Lo zeitgeist di oggi è che tutta la politica non è che un arazzo manicheo del “buono” e di coloro che non sono riusciti a “decolonizzare” il loro passato.
La guerra in corso in Ucraina è vista dai primi – la visione occidentale in senso lato – attraverso le lenti secolarizzate della cultura occidentale odierna. Tipicamente, è presentata come una lotta tra questa cultura, liberamente confezionata come ‘democrazia’, e la cultura autoritaria di Russia, Iran e Cina – culture che riflettono valori offensivi, nativisti e repressivamente ‘scorretti’.
Si ritiene che Putin sia convinto “di aver percepito una leadership politica debole in America – e come un giocatore di scacchi che vede una debolezza sulla scacchiera, e un’apertura per un attacco – l’abbia colta”.
Questa è la lettura autentica che è data in gran parte dell’Occidente, e non è difficile capire perché sia diventata opinione consolidata. Essa infatti è in linea con lo zeitgeist [in italiano, lo “spirito del tempo”] di oggi, secondo cui tutta la politica non è che un arazzo manicheo di “buoni” che vedono le cose in modo “moderno” e culturalmente consapevole – e quelli che non sono riusciti a “decolonizzarsi” dal loro passato.
Questo però non spiega ancora del tutto l’ostilità maniacale diretta contro Putin, la Russia e tutto ciò che è russo. Non si era visto niente di simile dalla Seconda Guerra Mondiale e, perfino allora, non tutto ciò che era tedesco era considerato, in quanto tale, malvagio.
Ma anche mettendo da parte la passione, questa lettura occidentale del mondo ha una logica di fondo. Ed è una logica ineluttabile e pregna di pericoli. Per esempio, il discorso di Zelensky al Congresso degli Stati Uniti mette in rilievo una nazione che sta affrontando un attacco non provocato; che essa ha attirato il sostegno e la vicinanza di tutto il mondo, ma che non è un membro dell’alleanza NATO. Il messaggio era semplice e chiaro: “Chiedo a tutti voi [Occidente] di fare di più”. In risposta, l’ex Segretario alla Difesa Leon Panetta questa settimana ha descritto [in inglese] Zelensky come “probabilmente il più potente lobbista del mondo in questo momento”.
Ancora una volta, la logica dietro la ricostruzione, quella secondo la quale la Russia avrebbe lanciato – non provocata – la più grande guerra di terra in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale per un guadagno tattico “sulla scacchiera”, definisce senza via di scampo l’unica risposta possibile. E cioè che è necessario un maggiore sostegno militare a Kiev, in modo che Putin percepisca il pericolo sulla scacchiera e agisca per proteggere i suoi pezzi di maggior valore.
Finora, gli Stati Uniti non sono arrivati ancora a sostenere – anche se non sono molto distanti – l’intervento diretto della NATO. Le parole di Zelensky nel video che è stato condiviso (anche se chiaramente preparato da un’agenzia di pubbliche relazioni – barba incolta, maglietta militare, eccetera) hanno avuto un impatto emotivo che ha trasformato il suo intervento (così come quelli in altre capitali) da un fatto ordinario ad un evento straordinario. La domanda ovvia è: a cosa porterà tutto questo?
Panetta ha suggerito in risposta che: “Se Putin rilancia, anche gli Stati Uniti e la NATO devono rilanciare”.
Dobbiamo essere chiari: Panetta non è solo. Con la guerra dell’informazione sta montando una frenesia bellicista. Ci sono quelli che esortano Zelensky a continuare con i suoi messaggi; dicendogli che alla fine il rifiuto della NATO di intervenire si incrinerà.
Ma cosa succederebbe se l’analisi dell’opinione pubblica di cui sopra fosse SBAGLIATA? E se costituisse una lettura errata potenzialmente catastrofica di Putin e della sua squadra e – cosa ancora più importante – dell’umore della maggioranza dei russi?
Il semplice fatto di vedere il conflitto attraverso una lente così riduttiva, omette e cancella tutte le sfumature religiose, razziali, storiche, politiche [in inglese] e culturali nascoste del conflitto, facilitando un procedere per stereotipi banali che possono portarci a prendere decisioni sbagliate.
Se lo stereotipo che l’Occidente ha di Putin, come un “leader autoritario e senza principi”, che porta il suo paese in guerra per guadagnare qualche effimero vantaggio tattico contro l’Occidente, fosse sbagliato, perché non considerare che l’Occidente potrebbe sbagliare anche nel pensare di stare combattendo una guerra tattica; e sbagliare quindi nell’immaginare che piccole mosse tattiche che carichino sempre più dolore sul piatto russo della bilancia avranno per risultato un ribaltamento dal quale Putin dovrà per forza uscire ridimensionato.
Ciò che otterremmo in quel caso sarebbe una guerra totale praticata da un lato dalla Russia, che la vedrebbe come una guerra in cui o si difende o cessa di esistere; e dall’altro lato da un “Occidente” che, imprigionato nella logica che esso stesso si è costruito intorno, si avvicina sempre di più alla propria versione (secolarizzata) della “guerra santa”.
Le parole e il video di Zelensky, chiaramente intesi ad alimentare un’atmosfera di emozioni accese, arrivate già quasi al punto di rottura, hanno avuto un forte impatto emotivo nelle capitali occidentali. Questa carica emotiva si aggiunge all’angoscia di un’America in declino; all’evidenza che sempre meno paesi si inchinano istintivamente agli Stati Uniti così prontamente come succedeva in passato. Tutto ciò è causa di inquietudine, e può scatenare sentimenti aggressivi volti ad attaccare e vendicarsi di chiunque osi sminuire la sua convinzione di essere una nazione cui spetta un destino unico.
Questo contenuto emotivo sta già accecando i commentatori occidentali di fronte alle realtà militari sul terreno che sono ignorate e cancellate dalla sequela quotidiana di notizie di atrocità strazianti [commesse dai russi]. Nell’Occidente di oggi, l’analisi è diventata una mera espressione di correttezza culturale e ogni menzione di realtà oggettive è quasi un crimine. È il contesto perfetto per commettere errori.
A cosa porterà tutto ciò? La logica è stringente: ad una guerra totale dell’Occidente?
Il più volte premiato regista russo Nikita Mikhalkov ha fatto un discorso al popolo russo, come fosse in parallelo al discorso di Zelensky al Congresso:
“Guardiamo a noi [popolo russo] e ricordate che faranno a voi la stessa cosa quando mostrerete debolezza… Fratelli, ricordate il destino della Jugoslavia e non permettete loro di fare lo stesso con voi. Sono personalmente convinto che questa non è una guerra tra Russia e Ucraina, non è una guerra tra Russia, Europa e America. Non è una guerra per la democrazia di cui i nostri partner vogliono convincerci. Questo è un tentativo globale e forse l’ultimo della civiltà occidentale di attaccare il mondo russo, l’etica ortodossa, i valori tradizionali. Chi è cresciuto con questi valori non sarà mai d’accordo con quello che ci propongono, dai matrimoni omosessuali alla legalizzazione del fascismo. La guerra è una cosa terribile. Non conosco una persona normale che pensi che la guerra sia una buona cosa. Ma l’Ucraina, l’America e l’Europa hanno cominciato a prepararsi per questa guerra nel 1991… Ci sono due modi per uscire da questa situazione: o ci difendiamo, o cesseremo di esistere. Alla fin fine – vi offro le sagge parole di un uomo intelligente – “È meglio essere impiccati per la lealtà, che essere premiati per il tradimento”.
Michalkov non è un uno ai margini. La dottoressa Mariya Matskevich dell’Istituto di Sociologia dell’Accademia Russa delle Scienze spiega [in inglese] che una grande parte della popolazione russa vede la guerra in Ucraina come “una lotta santa” e “una guerra della Russia contro tutto il resto del mondo”, aggiungendo che questa è una posizione che molti russi trovano molto più congeniale di qualsiasi cooperazione con il mondo esterno, e notando che i sondaggi dimostrano costantemente, e generalmente in modo accurato, questo schema, così come la convinzione diffusa che ciò che la Russia sta facendo in Ucraina è una difesa da un attacco occidentale. A causa di questo, il sostegno popolare russo per Putin, il suo governo, e anche il suo partito Russia Unita, dall’inizio delle ostilità è aumentato [in inglese] .
La nozione di “guerra totale” è stata espressa con forza su un canale televisivo in prima serata da un importante pensatore e autore russo, il professor Dugin. Il suo punto di vista ha ottenuto un ampio sostegno:
- La guerra in Ucraina non è solo esistenziale per lo stato russo, ma è esistenziale per il popolo russo, la sua cultura e la sua civiltà.
- Un esito positivo in Ucraina è la chiave per la creazione di un nuovo ordine mondiale.
- Fino ad ora, l’Occidente non avrebbe mai accettato la Russia come partner, ma l’operazione in Ucraina cambierà questo stato di cose.
Si può essere d’accordo o meno con questa visione, ma non è questo il punto. Il punto è se questo sia un punto di vista autentico del popolo russo oppure no. Se lo è, allora Putin e la Russia non arretreranno davanti a una nuova serie di sanzioni occidentali, e nemmeno davanti a nuove forniture di droni o armi a Kiev: la guerra totale è, com’è chiaro, esistenziale – fino alla fine.
Un eminente accademico serbo, il professor Vladusic, inserisce tutto questo in un contesto più ampio: “C’è una mappa nel libro Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale di [Samuel] Huntington: su quella mappa Ucraina e Russia sono disegnate dello stesso colore, perché appartengono alla stessa civiltà ortodossa. È accanto all’Ucraina dove inizia il colore scuro con cui Huntington segna la civiltà dell’Occidente:
“[Guardando] la guerra con gli occhi di Huntington, ecco cosa concludo: la guerra tra Russia e Ucraina è una grande catastrofe per la civiltà ortodossa. L’ipotetica scomparsa della Russia sarebbe anche la fine della civiltà ortodossa, perché non c’è un altro paese ortodosso sufficientemente potente per difendere altre nazioni ortodosse. Huntington mi sussurra poi che non è mai successo nella storia che un paese passasse da una civiltà all’altra, non perché alcuni paesi non ci abbiano provato, ma perché semplicemente le altre civiltà non li hanno mai accettati definitivamente. Senza la Russia, il prezzo geopolitico dei rimanenti paesi ortodossi crollerebbe così tanto che le altre civiltà, nella migliore delle ipotesi, li farebbero scendere al livello di colonie morenti. Questo, naturalmente, vale anche per l’Ucraina. Nel momento in cui la Russia fosse sconfitta, questo significherebbe, molto probabilmente, la sua divisione in più stati, e lo stesso destino toccherebbe probabilmente all’Ucraina. Sappiamo tutti cosa vuol dire la parola balcanizzazione”.
Sembra che la guerra totale non sia evitabile. Le due diverse interpretazioni della “realtà” non si toccano in nessun punto. La logica è ineluttabile. All’interno di queste architetture dell’odio, fatti storici selezionati o inventati sulla Russia, la sua cultura e la sua natura razziale sono presi fuori contesto – e inseriti in costruzioni intellettuali prestabilite allo scopo di accusare il presidente Putin di essere un “delinquente” e un “criminale di guerra”.
Se questa è la direzione in cui stiamo andando, è a causa dell’errore potenzialmente catastrofico di percepire la Russia come un mero attore commerciale – un approccio che scaturisce dalla scelta dell’Occidente di voltare le spalle alla sua stessa eredità culturale. Il processo è semplice: in passato, un’opera d’arte, un grande libro servivano a gettare luce e comprensione sugli eventi passati. Oggi, sono intesi solo come espressione della cultura contemporanea. Basta presentare una cultura come politicamente scorretta (come bianca, misogina o coloniale) ed essa si trasforma immediatamente in politicamente scorretta, il che significa che qualsiasi menzione di essa diventa un crimine. Come si può allora capire la storia russa? Semplicemente, non si può.
Non si può capire come la Russia possa leggere la storia come una lunga, millenaria successione di tentativi di cancellare la Russia; di antico antagonismo e razzismo diretto verso gli slavi; di come i russi possano leggere il recente intervento degli Stati Uniti nell’ortodossia tradizionale, attraverso il patriarcato di Costantinopoli, come progettato per favorire [in inglese] uno scisma nella comunità ortodossa, sia per minare il patriarcato di Mosca (il baluardo del pensiero sociale tradizionale), sia per infondere [in inglese] i semi del liberalismo occidentale, e i valori culturali occidentali nelle chiese ortodosse nazionali. Molti russi devoti vedono il conflitto ucraino come una “guerra santa” per preservare l’ethos tradizionalista dall’impulso culturale nichilista occidentale.
Potrebbero capire anche che molti russi vedono la rivoluzione bolscevica, l’intervento neo-liberale degli Stati Uniti dell’era Eltsin, e la cultura woke di oggi, come tutti tagliati dalla stessa stoffa (il bolscevismo non è che la “prima edizione” del wokeismo): cioè una lotta per annullare la civiltà russa e l’ethos ortodosso.
Potremmo leggere la storia in modo diverso, ma quanto esposto, tuttavia, contiene elementi della visione autentica della maggior parte dei russi. Ed è questo il punto: esso avrà conseguenze sulla guerra e sulla pace.
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Articolo di Alastair Crooke pubblicato su Strategic Culture Foundation il 21 marzo 2022
Traduzione in italiano di Confab per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Scrissi tempo fa che l’essenza fondamentale dell’odio verso la Russia così virulento non poteva essere occasionale, ma manifestava un rancore e un livore profondo che ribolliva da decenni.
Russia Alternativa Etica all’occidentalismo libertario, sessista, iperindividualista, economicistico, materialista, antispirituale, antidivino, e bestiale.
La sua vittoria sarebbe la riaffermazione della decenza, della dignità della normalità del vivere…
del diritto dell’umano e dell’umana a non essere solo animale da stimolare sensualmente per incrementarne all’infinito la capacità di consumatore e di produttore per il capitale.
Russia è Cristo.
Liberazione umana e speranza certa di percorso terreno santo.
Vinci Russia, altrimenti dove andremo… chi ci rimarrà?
Elon Musk e Jeff Bezos e Zuckenberg e quella merda di vescovo cattolico che nell’omelia paragona Putin a Hitler?
Gesù Cristo, dunque, è Americano?
Sarebbe l’America il Bene proposto alla umanità da Dio?
Dio negato, distrutto, ormai assente e sconosciuto agli uomini proprio a causa e per l’interesse dell’americanismo?
Ma ci vogliamo prendere in giro sapendo a vicenda di farlo?
La tesi espressa in questo scritto,molto articolata, sullo scontro fra le civilizzazioni russo-asiatica e quelle posticce e ibride dell’Occidente ,di A.Crooke,la reputo molto interessante e vorrei che Il Saker americano e quella della Redazione in Italia, la esaminassero a fondo e ne traessero delle conseguenze in rapporto allo sforzo bellico ,che i russi stanno sostenendo, non solo al fronte esterno( in Ucraina, ma più in generale sui confini a sud- del suo territorio), ma soprattutto sul fronte interno.
In questi due giorni passati (25 e 26 marzo 2022), assisto ad un crescendo di illazioni negative sulla Resistenza psicologica dei russi, dal presidente Putin,in giù, fino ai soldati della prima linea, che avrebbe una sua cartina di tornasole nei progressi bellici sul fronte che i Media occidentali stanno raccontando come se sul terreno ci siano i tedeschi della seconda guerra mondiale che si opponevano inutilmente e senza speranza alcuna nel 44/45 alle divisioni corazzate americane e inglesi in Francia dopo lo sbarco in Normandia.
Si attribuisce a Putin l’incapacità di piegare l’Ucraina, ( ma si tratta di Nato con la divisa Ucraina),in poco più di un mese, quando gli alleati dopo lo sbarco in Francia nel 44,impiegarono 10 mesi per sconfiggere la Germania già quasi disfatta dai Russi sul fronte est.
Dunque! perché Putin sarebbe isolato e sfiduciato dai suoi generali?perché sul terreno l’operazione speciale sarebbe fallita?
Vogliamo aprire un confronto di tesi su questo argomento?
17/3/22(ore 11 circa.( Joseph)
quasi tutto abbastanza condivisibile, ma l’ictus finale di anticomunismo ha un po’ guastato 😀
Insomma spingersi a dire che la rivoluzione bolscevica era cultura woke, è francamente esilarante.
Socialismo e comunismo erano anche nati altrove in quei tempi, e per irripetibili alchimie solo nell’impero Zarista trovarono modo di compiersi, mentre altrove vennero represse (es. Maccartismo, Nazismo post Weimar). Il fatto che, una volta compiuta e consolidata, la rivoluzione d’ottobre abbia anche pervaso mezzo mondo (Cina, sud est asiatico, america latina) evidenzia che il malessere del liberismo bollisse in pancia ovunque sotto la soglia critica di autosufficienza, ma con qualche aiutino emerse.
Tutto questo non ha la più tenue correlazione con la cultura del politicamente corretto, del transgender ed altre amenità, è stato semplicemente una polarizzazione della lotta di classe trasversale in molti paesi
metto per un istante da parte la mia grande passione per l’estetica dannunziana e ricordo a me stesso che non fu un caso se l’unico Stato a riconoscere il “Principato di Montenevoso”, vale a dire la reggenza di d’Annunzio e dei suoi Legionari della città di Fiume, fosse l’allora stato nascente del bolschevismo, intriso come era allora di teorie e pratiche liberaliste, piuttosto che del sano pragmatismo comunista in seguito impresso all’URSS in via di maturazione dal repulisti operato da Stalin. In questa logica accetto le critiche al bolscevismo che l’Ambasciatore inglese autore dell’articolo fa all’ultimo capoverso
Forse, si dice, è perché siamo nel Kali Yuga, ciclo cosmico storico dalle intensissime componenti dissolventi, dove è più facile distruggere che costruire.
Di fatto la la storia è sempre uguale e si sta ripetendo per la terza volta in un secolo.
Chi vuole la guerra riesce facilmente ad ottenerla, sempre infischiandosene dell’opinione
dei popoli, sempre distruggendo e sempre costringendo l’Europa a dissanguarsi e sempre stando a guardare dal proprio balcone, distante migliaia di chilometri, con un cocktail in mano.
Per conto mio sono ancora sbalordito da quello che ha scritto il cattolicissimo Blondet qualche giorno fa: ”E soprattutto, attenzione: dietro la Russia – terra d’ingresso di Byelo Vodje, la terra della Acque Bianche – si muovono potenze spirituali che non vanno sfidate. I cattolici, se vogliono fare qualcosa di utile, dovrebbero pregare e mantenersi in timoroso silenzio di fronte a quello che accade: perché sono in moto forze e processi che nessuno ormai può fermare. Guai a mettersi adesso contro la Russia e l’Oriente!”.
Con una minima ricerca pare si riferisca a qualche località nei monti Altai, paesaggi splendidi, natura incontaminata, popoli nomadi, rilevanti tradizioni sciamaniche e… praticamente da dove viene Sergej Šojgu.
👏👏👏sì… cmq tutta la Siberia è sciamanica, anche i cristiani lì lo sono.
In particolare tutto il sud centrale che ruota attorno al lago Bajkal ove vi è l’isola sacra centro di tutto lo sciamanesimo e interdetta al turismo e dove una volta all’anno possono riunirsi i migliori Capi Sciamani.
Buriazia, oblast di Irkutsk e la repubblica di Tuva da dove viene l’onesto Shoigu….ma ripeto, invero tutta la Siberia, dall’Artico alla Mongolia, dagli Urali compresi a Vladivostock.
Si fanno qui tanti arzigogolati discorsi. La lotta è tra Nuovo Ordine Mondiale, Klaus Schwab, World Economic Forum, Elite Finanziarie mondiali e chi vi si oppone. In testa Russia e Cina. Quest’ultima è stata coinvolta su Wuhan ma le cose non sono chiare ancora e mai si sapranno, come un attacco a Xi da parte della vecchia nomenclatura, e comunque è poi diventato un attacco Occidentale alla Cina. Poi ci sono i Continenti Sud americano e quello africano che osservano.
Di certo c’è che sono le Nazioni legate al Nuovo Ordine Mondiale che vogliono la vaccinazione totale che vuol dire un’arma per una possibile variazione del DNA umano.
non si tratta di un nuovo ordine mondiale ma una copia del vecchio ordine feudale che fu abbattuto quando arretrò su posizioni di rendite parassitarie.La Libertà individuale e spirituale di allora abbatté un Ordine fondato sul possesso Territoriale ;poi venne la Borghesia che rivendicava un suo ruolo al potere che divenne totalizzante ,fondato sul possesso del denaro che genera e produce un valore effimero e che ora metà del mondo non vuole più riconoscere.
La Guerra in Ucraina è un conflitto per abbattere l’ordine occidentale fondato sul dominio del dollaro.
Quindi? Non ci sarà alcuna pausa ,si andrà fino al funerale dell’occidente come lo abbiamo percepito fino ad oggi.
PS( riguardo alla democrazia, qualcuno ha scritto:essa è uno strumento politico di governo che non ha una finalità di libertà perché essa può essere solo individuale e spirituale).
In buona sostanza molti Stati occidentali non hanno finalità di libertà considerando che la affidano in ostaggio al Monarca assoluto d’oltre oceano.
Si la tua precisazione sul comunismo e’ puntuale….ma l’ antimperialismo leninista e’ riattualizzato ed analogo nella situazione attuale
Bene!
mi bastano i due interventi oltre il mio per proporvi una riflessione sul dibattito ,senza contraddittorio, che i Media occidentali hanno rivoltato a loro piacimento per impedire la formazione di una corrente di pensiero che esiste ,in potenza, ma che, in atto ,si è ritirata in attesa di tempi migliori: si tratta della pratica del Nicodemismo( si dissente ma ,per timore del potere, si dibatte solo in cenacoli protetti da infiltrazioni).
Torniamo alla guerra in corso ,soprattutto ideologica che l’Occidente fa alla Russia,di cui Putin sarebbe l’autocrate( che significa dittatore).
I teorici dello”Stato Moderno” teorizzato fin dal Seicento, individuano la”Struttura” e le “Finalità dello Stato”.
Secondo l’idea di Stato, in Occidente ,secondo John Locke(1632_ 1704) “è Parlamentare o Monarchia Costituzionale “,con la divisione dei Poteri( ovvero la Struttura) ed è il difensore del Liberalismo (finalità).
Per J.J. Rousseau (1712-1778) Svizzero, ma francofono,
Lo Stato è una” Democrazia diretta”( Struttura) in cui il “Potere” si costituisce non per un Singolo ma per i Singoli( la Comunità)( Finalità) nel senso che senza comunità non esiste lo Stato.
Infine per Marx(1818-1883)-“Lo Stato non è una democrazia diretta” che significa la democrazia diretta non è Stato, è anarchia.
Quali sono i Caratteri dello Stato? Essi sono quattro:
A) Accentramento del Potere;che sostituisce il Sistema politico Feudale frantumato nel Potere dalla policrazia dei Signori Feudali che si reggeva sui vincoli personali locali;
B)-“Territorialità dell’Obbligo Politico” e luogo di Potere che sta nel Centro.
C)-Impersonalità del Comando politico per (Legge” che implica un rapporto tra soggetto attivo e soggetto passivo;
D)” Monopolio dell’Uso Legittimo della Forza fisica “perché il Potere si mantiene con la Forza.
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Non vado oltre perché abbiamo gli elementi per mettere a confronto lo Stato Russo con gli Stati
d’Occidente che non sono più Stati quando rinunciano ad esserlo (come quelli nella Nato subalterni agli USA ) che si comporta come una Monarchia Assoluta, dove il dittatore sta in America.
Lo Stato Russo , a dispetto delle affermazioni dei Media Occidentali ,è un Stato che si ispira finanche alle ideologie Europee dal Seicento all’Ottocento.
Dunque! Perché la Russia con i suoi intellettuali non si cimenta ,sul piano politico e mediatico, con l’Occidente sui dei fondamenti del Potere del Monarca assoluto che sta oltreoceano?
Putin è laureato in Giurisprudenza e dovrebbe farsi istruire dagli Storici sull’argomento?
Cosa ne pensate?
li, 27/3/22 -ore 14 circa-
Non c’e’ tempo per sviluppare il concetto di stato , la guerra e’ totale perche’ e’ nella volonta’ atlantica di condurla. Secondo me, per quello che riesco ad afferrare dello spirito russo e del suo concetto di tempo, credo che riterranno di passo in passo assestare quella che loro ritengono parita’ strategica anche nel senso cultural/spirituale. La questione e’ che potrebbe essersi scavato un fosso profondo, una separazione e che per loro cio’ costituisca un punto di vittoria, ma per noi la perdita del suo riferimento e il precipizio totale nell’ americanismo. Credo che contraddizioni cosi’ profonde lavoreranno comunque anche da noi e se si verificassero nel tempo lungo del mondo orientale diventerebbero la nuova parita’ strategica. Costantinopoli non ha voluto dominare….roma si.
–,non so perché non avremmo il Tempo per esaminare i comportamenti delle Parti rispetto al preambolo alla Guerra e, riguardo al condurla, se sia necessario rappresentare uno Stato che si fondi sui quattro pilastri che ho indicato in un precedente intervento.
Essere un” non Stato” è la condizione di fatto dell’Ucraina oggi ,che è nelle mani della Nato che immola sventurate generazioni di Ucraini che sono in ostaggio dal 2014 delle ideologie dei battaglioni punitivi,nel Donbass, e colpiti in parte da una politica di de-russificazione negli Oblast a maggioranza linguistica russa dell’est.
Ciò che sta avvenendo sul campo e nella guerra economica in corso è una prima tappa per una seconda divisione dopo Yalta , del Pianeta, sia sul piano economico sia sul quello culturale.
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[Costantinopoli non ha voluto dominare….roma si.]???????
–,questa affermazione non ha alcun rapporto con l’argomento ed indica che nel dibattito ,qui in corso, si auspica il dominio dell’Occidente che è la morte del Pianeta.
La Storia ha avuto i suoi protagonisti ,che i vincitori chiamano Eroi , ma che i perdenti chiamano “assassini”, come Biden più volte ha indicato il suo attuale antagonista Putin ma con un altro significato.
Questo Biden attardatosi a vivere una Vita da parassita avrebbe buoni motivi per farsi ritrarre in un ritratto ora, e confrontarlo con le foto o i ritratti che lo rappresentano da giovane e vedrebbe se stesso come Dorian Grey.
Biden tuttavia non potrebbe trovare orrore di se stesso perché la sua inadeguatezza culturale è ed è stata motivo di imbarazzo per le istituzioni che egli rappresenta.
Ahem, scusami poiche’ intendo: non parlare di stati perche’ nella struttura imperiale abbiamo protettorati, provincie contee ecc e non stati.Per roma si, intendo che la piega atlantica e’ una sua prosecuzione perche’ butta indietro nella non modernita’ ( es i russi sarebbero di serie b) tutto il mondo orientale
C’e’ sempre da osservare la situazione interna americana, la decadenza e’ palpabile sotto ogni aspetto e la spiritualita’ sempre più messa ai margini comincia a pesare. I padri pellegrini, come amano definirli, erano protestanti profondamente convinti e praticanti qualcosa avranno trasmesso ai discendenti che ora si trovano a fare I conti con i “woke” senza dio, saranno gli americani a fermare gli USA
“impedire la formazione di una corrente di pensiero che esiste ,in potenza, ma che, in atto ,si è ritirata in attesa di tempi migliori: si tratta della pratica del Nicodemismo”
Il Nicodemismo: pratica nella quale eccelse Michelangelo Buonarroti con riferimento alla sua adesione ideale – insieme al Circolo di Viterbo (qui un veloce accenno:
https://www.tesionline.it/appunti/conservazione-dei-beni-culturali/arte-moderna/regnald-pole-il-cattolicesimo-protestante-di-viterbo/686/11 ) – alla Riforma luterana. Non a caso Michelangelo produsse il suo ultimo autoritratto nel marmo della “Pietà di Firenze” rappresentandosi proprio come Nicodemo che sorregge il Cristo deposto dalla croce.
Una risposta solo sul punto D. Non su altro. E’ ovvio come scritto che (..in ultimo) “….il Potere si mantiene con la Forza”. In Ultimo, però! Questo denota come millenni di evoluzione finiscano sempre per ripresentare l’imprescindibile e primordiale “Giogo” di Natura dell’Uomo. Se fosse Forza fisica porterebbe però a negare tutto il repertorio di condotte che nascono dal Bene e dal Male, dell’Intelligenza: Interesse, Calcolo, Dominio, Menzogna, e altro. Solo il Buon Senso inteso come Sacrificio “Intelligente” ha permesso la conservazione e la ” Discreta… ” e prodigiosa evoluzione sino ad Oggi, mai priva però di Afflizione e Sangue. E Buon Senso viene solo dalla Ragione Naturale migliore, mai dalla Forza.
Scusate, ma posto un articolo comparso su South Front in cui si vede bene come le bestie nazistoidi-nato ukrainofone, “portatrici della libbbertà e della demmmokrazia”, trattano i prigonieri russi.
https://southfront.org/shocking-evidence-of-ukrainian-regimes-essence-video-21/
Questo le puttanelle mediatiche occidentaloidi i vermi vigliacchi e ben pagati dei media “liberi”, non lo fanno vedere …
Cari saluti
anche questo articolo, già del 17 marzo, mi sembra interessante: riguardo la strategia militare russa
https://www.nexusedizioni.it/it/CT/operazione-militare-in-ucraina-analisi-geopolitica-6168
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Saluti a tutti