Introduzione: non è una bella immagine

Cominciamo con una dichiarazione liberatoria: in questo articolo presumo che ci sarà un’elezione presidenziale negli Stati Uniti in autunno. In questo momento sembra essere probabile che queste elezioni si svolgeranno (sembra che non ci sia alcun modo legale per annullarlo o ritardarlo), ma questo non è affatto certo (c’è un articolo molto interessante di un analista russo che prevede una diarchia dopo le elezioni,  vedi qui [in inglese] la sua traduzione automatica). In questo momento, lo stato della società statunitense è sia estremamente preoccupato (a ragione) sia potenzialmente esplosivo. È impossibile prevedere cosa potrebbe fare un attacco con falsa bandiera ben eseguito negli Stati Uniti. C’è anche la possibilità di un disastro naturale (un uragano, un terremoto, eccetera) o anche uno innaturale (considerando le condizioni dell’infrastruttura statunitense, questo è quasi inevitabile) che potrebbe portare ad una sorta di stato di emergenza o di legge marziale per “proteggere” la popolazione. Infine, anche se a questo punto non lo vedo come molto probabile, c’è sempre la possibilità di un qualche tipo di colpo di Stato, forse un “governo di unità nazionale” con la partecipazione di entrambe le parti, che, come Noam Chomsky fa giustamente notare, sono fondamentalmente solo due fazioni di quello che potrebbe essere chiamato il Partito degli Affari. Si potrebbe arrivare ad un punto in cui venga deciso di abbandonare anche questa pretesa (basta guardare a quante altre pretese le élite dominanti degli Stati Uniti hanno lasciato cadere nell’ultimo decennio circa).

Alexander Solzhenitsyn spiegava che tutti i governi possono essere collocati su un continuum che, da un lato, va da “stati la cui forza si basa sulla loro autorità” e dall’altro, a “stati la cui autorità si basa sulla loro forza”. Nel mondo reale, la maggior parte degli stati sono da qualche parte tra questi due estremi. Ma è abbastanza ovvio che attualmente la politica degli Stati Uniti è andata molto oltre il percorso degli “stati la cui autorità si basa sulla loro forza” e parlare di qualsiasi tipo di “autorità morale” dei politici statunitensi è davvero un eufemismo. La (probabile) prossima “scelta” tra Donald “afferrale per la figa” Trump e Joe “zio schifoso” Biden renderà questa battuta ancora più risibile.

In questo momento, la forza più potente nel sistema politico degli Stati Uniti deve essere il settore finanziario. E, naturalmente, ci sono molti altri potenti gruppi d’interesse (MIC, la lobby di Israele, la CIA e la comunità dell’intelligence ridicolmente gonfia, Big Pharma, il gulag statunitense, i media aziendali, il petrolio, eccetera), i quali, tutti insieme, combinano i loro sforzi (proprio come fa un vettore in matematica) per produrre un “vettore risultante” che chiamiamo “politiche statunitensi”. Questo in teoria. In pratica, hai diverse “politiche” concorrenti in lizza per il potere e l’influenza, sia sul fronte nazionale sia in quello internazionale. Spesso queste politiche si escludono a vicenda.

Ultimo, ma certamente non meno importante, il livello di corruzione negli Stati Uniti è almeno così diffuso come, ad esempio, in Ucraina o in Liberia, ma piuttosto che essere a livello di strada e del meschino, la corruzione negli Stati Uniti si misura in miliardi di dollari.

Tutto sommato, non è una bella vista (vedi qui [in inglese] una buona analisi del declino della forza degli Stati Uniti).

Eppure gli Stati Uniti rimangono una grande potenza nucleare e hanno ancora molta influenza politica in tutto il mondo, e quindi questo non è un paese che chiunque può ignorare. Compresa la Russia.

 

Un rapido sguardo alla Russia

Prima di esaminare le opzioni russe in relazione agli Stati Uniti, dobbiamo dare una rapida occhiata a come la Russia si è comportata quest’anno. In breve sarebbe: non troppo bene. L’economia russa ha perso circa il 10%, e le piccole imprese sono state devastate dagli effetti combinati di 1) le politiche economiche del governo russo e della Banca Centrale e 2) il devastante impatto economico della pandemia Covid-19 e 3) gli sforzi a grande spettro dell’Occidente, principalmente dell’Anglo-sfera, per strangolare economicamente la Russia. Politicamente, il “regime di Putin” è ancora molto popolare, ma c’è la sensazione che stia diventando stantio, e che la maggior parte dei russi preferirebbe vedere politiche più dinamiche e proattive, mirate non solo ad aiutare le mega-corporazioni russe ma anche ad aiutare le persone normali. Molti russi hanno sicuramente la sensazione che il “piccolo ragazzo” venga completamente ignorato dai grassi gatti al potere, e questo risentimento probabilmente crescerà fino a quando, e a meno che, Putin non decida di sbarazzarsi finalmente di tutti gli Integrazionisti Atlantici, ovvero i tipi alla “consenso di Washington” che sono ancora ben rappresentati nei circoli dominanti russi, incluso il governo. Finora, Putin è rimasto fedele alla sua politica di compromessi e di piccoli passi, ma questo potrebbe cambiare in futuro, poiché il livello di frustrazione nella popolazione in generale rischia solo di crescere con il tempo.

Questo non vuol dire che il Cremlino non ci stia provando. Molte delle recenti modifiche costituzionali adottate con il voto nazionale avevano espresso un carattere fortemente “sociale” e “patriottico” e hanno assolutamente terrorizzato la quinta colonna “liberale” che ha fatto del suo meglio per 1) invitare al boicottaggio, 2) denunciare migliaia di (quasi interamente) immaginarie violazioni di corrette procedure di voto, e 3) de-legittimare il risultato dichiarando una “frode” la votazione. Niente di tutto ciò ha funzionato: la partecipazione è stata alta, sono state riscontrate pochissime violazioni effettive (e quelle che forse lo erano, non hanno avuto comunque alcun impatto sul risultato) e la maggior parte dei russi ha accettato che questo fosse il risultato della volontà del popolo. Inoltre, Putin ha reso pubblici [in inglese] gli obiettivi strategici russi per 2030, che sono fortemente focalizzati sul miglioramento delle condizioni di vita ceto medio russo. È impossibile prevedere cosa succederà, ma lo scenario più probabile è che la Russia abbia diversi, diciamo, anni “accidentati”, sia sul fronte nazionale sia su quello internazionale.

 

In cosa può sperare ragionevolmente la Russia?

Questa è veramente la domanda-chiave: nella migliore delle ipotesi, in che cosa può realmente sperare la Russia rispetto alle prossime elezioni? Io sostengo che c’è in realtà poco in cui la Russia possa sperare, non fosse altro perché l’isteria russofobica, fatta partire dai Democatici allo scopo di sconfiggere Trump, ora è stata apparentemente appoggiata pienamente dall’amministrazione Trump e da tutti i membri del Congresso. Per quanto riguarda la macchina della propaganda imperiale, essa sta organizzandosi per dichiarare contemporaneamente che la Russia ha tentato di “rubare” all’Occidente i segreti sul vaccino per il Covid-19 E che la scorsa primavera sia stato somministrato alle élite russe un vaccino Covid-19 segreto. Per quanto invece riguarda i democratici USA, essi già danno notizia dei russi impegnati nel diffondere “disinformazione” su Biden. Che malattia da stress PRE-traumatico (per usare la frase coniata dal mio amico Gilad Atzmon)…

Nota a margine: sebbene io non abbia modo di sapere cosa stia realmente avendo luogo nella mente delirante dei politici statunitensi, sospetto fortemente che la recente isteria de “la Russia che sta rubando i segreti del vaccino Covid-19” sia stata scatenata probabilmente dalla conclusione dell’intelligence statunitense che Russia avrà un vaccino pronto prima rispetto agli Stati Uniti. Questo è naturalmente qualcosa di assolutamente inconcepibile per i politici statunitensi i quali, seguendo “una sorta” di logica, ne traggono la conclusione che “se questi Russkies otterranno un vaccino per primi, lo *devono* aver rubato a noi” o qualcosa di simile (si veda qui [in inglese] per una buona analisi di questo aspetto). E se lo avessero i cinesi per primi, stessa risposta. Dopotutto, chi dell’antiquato mondo dei media statunitensi direbbe mai o nemmeno potrebbe menzionare che i ricercatori russi o i cinesi potrebbero essere davanti ai loro colleghi statunitensi?  Nessuno naturalmente.

Secondo me, questo mantra dell’assalto alla Russia è qualcosa che non cambierà nell’immediato futuro. Prima di tutto, dato che le élite imperiali che governano hanno chiaramente perso il controllo della situazione, ad esse non è veramente rimasta altra opzione se non quella di incolpare di tutto qualche agente esterno. “La minaccia terroristica” ha perso molta forza di trazione rispetto agli anni scorsi, “la minaccia musulmana” è troppo politicamente scorretta per dare apertamente tutta la colpa all’Islam, così come per gli altri spauracchi con cui gli americani statunitensi amano spaventare sé stessi la notte (immigrati, spacciatori, molestatori sessuali, “terroristi domestici”, eccetera) questi non possono semplicemente essere additati per una cosa delle dimensioni del crollo dell’economia. Ma la Russia e la Cina invece sì.

Infatti, già dal (chiaramente ridicolo in sè) “caso Skripal” l’intero Occidente ha dimostrato di non avere semplicemente la tempra per dire “no” o persino “forse” a qualsiasi tesi buttata fuori dalla macchina di propaganda anglo-sionista. Perciò non importa quanto sia auto-evidente l’idiozia della propaganda imperiale, le persone in Occidente sono state (letteralmente) condizionate ad accettare qualsiasi assurdità come “estremamente probabile” [“highly likely”], basta sia proclamato con abbastanza gravità dai politici e dai loro padri putativi nei media sionisti. Per quanto riguarda i leader dell’Unione Europea, sappiamo già che offriranno sostegno a qualsiasi idiozia proveniente da Washington o da Londra, in nome della “solidarietà”.

Va detto che la maggior parte dei politici russi (con la notabile eccezione del buffone di corte ufficiale del Cremlino, Zhirinovskij) e degli analisti non hanno mai visto Trump come un potenziale alleato o amico. Il Cremlino è stato particolarmente cauto, il che mi fa credere che gli analisti dell’intelligence russa abbiano fatto veramente un buon lavoro nel valutare la psiche di Trump, e abbiamo presto compreso che non fosse meglio di altri politici statunitensi. Ora, io so che nessun analista russo potrebbe fare previsioni di miglioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Russia nell’immediato futuro. Tutt’al più, la maggior parte sta dicendo chiaramente che “ragazzi, meglio che ci abituiamo a questo” (accuse, sanzioni, accuse, sanzioni, eccetera, eccetera). Inoltre è abbastanza ovvio ai russi che mentre la Crimea e l’MH17 furono il pretesto per le sanzioni occidentali contro la Russia, non ne erano la causa reale. La causa reale dell’odio occidentale contro la Russia è semplice e antica: la Russia non può essere conquistata, sottomessa, sovvertita o distrutta. Ci hanno provato per quasi mille anni, e sono sempre lì. Infatti, ogni volta che falliscono nel distruggere la Russia, la loro russofobia aumenta a livelli ancora maggiori (fobia sia in senso di “paura”, sia in senso di “odio”).

Per dirla semplice, non c’è niente che la Russia possa aspettarsi dalle prossime elezioni. Niente davvero. Ma questo non significa che le cose non siano meglio di quattro o di otto anni fa. Guardiamo a cos’è cambiato.

 

La grande differenza fra ora e allora

Cos’ha dato al mondo l’elezione di Trump?

Direi quattro anni per la Russia per prepararsi meglio per quel che porterà il futuro prossimo.

Sono dell’opinione che la Russia e l’Impero AngloSionista siano in guerra almeno dal 2013, quando la Russia sventò il piano statunitense per attaccare la Siria con il pretesto che fosse “molto probabile” l’uso da parte del governo siriano di armi chimiche contro la popolazione civile (in realtà un caso da manuale di operazione sotto falsa bandiera organizzato dagli inglesi). Ciò vuol dire che la Russia e l’Impero sono in guerra almeno dal 2013, non meno di sette anni (qualcosa che la sesta colonna russa e i neo-marxisti tendono di brutto ad ignorare).

È vero che, finora, tale guerra è stata per l’80% nel dominio informativo, per il 15% in quello economico e solo per il 5% è stata una guerra guerreggiata, ciò non toglie che per entrambe le parti si tratta di una reale guerra di sopravvivenza: solo una parte uscirà con le proprie gambe da questa lotta. L’altra parte, semplicemente, sparirà (non come nazione o popolo, ma come sistema di governo, regime). Il Cremlino lo capisce perfettamente, e si è impegnato in una grande riforma e modernizzazione delle forze armate russe in tre diversi àmbiti:

  1. Una riforma “generale” delle forze armate russe, che per l’80% avevano bisogno di rinnovarsi. Questa parte della riforma è praticamente completa.
  2. Una riforma specifica per preparare i distretti militari occidentale e meridionale ad una grande guerra convenzionale contro l’Occidente unito (come sempre nella storia della Russia). Tale riforma coinvolge i carristi della Prima Armata Corazzata della Guardia dell’esercito e le Forze Aviotrasportate Russe.
  3. Lo sviluppo di sistemi d’arma all’avanguardia senza equivalenti in Occidente, che non possono essere contrastati o sconfitti. Queste armi hanno avuto un impatto particolarmente spettacolare sulla Stabilità del Primo Colpo e sulle operazioni navali.

Mentre alcuni politici statunitensi capiscono quello che sta accadendo (penso a Ron Paul, vedi qui [in inglese]), la maggior parte di loro non ci riescono. Hanno il cervello così lavato dalla propaganda statunitense da essere certi, senza se e senza ma, di “USA! USA! USA!”. Purtroppo per loro, la realtà è alquanto diversa.

Funzionari russi, fra l’altro, hanno confermato [in inglese] che la Russia si sta preparando per la guerra. Diavolo, le riforme sono state così profonde e così a largo spettro che sarebbe stato impossibile per i russi nascondere ciò che facevano (qui [in inglese] i dettagli, date per favore anche un’occhiata qui [in inglese] all’ottimo manuale introduttivo di Andrei Martyanov sulla nuova marina militare russa).

Mentre nessuna nazione è mai preparata veramente per la guerra, direi che nel 2020 i russi hanno raggiunto i loro obiettivi, e che ora la Russia è completamente preparata a gestire qualsiasi conflitto che l’Occidente potrebbe scatenarle contro, dal piccolo incidente di frontiera da qualche parte dell’Asia Centrale, a una guerra totale in Europa contro gli Stati Uniti/NATO.

In Occidente, alcuni si stanno accorgendo di questa nuova realtà (ne ho fatto menzione qui [in inglese]), ma è troppo tardi. In termini puramente militari, la Russia ha creato un tale abisso qualitativo con l’Occidente che l’ancora esistente abisso quantitativo non è sufficiente a garantire comunque la vittoria agli Stati Uniti/NATO. Ora qualche politico occidentale sta cominciando ad impensierirsi seriamente (questa signora [in inglese], per esempio), ma la maggior parte degli europei sta venendo a patti con due realtà veramente orribili:

  1. La Russia è molto più forte dell’Europa e, ancor peggio,
  2. La Russia non attaccherà mai per prima (che è una delle cause principali di frustrazione per i russofobi occidentali).

Per quanto riguarda la soluzione ovvia a questo problema, cioè avere relazioni amichevoli con la Russia, essa non è semplicemente pensabile per chi ha costruito la propria intera carriera spacciando al mondo la minaccia sovietica (e ora, quella russa).

Ma la Russia sta cambiando, anche se forse troppo lentamente (almeno per i miei gusti). Come ho notato la scorsa settimana, alcuni politici polacchi, ucraini e baltici hanno dichiarato che le manovre militari Zapad 2020, che dovrebbero svolgersi nella Russia meridionale e nel Caucaso, potrebbero essere usate per preparare un attacco contro l’Occidente (qui [in inglese] c’è un esempio piuttosto tipico di queste affermazioni senza senso). In passato, il Cremlino avrebbe fatto soltanto una dichiarazione pubblica prendendo in giro queste affermazioni, ma stavolta Putin ha risposto con qualcosa di diverso. Proprio dopo aver letto le reazioni di quei politici, Putin ha ordinato un’importante esercitazione militare NON PREVISTA che ha coinvolto nientemeno che 150.000 truppe, 400 aerei e 100 navi! Il messaggio è stato chiaro:

  1. Sì, siamo molto più forti di voi e
  2. No, non ci scuseremo più per la nostra forza

E, giusto per assicurarsi che il messaggio fosse arrivato chiaramente, i russi hanno messo alla prova anche la prontezza delle forze aviotrasportate vicino alla città di Riazan, vedete voi:

Questa risposta è, credo, quella corretta. Francamente, in Occidente nessuno ascolta quel che il Cremlino ha da dire, quindi che vantaggio c’è nel fare ulteriori dichiarazioni che saranno, in futuro, ignorate come quelle fatte in passato?

Non fosse per altro, la lenta realizzazione che la Russia è più potente della NATO potrebbe essere più utile nell’incoraggiare gentilmente i politici dell’Unione Europea a cambiare i loro toni e ritornare con i piedi per terra. Guardate questo video recente di Sahra Wagenknecht, una dirigente politica della sinistra tedesca e giudicate voi:

L’esempio di Sahra Wagenknecht è interessante perché è tedesca, di una delle nazioni nordeuropee che tradizionalmente sono molto più anti-russe delle meridionali, ed è incoraggiante vedere che l’isteria anti-Putin e anti-Russia non è sempre sostenuta da tutti.

Ma se le cose stanno migliorando in Unione Europea, nei vecchi e cattivi Stati Uniti d’America le cose stanno solo peggiorando. Perfino i repubblicani sono adesso completamente a bordo del galleggiante odio-la-Russia (proprio dietro quello del “gay pride”, suppongo) e stanno contribuendo alla causa con la loro pazzia, come mostra questo articolo [in inglese] intitolato “I repubblicani del Congresso: la Russia dovrebbe essere designata come stato sponsor del terrorismo” (per inciso, designare la Russia come stato sponsor del terrorismo è una vecchia idea dei democratici).

 

Le opzioni russe per l’autunno

In verità, la Russia non ha alcuna opzione particolarmente buona verso gli Stati Uniti. Entrambi i partiti sono completamente uniti nel loro rabbioso odio verso la Russia (e anche verso la Cina, naturalmente). Inoltre, mentre negli Stati Uniti ci sono molte organizzazioni, ben finanziate e violentemente anti-russe (neocon, papisti, polacchi, massoni, ucraini, baltici, ebrei aschenaziti, eccetera), le organizzazioni russe negli Stati Uniti, come questa [in inglese], hanno poca influenza e perfino poca rilevanza.

Banderiti in marcia negli Stati Uniti

Tuttavia, via via che il caos continua a peggiorare dentro gli Stati Uniti e i politici statunitensi continuano ad alienarsi pressoché l’intero pianeta, la Russia ha una perfetta opportunità per indebolire la presa americana sull’Europa. La bellezza nella dinamica corrente è che la Russia non deve fare assolutamente nulla (tantomeno azioni sotto copertura o illegali) per aiutare le forze anti-Unione Europea e anti-Stati Uniti presenti in Europa: tutto quello che deve fare è ribattere continuamente questo semplice messaggio: “gli Stati Uniti stanno affondando, li volete veramente seguire?”.

Ci sono molte occasioni per far arrivare questo messaggio. Gli attuali sforzi congiunti polacco-americani, volti a prevenire l’Unione Europea dal godere dei benefici dell’economico gas russo, possono essere considerati il miglior esempio di quel che potremmo chiamare “la politica europea del suicidio”, ma ce ne sono molti, molti altri.

Diciamo la verità, né gli Stati Uniti né l’Unione Europea sono in cima alle priorità della Russia, almeno non quelle economiche. In generale, la credibilità morale dell’Occidente può essere certamente descritta come morta e sparita da tempo. Per quel che riguarda la potenza militare occidentale, preoccupa solo il grado a cui i politici occidentali credono alla loro propria propaganda che rappresenta le loro forze militari come le migliori nella storia della galassia. È per questo che la Russia s’impegna regolarmente in improvvise esercitazioni su grande scala: vuole far vedere all’Occidente che i militari russi sono totalmente pronti per qualsiasi cosa può tentare. E a proposito dei costanti spostamenti verso la frontiera russa di sempre più truppe degli Stati Uniti o della NATO, essi sono offensivi politicamente parlando, ma in termini militari, affollarsi al confine russo vuol solo dire che la Russia ha ancora più opzioni per distruggerti. Il “dispiegamento avanzato” è veramente una cosa del passato, almeno contro la Russia.

Tuttavia, col tempo e via via che il centro federale statunitense perde ancor più il controllo sul paese, potrebbe essere un buon consiglio per il Cremlino quello di cercare l’apertura di alcuni luoghi d’incontro per la “diplomazia popolare”, soprattutto con i meno ostili stati statunitensi. L’indebolimento dell’Esecutivo ha già portato alcuni governatori statunitensi a giocare un ruolo internazionale sempre più importante e, mentre ciò non è esattamente legale (solo il governo federale ha il diritto di determinare la politica estera), questo fatto sta andando avanti da anni. Un altro possibile partner per le aziende russe dentro gli Stati Uniti potrebbero essere le grandi società americane (specie adesso che sono molto colpite). Infine, credo che il Cremlino dovrebbe cercare di aprire dei canali di comunicazione con le varie piccole forze politiche negli Stati Uniti che non abboccano visibilmente alla propaganda ufficiale: libertari, (veri) liberali e progressisti, paleo-conservatori.

Ciò a cui stiamo assistendo davanti ai nostri occhi è il collasso del centro federale degli Stati Uniti. Nella nostra storia, questo è un momento pericoloso e molto instabile. Ma da questa crisi sorgeranno nuove opportunità. La miglior cosa che la Russia possa fare è quella di rimanere semplicemente molto cauta e vigile, e aspettare l’apparizione di nuove forze sulla scena politica statunitense.

Il Saker

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 Articolo del Saker pubblicata su The Saker il 28 luglio 2020
Traduzione in italiano di Pappagone, Fabio_san, Michele Passarelli per SakerItalia

[le note in questo formato sono dei traduttori]

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 La redazione di SakerItalia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.

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