Tre anni fa, ho detto a un professore americano della US Army War College di Washington, per quanto riguarda la campagna per restituire i posti di lavoro americani persi in Asia, che questi posti di lavoro non sarebbero mai tornati. Se n’erano andati per sempre.
Lui ha ribattuto che era precisamente così, ma che mi sfuggiva il punto, mi disse. L’America non si aspettava (o voleva) che tornasse la maggior parte di quei noiosi lavori del settore manifatturiero. Dovevano stare in Asia. Le élite, ha detto, volevano solo le “leve di comando” del settore tecnologico. Volevano la proprietà intellettuale, i protocolli, le metriche, il quadro regolatorio che avrebbero permesso all’America di definire ed espandere i successivi due decenni di evoluzione tecnologica mondiale.
Tuttavia, il vero dilemma – diceva – era: “Cosa si deve fare con il 20% della forza lavoro americana che non sarebbe più stata necessaria, quella cioè non più necessaria al funzionamento dell’economia americana guidata dalla tecnologia?”.
Di fatto, ciò che il professore ha detto non era altro che un fondamentale dilemma economico. Dagli anni ’70 e ’80 in poi, le aziende statunitensi sono state impegnate a trasferire i loro costi del lavoro in Asia. Era dovuto, in parte, al taglio dei costi e all’aumento della redditività (e ha funzionato), ma significava anche qualcosa di più profondo.
Gli Stati Uniti sono stati fin dall’inizio un impero espansionistico che ha sempre digerito nuove terre, nuovi popoli e le loro risorse umane e materiali. Il movimento in avanti, la continua espansione militare, commerciale e culturale è diventata la linfa vitale di Wall Street e della politica estera. Poiché, senza questa espansione inarrestabile, gli obblighi civili dell’unità americana vacillano. Un’America non in movimento non è America. E’ l’essenza stessa della leitkultur americana.
Ha, tuttavia, solo aggiunto ulteriori elementi al dilemma evidenziato dal mio amico di cui sopra. L’espansione è stata accompagnata da un’ondata di credito di Wall Street in tutto il mondo. E’ esploso l’indebitamento, ed è diventato sproporzionato e in equilibrio instabile sulla punta di spillo delle vere garanzie sottostanti.
E’ solo ora (per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale) che questo inarrestabile e strategico impulso espansionistico degli Stati Uniti è stato sfidato dall’asse Russia-Cina. Che hanno detto “basta”.
Tuttavia, c’è sempre un altro aspetto di questa dinamica della transizione strutturale dell’Occidente. Le sue basi, come suggeriva il professore, non risiedono più nel lavoro socialmente necessario intrinseco alla produzione di prodotti banali come macchine, telefoni o dentifrici. Il fulcro di tutto questo, invece, ora risiede [in inglese] per la maggior parte in speculazioni di indebitamento altamente infiammabili su asset finanziari come azioni, obbligazioni, future e, soprattutto, derivati, il cui valore è cartolarizzato a tempo indeterminato. In un contesto come questo, il 20% (o, forse più probabilmente, il 40%) della forza lavoro diventa semplicemente un esubero in questa economia altamente complessa, iper-finanziarizzata e interconnessa.
Ecco, quindi, il secondo dilemma: se la contrazione strutturale di un’economia basata sul lavoro gonfia il settore finanziario, la complessa volatilità di quest’ultimo può essere contenuta solo attraverso una logica di doping monetario infinito (cioè iniezioni di liquidità infinite), giustificata dalle emergenze globali che richiedono uno stimolo sempre più grande.
Come affrontare questo dilemma? Beh, non si torna indietro, non è un’opzione.
In un tale contesto, il regime pandemico diventa il sintomo di un mondo così tanto estraniato da ogni reale autosufficienza economica (adeguato a sostenere la sua forza lavoro esistente), che il dilemma può essere risolto (secondo il modo di vedere delle élite) solo agevolando la continua riduzione della vecchia economia, mentre gli asset finanziari devono essere alimentati con regolari apporti di liquidità.
Come gestirlo? Con la graduale distruzione del lavoro tradizionale contenuto nelle merci (attraverso l’automazione o la delocalizzazione), le aziende hanno utilizzato l’ideologia woke per reinventarsi. Non producono più solo “cose” ma producono output sociali. Sono stakeholder della società, “producendo” risultati socialmente desiderabili: diversità, inclusione sociale, equilibrio di genere e governo responsabile del clima. Questa transizione ha già prodotto una cornucopia di liquidità ESG che scorre nelle arterie calcificate dell’economia.
E la pandemia, ovviamente, giustifica lo stimolo monetario, mentre si prepara la successiva emergenza della “salute” climatica per legittimare un ulteriore aumento del debito per il futuro.
L’analista finanziario Mauro Bottarelli ha così sintetizzato questa logica: “Uno stato di emergenza sanitaria semi-permanente è preferibile ad un crollo verticale del mercato, che trasformerebbe il ricordo del 2008 in una passeggiata nel parco”.
Il professore di teoria critica e di italiano all’Università di Cardiff, Fabio Vighi, ha osservato l’“incurabilità” di ciò che definisce la condizione “di covid lungo della Banca Centrale”: l’iniezione di uno stimolo monetario così enorme come abbiamo visto, era possibile solo spegnendo il motore dell’economia reale, poiché una tale cascata di liquidità (6 trilioni di dollari) non avrebbe mai avuto la possibilità di fluire disordinatamente nell’economia reale (secondo le banche centrali), poiché avrebbe causato uno tsunami inflazionistico tipo Repubblica di Weimar. Piuttosto, la sua principale spinta è servita a gonfiare ulteriormente il mondo virtuale di strumenti finanziari sempre più complessi.
Tuttavia, sommato ai colli di bottiglia della catena di approvvigionamento, il getto di liquidità ha inevitabilmente causato la crescita dell’inflazione nell’economia reale, e ha quindi imposto ulteriori danni sul campo. E’ fallito l’obiettivo di gestire la riduzione manifatturiera da un lato (lockdown delle piccole attività) mentre la liquidità fluiva liberamente alla sfera finanziarizzata (per posticipare un crollo del mercato). L’inflazione sta accelerando, i tassi di interesse cresceranno, e questo porterà ad avverse conseguenze sociali e politiche, cioè rabbia invece che disciplina.
Il centro della difficile situazione per coloro che gestiscono il sistema è che, se dovessero perdere il controllo della creazione della liquidità (a causa degli aumenti dei tassi di interesse o del crescente dissenso politico), la conseguente recessione smonterebbe l’intero tessuto socio-economico sottostante.
E ogni grave recessione devasterebbe probabilmente anche la leadership politica occidentale.
Hanno quindi scelto, invece, di sacrificare il quadro democratico per adottare un regime monetario radicato nel culto di scienza & tecnologia nelle mani delle aziende, nella propaganda mediatica e nelle narrazioni del disastro, come mezzo per procedere verso una presa del potere di una “aristocrazia” tecnocratica sulla pelle delle persone. (Sì, in certi “circoli”, viene considerata come l’ascesa di una nuova aristocrazia del denaro).
Di nuovo [in inglese], il professor Vighi:
“Le conseguenze del capitalismo dell’emergenza sono decisamente biopolitiche. Riguardano l’amministrazione del surplus umano che sta diventando sempre più superfluo a causa di un modello riproduttivo largamente automatizzato, altamente finanziarizzato e implosivo. Questa è la ragione per cui virus, vaccino e pass covid sono la Santissima Trinità dell’ingegneria sociale.
I “passaporti del virus” hanno lo scopo di addestrare le moltitudini all’uso dei portafogli digitali che controllano l’accesso ai servizi pubblici e alla sussistenza personale. Le masse (espropriate e in esubero), insieme ai non-conformi, sono le prime ad essere disciplinate dai sistemi digitalizzati di gestione della povertà supervisionati direttamente dal capitale monopolistico. Il piano è quello di trasformare il comportamento umano in un gettone, e di inserirlo nei registri blockchain gestiti da algoritmi. E la diffusione della paura globale è il perfetto bastone ideologico per guidarci come un gregge verso questo risultato”.
Il punto del professor Vighi è chiaro. La campagna vaccinale e il sistema del Green Pass non sono misure sanitarie fine a se stesse. Non riguardano “la scienza”, non hanno neanche la pretesa di avere senso. Sono strutturalmente connesse al dilemma economico delle élite e servono anche da strumento politico, con cui una nuova deroga monetaria può destituire una democrazia. Il Presidente Macron ha parlato ad alta voce di ciò che non si può dire, quando ha detto “Per quanto riguarda i non-vaccinati, io voglio davvero levarmeli dalle palle. E continueremo a farlo, fino alla fine. Questa è la strategia”.
Il Presidente del Consiglio Draghi ha in maniera simile intensificato gli attacchi ai non-vaccinati, rendendo i vaccini obbligatori per gli over 50 e imponendo significative restrizioni a chi ha più di 12 anni. Di nuovo, sebbene il mantra sia “seguire la scienza”, queste misure non hanno senso: la variante Omicron infetta prevalentemente [in inglese] chi si è vaccinato due volte, non i non vaccinati.
Due giorni fa, l’eminente vincitore del Premio Nobel, il virologo Montagnier, e un collega hanno confermato questo aspetto “obsoleto” dell’obbligo vaccinale. Scrivono sul Wall Street Journal [in inglese]:
“L’obbligo vaccinale per fermare la diffusione di una malattia richiede la prova che i vaccini preservino dall’infezione o dalla trasmissione (piuttosto che l’efficacia sugli esiti gravi come l’ospedalizzazione o la morte). Come afferma [in inglese] l’OMS ‘se l’obbligo vaccinale è considerato necessario per interrompere la catena trasmissiva o per evitare di danneggiare altre persone, ci dovrebbero esserci prove sufficienti che il vaccino sia efficace nel prevenire gravi infezioni e/o trasmissione’. Per Omicron, ancora non c’è questa prova.
I pochi dati che abbiamo, suggeriscono il contrario. Uno studio preliminare [in inglese] ha rilevato che dopo 30 giorni i vaccini Moderna e Pfeizer [in inglese] non hanno più alcun effetto positivo statisticamente rilevante contro l’infezione da Omicron, e dopo 90 giorni il loro effetto è negativo, cioè le persone vaccinate sono molto più soggette all’infezione da Omicron. A conferma di questa conclusione di efficacia negativa, i dati dalla Danimarca e della provincia canadese dell’Ontario indicano che le persone vaccinate hanno i tassi da infezione da Omicron più alti delle persone non vaccinate”.
L’ammissione è più unica che rara. Sia Macron che Draghi sono disperati: hanno bisogno di “liquefare” le loro economia, e di farlo presto.
In effetti, il Dottor Malone, eminente padre americano dei vaccini mRNA, scriveva così in un tweet piuttosto profetico [in inglese] (proprio due mesi prima che il suo account Twitter fosse sospeso) di coloro che sottolineano tali incongruenze e la mancanza di logica:
“Lo dirò senza mezzi termini. I medici che parlano apertamente vengono attivamente perseguitati dalle commissioni mediche e dalla stampa. Stanno tentando di delegittimarci ed eliminarci, uno a uno.
Non è una teoria del complotto ma un fatto. Per favore, svegliamoci. Sta succedendo in tutto il mondo”.
Come ha osservato il Telegraph, gli scienziati britannici di un comitato che incoraggiava l’uso della paura per controllare il comportamento delle persone durante la pandemia di covid, hanno ammesso [in inglese] che il loro lavoro era “non etico” e “totalitario”. A marzo 2021 gli scienziati segnalavano che i ministri del Regno Unito dovevano far aumentare “il livello percepito di minaccia personale” del Covid-19 perché “un numero considerevole di persone non si sentiva ancora sufficiente minacciato in prima persona”. Gavin Morgan, uno psicologo del team, ha detto: “Ovviamente, l’utilizzo della paura come mezzo di controllo non è etico. Usare la paura puzza di totalitarismo”.
Un altro membro dello SPI-B [Independent Scientific Pandemic Insights Group on Behaviours, Gruppo indipendente di approfondimento scientifico della pandemia sui comportamenti] ha dichiarato: “Lo potremmo chiamare ‘controllo mentale’ psicologico. E’ quello che facciamo… ovviamente cerchiamo di farlo in maniera positiva, ma in passato è stato usato in maniera nefasta”. Un altro collega ha avvertito che “le persone usano la pandemia per prendere il potere e arrivare a cose che non potrebbero altrimenti accadere… dobbiamo stare molto attenti all’autoritarismo che si sta insinuando”.
Il problema, tuttavia, va ben oltre una piccola “spintarella psicologica”. Nel 2019 la BBC ha istituito la Trusted News Initiative (TNI), una partnership che ora comprende molti media main-stream. La TNI è stata palesemente progettata per contrastare l’influenza della narrazione straniera durante il periodo elettorale, ma si è ampliata alla sincronizzazione di tutti gli elementi di messaggistica ed eliminare le deviazioni in tutto l’ampio regno dei media e delle piattaforme tecnologiche.
Queste “scalette” sincronizzate sono molto più potenti (e insidiose) di qualsiasi ideologia, perché funzionano non come sistema di credenze o ethos, ma come “scienza”. Non si può mettere in discussione o non ci si può opporre alla Scienza (con la S maiuscola). La Scienza non ha rivali politici. Coloro che la sfidano vengono etichettati come “complottisti”, “no-vax”, “negazionisti del Covid”, “estremisti”, eccetera. Così, la “patologizzata” narrativa della Nuova Normalità “patologizza” [in inglese] anche i suoi rivali politici, spogliandoli di ogni legittimità politica. L’obiettivo, ovviamente, è la loro forzata obbedienza. Macron lo ha chiarito.
Distinguere la popolazione sulla base dello stato vaccinale è un evento epocale. Se la resistenza viene repressa, può essere introdotto un ID digitale obbligatorio per registrare la “correttezza” del nostro comportamento e regolare l’accesso alla società. Il Covid è stato il perfetto cavallo di Troia per questa svolta. Un sistema globale di identità digitale basata sulla tecnologia blockchain è stato pianificato a lungo dal programma ID2020 [in inglese], appoggiato da giganti come Accenture, Microsoft, Fondazione Rockefeller, MasterCard, IBM, Facebook e l’onnipresente GAVI di Bill Gates. Da qui, è probabile che il passaggio al controllo monetario sia relativamente facile. La CBDC [Central Bank Digital Currency, valuta digitale di una banca centrale] permetterà alle banche centrali, non solo di tracciare ogni transazione, ma soprattutto di disattivare l’accesso alla liquidità, per qualsiasi ragione considerata legittima.
Il tallone di Achille di tutti questo, comunque, è la dimostrazione di genuina resistenza popolare alla soppressione di ogni opzione di dissenso (per quanto la fonte sia qualificata) attraverso le piattaforme tecnologiche, attraverso il rifiuto di permettere alle persone una scelta informata sul proprio trattamento medico e attraverso le restrizioni arbitrarie che possano comportare la perdita di mezzi di sussistenza imposte per decreto, e sostenute da leggi di emergenza che limitano la protesta popolare.
Ma più significativamente e paradossalmente, la variante Omicron potrebbe tagliare le gambe a quei leader politici che vogliono insistere. E’ del tutto possibile che questa mite (poco letale) ma altamente contagiosa variante possa essere il “vaccino” della Natura, dandoci un’ampia misura di immunità, evidentemente migliore di quella offerta dai “vaccini” della Scienza!
Già osserviamo gli Stati europei che sono confusi e in disaccordo reciproco, prendendo linee politiche diametralmente opposte: alcuni eliminando le restrizioni e altri le aumentano sempre di più; altri Paesi, come Israele, stanno riducendo le restrizioni e stanno passando ad una politica di immunità di gregge [in inglese].
Ovviamente, il corollario al crollo dell’iniziativa tecnocratica per liquefare l’economia sovra-indebitata potrebbe essere la recessione. Questa è, sfortunatamente, la logica della situazione.
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Articolo di Alastaire Crooke pubblicato su Strategic Culture il 10 gennaio 2022
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.
[I commenti in questo formato sono del traduttore]
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La situazione economica globale si può paragonare ad un tossico: prima droghe leggere, poi droghe sempre più pesanti ma prima o poi arriva l’overdose! Il problema principale è che il sistema economico non può vivere di sola speculazione se no che economia sarebbe? L’economia reale è quella che realmente conta mentre l’economia finanziaria deve essere di ausilio a quella, non viceversa. Il principale problema al “Grande Reset” di quelle eccelse menti è che non tengono conto che la società agisce all’incirca come un sistema dinamico non lineare composto a sua volta da n sistemi non lineari. Qualsiasi sistema di controllo non è in grado di calcolare tutte le variabili in gioco! Più loro aumentano il controllo più si genera il caos sottostante! Paradossale ma vero! Paradossalmente più loro dreneranno “denaro” inteso come tramite di scambio all’interno dell’economia reale per buttarlo nella fornace della speculazione più le persone si ingegneranno per inventare o re-inventare metodi alternativi di scambio di merci non ufficiali. Il buon vecchio baratto esisterà per sempre! Il collasso del sistema possono solo rimandarlo, non fermarlo.
Non si poteva dirla in modo più chiaro. Davvero niente da aggiungere.
Se una parte rilevante della “forza lavoro” diventa inutile, la si deve mantenere con enormi risosre dedicate all’assistenza, cosa che non mi pare nelle intenzioni delle belve elitiste dokrat-giudaiche occidentaloidi …
Quindi ecco la “depopolazione”, seppur nel medio-lungo periodo, con l’uso dell’arma biologica vaccino big pharma (non caterve di morti subito, perché altrimenti la “rana bollita” scappa …).
Se l’alternativa al “grat reste” è una pesante recessione nel mondo occidentaloide che possiamo dire? Meglio questa …
Cari saluti
Ci sono alcune cose che anche se non legate a questo particolare momento storico sono tuttavia altrettanto importanti da considerare. Quelli del WEF, oltre ad essere degli psicopatici, sono talmente bloccati sul lato politico/economico/militare/sanitario da non tenere conto di alcuni eventi che stanno avvenendo sotto i nostri occhi. Essi sono:
1) Stiamo assistendo al progressivo collasso del campo magnetico terrestre e al suo ribaltamento. La data più probabile, tenendo conto della sua velocità, dove assisteremo a tale collasso è entro il 2030-40! Prepariamoci dunque ad assistere ad aurore boreali alle nostre latitudini.
2) Il sole è entrato in una fase di minimo! Quindi a partire dal 2030 vedremo il nascere di una piccola era glaciale. Quindi i paesi al di sopra dei 40 gradi di latitudine avranno seri problemi agricoli! Aggiungiamo che molti di questi paesi, ahimè compresa l’Italia, hanno deciso di seguire il folle progetto del New Green Deal! Quindi problemi energetici ed agricoli a iosa.
3) Un vecchio amico sta tornando a farci visita ossia il Complesso delle Tauridi! Uno si domanderà: ma cosa c’entra con questo momento? C’entra eccome! Il nostro pianeta si troverà ad incrociare quello sciame nel periodo 2025-2300! Potrebbe non succedere nulla ma se per puro caso un frammento cometario come quello di Tunguska colpisse una città come New York o Londra, magari in un giorno in cui le borse sono attive le conseguenze sarebbero micidiali. Immaginatevi per un attimo se la FED o la City londinese sparissero in un lampo. Le conseguenze non solo economiche sarebbero imprevedibili.
4) Questo sarebbe complementare al 2 ma merita una categoria a parte. In nostro sole, in una fase di minimo, produce CME. Ma non solo vengono prodotti CME, anche Super-CME, ma ad aggiungere sale alla ferita si è scoperto che le stelle come il nostro sole possono produrre micro-nove!
Lo so, sono uscito dal seminato per quanto riguarda l’argomento trattato ma sono eventi imprevedibili che potrebbero alterare il nostro corso degli eventi. Quelli del WEF vogliono solo moneta elettronica? Bene, niente elettricità a livello globale! Dove si trova una persona? Spiacente, tutti i satelliti sono fritti! Voglio parlare a Bill Gates! Spiacente, il telefonino è esploso! Alcune cose poi pensate da quei geni sono assolutamente risibili. Nel Medio Oriente l’oro e il baratto sono i rè nelle transazioni finanziarie. Ve lo immaginate un POS nel mezzo della foresta amazzonica? Essi sono figli del picco del petrolio e della cultura anglosassone. Il denaro è il metro assoluto di una persona. Ma il denaro è valido fino a quando c’è consenso tra i partecipanti. Sul finire dell’Impero Romano i ricchi patrizi potevano avere denaro in abbondanza ma la moneta si era talmente svalutata che essi la sotterravano sperando tempi migliori. Ma chi riusciva a sopravvivere in quei tempi, il ricchissimo o il povero? Il povero. Un povero pastore aveva più capacità di adattamento di un ricchissimo patrizio. Come sempre la storia si ripete in un certo qual modo.
Una buona carabina e un fucile da caccia,una buona riserva di munizioni, accetta, sega,coltello e un buon assortimento di abiti caldi e asciutti, il tutto ben custodito.
Visto i tempi duri che ci riserva il futuro non sarebbe male.
–,quanto ho letto, non poteva essere descritto meglio! Ma c’è ancora un mare di imbecilli che deridono, con l’appellativo di complottisti, tutti coloro( e sono pochi) che hanno compreso che le élite hanno piazzato il loro cavallo di Troja in tutti i Paesi che si credevano avanzati (in che cosa?).
Tuttavia, mi voglio persuadere che tutte le ciambelle delle élite non riescono come vorrebbero.
Sono peraltro persuaso che in Occidente le élite credono di potere vincere sbarazzandosi sia della popolazione, con la guerra biologica, sia dell’asse Cina-Russia ,che non sono affatto d’accordo di soccombere perché lo hanno deciso i finanzieri d’occidente.
Non possiamo sfuggire a tutte e due le guerre ma ad una potremmo anche farcela.
Innanzitutto occorre che si formi una coscienza comune ( non illudiamoci sui numeri) di coloro che sapendo cosa sta succedendo inizi a pensare come sopravvivere anche in assenza delle Istituzioni che in pratica non esistono più.
Quando saremo coinvolti con la guerra con la Russia non si faranno prigionieri né in casa né fuori. Ciò che dobbiamo sapere è che nessuno ,di coloro che hanno favorito l’attuale tragedia, dovrà sperare di mettersi a capo di qualcosa.Dovranno nascondersi per sempre.
(Per finire, chiedo alla redazione di Saker Italia,se il Saker si è già pronunciato su l’articolo che avete mandato qui in rete.)
Torino li, 18/1/22
Non so quanti di voi hanno letto o conoscano il libro “Crossing the Rubicon” di Michael Ruppert. Sarà pure vecchio come libro ma si può dire che è stato preveggente! Cercando di capire quello che era successo con 11 Settembre 2001 e i motivi nascosti che c’erano dietro quell’avvenimento ha indovinato molti degli avvenimenti che stiamo vivendo tuttora. I nodi stanno venendo al pettine ma molti sono storditi dalle televisioni e dai telefonini. Sembra assurdo ma i giapponesi, anche se solo in una certa misura, nel loro piccolo mondo cinematografico hanno raccontato alcuni dei possibili scenari che si presentavano loro davanti. Se vi guardate un film come “Bubble fiction: Boom or Bust” o “Family disaster” scoprirete che certe situazioni erano viste lucidamente. Nel primo abbiamo una commedia fantascientifica dove il nocciolo del problema è la bolla finanziaria degli anni 90, nel secondo abbiamo anche qui una famiglia normale atomizzata che a seguito di un CME che ha colpito l’intero pianeta si trova costretta ad arrangiarsi per sopravvivere e riscopre il significato di famiglia. Se fossi un militare russo e scoppiasse la guerra, userei armi EMP e colpirei Brussel, Napoli, Ginevra, Londra, New York, Chicago, Los Angeles. Colpire Ginevra farebbe saltare l’aorta principale del sistema bancario globale. Colpire le rimanenti città non farebbe altro che accelerare il caos. Come si dice sempre “Chi semina vento raccoglie tempesta”. La Russia adesso sta emulando la funzione del Regno di Tracia che sancì uno dei punti di svolta per il crollo dell’Impero Romano. Stiamo assistendo al finale del dramma iniziato con lo Shock di Nixon nel lontano 1971! Avevo 6 anni allora!
P.s: leggetevi quello che scrivono Martin Armstrong, Charles Hugh Smith insieme ad altri e pensate agli ultimi articoli scritti dal defunto Sbancor! Hanno visto i problemi ben prima che si presentassero…
Distruggere l’ economia reale ( e la “eccessiva” popolazione sottostante) per mantenere il potere globale della finanza; “vaste programme” avrebbe detto il Generale.
Non credo che funzionerà ma una cosa è certa : finirà malissimo perché nessuno di noi ( nemmeno i “finanzieri”) è preparato a “tornare indietro” anche solo di “cento anni”.
Io direi quindi , datosi che ormai viviamo pressoché tutti in aree urbane, sarà meglio una guerra nucleare ? Meglio morire subito o dopo alcuni mesi di duri stenti ?
Sai perchè non sta già funzionando? Perchè la Natura non fa semplicemente attecchire ciò che è contro Natura. Hai mai provato a fare accoppiare una sedia con un rastrello? Questi sconvolti sono impegnati nello stesso genere di tentativo.
Buongiorno a tutti
Io, tanto per cominciare, ho seminato patate, piselli, fave, cipolle, aglio, fagioli, ed insalata, a breve seminerò pomodori, melanzane zucche e cetrioli, mi manca una carabina ed un fucile a canna liscia, mi arrangerò con quello che ho.
Dimenticavo, animali da cortile, in abbondanza.
Meglio sdrammatizzare, e prendersela comoda, di nuovo un augurio di buona giornata a tutti.
Oggi ho riflettuto su quanto ho scritto ieri e penso che Putin non scatenerà la guerra. Pensiamoci un pò. La NATO e gli USA possiedono i mezzi, le strutture e i soldati per una guerra prolungata contro la Russia o la Cina? No. L’UE o gli USA possiedono sufficienti riserve strategiche in caso di guerra? No. Come si dice nell'”Arte della guerra” “appari lontano quando sei vicino, appari vicino quando sei lontano”. Dalle fonti di informazione ci viene detto che la Russia ha posizionato truppe dentro i suoi confini vicino all’Ucraina e la NATO sbraita che la Russia sta attaccando. E se quelle truppe motorizzate fossero un inganno? La strategia migliore per la Russia sarebbe che la NATO impavidamente entri come aggressore nel territorio russo, colpisca le esche e venga colpita nella retroguardia in maniera fulminea. E qual’è il modo migliore per colpire la retroguardia di un paese aggressore guidato da degli psicopatici? Mostrare in pubblico che il ré è nudo! E quale sarebbe la miglior mossa possibile? Demolire il morale mostrando ad esempio che le elitè al potere sono stati loro a causare eventi come l’11 Settembre 2001! Demolendo il rapporto tra governanti e governati che è basato su una certa fiducia le spinte centripete e centrifughe sociali esploderebbero. Negli USA le spinte secessionistiche sono oramai molto evidenti. Basta dare solo una mano…
Draghi e Macron si sono vaccinati tre volte? Ecco, la speranza è che i “trivaccinati” muoiano presto così la finiscono si spaccare i “cosiddetti”.
Forse non accadrà ma confido nel detto latino visto che ho delle pecore come contemporanei: “Spes ultima dea”.
Draghi ha commesso parecchi sbagli e uno di questi sta nella durata dello stato d’emergenza. Guardati questo video ( https://www.youtube.com/watch?v=jT-YdnT93UM ) e dimmi cosa ne pensi. Se viviamo in uno stato di diritto qualsiasi disapplicazione delle norme sul Covid a partire dal 1 Febbraio 2022 è perfettamente legale! Inoltre se uno legge il Regolamento Europeo 953/2021 assieme alla Gazzetta Ufficiale di Marzo 2021 ci sono delle scappatoie legali perfettamente lecite considerando che l’Italia ha violato l’articolo 17 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Io il primo Febbraio voglio vedere se riesco a mettere i bastoni nelle ruote proprio sfruttando le limitazioni del Decreto Legislativo 224/2018. Se entri in un ufficio da quella data senza Green Pass e sai sfruttare il Codice Penale, il Decreto Legislativo 224/2018 e il Regolamento Europeo 953/2021 dovranno per forza di cose autoaccusarsi.
In Italia è in corso un colpo di stato già da due anni. Il resto è fumo negli occhi.
Si, ma se mettiamo quanta più sabbia negli ingranaggi meglio è. Visto quello che è successo tra le regioni Sicilia e Calabria? Prima o poi il sistema si spacca…
Concordo con te. Ma il colpo di stato in Italia è realtà.