di un potere perverso che io definisco imperialismo finanziario privato, che ha come unico referente l’élite finanz-globalista-giudaica occidentaloide, un potere che sta devastando interi paesi occupati e retti da collaborazionisti, come l’Italia.
Non ci sono le volontà e le risorse, nel mondo occidentaloide, per opporsi efficamente e uscire da questa situazione.
Tutte le mie speranze sono rivolte allo scontro geopolitico in atto fra questo potere distruttivo e miserabile e le Potenze Libere, soprattutto le devo riporre nella Russia, che è l’ultima Potenza Etica d’Europa.
Cari saluti
Purtroppo la mollezza, la rilassatezza, la tolleranza, l’apatia, l’indifferenza…. (finito i termini) dell’occidente ci hanno portato sin qui. Sinche’ non ci brucera’ un po la pelle non faremo niente, lasceremo i globalisti banchettare coi nostri beni, materiali e non, spero presto in peggioramento brusco che apra gli occhi ai più.
Sogno un’Europa di nazioni sovrane unite, ma da Lisbona a vladivostok, che si riappropria dei suoi valori millenari.
Un rinascimento continentale .
Sono d’accordo con il commento del sig. Orso E. Vorrei però ricordare come la Russia sia uno stato nazionale e come tale persegue principalmente interessi della medesima natura. Il confronto con la UE non potrebbe essere più stridente, infatti nella nostra entita’ politica chiamata Unione Europea non si perseguono interessi nazionali. Pertanto vedo difficile uno scontro diretto tra Russia e UE. Così come tra Russia e USA per gli stessi motivi, posto che per come la vedi io anche oltre atlantico non si perseguono più interessi nazionali almeno in politica estera. Dunque l’unico confronto che avverrà a mio avviso sarà tra Russia e Cina. Mutatis mutandis (come dicono i filosofi) si ripresenta per chi sa vedere, la stessa situazione che ha portato alla seconda guerra mondiale, dove questa volta il ruolo della Germania sarà ricoperto dalla Cina. Perfino le forniture di materie prime tra i due e i patti più o meno strategici di mutua collaborazione sono esattamente speculari a quelli degli anni 30 del secolo scorso. Per comprendere questo processo e’ sufficiente avere ben chiaro che il vero nemico di tutti noi e’ poco intelligente, nel senso di creatività e ripropone sempre le stesse mosse come nel gioco delle tre carte. La scaltrezza diabolica di cui dispone riesce ogni volta ha confondere le carte in modo da non fare capire che in realtà sta riproponendo le stesse condizioni con cui e’ arrivato alla seconda guerra mondiale e poco diversamente alla prima. Nella prima esistevano degli attori che rappresentavano secoli di potere occidentale nella seconda rimaneva poco di quel mondo , nella terza quella in corso, nulla. Questo significa che la possibiltà di cammuffare le proprie intenzioni diminuiscono sempre più a livello politico divenendo omogenee e dunque visibili e comprensibili. Ecco la pandemia si presta al servizio del necessario mascheramento. Vedrete quando la Cina sarà chiamata a ricoprire il ruolo che fu del baffetto allora tutto sarà chiaro. La Russia come dopo la prima e dopo la seconda non avrà la forza o la volontà di pré.dere su di sé l’onere di rifondare la civiltà occidentale. Questa cosa e’ successa una volta sola nella nostra storia comune e aveva altre premesse e soprattutto un uomo come Gaio Giulio Cesare al comando di un popolo giovane e destinato a fare la storia. Oggi mi sembra che tutto quanto stia succedendo abbia come motore la più bieca immoralità e la più radicale ideologia anti-umana sotto quasi tutti gli aspetti considerabili. Questi ci porta alle soglie di quanto ognuno di noi ha nel cuore di permanente, non soggetto a mutamento di immobile. Dunque per come la vedo io solo una fede incrollabile e disposta a qualsiasi sacrificio può aver ragione di quanto succede e succederà. Fede in chi? Questa e’ la domanda che il tempo presente ci pone e alla quale non si potrà scappare. Ne’ noi ne quelli contro di noi.
Nel 950 Avanti Cristo Roma è un esteso agglomerato proto-urbano capannicolo, compreso tra i 146 e i 154 ettari, equivalenti a circa 300 campi da calcio, capanna più capanna meno. Grossomodo le stesse dimensioni hanno Cerveteri, Tarquinia e Vulci, le prime due pare fossero pure leggermente più grandi, Vulci appena più piccola. Veio e Populonia esistono già ma non arrivano a quelle dimensioni. Tutte le altre città villanoviane che formeranno poi la dodecapoili estrusca, oltre ad altri centri famosi, esistono già sotto forma di agglomerati proto-urbani di piccola, medio-piccola e media grandezza. Cerveteri, Tarquinia, Vulci e Roma sono i centri egemoni di questo ampio territorio. Altri studi dimostrerebbero che la proto-Roma arrivasse anche ai 200 ettari, 400 campi da calcio, ma non si capisce se questi studi sono stati accettati oppure no. A sud e sud-est della proto-Roma abbiamo una serie numerosa di centri che sono passati alla storia come le città del Lazio Arcaico, Collatia e Ficana su tutte, ma anche altre hanno una certa importanza (Capena, Satricum, Caenina, Ardea, Antemnae, Crustumerium e moltissime altre). Questi agglomerati, che non possono definirsi città, ma neppure villaggi (troppo grandi) hanno tutti un’estensione compresa tra i 15/18 ettari e i 50 ettari. Quindi, se le proto-Cerveteri, Tarquinia, Vulci e Roma nel 950 a.c. avevano quelle importanti dimensioni, e visto che quegli “agglomerati” non si sono formati nel giro di una settimana o di un mese, se ne può dedurre che intorno al 1050 a.c. potessero avere dimensioni comprese tra i 25 e i 50 ettari, il che, per l’epoca, non è poco. Il sito di Roma viene ciclicamente occupato e abbandonato a partire dal 1700 a.c. sino al 1350 a.c. Dal 1300 a.c. non verrà mai più abbandonato. Questo è il momento in cui parte la “genesi” della maggior parte dei popoli italici di epoca storica propriamente detta. Questi, nel 1000 a.c. – 950 a.c. sono già completamente formati. Umbri, Piceni, Villanoviani, Albano-Laziali (Latini e non solo), Veneti, Siculi, Celti di Canegrate (poi di Golasecca), Sabini, Liguri, Messapi, Peucezi, Dauni per citarne solo alcuni, ce ne sarebbero altri. Le loro tradizioni sono all’incirca quelle dei loro antenati dell’Europa Centrale dell’epoca megalitica, dell’età del rame e dell’età del bronzo (Cultura del Vaso a Bocca Quadrata, Poladiani Palafitticoli, Terramare, Cultura di Remedello, Cultura di Rinaldone, Cultura del Gaudo, Chassey-Lagozza, Ortucchio, Diana, Castelluccio, Fiorano, Grottanuova, Ripoli, per citarne solo alcune) : culti solari, celesti, astrali, uranici, culti della terra, culti dell’acqua, culto del fuoco, culto dell’alabarda, culto dell’ascia (il sole) e, più tardi, anche della spada (a partire dalla sua invenzione, 1650 a.c.), culto della lancia ecc. In epoca piuttosto tarda, nel 700 a.c., Marte presso i Quiriti è ancora rappresentato da una lancia.
Senza dimenticare popoli ancora più antichi e piuttosto potenti come gli Enotri (Calabria-Basilicata, zona interna e zona ionica) che raggiungono e mantengono l’apogeo tra il 1450 a.c e il 750 a.c., Gli ancor più antichi e ancor più potenti Nuragici (apogeo = 1600 a.c. – 700 a.c. esistono ancora in epoca imperiale), Ausoni (Lazio occidentale centro-meridionale prima, poi Campania occidentale, Calabria tirrenica e meridionale, Sicilia orientale) 1400 – 600 a.c. Parlare di Ausoni e di Siculi dovrebbe essere la stessa cosa in teoria. Sui Sicani e sugli Elimi (Sicilia) si sa che parlavano lingue indoeuropee e poco altro. Molto poco. Questo a livello di evidenze squisitamente archeologiche.
In Roma, quello che gli archeologi e gli storici suppongono possa essere successo, sottolineo il “suppongono”, è che intorno al 753 a.c., anno più anno meno, i capi, o “signori”, o “re” delle varie comunità che componevano il vasto centro proto-urbano, possano aver deciso di legare tra loro i vari clan gentilizi e le loro comunità di appartenenza eseguendo poi la cerimonia che tutti quanti noi conosciamo, sacrificio umano compreso. Ora, posto che non sta scritto da nessuna parte che le civiltà urbane abbiano un alcunchè di superiore rispetto a quelle non urbane (vedasi alcuni significativi esempi come le monumentali Civiltà Megalitiche di tutto il continente europeo, 5000-2000 a.c., la Sardegna megalitica e il resto dell’Italia megalitica comprese, i proto-celti di Halstatt (1250 a.c.- 600 a.c., civiltà piuttosto raffinata), i poderosi Nuragici, i sofisticati ma bellicosi Enotri, le civiltà dell’età del Bronzo Scandinava, gli stessi Micenei, la cui aristocrazia vive in fortezze, dei veri e propri palazzi fortificati, mentre “la plebe” risiede in piccoli villaggi intorno al palazzo) a partire dal 1230 a.c. abbiamo, in alcune zone della nostra amata Esperia, le prime importanti esperienze di proto-urbanesimo che si risoveranno poi, nel giro di 2-3 di secoli, in un nulla di fatto. Abbiamo Frattesina (Rovigo) in Veneto a partire dal 1200 a.c., più altre “esperienze” di cui però non ricordo più quasi nulla : una in una zona interna delle Marche centrali, addirittura precedente Frattesina di circa 3 decenni, un vasto centro con poderose fortificazioni, e 3-4 presso gli Enotri, zona interna della Calabria ma in prossimità della costa, a partire dal 1100-1050 a.c. Per quel che riguarda gli Enotri non ritengo vi sia contraddizione, in quanto si parla di una civiltà di comunità di villaggio che per tre secoli “si avventura”, per quel che riguarda alcuni suoi centri, sulla strada di un interessante proto-urbanesimo, per poi però uscirne all’arrivo degli Elleni, che sono, con buona probabilità, tra le cause principali di questa interruzione.
I primi abitati di quella che è oggi Bologna risalgono ad un periodo compreso tra il 900 el’850 a.c. Nel 750 a.c. abbiamo una vera e propria città con una colossale cinta muraria a terrapieno, palizzata lignea a cassoni e pietrisco, un’opera gigantesca che si suppone abbia richiesto alcuni anni per essere eretta. E’ una struttura di classico tipo celtico presente in varie zone d’Italia (meridionale, centrale, settentrionale) e in tutta Europa (anche in Iberia) tra il 1250 e il 600 a.c.
Sul Monte Cimino (Lazio settentrionale) abbiamo un villaggio di 5-6 ettari che raggiunge il suo apogeo tra il 1200 a.c. e il 950 a.c. con una cinta muraria esclusivamente in pietra che ha dell’incredibile. Alta 6 metri e larga 16 metri. Strutture di questo tipo sono presenti nelle Marche e in Toscana. Altre strutture similari sono i castellari dell’Umbria e della Liguria e i castellieri del Friuli, del Veneto e sporadicamente del Trentino. Un pò meno colossali ma comunque monumentali. Sia chiaro che di tutto ciò non è che sia rimasto granchè.
Quindi, all’epoca del Divus Caesar il glorioso gruppo Italico-Romano, ha sul groppone, come tutti gli altri popoli europei, almeno 4750 anni di storia se non di più.
Abbastanza ben portati
Interessante l’articolo di Saker ed anche i commenti; ma riguardo all’ultimo che mi precede colgo la estesa conoscenza dell’antichità ma non quella che necessaria per vedere che le potenze di oggi hanno motivazioni non speculari con quelle che indirizzavano i Grandi di quel tempo a muovere guerre intorno ai proprio possedimenti.
Si suppone che la Cina sia per la Russia più pericolosa dell’Occidente e implicitamente si auspica un’improbabile alleanza di scopo di Russia e Occidente contro la Cina.
Il pericolo è oggi e non nel futuro e a ben vedere la guerra è già in atto e non servirà a salvare coloro che non la vogliono vedere.
Credo che il commento di Marco intendesse mettere su di un piano puramente storico l’aggettivo ” giovane popolo” romano. Ma quanto intendevo era su di un piano metastorico cioè su quel piano che vede la possibilità creatrice e fondante anche a livello di singola persona, quando un particolare momento della vita permette di mettere a frutto un atto di fede nel futuro (dinamica tipicamente giovanile, nel senso buono ) che diviene fondante, ribaltando le difficoltà paralizzanti in vittorie di lunga durata. Chiedo perdono per le necessarie sintesi e approssimazioni nell’espressione del pensiero che segue.
Successe ai romani come ho detto ma non succederà a noi, almeno non prima che si compiano tutti gli atti che la cattiva volontà delle élite hanno in serbo per guidare gli eventi verso i propri scopi. Tra questi atti c’e’ sicuramente la guerra e la devastazione. Ma gli attori sono molti come appunto nelle due precedenti situazioni storiche. Il successo diabolico dei protagonisti fu e sarà nel portare la situazione ad un livello di dolore e difficoltà generali tali da permettere lo scatenamento delle forze primordiali della guerra le quali iniziamo a vivere di vita propria e sono inarrestabili fino all’esaurimento dei mezzi materiali e umani disponibili. Stante la poca intelligenza creativa, lo ribadisco, degli attori dietro le quinte, essi riprodurranno, (a mio modo di vedere lo stanno già facendo), il cliche’ che abbiamo già visto all’opera nel 29-39 del secolo scorso con al posto dei precedenti attori Germania e Unione Sovietica i nostri Cina e Russia in questo ordine. Come per la nascita dell’ Urss e la sua consolidazione (potenza industriale), oggi troviamo la nascita della Cina industriale e la sua consolidazione. Ricordo che negli anni 90 la Cina era un paese del terzo mondo mentre oggi e’ la prima economi mondiale. Questa dinamica, sono convinto, e’ certamente conosciuta dalla leadership dei due paese di oggi come lo era in quelle di ieri, ma con l’importante differenza che oggi a uno dei due attori manca l’ideologia cieca e accecante mi riferisco alla Russia di Putin e il leader cinese e’ maggiormente pragmatico di quello germanico. Non so se sarà sufficiente questo a fermare l’infernale meccanismo, ma purtroppo la dinamica generale e’ talmente ben congeniata che difficilmente si potrà deviarla dal suo corso malvagio. Unica nota positiva e’ data dal fatto che si mantenga l’assoluta fedeltà alla strategia difensiva della Russia con la quale ha sempre prevalso nei momenti decisivi pur con immani sacrifici. Un’avventura di tipo diverso la condannerà alla sconfitta e noi definitivamente con lei.
Commenti giusti. Non comprendo però la guerra cinetica. Chi comanda può esfiltrarsi da noi “popolo minuto, plebaglia”. Noi non potremo certo andare a cercarli. Ma non potranno in nessun modo evitare di pagare la fattura che gli sarà legittimamente presentata.
Se per “Guerra cinetica” s’intende la guerra tradizionale, pur condotta con mezzi sofisticati e potenti oltre ogni dire e’ parte della malvagia equazione in quanto produce l’adesione su base volontaria di chiunque ne sia coinvolto fini all’esaurimento di ogni risorsa disponibile, umana, materiale, precipitando l’uomo nell’abbruttimento completo. Da lì in poi inizia il vero progetto di asservimento attraverso carestie, malattie, blocco per decenni nella più completa indigenza. Attendendo fino a quando si presentera’ una nuova gerarchia umana di superiori e schiavi dove le leve del potere sono saldamente in mano a coloro che erediteranno ciò che resta. Questo a mio avviso il progetto perseguito più o meno coerentemente da generazioni di accecati. Ma come si dice il cornuto fa le pentole ma non i coperchi…e chi ha orecchie per intendere intenda.