“Non distinguere la foresta dagli alberi” è una metafora appropriata se diamo un’occhiata alla maggior parte dei commenti che descrivono gli ultimi venti anni circa. Questo periodo è stato notevole nel numero di cambiamenti veramente tettonici che il sistema internazionale ha subito. Tutto ebbe inizio durante quella che io considero la “Notte dei Cristalli del diritto internazionale”, tra il 30 agosto e l’1 settembre 1995, quando l’Impero attaccò i serbi di Bosnia con una violazione diretta e totale di tutti i principi fondamentali del diritto internazionale. Poi c’è stato l’11 Settembre, che ha dato ai Neoconservatori il “diritto” (o almeno così hanno sostenuto) di minacciare, attaccare, bombardare, uccidere, mutilare, rapire, assassinare, torturare, ricattare e maltrattare qualsiasi persona, gruppo o nazione sul pianeta semplicemente perché “siamo la nazione indispensabile” e “o siete con i terroristi o con noi”. In questi stessi anni, abbiamo visto l’Europa diventare una colonia americana di terzo grado incapace di difendere anche gli interessi geopolitici europei fondamentali, mentre gli Stati Uniti sono diventati una colonia di terzo grado di Israele, altrettanto incapaci di difendere anche gli interessi geopolitici statunitensi fondamentali. Cosa più interessante guardando indietro, mentre gli Stati Uniti e l’UE stavano collassando sotto il peso dei propri errori, la Russia e la Cina erano chiaramente in ascesa; La Russia principalmente in termini militari (si veda qui e qui) e la Cina principalmente in termini economici. Soprattutto, la Russia e la Cina hanno gradualmente accettato di diventare simbionti [in inglese] che, direi, è ancora più forte e più significativo che se questi due paesi fossero uniti da un qualche tipo di alleanza formale: le alleanze possono essere spezzate (specialmente quando è coinvolta una nazione occidentale) , ma le relazioni simbiotiche di solito durano per sempre (beh, niente dura per sempre, ovviamente, ma quando una durata di vita si misura in decenni, è l’equivalente funzionale di “per sempre”, almeno in termini analitici geostrategici). I cinesi hanno ora sviluppato un’espressione ufficiale, speciale e unica per caratterizzare quel rapporto con la Russia. Parlano di un “partenariato strategico e globale di coordinamento per la nuova era”.
Questo è il peggior incubo degli Anglo-Sionisti e i loro media Sionisti fanno di tutto per nascondere il fatto che Russia e Cina sono, a tutti gli effetti pratici, alleati strategici. Si sforzano anche di convincere il popolo russo che la Cina è una minaccia per la Russia (usando argomenti fasulli, ma non importa). Non funzionerà, anche se alcuni russi temono la Cina, il Cremlino conosce la verità e continuerà ad approfondire ulteriormente le relazioni simbiotiche della Russia con la Cina. Non solo, ora sembra che l’Iran venga gradualmente coinvolto in questa alleanza. Abbiamo la conferma più ufficiale possibile di questo fatto nelle parole pronunciate dal Generale Patrušev in Israele dopo il suo incontro con funzionari statunitensi e israeliani: “L’Iran è sempre stato e rimane il nostro alleato e partner”.
Potrei continuare a elencare vari segni del crollo dell’Impero Anglo-Sionista insieme ai segni che un nuovo ordine mondiale internazionale parallelo è in procinto di venire costruito sotto i nostri occhi. L’ho fatto molte volte in passato e non lo ripeterò qui (chi è interessato può fare clic qui [in inglese] e qui). Sottolineerò che gli Anglo-Sionisti hanno raggiunto una fase terminale di decadenza in cui la questione sul “se” è stata sostituita dal “quando”. Ma ancora più interessante sarebbe guardare al “cosa”: cosa vuol dire davvero il crollo dell’Impero Anglo-Sionista?
Raramente vedo questo problema discusso e quando lo è, di solito è per fornire ogni sorta di rassicurazioni sul fatto che l’Impero non crollerà davvero, che è troppo potente, troppo ricco e troppo grande per fallire e che l’attuale crisi politica negli Stati Uniti e in Europa si tradurrà semplicemente in una trasformazione reattiva dell’Impero una volta affrontati i problemi specifici che lo affliggono. Quel tipo di assurdità delirante non è assolutamente in contatto con la realtà. E la realtà di ciò che sta accadendo davanti ai nostri occhi è molto, molto più drammatica e fondamentale del semplice risolvere alcuni problemi qua e là e continuare allegramente.
Uno dei fattori che ci attira in un senso di compiacimento è che abbiamo visto crollare così tanti altri imperi nella storia solo perché venissero sostituiti abbastanza rapidamente da altri, che non possiamo nemmeno immaginare che ciò che sta accadendo in questo momento sia un fenomeno molto più drammatico: il passaggio alla graduale irrilevanza di un’intera civiltà!
Ma prima, definiamo i nostri termini. Nonostante tutte le assurdità auto-esaltanti insegnate nelle scuole occidentali, la civiltà occidentale non ha le sue radici nell’antica Roma o, ancor meno, nell’antica Grecia. La realtà è che la civiltà occidentale nacque dal Medioevo in generale e, in particolare, dall’XI secolo, che, non a caso, vide il seguente susseguirsi di mosse da parte del Papato:
- 1054: Roma si separa dal resto del mondo Cristiano col cosiddetto Grande Scisma [in inglese]
- 1075: Roma adotta il cosiddetto Dictatus Papae
- 1095: Roma lancia la Prima Crociata
Questi tre eventi strettamente correlati sono di fondamentale importanza per la storia dell’Occidente. Il primo passo di cui l’Occidente aveva bisogno era liberarsi dall’influenza e dall’autorità del resto del mondo Cristiano. Una volta recisi i legami tra Roma e il mondo Cristiano, era logico che Roma decretasse che il Papa adesso aveva i superpoteri più stravaganti che nessun altro vescovo prima di lui avesse mai osato contemplare. Infine, questa nuova autonomia e il desiderio di controllo assoluto sul nostro pianeta hanno portato a quella che potrebbe essere definita la “prima guerra imperialista europea”: la Prima Crociata.
Per dirla in breve: i franchi dell’XI secolo furono i veri progenitori della moderna Europa “occidentale” e l’XI secolo segnò la prima “guerra all’estero” imperialista (per usare un termine moderno). Il nome dell’Impero dei franchi è cambiato nel corso dei secoli, ma non la sua natura, essenza o scopo. Oggi i veri eredi dei Franchi sono gli Anglo-Sionisti (per una discussione veramente *superba* sul ruolo dei franchi nel distruggere la vera, antica civiltà romana Cristiana dell’Occidente, si veda qui).
Nel corso dei successivi 900 anni o più, molti imperi diversi hanno sostituito il papato franco e la maggior parte dei paesi europei ha avuto il suo “momento di gloria” con colonie oltremare e un qualche tipo di ideologia che, per definizione e assiomaticamente, è stata dichiarata l’unica buona (o addirittura “L’unica Cristiana”), mentre il resto del pianeta viveva in condizioni incivili e generalmente terribili che potevano essere mitigate solo da coloro che *hanno sempre* creduto che loro, la loro religione, la loro cultura o la loro nazione avevano un qualche tipo di ruolo messianico nella storia (chiamatelo “destino manifesto” o “fardello dell’uomo bianco” o essere un Kulturträger in cerca di un meritato Lebensraum [entrambi i link in inglese]): gli europei occidentali.
Sembra che la maggior parte delle nazioni europee abbia provato ad essere un impero e a condurre guerre imperialiste. Anche mini-stati moderni come l’Olanda, il Portogallo o l’Austria una volta erano temute potenze imperiali. E ogni volta che cadeva un impero europeo, ce n’era sempre un altro che prendeva il suo posto.
Ma oggi?
Chi pensate che potrebbe creare un impero abbastanza potente da riempire il vuoto derivante dal crollo dell’Impero Anglo-Sionista?
La risposta canonica è “la Cina”. E penso che questa sia una sciocchezza.
Gli imperi non possono solo commerciare. Il commercio da solo non è semplicemente sufficiente per rimanere un impero. Gli imperi hanno anche bisogno di una forza militare, non solo di una qualsiasi forza militare, ma del tipo di forza militare che rende inutile la resistenza. La verità è che NESSUN paese moderno si avvicina in qualche modo alle capacità necessarie per sostituire gli Stati Uniti nel ruolo di Egemone Mondiale: nemmeno unendo le forze armate russe e cinesi si raggiungerebbe quel risultato poiché questi due paesi non hanno:
1) una rete mondiale di basi (che hanno gli USA, tra 700 e 1000 a seconda di come le contate)
2) un’importante flotta aerea e navale per la proiezione della potenza
3) una rete di cosiddetti “alleati” (marionette coloniali, in realtà) che le aiuteranno in qualsiasi dispiegamento di forze militari
Ma ancora più cruciale è questo: la Cina e la Russia non hanno alcun desiderio di diventare di nuovo un impero. Questi due paesi hanno finalmente capito l’eterna verità, ovvero che gli imperi sono come parassiti che si nutrono del corpo che li ospita. Sì, non solo tutti gli imperi sono sempre e intrinsecamente cattivi, ma si può affermare che le prime vittime dell’imperialismo sono sempre le nazioni che “ospitano l’impero” per così dire. Oh, certo, i cinesi e i russi vogliono che i loro paesi siano veramente liberi, potenti e sovrani, e capiscono che questo è possibile solo quando si dispone di un esercito che può scoraggiare un attacco, ma né la Cina né la Russia hanno alcun interesse a sorvegliare il pianeta o imporre un cambio di regime ad altri paesi. Tutto quello che vogliono davvero è essere al sicuro dagli Stati Uniti, tutto qui. Questa nuova realtà è particolarmente visibile in Medio Oriente, dove paesi come gli Stati Uniti, Israele o l’Arabia Saudita (questo è il cosiddetto “Asse della gentilezza”) sono attualmente in grado di schierare un esercito in grado di massacrare i civili o distruggere le infrastrutture di un paese, ma che non può essere utilizzato efficacemente contro le due vere potenze regionali con un esercito moderno: Iran e Turchia. Ma la cartina di tornasole più rivelatrice è stata il tentativo degli Stati Uniti di costringere il Venezuela alla sottomissione. Nonostante tutte le minacce di fuoco e zolfo che escono da DC, l’intero “piano (o piani?) Bolton” per il Venezuela ha provocato un fallimento davvero imbarazzante: se l’unica “Iperpotenza” del pianeta non può nemmeno sopraffare un paese tremendamente indebolito proprio nel suo cortile, un paese che sta attraversando una grave crisi, allora le forze armate statunitensi dovrebbero attenersi all’invasione di piccoli paesi come Monaco, la Micronesia o forse il Vaticano (supponendo che la Guardia Svizzera non spari agli sgherri armati della “nazione indispensabile”). Il fatto è che un numero crescente di paesi “normali” di medie dimensioni sta gradualmente acquisendo i mezzi per resistere a un attacco degli Stati Uniti.
Quindi se l’Impero Anglo-Sionista ha i giorni contati, e se nessun paese può sostituire gli Stati Uniti come egemone del mondo imperiale, cosa significa?
Significa quanto segue: 1000 anni di imperialismo europeo stanno per finire!
Questa volta, né la Spagna né il Regno Unito né l’Austria sostituiranno gli Stati Uniti e cercheranno di diventare un egemone mondiale. In realtà, non esiste una singola nazione europea che abbia un esercito anche remotamente in grado di impegnarsi nel tipo di operazioni di “pacificazione delle colonie” necessarie per mantenere le sue colonie in un adeguato stato di disperazione e terrore. I francesi hanno avuto il loro ultimo urrà in Algeria, il Regno Unito nelle Falkland, la Spagna non può nemmeno riprendersi Gibilterra e l’Olanda non ha una vera marina di cui valga la pena parlare. Per quanto riguarda i paesi dell’Europa centrale, sono troppo occupati a fare i lecchini dell’attuale impero persino per pensare di diventare un impero (beh, ovviamente, tranne la Polonia, che sogna un qualche tipo di impero polacco tra il Baltico e il Mar Nero; lasciatela fare, lo ha sognato per secoli e lo sognerà ancora per molti secoli a venire…).
Confrontate ora le forze armate europee con il tipo di forze armate che potete trovare in America Latina o in Asia. Esiste una presunzione così spericolata di superiorità nella maggior parte degli Anglosassoni che non riescono affatto a rendersi conto che i paesi medi e anche di piccole dimensioni possono sviluppare forze armate abbastanza potenti da rendere impossibile un’invasione americana o perlomeno rendere un’occupazione proibitivamente costosa in termini di vite umane e denaro (si veda qui, qui e qui). Questa nuova realtà rende anche inutile la tipica campagna missilistica/aerea statunitense: distruggeranno molti edifici e ponti, trasformeranno le emittenti televisive locali (“punti di propaganda” nella terminologia imperiale) in enormi pile di macerie fumanti e cadaveri e uccidono molti innocenti, ma ciò non comporterà alcun tipo di cambio di regime. Il fatto sorprendente è che se accettiamo che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, allora dobbiamo anche ammettere che, in base a tale definizione, le forze armate statunitensi sono totalmente inutili, poiché non possono aiutare gli Stati Uniti a raggiungere obiettivi politici significativi.
La verità è che in termini militari ed economici, l’Occidente ha già perso. Il fatto che quelli che capiscono non parlano, e che quelli che ne parlano (negandolo, ovviamente) non capiscono cosa sta succedendo, non fa alcuna differenza.
In teoria, potremmo immaginare che una sorta di leader forte salga al potere negli Stati Uniti (gli altri paesi occidentali sono assolutamente irrilevanti), schiacciando i Neoconservatori come Putin li ha schiacciati in Russia e impedendo il brutale e improvviso crollo dell’Impero, ma questo non accadrà. Se c’è una cosa che gli ultimi due decenni hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio è che il sistema imperiale non è del tutto in grado di riformarsi nonostante persone come Ralph Nader, Dennis Kucinich, Ross Perrot, Ron Paul, Mike Gravel o persino Obama e Trump – tutti uomini che hanno promesso cambiamenti significativi e al quale è stato impedito con successo dal sistema di ottenere qualcosa di significativo. Quindi il sistema è ancora efficace al 100%, almeno all’interno degli Stati Uniti: i Neoconservatori hanno impiegato meno di 30 giorni per schiacciare Trump e tutte le sue promesse di cambiamento, e ora persino Tulsi Gabbard si è inchinata e ha ceduto all’ortodossia politica obbligatoria e ai miti dei Neoconservatori.
Quindi cosa è probabile che accadrà dopo?
In poche parole, l’Asia sostituirà il mondo occidentale. Ma – soprattutto – questa volta nessun impero verrà a prendere il posto di quello Anglo-Sionista. Invece, una coalizione libera e informale di paesi prevalentemente asiatici offrirà un modello economico e di civiltà alternativo, che sarà immensamente attraente per il resto del pianeta. Per quanto riguarda l’Impero, si scioglierà e lentamente svanirà nell’irrilevanza. Sia gli americani che gli europei dovranno, per la prima volta nella loro storia, comportarsi come persone civili, il che significa che il loro tradizionale “modello di sviluppo” (saccheggiare l’intero pianeta e derubare tutti) dovrà essere sostituito da uno in cui questi americani ed europei dovranno lavorare come tutti gli altri per accumulare ricchezze. Questa nozione terrorizzerà assolutamente l’attuale élite al potere imperiale, ma scommetto che sarà ben accolta dalla maggioranza della gente, specialmente quando questo “nuovo” modello (per loro) produrrà più pace e prosperità rispetto al precedente!
In effetti, se i Neoconservatori non faranno saltare in aria l’intero pianeta in un olocausto nucleare, gli Stati Uniti e l’Europa sopravvivranno, ma solo dopo un doloroso periodo di transizione che potrebbe durare per un decennio o più. Uno dei fattori che complicherà immensamente il passaggio da Impero a paese “normale” sarà la profonda influenza che 1000 anni di imperialismo hanno avuto sulle culture occidentali, in particolare negli Stati Uniti assolutamente megalomani (la serie di lezioni “L’Impero come Stile di Vita” del Professor John Marciano [in inglese] affronta questo argomento in modo superbo – li consiglio vivamente!): mille anni di lavaggio del cervello non sono così facilmente superabili, specialmente a livello di subconscio.
Infine, l’attuale reazione piuttosto brutta al multiculturalismo imposto dalle élite dominanti occidentali non è meno patologica di questo multiculturalismo corrosivo in primo luogo. Mi riferisco alle nuove teorie che “rivisitano” la Seconda Guerra Mondiale e trovano ispirazione in tutte le cose del Terzo Reich, incluso in particolare un rilancio delle teorie razziste. Ciò è particolarmente ridicolo (e offensivo) quando proviene da persone che cercano di impersonare i Cristiani ma che invece di preghiere vomitano solo assurdità in stile 1488. Tutte queste persone rappresentano esattamente il tipo di “opposizione” che i Neoconservatori amano affrontare e che finiscono sempre (e intendo davvero *sempre*) per sconfiggere. Questa (finta) opposizione (utili idioti, in realtà) rimarrà forte finché rimarrà ben finanziata (cosa che attualmente è). Ma non appena l’attuale megalomania (“Noi siamo la razza bianca! Abbiamo costruito Atene e Roma! Noi siamo l’Evropa!!!”) terminerà con un’inevitabile caduta di faccia, la gente alla fine tornerà al buonsenso e si renderà conto che nessun capro espiatorio esterno è responsabile dello stato attuale dell’Occidente. La triste verità è che l’Occidente ha fatto tutto questo a sé stesso (principalmente a causa dell’arroganza e dell’orgoglio!), E le ondate di immigrati attuali non sono altro che 1000 anni di karma davvero brutto che ritorna da dove è nato inizialmente. Non intendo suggerire che le persone in Occidente siano tutte individualmente responsabili di ciò che sta accadendo ora. Ma dico che ora tutte le persone in Occidente vivono con le conseguenze di 1000 anni di imperialismo sfrenato. Sarà difficile, molto difficile, cambiare strada, ma poiché questa è anche l’unica opzione praticabile, prima o poi accadrà.
Ma comunque – c’è speranza. SE i Neoconservatori non fanno esplodere il pianeta e SE all’umanità verrà concesso abbastanza tempo per studiare la sua storia e capire dove ha preso la svolta sbagliata, allora forse, ma solo forse, c’è speranza.
Penso che tutti possiamo trovare conforto nel fatto che, per quanto brutto, stupido e malvagio sia l’Impero Anglo-Sionista, nessun altro impero potrà mai sostituirlo.
In altre parole, se dovessimo sopravvivere all’attuale impero (cosa che non è affatto certa!) allora almeno possiamo guardare avanti ad un pianeta senza imperi rimasti, solo paesi sovrani.
Sottolineo che è un futuro per cui vale la pena lottare.
Il Saker.
*****
Pubblicato su The Saker.is l’1 agosto 2019.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Eccellente analisi sintetica sulle cause del marciume occidentale odierno…..
Calma. Non condivido quasi nulla dell’analisi stravagante del Saker.
Roma finì ufficialmente nel 476 d.c. nell’indifferenza generale, perchè da quasi cento anni si viveva già nell’anarchia e della statualità imperiale ci si era completamente già dimenticati…anarchia che continuò.
Cade un impero e non subito viene sostituito.
S. Benedetto 100 anni dopo di Terrore e Orrore, con la Regola illumina appunto ridando ai colti e agli aristocratici il senso della necessaria sovranità statale per disciplinare i comportamenti della comunità umana, nel convento, nella società. Il suo successo immediato a velocissimo in tutto il continente è motivato dal suo tempo… e Il suo tempo era quello della assoluta anarchia ove qualsiasi brigante comandava, uccideva, bruciava e violentava e derubava città e villaggi, paesi e fattorie nell’assenza di qualsiasi statualità che arrivò grazie a S Benedetto quando 300 anni dopo Carlo Magno fonda l’Impero.
Finirà l’impero Americano? bene.
Ma non condivido il Saker che offre una evoluzione intellettuale e culturalmente idealistica.
Dopo l’Impero cadrà anche la Cina perchè la caduta dell’Impero Americano è la caduta della sua ideologia: il Liberalismo, ossia la dottrina economica dell’economicismo universale. Insomma del Capitalismo. E la Cina è forte perchè è forte il suo capitalismo.
Un decennio? Ma il Saker si rende conto di ciò che scrive? Un secolo di guerre continue e anche civili e ripetute.
Ci si ritirerà nel proprio piccolo nazionale perchè esausti dalle stragi e dalla conflittualità.
Finisce l’Impero Americano? Bene!
E l’islamismo finirà con esso?
Scrive il Saker: “…nella maggior parte degli Anglosassoni che non riescono affatto a rendersi conto che i paesi medi e anche di piccole dimensioni possono sviluppare forze armate abbastanza potenti da rendere impossibile un’invasione americana o perlomeno rendere un’occupazione proibitivamente costosa in termini di vite umane e denaro”.
Ma appunto in quel momento saranno finalmente liberi di usare quella forza militare gli uni contro gli altri. Pakistan contro India, Cile contro Argentina, Brasile contro tutti, paeselli africani contro paeselli, asiatici contro asiatici… etc.
In realtà la fine dell’Impero non lascerà lo stesso mondo attuale senza però l’America. Troppo bello.
Ma un altro mondo.
Poi, sulle crociate e sul Papa… ciascuno potrebbe prendere punti di partenza diversi e similmente seducenti.
Posso condividere l’affermazione che fa della caduta dell’impero Americano una certezza…posso assumere come valide le teorie e le analisi che suffragano ciò (basate su semplici osservazioni di quanto i medesimi ci forniscono loro piacendo), ad un patto; che ci si limiti all’impero americano piuttosto che anglo e certamente non – sionista -. Infatti che si possa liquidare cosi il sionismo confondendolo nelle cause negli effetti e negli accidenti ( come direbbero i tomisti) con i primi due no, non posso condividerlo. Mi meravigliano queste uscite così semplicistiche tutto assieme che ogni tanto il nostro ospite ci scodella tutt’a un tratto. Boh? Chi – veni vidi vici – le prime due guerre mondiali non lo liquidi così. Credo che abbiamo tanta strada da fare assieme ai nostri fratelli maggiori a cui va il nostro saluto rispettoso 😎. Magari si convertiranno nei prossimi dieci anni?
Articolo del Saker sempre ben meditato e che naturalmente offre motivo (non il fianco) al critico costruttivo che deve cercare tuttavia il suo modello di politica internazionale ucronico.
Gli USA,sono persuaso che non percepiscono il declino perché sarebbe un segnale di allarme che non vorrebbero mai sentire.
Del resto sono persuasi che il potere debole che esercitano sui deboli vassalli in tutto il Pianeta è segno che loro sono forti.
In questi mesi stanno stressando la Cina per impedirle di rendersi temibile militarmente e finanche finanziariamente se è vero che oggi le notizie delle gazzette occidentali segnalano uno Yuan debole che spiegano con la fuga dei capitali occidentali che indebolirebbero la Cina e la sua economia.
Naturalmente c’è anche la spiegazione che si tace che si tratta di capitali speculativi e che andranno a fare danni in altri parti del Mondo affrettando la discesa all’Inferno del Sistema liberistico e naturalmente di tutti i Paesi che lo difenderanno con la guerra.
Fine della Storia ma non è quella di quel demente intellettuale di origine giapponese ,USA ,un Fukujama qualsiasi, che segnala ilJapan senza alcuna speranza di trovare una sua via alla civiltà in Oriente , civiltà che gli USA hanno distrutta, e che potrà rinascere ,nelle sue diversità territoriali storicamente determinate, solo con la caduta rovinosa ed espulsione da quei territori degli occidentali .Fine della Storia degli USA.
Ai signori Zurk e Davide66 si addice efficacemente il periodo “mille anni di lavaggio del cervello non sono così facilmente superabili, specialmente a livello di subconscio” e “tutte le persone in Occidente vivono con le conseguenze di 1000 anni di imperialismo sfrenato”.
Zurk, poi, manifesta la sua ignoranza “occidentale” quando dice: “Dopo l’Impero cadrà anche la Cina perchè la caduta dell’Impero Americano è la caduta della sua ideologia: il Liberalismo, ossia la dottrina economica dell’economicismo universale. Insomma del Capitalismo. E la Cina è forte perchè è forte il suo capitalismo.”
La Cina è forte perchè il suo “capitalismo” è asservito al socialismo peculiare cinese che è antipodale, non solo geograficamente, a quello Usa! (Ho notato la presenza di maiuscole fuori posto nel succitato periodo ma almeno
“impero americano” lo si scriva in minuscolo suvvia)
Per essere onesti non sappiamo quali siano le autentiche intenzioni della Cina.
Abbiamo delle dichiarazioni di intenti, ma lo stato di avanzamento dei lavori non è tale da poter provare la verità di queste dichiarazioni.
Se dunque restiamo ai fatti, al momento la Cina si presenta come un gruppo capitalista, che mantiene le masse proletarizzate e vanta una élite di super ricchi.
Ci possono anche raccontare che il capitalismo di stato fosse l’unica via possibile per battere con le sue armi (la concorrenza) la mafia finanziaria sionista che governa l’occidente.
La scusa è più che plausibile, ma che, una volta superati gli avversar,i la Cina voglia davvero passare a un sistema autenticamente socialista e umanamente inclusivo è tutto da dimostrare.
in cina di “socialismo” c’è soltanto la tenace, e forse utile e necessaria in quel paese di 1 miliardo e 400 milioni, dittatura della privilegiata casta del partito unico.
non c’è l’esclusiva economia statale che è l’essenza del pensiero marxiano.
il sogno poi di avere il mondo attuale però senza l’america, è …un bel sogno.
il venir meno dell’america, anche per collasso interno, è la fine dell’era che conosciamo.
quando finisce un regime, finisce la ideologia di cui esso era mera manifestazione formale strumentale.
il 2 maggio del 1945 finisce sì il III Reich… ma anche la sua ideologia del nazionalsocialismo di cui il regime era espressione formale e strumentale. la fine di napoleone a waterloo è la fine imperiale del regime dell’ideologia in origine rivoluzianaria di cambiare il mondo. la fine del regime urss è la fine della sua ideologia.
Poi, per il resto… lavaggio di cervello subconscio etc. …è giusto che ciascuno esprima le proprie opinioni, e ringrazio i redattori italiani del sito che lo consentono; si ha l’impressione che l’abbondanza di parole un pò sopra le righe sia necessaria per compensare la pochezza di contenuti concettuali.