Dopo il furore creato dal mio post di ieri, voglio sottolineare qualcosa di esilarante, spaventoso e abbastanza sorprendente, tutto allo stesso tempo.

Nella tarda Unione Sovietica un modo per trattare con i dissidenti/oppositori del regime comunista era dichiararli pazzi, di solito con quella che chiamavano “schizofrenia latente/in lenta evoluzione” (вялотекущая шизофрения). Ora, a dire la verità, parecchi di quei dissidenti avevano personalità strane, e anche dopo la caduta dell’URSS hanno chiaramente lottato con problemi mentali. Ma non è questo il punto.

Il mio punto è che se leggete la sezione dei commenti di ieri troverete alcuni commenti che mi “diagnosticano” con tutti i tipi di motivi, e spiegano il mio ultimo psicocrimine facendo riferimento al mio stato mentale. Tali commenti vanno dall’aperta ostilità alla, ancora meglio, “preoccupazione compassionevole” 🙂

Ovviamente, come ho risposto più volte, se la persona X sviluppa l’argomento Y, allora mettere in discussione la persona X è un modo per non discutere dell’argomento Y. In altre parole, è un segno sicuro di mancanza di argomenti solidi.

Ma quello che voglio sottolineare qui è ancora più importante: scegliendo di non parlare delle mie argomentazioni, incentrando tutto su di me e sul mio stato mentale, queste persone si comportano esattamente come facevano i sovietici con chi osava essere in disaccordo con i dogmi del partito.

Poiché sto facendo dei paragoni, aggiungerei anche che chi desidera che io faccia le valigie e me ne vada, mi ricorda molto quelli del Cremlino sovietico che amavano mandare quelli che osavano criticarli lontano, in Siberia. Anche ai primi sovietici piaceva espellere gli intellettuali dissenzienti e mandarli in esilio.

Pensate all’ironia di tutto questo: i ferventi patrioti americani anticomunisti, che sventolano la bandiera rossa insanguinata, affrontano il mio dissenso personale e il mio psicocrimine con le stesse modalità che avrebbero usato i gerontocrati sovietici.

Che ne dite dell’ironia di andare in Vietnam a combattere i Comunisti solo per tornare a casa e combattere i dissidenti proprio come farebbero i Comunisti?  🙂

Mi chiedo se il Primo Emendamento facesse parte di un qualsiasi valore che stavano difendendo nelle loro spedizioni militari a migliaia di chilometri da casa.

Che ne dite della “vera diversità ideologica”? È un bene o un male?

O è che l’approccio “cancel culture” ora viene approvato anche dagli “americani patriottici”?

Concludo con una domanda retorica: questo modo di affrontare il dissenso e la criminalità è una manifestazione dei famosi “valori occidentali”?

Il Saker

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Pubblicato su The Saker.is il 12 novembre 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

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