Oggi, al posto del commento sugli ultimi sviluppi sul terreno, voglio fare un passo indietro e rivedere pochi, ma credo assolutamente fondamentali, aspetti dell’operazione militare russa non solo in Donbass ma nell’intera Ucraina. Iniziamo da qui:
Quali erano gli scopi generalmente attesi dell’operazione?
Va beh, c’è UN SACCO di sciocchezze scritte su questo, perciò ho bisogno di chiarire qualche punto fondamentale.
Per prima cosa, NESSUNO aveva ALCUNA idea del piano reale fino a quando tale piano non è stato deciso. Permettetemi di chiarire cosa intendo. Putin, il Cremlino o lo Stato Maggiore non avevano “un piano”, non è così che funziona. In particolare, lo Stato Maggiore russo ha il compito di preparare piani per quasi QUALSIASI evenienza. Allora, immaginiamo che, nel caso dell’Ucraina, avessero la scelta fra 12 piani possibili. Quello che poi è successo è che, dopo essere stato informato completamente sulla situazione, Putin, in qualità di comandante in capo, avrebbe selezionato uno di questi piani e dato l’ordine di eseguirlo. A quel punto, un certo numero di messaggi codificati, vengono spediti alle varie sub-unità, unità e formazioni con l’ordine di aprire uno specifico insieme di istruzioni. Queste istruzioni danno i primi ordini per tutte le sub-unità, unità e formazioni coinvolte.
Che si aspettava la gran parte degli analisti? Alcune opzioni erano:
- La Russia avrebbe aspettato l’attacco dell’Ucraina contro le LDNR, e poi le avrebbe assistite in modi che variavano dall’assistenza indiretta, a quella negabile plausibilmente, al sostegno di un intervento nelle LDNR a vasto raggio.
- Le opinioni erano divise su quanto lontano si sarebbero spinti i russi. Personalmente, credevo che probabilmente avrebbero liberato la regione di Donetsk e Lugansk, liberato Mariupol e poi si sarebbero trincerati. Mi sono sbagliato di molto, per usare un eufemismo.
Quella operazione per “liberare le LDNR dai continui attacchi” non è mai avvenuta. Putin non ha mai dato quell’ordine. Questo è assolutamente cruciale da capire.
==>Ancora, quell’ordine non è mai arrivato.<==
Invece, parole sue, Putin è arrivato alla conclusione che se le LDNR (eventualmente assistite dalla Russia) si fossero mosse fino ai confini amministrativi, si sarebbe aperto un lungo fronte in cui l’assistenza occidentale sarebbe afflita in massa. Lui sapeva anche che le forze ucraine in Donbass erano molto concentrate, pesantemente armate e “motivate”, se necessario, da molti gruppi di nazisti. In effetti, circa il 60-75% di tutte le forze ucraine erano appostate [in inglese] per un attacco lampo sullo stile della “Operazione Tempesta” eseguita dalla NATO contro i civili serbi delle aree protette dall’ONU (le UNPA) in Croazia. Secondo almeno un analista ben informato, l’operazione era pianificata per il 25 febbraio. Se ciò è vero, vuol dire che la Russia ha anticipato l’attacco ucraino.
Ma questo non è cruciale, ciò che importa è l’ordine effettivamente dato da Putin alle forze armate russe. Che NON era “sostenete le LDNR e respingete le linee ucraine”. L’ordine dato da Putin era completamente diverso:
- Disarmate l’Ucraina
- Denazificate l’Ucraina
La prima cosa da capire è che un’operazione per sbloccare le LDNR sarebbe avvenuta principalmente a livello tattico, eventualmente col successivo sviluppo a livello operativo (come una chiusura delle forze ucraine nel calderone del Donbass). Ma entrambi gli ordini parlano di “Ucraina” e non di “Donbass”.
Ciò vuol dire che, per definizione, l’ordine che ha dato Putin era di un’operazione a livello strategico, che copriva l’intero territorio dell’Ucraina.
In altre parole, in tutte le opinioni, di esperti o no, date sull’argomento si pensava che ci sarebbe stato un intervento russo tattico-operativo nel Donbass, e quelle opinioni erano totalmente sbagliate (compresa davvero la mia!), per lo meno sbagliato nell’ambito delle operazioni che hanno assunto.
Ok, e per quanto riguarda le tempistiche previste?
Diamo un’occhiata a ciò su cui la maggior parte degli osservatori concorda: alla Russia ci vorranno circa 24 ore per ridurre le Forze Armate Ucraine in piccole, isolate unità e sub-unità che non sarebbero state più capaci di coordinare gli attacchi e i movimenti delle truppe. Beh, NONOSTANTE la gran parte degli analisti si aspettasse un attacco da tattico a operativo per sbloccare le LDNR, questa parte della “operazione speciale” è stata di successo e raggiunta in tempo.
Perché?
Perché l’attacco iniziale da lunga distanza era una caratteristica comune ad entrambi i piani! In ogni caso, la PRIMA cosa che la Russia doveva fare era di rompere le Forze Armate Ucraine in vari e separati “pezzi”. Ancora, ENTRAMBI i piani lo assumevano, perciò non è una sorpresa che è proprio quello che è avvenuto.
Tuttavia,
mentre un piano il cui scopo fosse solo quello di sbloccare le LDNR si potrebbe riassumere crudelmente con “ammazza quanti più ucronazisti che puoi, più veloce che puoi”, questa NON era un’opzione per il piano di livello strategico scelto da Putin. Per molte ragioni:
- I russi non odiano gli ucraini, e li vedono come fratelli (le forze delle LDNR un po’ meno)
- Focalizzarsi sulla distruzione delle forze ucraine in Donbass avrebbe lasciato aperte le loro linee di rifornimento
- Focalizzarsi sulla distruzione delle forze ucraine in Donbass avrebbe lasciato incontrastato molto dello spazio aereo ucraino, rallentando così le operazioni russe aeree e contraeree.
- Mentre è abbastanza chiaro che la Russia vuole il maggior numero possibile di nazisti morti, ci sono tre cose che i tizi del Cremlino NON volevano, e a ragione:
- Stare in Ucraina per sempre (o per un lungo periodo)
- Dover sorvegliare questo grande paese e ripristinare la legge e l’ordine ovunque
- Ripagare tutte le distruzioni
Per questa ragione, i russi hanno fatto il massimo uso della loro superiorità aerea e mobilità, ma non hanno assaltato tutte le città o fortificazioni ucraine.
Non ho alcun dubbio che i nazisti e i loro capi negli Stati Uniti d’America avevano previsto correttamente che l’operazione russa per smembrare i disorganizzare le unità ucraine avrebbe interessato l’intera Ucraina, inclusi i profondi attacchi a lungo raggio nelle retrovie ucraine.
Quello che penso si siano persi è che i russi hanno ottenuto la sorpresa strategica ottenuta lanciando immediatamente un assalto strategico su vasta scala. Ora rivediamo la sequenza temporale:
- Smembrare e disorganizzare le forze militari ucraine: raggiunto nelle 24 ore stimate.
- Chiusura del calderone operativo dietro le forze ucraine in Donbass: raggiunto in 2 settimane (in realtà, ed è ancora meglio, i russi stanno tagliando le forze ucraine in Donbass in due calderoni più piccoli, guardate la mappa sotto (ci sono DUE cerchi blu, non ce n’è più solo uno!)
- Nelle stesse due settimane, la Russia ha liberato l’intera costa del Mar d’Azov e molta della costa del Mar Nero, che ora è o sotto il controllo diretto dei russi o sotto il blocco diretto della Flotta del Mar Nero.
Sempre nelle stesse due settimane, la Russia ha praticamente circondato Kiev. Questa mappa ci mostra la situazione odierna intorno alla città. Mentre la situazione nella parte sud è ancora instabile, sono ancora in corso i combattimenti, questo è certo: per fuggire dalla città sono rimaste solo le piccole strade secondarie e il terreno aperto. Come dovunque, i russi hanno offerto corridoi umanitari e promesso salvezza e buon trattamento a tutti i prigionieri di guerra ucraini (nazisti esclusi, e anche i mercenari stranieri, questi saranno interrogati e fucilati). Ma senza risultato, la delegazione nazista non può accordarsi su niente perché i loro capi a Washington dicono loro di combattere fino all’ultimo ucraino (gli anglosassoni, i polacchi e compagnia bella, annunciano la sconfitta russa ogni giorno e dovunque, ma per qualche incomprensibile ragione sono tutti nascosti al sicuro a Lvov o perfino a Varsavia. Chi l’avrebbe detto!).
E, ancora, tutto questo è stato raggiunto in DUE SETTIMANE e SENZA la superiorità numerica!
E allora, io chiedo a quelli che cercano ancora di convincere il mondo che il piano russo è fallito e che le indomabili forze ucronaziste stanno per circondare il Cremlino:
- Se non avete nessuna idea sulla guerra moderna, perché esprimete opinioni basate su nient’altro che la francamente sciocca propaganda psicologica statunitense, se vi manca il tipo di istruzione necessario per parlare di queste materie?
- Se avete qualche comprensione minima sulla guerra moderna, mi nominate per favore un’operazione recente in cui una fascia così grossa di terra è stata conquistata così velocemente e da una così piccola forza?
[Nota a latere: oh, lo so. Recentemente abbiamo visto tutti come il pianeta intero sia popolato di microbiologhi, virologhi ed epidemiologhi competenti, allora perché non accettare semplicemente anche che oltre a microbiologhi, virologhi e epidemiologhi competenti, ci sono anche tattici, comandanti militari e strateghi competenti? Dopotutto, ciò di cui aver bisogno per qualificarsi è:1) essere ignari della propria ignoranza, 2) avere il desiderio di predicare 3) possedere una tastiera e un computer. Nell’Impero delle Bugie, la vera competenza è totalmente inutile. C’è una parola in spagnolo e in russo che affiora alla mente e suggerisce un forte desiderio di mangiare lo sterco. Mi accontenterò di “coprofago” e la finisco qui]
Bene, ma i russi non hanno anche loro sconfitte, fallimenti, casini, o altre figuracce?
Ce l’hanno ECCOME.
Mi sono appena imbattuto in questo [in inglese] e sono completamente sconvolto. Il Cremlino dice “assolutamente niente coscritti” fino a ieri e, voilà, non solo coscritti, ma addirittura morti! BRAVO CREMLINO, BELLA PROPAGANDA, BEN FATTO!
In termini di sconfitte effettive, no, mi dispiace. Ci sono stati diversi contrattacchi ucraini, ma sono stati di portata limitata e anche quando, ad esempio, hanno distrutto un posto di blocco russo, è stato rapidamente ripristinato e gli ucraini colpevoli sono scappati per salvarsi la vita sotto il fuoco di controbatteria.
Ragazzi, siamo seri.
Se ci sono, all’incirca, 150.000 russi e altri 150.000 ucraini che si combattono, ci sarà sangue da entrambe le parti. Chiedete a qualsiasi militare e lui/lei ti dirà che se oltre 300.000 soldati completamente armati si combattono tra loro, non avrai centinaia, ma molte MIGLIAIA di morti da entrambe le parti, oltre a molti civili. In effetti, i pianificatori delle forze armate e gli analisti militari hanno persino formule per calcolare tutto: numero di scontri, armamenti, tempistica, eccetera e, ovviamente, vittime previste.
Quindi il titolo “centinaia di soldati russi morti” potrebbe fare miracoli per il morale nell’Impero delle Bugie e nel Banderastan, e potrebbe persino spaventare molte persone in Russia, ma non avrà esattamente alcun effetto su come viene eseguita l’operazione dallo Stato Maggiore russo.
Ragazzi, lo Stato Maggiore russo ha pianificato molte di queste operazioni per mesi, forse anche anni. E in ogni piano, avevano le voci “perdite stimate”. Ecco perché Putin, il suo governo e anche i generali russi hanno cercato di fare tutto il possibile per guadagnare tempo e sperare in qualche altra soluzione.
Ma l’Impero delle Bugie non ha dato altra opzione. Né ai russi né agli ucraini.
In un certo senso, entrambe le parti stanno combattendo per la loro stessa esistenza.
Gli ucraini non sono anglosassoni, e molti di loro hanno acquisito esperienza di combattimento durante gli otto anni di guerra. Aggiungete a questo l’operazione psicologica più potente della storia e otterrete MOLTI ucraini che combattono davvero duramente, il tutto per motivi diversi tra cui:
- Essere un vero nazista che odia la Russia (non avranno alcuna speranza di pietà)
- Essere un mercenario (non avranno alcuna speranza di pietà)
- Aver prestato giuramento al suo paese e alle forze armate
- Profondo risentimento per la Russia per molte, molte ragioni
- Protezione della tua unità e dei tuoi compagni
- Incolpare la Russia per aver attaccato per prima e così duramente
- Credere sinceramente che la Russia voglia occupare l’Ucraina e ricreare l’Unione Sovietica
- Eccetera, eccetera
Quanto è, in pratica, “molti”? Non lo so. Ma direi “abbastanza per costringere i russi a smettere di aspettarsi di essere accolti ovunque come liberatori”. In alcune località, questo è vero. Ma in molte altre no.
Nonostante i molti avvertimenti di molti russi, compreso il sottoscritto e Andrei Martyanov, in Ucraina si è verificata una etnogenesi. La vecchia, storica, Ucraina (che esisteva come una regione prospera fino al 1917) è scomparsa, così come le generazioni di ucraini che consideravano loro stessi “russi centrali” (la parola “piccolo” come in “piccolo russo”, significa “centrale”, come in “Grecia centrale”) e i “russi sparsi” intesi come “non al centro”) come fratelli e liberatori. Quella vecchia Ucraina se n’è andata per sempre.
Quello che abbiamo invece è uno strano e orribile Banderastan in cui i nazisti sono numericamente una minoranza, ma gestiscono tutto, per gentile concessione dell’Impero delle Bugie, ovviamente. Quanto è orrendo tutto ciò?
Un esempio: Odessa.
Se l’Odessa del 2022 fosse stata abitata dal tipo di persone che vivevano lì prima del 1917 o anche prima del 1991, a questo punto ci sarebbe stata una rivolta, specialmente con la Flotta del Mar Nero in vista dalla città. Ma dopo il massacro di decine di persone di lingua russa a Odessa il 2 maggio 2014 (sparati, bruciati a morte, picchiati a morte, torturati, eccetera) e la successiva cancellazione totale di questo massacro da parte delle autorità naziste, qualcosa deve essere scattato nella mente di molti residenti, che hanno chiaramente rinunciato alla speranza, e aspettare otto anni sotto il dominio nazista è un inferno che non auguro a nessuno. Perciò non li condanno. Hanno pagato un prezzo enorme di sangue.
Ma il fatto è che, a oggi, non ci sono state rivolte a Odessa.
E non è che i russi siano universalmente accolti come liberatori. Sì, ci sono state alcune scene toccanti di famiglie riunite a Mariupol, ma non osservo esattamente grandi folle di civili ucraini che accolgono i russi con fiori, pane e sale.
In realtà non credo che Putin o lo Stato Maggiore abbiano interpretato male la situazione. In effetti, io spiego l’evidente riluttanza di Putin ad intervenire apertamente proprio perché sapeva che liberare “solo” le LDNR non era più un’opzione, e che l’intera Ucraina DOVEVA, assolutamente DOVEVA essere denazificata.
Putin e lo Stato Maggiore Generale non lo volevano, speravano che in qualche modo il popolo ucraino si sarebbe messo a “pulire casa” da solo.
Questo non è successo e non penso che accadrà presto (soprattutto con un certo grado di sincerità).
Conclusione: l’operazione psicologica russa in Ucraina è fallita miseramente
E non solo in Ucraina.
Le operazioni psicologiche russe sono fallite complessivamente. Qui ve ne sono alcuni esempi:
- La Russia non era pronta per gli attacchi informatici occidentali, inclusi i server del governo. Questo è un fatto.
- Le operazioni psicologiche russe sono state surclassate e obliterate dalla più grande ed efficace operazione psicologica della storia.
- Le pubbliche relazioni russe hanno fallito perfino INTERNAMENTE, specialmente durante la prima settimana, quando un sacco di russi credevano veramente che sarebbero rimasti presto senza soldi, senza cibo e, fondamentalmente, senza niente. Il Cremlino si è affannato a rimediare mandando una tonnellata di esperti ai talk show e facendo riportare le notizie dal fronte da corrispondenti di guerra molto conosciuti. Ha aiutato. Le stime del sostegno per la operazione militare speciale sono aumentate lentamente e circa il 70% dei russi sostengono Putin e la sua operazione. Ma, in verità, qui il credito è dovuto per la maggior parte alle sciocchezze veramente imbecilli vomitate dalla quinta colonna russa e dagli integrazionisti atlantici al potere. Essi hanno perso la guerra politica interna, ma il Cremlino ha contribuito ben poco al successo.
- I russi hanno fallito completamente nello spiegare cosa rende questa operazione così “speciale”, non ce l’hanno fatta dentro la Russia, nella Zona A e perfino nella Zona B!
Quindi adesso devo farlo io 🙁
D’accordo, cominciamo da cosa questa operazione speciale non è:
- Una ripetizione della Seconda o della Prima Guerra Mondiale
- Una ripetizione di una o entrambe le guerre in Cecenia
- Una ripetizione dell’intervento militare russo in Siria
- Una ripetizione della guerra in Corea, nel Vietnam, in Afganistan o qualsiasi altra guerra a cui potete pensare
- Un attacco totale russo
- La Terza Guerra Mondiale (almeno finora, ma potrebbe cambiare!).
Andrei Martyanov ha coniato un’espressione molto azzeccata: “operazione di polizia ad armi combinate”.
Armi combinate indica essenzialmente la guerra al livello di formazioni.
Operazione di polizia indica proprio quello, l’arresto/distruzione dei criminali.
Quindi una “operazione di polizia ad armi combinate” è, strettamente, un nonsense, ed è per questo che gli specialisti militari russi non la usano. Ma è ancora l’espressione che mi piace di più, perché rivela sia il pieno scopo che il pieno dilemma degli strateghi russi.
Come lanci un attacco ad armi combinate SOLTANTO contro i criminali risparmiando vite innocenti?
La verità è che non puoi.
Perciò qui c’è quello che hanno deciso apparentemente i russi:
- Iniziare con un assalto tattico contro le forze ucraine in Donbass
- Aggirare tutte le fortificazioni ucraine e le città non disposte ad arrendersi
- Sviluppare l’attacco tattico in un attacco operativo accerchiando l’INTERA forza ucraina in Donbass
- Muoversi lungo la costa per liberare Mariupol (tatticamente), poi continuare più verso ovest (sviluppo operativo)
- Ripulire i cieli ucraini e raggiungere velocemente la supremazia aerea, riducendo alla grande la possibilità di fuggire ai nazisti, e di tenere le linee di rifornimento aperte agli ucraini
- Una volta ripuliti i cieli (non tanto dagli aeromobili ucraini quanto dalla loro difesa aerea), ingaggiare in pieno l’aviazione a pale rotanti e ad ala fissa per la ricognizione, il supporto aereo ravvicinato, il movimento delle forze, eccetera
- Bloccare i principali centri nazisti in Ucraina: Mariupol (i combattimenti sono in corso dentro la città), Nikolaev (i combattimenti avvengono tutt’intorno la città), Kharkov (bloccata), Chernigov (bloccata), Odessa (quasi bloccata) e Kiev (quasi bloccata). Poi aspettare la resa delle città. Per questo, ovviamente, le città si devo sbarazzare dei nazisti. Se le città non ci riescono, usare allora assalti urbani specializzati per liberare la città e uccidere tutti i nazisti, ma con l’ordine di salvare le proprie vite prima di salvare quelle di qualunque altro. Questo implica quindi un graduale movimento molto lento e deliberato dentro la città.
- Poi, distruggere l’artiglieria a lungo raggio che ANCORA sta colpendo le LDNR in numerosi posti (Avdeevka). Poi bloccare le rimanenti forze e aspettare la loro resa. Sollecitare urgentemente i comandanti ucraini ad evitare inutili carneficine e abbandonare le armi. Se tutto il resto fallisce, diciamo in una settimana, spazzarli via. Letteralmente e velocemente: una volta che le aree interamente controllate degli ucronazisti siano dichiarate “zone di fuoco a volontà”, agli equipaggiamenti pesanti russi occorreranno meno di 24 ore per liberare completamente l’intero Donbass.
- Poi liberare prima il sud, cioè l’intera costa del Mar Nero.
- Poi iniziare a muovere le forze nella generica direzione verso l’Ucraina centrale (a sud di Kiev) e aspettare le decisioni a livello strategico dello Stato Maggiore russo e del Cremlino.
Funzionerà?
Francamente, non ne sono così sicuro.
La mia paura è che gli Stati Uniti e Joe “Biden” abbiano deciso che la miglior cosa per loro sia quella di avere più ucraini morti possibili. E questo non è un mezzo per un fine, è il fine: avere molti Negri delle Steppe e Negri della Neve che si uccidono a vicenda.
Questo è l’unico e solo piano occidentale per l’Ucraina: (un esempio dalla CNN [in inglese]).
Vorrei poter sperare nella gente dell’Ucraina.
Francamente, non ci spero. Credo che molti decenni di propaganda congiunta di Stati Uniti e Unione Sovietica (sì, su questo erano d’accordo!), seguiti da trent’anni di rabbiosa propaganda nazista, seguiti da due guerre civili in Donbass e una MASSICCIA repressione contro MIGLIAIA di persone in tutta l’Ucraina, abbia spezzato lo spirito di quelli che sono sopravvissuti.
Lo scrivo ancora, io non li biasimo. Li vedo soltanto come (la maggior parte) gente spezzata.
Oh, io spero ancora e prego per una insurrezione che liberi la bella città di Odessa, ma la speranza è l’ultima a morire e le preghiere non guastano mai.
Ma ho paura che, a meno di un grosso cambiamento nell’immediato, la “operazione di polizia ad armi combinate” lasci cadere l’ultimo dei suoi obbiettivi e diventi una vera operazione ad armi combinate per occupare, disarmare e denazificare l’intera Ucraina, con la possibile eccezione dell’area che io chiamo mini-Banderastan (vedere la mappa a fianco).
Se questa decisione sarà presa, allora la Russia dovrà mandare in Ucraina dei grossi rinforzi. Forse questo potrà essere evitato, ma solo se le forze che circondano attualmente gli ucraini nel calderone del Donbass (beh, i due calderoni dentro il più grande calderone del Donbass, in realtà) saranno presto rese disponibili.
La Russia ha anche bisogno di aumentare DRAMMATICAMENTE le sue operazioni aeree ADESSO, come in “ora, o meglio, ieri!”, il che potrebbe voler dire muovere grosse unità (reggimenti aerei) in Russia occidentale.
Per ultimo, ma non d’importanza, che dire dell’Impero delle Bugie?
Sì, ho sentito le voci sulle brigate di volontari, sui MiG-29 polacchi pilotati da ucraini e decollati dalle basi NATO, e su tutto il resto della spazzatura.
Francamente, ecco come la vedo: ho perso totalmente la fiducia nell’Occidente. E con questo intendo due cose completamente diverse:
- Ho perso la fiducia su qualsiasi nozione di onore, verità, dignità, coraggio, compassione, decenza o qualsiasi altro piccolo segno di speranza da una civiltà che è già morta, e la cui eredità lasciata al pianeta sarà l’Impero delle Bugie, con tutto quello che comporta. In altre parole, do per assodato che il livello di malvagità e corruzione delle élite occidentali al potere (TUTTE, non soltanto i politici) sia infinito, e non c’è azione o idea che possa essere considerata “troppo malvagia” o “troppo orribile” per questa gente. Le mie ultime parole per loro saranno prese dal discorso [in inglese] a Templeton di Alexander Solzhenitsyn nel 1983: “Davanti alla moltitudine di quelli che sono morti e che sono oggi oppressi, possa essere Dio il loro giudice”.
- Ho perso anche la fiducia in qualsiasi nozione di senso comune e perfino in un salutare istinto di conservazione. Non è che le élite occidentali non siano narcisistiche abbastanza da preoccuparsi dei loro culi penosi, no, per niente. Ma non sono intelligenti/istruite abbastanza da realizzare di stare guardando la devastazione potenziale dell’intero emisfero settentrionale del nostro pianeta, inclusi gli Stati Uniti e il Regno Unito, per non parlare della Polonia! I polacchi pensano che gli anglosassoni copriranno loro le spalle e gli anglosassoni pensano che i russi non siano seri. Questa particolare combinazione di codardia e malvagità potrebbe davvero portare alla fine del nostro mondo.
Perciò, per rispondere alla domanda di prima: in verità non conta nulla cosa pensino i tizi nella Zona A.
I “leccapiedi” terminali della stampa ne possono fare dei titoloni, e qualche zombie attaccato alla TV si sentirà trionfante.
Per me, significa questo: mentre spero di continuare a scrivere analisi su questa guerra, sono adesso ufficialmente stufo di smascherare le molte idiozie ancora diffuse dalle operazioni psicologiche occidentali.
Quel che ho scritto fin qui è la mia versione di un corso intensivo sulle realtà militari di base, quasi 3.500 parole, e ora sono sicuro che:
- Quelli che “hanno capito”, hanno capito e non richiedono una ripetizione
- Quelli che non “hanno capito”, non hanno capito
- E il rapporto fra quelli che “hanno capito” e quelli che invece no, non fa alcuna differenza
Perché?
Perché la Russia ha già vinto militarmente la guerra e perché la Russia ha già perso la guerra psicologica.
Bene, ho scritto questo tutto d’un fiato, oltre 3.800 parole di analisi, sono troppo stanco per revisionarle e vado a prendermi qualche ora di riposo.
Saluti,
The Saker
P.S.: Mi ci sono volute quattro ore e l’ho scritto tutto d’un fiato. Perciò sarà probabilmente scritto da cani. Mi dispiace!!!
*****
Articolo del Saker pubblicato su The Saker il 9 marzo 2022
Traduzione in italiano di Raffaele Ucci e Fabio_san per SakerItalia
[le note in questo formato sono dei traduttori]
__________
La redazione di SakerItalia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.
L’opinione dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle regole in vigore su questo sito.
Io non ho strumenti concettuali per capire perche’ vince la guerra psicologica del mondo atlantico: sono due settimane che telecamere fisse aspettano istericamente che kiev venga bombardata e semi distrutta dai russi selvaggi.bene perche’ se belgrado o bagdad sono bombardate siamo davanti ad un esempio di capacita’ efficiente. se kiev non ancora e’ perche’ i selvaggi non ne sono capaci e per farlo dovrebbero dare fondo alla loro brutalita’. guardare ,come sta facendo saker, la realta’ operativa per mettere in evidenza la sostanza dell’ operazione soddisfa l’ aspirazione di chi vede questa guerra come quella piu’ attuale forma di anticolonialismo e in senso leninista antimperialistica. In fondo la questione e’ che deve essere vinta nella sostanza in modo che la sua forma non possa essere ribaltata ( es: la saga di r.stallone e la guerra del vietnam) chiedo analisi serie per pareri confortanti sulla effettiva lucidita’ delle prospettive dei russi perche’ le frasi di lavrov ( circa..'”una questione di vita o morte per il mondo russo”) sono drammatiche e dubito siano lucide
Ritengo che un punto a sfavore della Russia – purtroppo! – sia che grazie al prevalere dell'”impero delle menzogne” nelle operazionipsicologiche/ propaganda (assolutamente becera e senza scrupoli) l'”occidente” per ora non rischia di disgregarsi e di vedere paesi dell’Europa occidentale cercare di staccarsi dall'”impero” per salvare il salvabile, in prospettiva futura …. Cioè l’economia, la possibilità di futuro, un livello di vita materiale accettabile, per le popolazioni.
Il caso Italia è lampante: l’interesse vitale sarebbe quello di non aderire alle sanzioni alla Russia, ma accade esattamente il contrario, appunto perché le operazioni pscologiche/ propaganda hanno funzionato e funzionano da decenni, perché non c’è alcuna traccia di opposizione e al governo c’é il banchiere privato di goldaman sachs draghi, circonadato da collaborazionisti sub-politici.
Il fatto che anche l’unione europoide/ eurlager si sia ricompattato è anche un effetto negativo/ distruttivo delle “operazioni psicologiche”, ma soprattutto della persistenza in armi della nato, senza la quale l'”impero delle bugie” e del male non potrebbe dominare l’Europa, contro lo stesso interesse delle popolazioni del vechhio continente..
Forse, quando ci sarà un rapido crollo dell’economia e del residuo tenore di vita delle popolazioni, atteso soprattutto in Italia, paese più debole ed esposto all’effetto negativo sull’Europa delle sanzioni, ci saranno rivolte e inzieranno forti dissensi … ma temo che sarà troppo tardi.
La Russia, che è nettamente inferiore all'”impero delle bugie” per quanto riguarda “le bugie” stesse (psyop e propaganda menzognera), dovrà puntare con deecisione sull’aspetto militare (mettendo da parte certi scrupoli), su vittorie eclatanti sul campo e sugli effetti della distruzione dell’economia dell’unione europoide provocata dalle sanzioni unilaterali, imposte dagli statunitoidi.
Cari saluti
bravo Saker per le seguenti ragioni:
(a) riconoscere che la sua prima analisi ,di quello che sarebbe stato il piano di occupazione Russo in Donbass ,era fondato sulla sola dottrina militare e psicologica degli strateghi delle due parti:
b); ogni conflitto non può essere la ripetizione di quelli precedenti.
c), mi permetto di suggerire al Saker che per le stesse due ragioni ,qui sopra, anche la sua conclusione meriterebbe una revisione in corso d’opera considerando che intorno al conflitto ci sono interessi di altri Paesi geograficamente lontani ma molto compromessi e/o coinvolti con quanto sta accadendo sul terreno.
Infine, sono d’accordo che il Cremlino (non tanto i russi come popolo che vi si affidano) non ha al suo proprio interno degli specialisti del valore della “comunicazione” e della sua forza distruttiva.
Ed aggiungo: quanto hanno pesato e pesano gli ambienti culturali e scientifici delle Università nelle decisioni strategiche al Cremlino?
Qui,Putin ed i suoi devono avere il senso critico di esaminare la questione; e ciò perché non sono più al tempo dei Cesari e Bonaparte che non avevano la preoccupazione di combattere la propaganda in Patria perché essa era circoscritta alle classe sociale che sapeva leggere e scrivere.
li, 12 marzo 2022
Vincere la guerra psicologica, ma! Non so quanto ciò corrisponda al vero, il fatto che l’occidente censuri sistematicamente tutte le informazioni dissonanti alla loro propaganda è segno evidente della loro debolezza
Bugie, propaganda, tanta… ma alla fine conta solo il campo di battaglia.
Io cmq confido nella implosione economica e dunque sociale occidentale ed europea.
Articolo istruttivo. Molto!
E poi, sotto lo strepito assordante cosa c’è?
La sconfitta occidentale, in Europa, con la NATO guidata da un fanatico dall’aria stranulanata e mediocre!
Cos’è la sua sconfitta?
Sotto lo strepito, l’impotenza operariva contro chi la sfida priprio sotto al naso!
Per l’interno russo affrontato da Saker…
L’articolo del Sole 24ore linkato nel mio precedente post è significativo di una serenità russa incomprensibile e sconosciuta in occidente che pur con mille corrispondenti, tv, reportage, articoli da Mosca… della Russia e dei Russi e della Società russa… continuano a non capirci ci un cacchio!
Non mi pare che si possa sostenere che la Russia abbia perso la guerra psicologica quando l’attuale approvazione in patria per le scelte prese è intorno al 75%.
👏👏👏
Il discorso è che in Europa impazza con successo la propoganda russofoba dei guerrafondai statunitoidi-nato, con gravi danni per le popolazioni, che si schierano con reazioni da cani pavloviani dalla parte dei veri carnefici, accettando le sanzioni dei governi collaborazionisti della nato anche se saranno loro che ne faranno le spese …
In questo senso la Russia ha perso la partita delle cosiddette operazioni psicologiche, a prescindere dal (solido) consenso di Putin in patria,
Cari saluti
ma figuriamoci se putin poteva illudersi di vincere la guerra propagandistica nei paesi europei con tutti i canali di cosiddetta informazione letteralmente antirussi per partito preso! ovvio Che Putin lo ha dato per scontato! I paesi europei, nessuno escluso sono il cancro del mondo intero…spero di vedere presto i russi estirpare questo cancro!
la verità vera è che le nazioni occidentali hanno sostituito l un mondo morale ,reale con un mondo mediato da valori dettati dalla “pubblicità”
di fatto la nostra sbandierata democrazia è solo pubblicità ;la nostra politica è solo spettacolo e pubblicità
parlando dell’Italia: il popolo non conta un cacchio,può votare chi vuole ma non sarà rappresentato nè sentito da nessuno,nemmeno più dalla magistratura,non dalla religione cattolica.
siamo un popolo dentro questa scatola assordante e assordata dalla “informazione” pubblicitaria il quale scatolone è dentro un altro scatolone,l’€U, ancora più lontano e più sordo al popolo,dentro un altro scatolone armato”che non ci ascolterà mai che è la NATO. pronto? c’è qualcuno là fuori? draghi? dimaio? mafiarella?
questa è la nostra libertà democratica
cambia qualcosa se vinciamo la guerra pubblicitaria?
moriremo al freddo,affamati e felici di aver vintofinalmente una guerra,quella mediatica. fate in fretta.
Giusto!
e in satanland nonostante la propaganda a senso unico assordante, le vaccinazioni di massa che con la scusa della medicina preventiva hanno l’opportunità di introdurre nel corpo sostanze atte al controllo ( se ti ammali o ti indebolisci non sarai incline a combattere, castrazione chimica, rimodulazione dei neuroni per rendere le persone ancora più suscettibili alla propaganda ), ci sono ancora molte persone che ragionano con la propria testa e che quindi vedono nella Russia l’unica via di salvezza possibile, sarà per questo motivo che in itagglia insistono sulla vaccinazione dei cinquantenni, se non la smettono l’unica sarà farsi un viaggio a Rostov sul Don!!!
Basta guardare i filmati con le dichiarazioni della Harris per capire che gli USA sono al più basso livello culturale di sempre( http://endoftheamericandream.com/lets-take-a-look-at-3-women-that-are-playing-key-roles-in-setting-ukraine-policy-in-washington/ )! Biden risulta non pervenuto, la Harris è quella che è, basta vedere come si comporta in quell’articolo, e due dei geni che hanno creato questo problema, la Nuland e Blinken, sono scomparsi da qualche parte. Adesso Zelensky si è forse finalmente reso conto che a loro delle conseguenze delle provocazioni fatte alla Russia non importa, che se la cavi da solo! Lasciamo stare l’UE che è un caso a parte. Mi chiedo come ne usciremo…
Buonasera a tutti i lettori del “blog”.
I commenti di Saker sono sempre interessanti perchè piuttosto tecnici sugli strumenti decisionali e procedurali. Restano comunque a mio avviso sempre un “filino” propagandistici. Sarebbe molto interessante poi trovare ed esaminare una lente che consenta di affrontare gli stessi temi dalla parte della Ucraina e dei paesi/gruppi startegici che chiaramente ne guidano la condotta in guerra; chissà se ci possa proprio lui fare una analisi in merito.
Ritengo che questi conflitti siano un banco di prova reale ed una occasione incredibile (ed in tale senso anche perseguita) di studiare tattiche e capacità operative per conflitti futuri di più ampio scenario. Questo è un punto a sfavore della Russia che si trova costretta a combattere direttamente ed esporre proprie capacità e limiti (e probabilmente per questo usa un arsenale non troppo moderno) tattici contro un avversario proxy che non rappresenta certo la reale forza d’urto delle truppe e delle dottrine militari Nato. Questo consente ai decisori tattici ma anche strategici occidentali di saggiare soluzioni diverse ed imparare senza che i Russi possano otterne analogo beneficio (hanno procedure e limiti ben più rigidi).
Parlo di conflitti al plurale perchè considero questo conflitto una sorta di prosecuzione o meglio di step successivo al conflitto siriano (chissà quali saranno i prossimi). Il corpo di spedizione russo si è lì dimostrato molto efficace ed ha fatto dell’arma aerea il suo punto di forza (certo contro una scarsa capacità di difesa) lasciando alle truppe di terra siriane il sanguinoso compito dei combattimenti. Ecco bisognerebbe vedere appunto come sono evolute le tattiche di un esercito di dotrina ed organizzazione sovietica/russa e come fossero all’inizio e per buona parte del conflitto assolutamente inadeguate e qui il tattico sconfina nello strategico.
I recenti armamenti (e non parlo dei nuovissimi) hanno a mio avviso palesemente favorito gli asset difensivi piuttosto che quelli offensivi modificando il frequente citato paradigma di (3-4):1 sul rapporto di forze tra attaccanti e difensori per coseguire il successo nei confronti bellici. Il conflitto siriano, al netto della attività aerea, mi ha fatto tornare indietro alla prima guerra mondiale con trincee, cecchini e lunghe distanze (che poi attraverseranno sui mezzi invece che a piedi) e grandissimi rischi per chi avanza sotto il fuoco nemico (si pensi agli gli atm che hanno gittate superiori alle armi di bordo dei carri e dei trasporti truppe).
Rammento l’episodio dell’intero convoglio dei carri Leopard2 turchi (non ricordo ora l’aggiornamento ma erano mezzi quasi di punta) annientato dall’Isis con alcuni ATM, che impressione vedere dei carri considerati tra i migliori aperti come lattine.
Analogamente il più recente conflitto tra Armeni e Azeri ha messo bene in luce l’arretratezza e l’incapacità di cogliere il cambiamento delle tattiche in relazione sopratutto all’evoluzione dell’uso dei droni di attacco (forse neanche considerati prima) che si sono rivelati efficacissimi nel sopprimere con armamento poco costoso proprio gli asset di difesa aerea strategica e di punto della parte avversa.
Ecco ritengo che i russi (a differenza dei decisori occidentali) non abbiano fatto tesoro di queste esperienze. E la propaganda occidentale ha buon gioco a sottolineare queste carenze tattiche, e questo ha influenza sul fronte interno e sullo spirito delle truppe. Vedere ancora in area di superiorità aerea i gruppi corazzati ingaggiati dall’alto senza segno apparente di difesa di punto o gruppi di soldati russi con Manpads contro i droni e subire grosse perdite senza possibilità di reagire è disarmante. Tutto questo quando pare che sia dal 2014 che si pensi alla odierna operazione.
Psicologicamente vien meno anche il ruolo storico delle grandi armate di corazzati pronte a travolgere l’Europa e quindi la potenza della Rusia.
Che senso militare ha una colonna di 60 km di mezzi buona solo a farsi localizzare, contare e poi colpire senza (pare) neanche un obiettivo compiuto.
A mio modestissimo parere, visto che gli arsenali russi dispongono di armi molto efficaci per questo tipo di combattimenti (un po’ meno per i droni, ma missili ed elicotteri sono ottimi) dovrebbero essere loro a sfruttarne al meglio le caratteristiche ed attendere l’avversario.
Il nostro sistema di propaganda è veramente impressionante per dimensione e ipocrisia e riesce a permeare la totalità degli spazi informativi ma è già ampiamente discreditato e privo di credibilità dopo anni di falsità e contraddizioni su tanti temi (dall’economia alla sanità); è sciocco ed inutile che la propaganda del fronte russo, già poco abile, insegua quella occidentale su questo campo. Dovrebbe un po’ invece, con attori limitati ma ben identificabili, rappresentare un momento critico e di credibilità cui possa attingere chi vuole una informazione più vera e uno stile più asciutto. Quasi una Radio Londra dei nostri giorni. Ed ai Russi non mancano persone brave nel mestiere, mi riferisco p.e. a Maria Zakharova e Dmitrij Peskov (è un piacere sentirli parlare).
Nella mia limitata esperienza non sono poche le persone che incontro che comunque considerano le ragioni di Putin e della Russia.
Di contro la maggioranza dei mezzi di comunicazione (e che comunque si identifica con una ben definita area politica) non è scalfibile (ancora ieri ed oggi e con la complicità assertiva di ambienti diplomatici ricicciano la copertura e connivenza dei cattivi russi su i bombardamenti con il gas del cattivo Assad – zero decenza) e cambierà solo vigliaccamente con un nuovo vincitore.
Per ricollegarmi a quanto affermato da Saker la Russia ha già perso la guerra psicologica; i russi hanno fallito completamente nello spiegare cosa rende questa operazione così “speciale” ma sopratutto hanno sbagliato secondo me le persone cui dovevano “spiegare” da tempo la loro operazione: il Popolo Ucraino. Gli USA erano ben consci da anni della linea rossa che hanno indotto ad attraversare e che adesso si risolve in tutti questi inutili lutti. Chiunque vinca. E questa politica oscena andrà avanti ancora sino al crollo di uno dei due sistemi (unico vincitore la Cina).
Tuttavia è evidente che i piani della invasione (si chiamino le cose con il loro nome) siano andati diversamente da come previsto, quali che fossero; e mi dispiace ammettere che tale consapevolezza a me sia derivata dalla osservazione espressa da E. Luttwak (che spesso non apprezzo) sin dal secondo giorno sulla esiguità delle forze Russe (in relazione al compito ovviamente) e nel constatare che allora avesse pienamente ragione. Sorprendente è stata poi la debolezza logistica (e questo è un fattore strategico).
Io pensavo che i Russi, si sarebbero limitati a minacciare o, come il Saker, che al massimo avrebbero liberato la regione di Donetsk e Lugansk forse anche Mariupol e poi si sarebbero fortemente trincerati minacciando più pesantemente il governo Ucraino delle possibili esiziali conseguenze.
Ora i Russi, per sperabilmente evitare l’invio di rinforzi, dovrebbero chiudere al più presto (e non so se ne siano in grado – un conto sono le frecce ed un altro le forze sul campo) la sacca del Donbass e, con il primo interlocutore credibile, negoziare subito una pace magnanima nei confronti dei vicini Ucraini. Evitare di farsi coinvolgere in sanguinosi combattimenti urbani, e soprattutto con la aviazione impedire qualsisi attività logistica della UAF.
Non ho neanche lontanamente l’esperienza e lo studio nella dottrina militare o le capacità di analisi di Saker tuttavia mi sorprende apprendere che l’artigleria ucrina nel Donbass sia ancora attiva (con la superiorità aerea e le capacità di tiro in controbatteria dei russi non dovrebbe già proprio esistere più), ed inoltre dalle poche indicazioni che raccolgo sui combattimenti le linee non sono così vicine e la sacca mi risulta ancora lontana dal potere essere chiusa.
Osservo invece dei cambiamenti in campo Ucraino oltre ad una riduzione delle (mie) fonti di informazione, la maggiore disponibilità al dialogo di Zelensky, il suo disperato tentativo di ostacolare la campagna aerea dell’aviazione russa e il da più parti segnalato degrado civile sul fronte interno nella zone di combattimento con minacce di morte, esecuzioni brutali, violenze nei confronti della popolazione civile e l’utilizzo di scudi umani. Questo è un evidente segno del degradarsi della situazione in molti posti. Ed è anche il punto su cui una campagna di informaione ben condotta potrebbe incidere in tutto il paese ed anche all’estero.
Dopo avere anche io speso un po’ di tempo sul pezzo lascio la parola a chi vorrà ulteriormente intervenire sulle analisi del Saker. E’ interessante confrontarsi su questi temi e farebbe piacere sentire le opinioni di qualcuno che veda la situazione in maniera diversa da quella che prevale tra i lettori di questo blog.
Chiaramente le osservazioni che qui si fanno restano sterili perchè la capacità di incidere su processi cognitivi e decisionali è probabilmente nulla e la competenza nelle materie trattate (parlo della mia) non adeguata, tuttavia per me è importante sopratutto cercare di capire come si generino e siano queste tragedie e come tragicamente ci voglia molto poco e molta ignoranza perchè un paese civile e prospero si trasformi (o venga trasformato) con una sorprendete facilità in un desolato inferno materiale e spirituale e che questo in un attimo possa accadera anche nel nostro.
Un buon fine settimana a Voi.
“mi sorprende apprendere che l’artigleria ucrina nel Donbass sia ancora attiva”. Non dovrebbe essere sorpreso riconoscendo il fatto che i battaglioni nazisti si fanno scudo della popolazione civile, posizionano l’artiglieria in mezzo ai palazzi abitati, quindi i Russi per ora hanno cercato di provocare il minor possibile di morti civili. Finito il tempo dei corridori umanitari e dello sfollamento dei civili, penso che l’aviazione e la controbatteria inizieranno a martellare per davvero ovunque serva.
“Questo consente ai decisori tattici ma anche strategici occidentali di saggiare soluzioni diverse ed imparare senza che i Russi possano otterne analogo beneficio”. Non considera il fatto che l’esercito Russo confrontandosi direttamente in questi conflitti, oltre a sperimentare sul campo nuovi armamenti e nuove strategie, realizza il fatto di avere un gran numero di soldati con esperienze dirette di battaglia. Inoltre per quanto riguarda soprattutto l’ukraina, purtroppo la guerra è guerra e i soldati fanno il loro dovere fino alla morte, certi errori di calcolo o di tattica sono ricercati sia per offuscare le loro reali priorità sia per saggiare il comportamento del nemico. Mandare alcuni mezzi blindati in profondità nei centri abitati sia pure in associazione con truppe a piedi, senza un fuoco di artiglieria o preventivi bombardamenti a tappeto, gli espone agli attentati, ai cecchini, a una forte contro offensiva, ma i Russi dovevano saggiare il comportamento della popolazione. Per quanto riguarda alcune colonne di carri colpite da droni potrebbero essere montaggi video degli yankee, o in un vasto territorio quale campo di battaglia una scarsa copertura antidrone dell’esercito Russo che presto dovrà imparare a colmare. Per quanto riguarda la propaganda la macchina da guerra occidentaloide è megagalattica ma pecca di presunzione, senso unico, e fa unicamente presa sul sentimentalismo, chi è abituato a pensare con la propria testa ormai si accorge dell’inganno. Salute e saluti.
Tre brevi spunti di riflessione , probabilmente semplicistici , scusate : 1) campionato del mondo di bugie : al primo posto USA e alleati al traino con la bugia sulle armi di distruzione di massa in Iraq , quante vittime innocenti e’ costata ? 2) da cittadino italiano non accetto che il mio Paese invia armi letali ad un Paese in conflitto semplicemente perché questo non salverà donne e bambini ma aumenterà il numero di orfani e vedove nei due i due Paesi in conflitto. Sono fortemente in disaccordo , ma evidentemente e purtroppo la nostra Costituzione viene dopo gli ordini dall’estero 3) se qualcuno è così convinto che la ragione e’ tutta da una parte perché usare la censura nell’ informazione ? .