Se state cercando un’analisi militare affidabile della situazione sul terreno in Ucraina, prendetevi un’ora circa e ascoltate Scott Ritter intervistato da Gonzalo Lira. Scott ha la migliore comprensione della strategia e delle tattiche militari in gioco nel Donbass.
Voglio focalizzarmi sui disperati tentativi ucraini di mettere in piedi attacchi orribili per ravvivare l’odio occidentale verso la Russia. Questo è stato il più “efficace” componente dei fallimentari sforzi ucraini per combattere la Russia. Metto “efficace” fra virgolette perché la spinta propagandistica su Bucha e sull’attacco missilistico a Kramatorsk non hanno costretto la NATO ad intervenire in Ucraina con le sue forze terrestri e aeree. Il grande spettacolo di spedire all’Ucraina carri armati, difese aeree sorpassate e armi non ha cambiato la situazione tattica sul terreno. Ci fa solo sentire meglio.
A meno che la NATO adotti la tattica suicida di entrare nel campo di battaglia, gli Stati Uniti e la NATO, nelle prossime settimane (e forse mesi), assisteranno impotenti al dissanguarsi della capacità militare dell’Ucraina. E contemporaneamente, la situazione economica ucraina diventerà sempre peggiore. A cosa voglio alludere? Combustibile scarso, cure ospedaliere limitate e mancanza di cibo. La sola strada rimasta per le importazioni e le esportazione passa lungo il confine occidentale con la Polonia. Dando per scontato che alcune merci possano passare attraverso quel confine, si tratta solo di una frazione di ciò che l’Ucraina movimentava dai suoi porti meridionali sul Mar Nero. La vita normale in Ucraina è kaput.
Scott Ritter nota correttamente che l’esercito ucraino inchiodato nell’est (cioè nel Donbass) è trincerato in bunker sotterranei. Mentre ciò offre qualche protezione ai soldati ucraini, li rende anche immobili e mancanti di veicoli motorizzati e corazzati necessari a montare una controffensiva. Infatti, qualsiasi colonna di camion o carri armati è molto vulnerabile agli attacchi aerei dei russi, all’artiglieria e ai missili da crociera, e sarebbe velocemente distrutta.
Mentre la classe politica a Washington è congestionata dal desiderio di raccattare sostegno per l’Ucraina e di agire con più forza, la maggioranza del pubblico americano non chiede azione. Sì, c’è tristezza e rabbia per le sofferenze del popolo ucraino, ma il pubblico americano non si sta mettendo in fila per iscriversi ad una nuova guerra in un paese lontano. Invece, inflazione, flusso d’immigranti illegali attraverso il confine meridionale e il crimine crescente nelle aree urbane rappresentano le sue preoccupazioni e attraggono la sua attenzione. In breve, la guerra di propaganda sta fallendo.
Io sono divertito e nauseato dallo spettacolo degli esperti generali che popolano i canali televisivi delle notizie. Offrono una dura e illusoria critica sulla mancanza di progressi russi sul terreno in Ucraina senza ammettere i propri fallimenti nel pacificare l’Iraq e l’Afganistan. Malgrado gli ottocento miliardi di dollari del budget per la Difesa, i militari statunitensi non sono riusciti a sconfiggere i talebani e a mettere in sicurezza l’Iraq. Spendere un sacco di soldi non garantisce il successo militare. E sa il buon Dio quanto abbiamo speso. Con che risultati?
Vorrei sperare che la nostra nazione s’impegnerà in alcune serie riflessioni e ripenserà le politiche fallimentari che abbiamo perseguito per quarant’anni. Per esempio, le sanzioni non funzionano. Se le severe sanzioni economiche fossero state sufficienti a causare un cambio di regime, Cuba, Corea del Nord, Iran, Iraq e Siria non hanno capito quel messaggio. Imporre le sanzioni può essere politicamente utile negli Stati Uniti, ma non hanno portato ai cambiamenti istituzionali che i politici statunitensi speravano che avvenissero.
Le sanzioni che gli Stati Uniti hanno imposto alla Russia hanno messo allo scoperto i limiti della potenza statunitense. Il dominio nell’economia internazionale del potente dollaro di una volta è ora messa in questione. La Russia non si è raggomitolata in posizione fetale per morire. Lei sta forgiando nuovi legami economici con i due più grandi paesi del mondo, Cina e India. Non possiamo ignorare il nuovo ordine economico mondiale emergente che probabilmente porrà dei vincoli severi all’abilità degli Stati Uniti di abusare della loro potenza sul palcoscenico mondiale.
È tempo per il popolo americano di mettere ordine in casa propria. Piuttosto che inseguire oggetti brillanti in terre straniere, dobbiamo ricostruire la nostra infrastruttura, mettere in sicurezza i nostri confini, riformare il nostro sistema giuridico per far sì che ogni americano sia trattato ugualmente ed equamente, chiedere che ai bambini imprigionati nei centri urbani disfunzionali sia data la possibilità di essere istruiti bene. Preoccuparsi del benessere dell’Ucraina è folle quando la nostra dimora è a fuoco e sta marcendo a causa di politici corrotti che vanno a Washington per diventare ricchi. Chi insiste a dire che siamo sempre la nazione più libera del mondo dovrebbe chiedere ai prigionieri politici, messi nelle galere americane per aver osato protestare per un’elezione rubata, cosa ne pensano.
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Articolo di Larry Johnson pubblicato su A son of the new american revolution l’11 aprile 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia
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Ci sono tante Americhe negli USA e tutte hanno bisogni diversi,non averne tenuto conto da parte delle classi e ceti politici dirigenti, ha minato nelle fondamenta i pilastri su cui poggiava la potenza USA nel periodo da 45 agli anni 60.
Gli americani hanno trovato la loro Teutoburgo nelle ambizioni dei guerrafondai con cognomi
( Kissinger- Brezinsky di nazioni che odiano i russi),che derivano dalla Europa Centrale e orientale e non si risolleveranno più.
13/4/22
Che lettura ingenua dell’ imperialismo!!! Funziona solo se lascia delle fasce di distruzione, in cui puo’ far subentrare delle dirigenze subalterne. La distruzione avviene secondo le correlazioni economiche capitalistiche e dove aree rese depresse sono abbandonabili e messe a riserva. Le istituzioni politiche sono solo la forma apparente. Rileggetevi marx,engels! E anche lenin che a 100 di distanza dall’ ottobre rosso risulta essere un ingenuita’ quella di ritirarsi dalla guerra (imperiale) e rinunciare ai possedimenti zaristi..Viva la bandiera rossa!!!!
La cosa importante dell’articolo è il “piglio isolazionista”, cioè guardare in casa propria e lasciar perdere – progressivamente – il resto del mondo.
America first … cioè, con linguaggio italiota da bar, farsi i cazzi propri … Ci ha provato Trump, almeno come slogan della campagna elettroale, e non ci è riuscito, perché gli usa sono la principale base degli elitisti, che modificano il “quadro politico” e la cosiddetta amministrazione federale come vogliono (l’hanno fatto anche con Trump, come sappiamo).
L’unica soluzione al problema è la distruzione degli stati uniti d’america.
Cari saluti
un rilievo ad Alberto!
Gli imperialismi sono sempre esistiti ,fin da quando gli umani sono usciti dalla Preistoria e sono entrati nella Storia.
Cosa distingue l’imperialismo dell’antica Roma da quello Moderno ,che inizia a mettere le radici prima in Europa ,poi nelle Americhe, Africa, Medioriente , Oriente e ,se gli andasse bene agli americani , anche in Russia e Cina.
Cosa è cambiato dal tempo di Cesare?
IL sistema economico!
Non sono più necessarie le Legioni per conquistare territori ,da asservire e mettere a tributi ,ma le istituzioni economiche internazionali che dal secolo XX^ sono state costruite dalla Finanza . In buona sostanza l’OMC e il FMI, l’ONU, Federal Reserve BCE ,la Rete Internet ed il circuito Swift dei pagamenti internazionali che sono le Applicazioni della Politica ed economia internazionale esercitati con altri mezzi, tutti targati USA.
La guerra a bassa intensità in Ucraina è l’antivirus del Virus Occidentale che ammorba tutto il Pianeta con la balla dei Valori democratici e di Libertà(che non esiste).
Per joseph: infatti il comunismo come teoria della liberazione dal capitalismo delle forze produttive viene resa organica quando l’ accumulazione della ricchezza da parte delle aristocrazie viene sostituita dalla produzione di ricchezza dal plusvalore nella forma industrializzata.e’ solo da quel momento che si puo’ utilizzare il concetto di capitalismo/ comunismo.tra il 1600/1700 inizia la finanziarizzazione..che l’ imperialismo sia sempre esistito ( come il nazismo) e’ fuori di dubbio solo che in questo momento ha ripreso forme antiche violente e addirittura antireligiose ( nel senso di legame tra mondo ed extramomdo) con una sostituzione della divinita con l’ uomo efficiente ( il mondo atlantico soprattutto). Forme che abbiamo creduto fossero fuori ormai dalla storia e sostituite per es dalla guerra batteriologica su base etnica….e’ questa la motivazione di fondo della guerra ” putiniana” che vuol far sopravvivere la russia. Peccato non poter dialogare…a saker chiedo se non sia il caso di dimostrare solidarieta’ a quel bimbo e sua madre russi
–,il Dibattito sul perché il comunismo in URSS( ma più propriamente in Russia) è stato sconfitto nella guerra fredda dall’Occidente nel 91 ma non , invece, il comunismo cinese ,che sta vincendo, richiede di riflettere sul determinismo geografico e storico che pone la questione rilevante se un modello teorico possa realizzarsi perché universale o dev’essere locale.
Questa domanda trascura le limitazioni indotte dalle civilizzazioni che si sono sedimentate nei popoli e Territori che le hanno realizzate.
Il CAPITALISMO è essenzialmente un prodotto della civilizzazione occidentale, che sta sparendo, e bisogna attendere che il Tempo cosmico faccia ciò che deve.
Il liberismo è uno strumento di controllo politico dei singoli e degli Stati che si fonda su un substrato economico e sociale ,storicamente determinato ,che ha prodotto le Teorie economiche ,dai fisiocratici ,che attribuivano all’agricoltura e relativo indotto , lo sviluppo economico e la formazione del capitale d’impresa; poi vennero Adam Smith ,Ricardo ed altri che spostarono sempre più l’attenzione sull’interesse monetario come misura del Profitto.Ciò significava indirettamente auspicare una Moneta internazionale come misura di riferimento del valore delle merci e delle altre monete sul Mercato (globale),
Ciò che è accaduto ha certificato che la Teoria liberista è stata capace di innovarsi via via che doveva superare gli scogli che trovava per strada: il Marxismo e poi il Leninismo: ovvero,la Teoria e la Prassi nei vari Paesi dove si proponevano come strumenti di liberazione( che non vuol dire Libertà)dalla sottomissione ai ceti Borghesi produttivi e parassitari grande -media e piccola borghesia.
Venuta a mancare la produzione intellettuale critica, avversa al liberismo, dopo la caduta dell’URSS ,i popoli e Nazioni d’occidente hanno creduto alla favola americana dell’epoca felice del nuovo ordine mondiale, che dagli anni 90 ad oggi ha procurato invece dolorose guerre locali in tutto il Mondo.
La Russia e La Cina, insieme all’Iran hanno occasione, di disfarsi delle ambizioni del ceto finanziario parassitario occidentale, solo dopo “la caduta degli Dei” di Londra e Washington.
Non sarà tuttavia una guerra circoscritta perché si devono porre le base di ricostruire in ogni Nazione una gerarchia di doveri internazionali che vengono ancor prima dei diritti dei singoli.
La Democrazia( scriveva Nikolaj Berdjaev(1874-1948)nel suo libro” Nuovo Medioevo”,uno strumento politico dio Governo Non ha un Fine di Libertà perché essa può essere solo individuale e spirituale.
Quindi, attenzione a coloro che vi promettono la Libertà con aggettivi multicolori colori .
A mio parere è fuorviante ed erroneo parlare di comunismo in URSS e in Cina. Il teorema comunista non è mai stato risolto nell pratica economica, nè tantomeno politica, nell’era moderna.
Il comunismo rivoluzionario in URSS è durato al massimo fino al 1924 (si veda il cambio delle costituzioni sovietiche), ma già era naufragato nel 21′ a Kronstadt dove fu palese l’inceppamento economico fra settore secondario e primario risolto in modo autoritario da Lenin e Trotskj. Poi le cose sono andate da sè sulla strada del capitalismo industriale centralizzato, un capitalismo di stato: era pur sempre un’estrazione di plusvalore, tra l’altro con addentellati finanziari internazionali importanti. Tuttavia l’URSS, suo malgrado, ha svolto una funzione ideologica importantissima nella lotta di classe internazionale.
Da che la storia è Storia esiste la guerra di classe, sempre e dovunque. dalle rivolte dei contadini sumeri o egiziani alle rivolte schiavili nell’antica Roma. Le gambe corte ce le hanno tutti sia i principali imperialisti anglo-amerciani, sia il loro contraltare asiatico.
Il problema è che oggi il “progresso” tecnologico ha rotto tutti gli argini e si porta avanti con il pari “regresso” dell’umano. L’oligarchia tecnocratica è la misura di tutti i regimi attuali, che osno tutti capitalistici.
Il collasso antropologico ed ecologico è pressochè inevitabile proprio per il parossismo del modo di produzione tecno-capitalista: è vero che il capitalismo si serve di differenziali (il profitto è un differenzile) e quindi mette a rotazione aree nella distruzione/ricostruzione e usa le guerre come bruciatore della sovraproduzione (incamerndo plusvalore dalla produzione bellica), ma è tutt meccanismo di follia e di delirio umano.
Anche se oggi i sovranisti possono capirlo vagamente, non capiranno mai i limiti umani della produzione capitalistica. Al masismo possono pensare a una specie di arcadia neo-medioevale leggermente diversa dalla distopia neo-feudale dei loro avversari.
Il concetto di libertà è proprio estraneo, perchè solo le classi subalterne pososno pensare in temrini di libertà integrale e di comunismo, così come è nelle radici umane. Il resto è solo logica di dominio, in scale diverse.
La libertà in Occidente
Se hai un reddito
Corrisponde solo
Alla possibilità di consumare ciò che viene imposto dal marketing.
Anche la democrazia e marketing.
Prendi un idea destra o sinistra
Trova un uomo immagine possibilmente ricattabile e senza sostanza e offrila al pubblico pagante.
Due vie un unica direzione controllata dagli oligarchi che emettono moneta Fiat.
La libertà in questa vita
La libertà a causa dei bisogni materiali primari
Della piramide di Maslow non esisterà mai.
Tutto è legato al denaro e tutto torna al denaro.
Di quale libertà di parla???
Fino al duemila c’era un finto benessere pagato a caro prezzo.
Siamo una nazione invasa e sottomessa da sempre.
Solo lo spirito può essere libero.