OK, non sono stato onesto con questo titolo. Ma ehi, dal momento che Harvard elenca il mio blog come fonte di “notizie false”, potrei anche indulgere, almeno una volta, in un po’ di clickbaiting [in italiano] e di diffusione di “notizie false” assolutamente vergognoso  🙂

Scherzi a parte, il mio amico Steve Lendman ha scritto un interessante post sul suo blog [in Inglese] riguardo alla “guida alle notizie false” dell’Università di Harvard. Dategli un’occhiata, ha fatto fa un grande lavoro che spiega tutto. Inoltre, l’Università di Harvard non si è concentrata sul mio blog, in realtà il loro elenco completo è molto più lungo (vedi qui: https://docs.google.com/document/d/10eA5-mCZLSS4MQY5QGb5ewC3VAL6pLkT53V_81ZyitM/) [in Inglese].

Però sì, hanno inserito nella lista il blog del Saker 🙂

Assicuratevi anche di leggere la loro “guida alle notizie false” proprio qui: http://guides.library.harvard.edu/fake [in Inglese] – è incredibile.

Come sono caduti in basso, davvero. L’Università di Harvard, forse il simbolo del mondo accademico degli Stati Uniti, si è unita a soggetti (non) così “prestigiosi” come la CNN o la BBC nella lotta ideologica per screditare le fonti di informazione libere. Per uno come me che ha studiato nelle università degli Stati Uniti, e che ha ottenuto due lauree negli USA, è davvero triste.

C’è stato un tempo in cui i college degli Stati Uniti erano *veramente* un faro di libertà intellettuale. Ad esempio, quando frequentavo la School of International Service (SIS) dell’American University di Washington, D.C., alla fine degli anni ottanta, mi ricordo che avevamo come insegnante l’ex ambasciatrice di Grenada, e anche se l’amministrazione Reagan non era contenta di questo, non c’era assolutamente nulla che potessero fare per rimuoverla. In realtà, la maggior parte della nostra facoltà era molto contraria all’amministrazione Reagan, e non sono stati fatti tentativi per fare pressione su chiunque in qualsiasi modo. Se ci fosse stato un qualsiasi tentativo del genere, questo avrebbe comportato un’energica protesta da parte nostra, probabilmente sostenuta da tutte le altre scuole di Washington (Università George Washington, Università del Maryland, Università di Georgetown, Università Howard). Chiamatemi ingenuo, ma credo che non sarebbe mai passato per la mente di nessuno alla Casa Bianca o al Congresso di fare casini con la libertà accademica o, tanto meno, di cercare di usare un college come strumento in una rivoluzione colorata contro il Presidente.

L’altra mia laurea l’ho conseguita alla Paul H. Nitze School of Advanced International Studies (SAIS) dell’Università Johns Hopkins, che possiede un campus con sede a Washington, D.C. La SAIS è diventata nota per essere un terreno di coltura per alcuni dei peggiori Neoconservatori che esistono. E questa reputazione è più che meritata. La lista dei “cattivi” varia dall’Ambasciatrice April Glaspie [in Inglese] al famigerato Eliot Cohen [in Inglese], e comprende anche Zbigniew Brzezinski! Ma anche alla SAIS avevamo un vero pluralismo ideologico e una reale diversità politica, se non altro perché al corpo studentesco non sarebbe mai passato per la testa di camminare di pari passo con il mantra ideologico dell’epoca (nella mia facoltà, Studi Strategici, oltre il 50% degli studenti era straniero, e tutti i “nostri” Americani avevano viaggiato molto ed erano istruiti – cosa che ha notevolmente aiutato). Abbiamo avuto anche alcuni insegnanti assolutamente meravigliosi, che erano dei veri esperti nel loro campo e che non ci hanno mai mentito (ho pensato di nominare alcuni qui, ma questo farebbe loro più male che bene. Così citerò il mio preferito, e con un nome in codice che solo lui capirà: yf23 – grazie, signore!).

Gli Stati Uniti possono essere accusati e criticati per un sacco di cose, ma non credo che si possa negare che la qualità accademica e la diversità dei college degli Stati Uniti sia stato una delle migliori del pianeta. Gli Americani erano giustamente orgogliosi delle loro università, e studenti provenienti da tutto il mondo facevano grandi sforzi per venire a studiare negli Stati Uniti, anche quelli che non erano affatto d’accordo con la politica degli Stati Uniti.

Per essere onesti, ho sempre considerato Harvard una banda di asini pomposi (scusate, alunni di Harvard – niente di personale). Ma asini pomposi o meno, Harvard era innegabilmente un simbolo, e ora che hanno deciso di sostenere questa idiota narrativa delle “notizie false”, questo simbolo sta facendo un’enorme caduta, di faccia. Prima o poi, più prima che poi, questa nuova isteria anti-russa si esaurirà, proprio come hanno fatto il Maccartismo e il “Terrore Rosso”, e tutto ciò che rimarrà sarà un immenso senso di vergogna e disgusto per chi vi ha preso parte.

Sarebbe stato naturale per le università degli Stati Uniti essere in prima linea nella lotta *contro* l’attuale caccia alle streghe anti-russa, ma al contrario stanno assumendo un ruolo guida nel fare in modo che questa isteria infetti anche gli ambienti accademici. L’impatto di una tale politica sarà devastante non solo per il corpo studentesco, ma anche per i docenti.

“se avete dei dubbi, chiedete ad un bibliotecario”

Avete notato questa parte della “guida alle notizie false” di Harvard (vedi foto): se avete dei dubbi, chiedete ad un bibliotecario. Pensateci – questo significa alcune cose: in primo luogo, che i bibliotecari sono ormai stati cooptati nella lotta per la purezza ideologica; in secondo luogo, che i bibliotecari faranno meglio ad essere maledettamente sicuri di rispettare completamente gli attuali dogmi ideologici se non vogliono essere licenziati per non essere stati in grado di assolvere alle loro (nuove) funzioni. In terzo luogo, che gli studenti saranno ora invitati a rivolgersi ad un membro della facoltà o del personale per chiedere se la fonte “x” ha ricevuto l’imprimatur ufficiale dell’università, del college o della scuola.

No, questa non è la Corea del Nord. Questa è la “terra dei liberi e la patria dei coraggiosi” – non sto scherzando!

In questo contesto, permettetemi di fare qui una sorta di “servizio alla comunità” e spiegare com’è possibile valutare le notizie e le fonti senza dover chiedere aiuto ad un “esaminatore della purezza ideologica” (alias “bibliotecario”).

Il sistema è piuttosto semplice, davvero.

In primo luogo, giudicate un albero dai suoi frutti: un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni (Mt, 7,18). Datevi il tempo sufficiente per stilare una classifica delle fonti delle notizie. Suggerirei di separarle in “affidabili”, “a volte affidabili”, “per lo più inaffidabili” e “inaffidabili”. Ma non fermatevi qui.

Il passo successivo è quello di confrontare tutte le informazioni che si ottengono con tutte le altre informazioni che avete e vedere se le une confermano le altre o no.

Infine, prendete ogni informazioni e date un punteggio che indichi quanto è affidabile la fonte, e se queste informazioni corroborano quello che sapete. Questo sistema di classificazione fonte+informazione viene utilizzato, in una forma o nell’altra, dalla maggior parte delle agenzie di intelligence. In genere, viene  utilizzata una combinazione di lettere e numeri. Ad esempio, un’informazione valutata come “A1” indica “fonte affidabile” e “informazione corroborata”. A3 indica “fonte affidabile” e “notizia non corroborata”. Qualunque sia il sistema, assicuratevi di includere la categoria “sconosciuta”, che si può applicare sia alle fonti che alle informazioni. Nel corso del tempo, vi costruirete da soli un buon sistema di classificazione delle informazioni, lo vedrete.

Mi si permetta di rivelare qui un segreto di Stato, ma molto piccolo. C’è un paese avanzato là fuori che ha un quotidiano di grande prestigio che tutti leggono e che ha un sacco di credibilità. Tuttavia, le comunità di intelligence di questo paese valutano questo giornale come fonte “C” – un punteggio davvero mediocre. Ora potete immaginarvi che posizione hanno in classifica la CNN, l’NBC, il New York Times, il Washington Post e tutti gli altri 😉

[Nota a latere: se ve lo state chiedendo, in genere le informazioni che vengono utilizzate per analisi regolari quotidiane sono del tipo B-2]

Questa caduta di faccia dell’Università di Harvard è anche una buona notizia. Pensateci bene – le élite degli Stati Uniti si preoccuperebbero di scendere così basso se stessero pensando che stanno vincendo la guerra dell’informazione? Guardate le élite Anglo-Sioniste in generale – sono tutte l’una alla gola dell’altra, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo (guardate lo scontro in atto tra la Turchia e l’Unione Europea, e per favore passate il pop-corn!). Vi assicuro che quest’ultima isteria anti-russa non è causata da un fiducioso senso di potere, per usare un eufemismo. E mentre la CNN sta andando fuori di testa su Putin che è “l’uomo più potente del mondo[in Inglese], noi – tutti coloro che vogliono far cadere l’Impero, utilizzando l’arma della verità – stiamo vincendo le nostre battaglie ogni giorno. E nonostante tutti i suoi meriti e i risultati innegabili, c’è molto di più che sta accadendo qui, altro che Putin.

“Putin” è diventato un segnaposto collettivo per tutte le forme di resistenza alle élite Anglo-Sioniste e il loro Impero. Ecco perché “Putin” è personalmente responsabile per aver “trasformato in armi” i tifosi russi [in Inglese] e per aver dato di persona l’ordine di hackerare la Convention Nazionale Democratica. Non sarei sorpreso nemmeno un po’ se nei prossimi giorni vedessimo un’“indagine” della CNN su come “Putin abbia ordinato di persona all’esercito russo di utilizzare le loro armi climatiche per attaccare la costa orientale degli USA con una tempesta di neve”. “Specialisti in Putin” di prima classe, come Masha Gessen [in Inglese] lo confermerebbero immediatamente, mentre John McCain chiederebbe agli Stati Uniti di intraprendere “ferme misure di ritorsione per mostrare al dittatore russo che non può scaricare neve impunemente sugli Stati Uniti”. Inutile dire che tale relazione non farebbe sollevare neanche un sopracciglio dell’Università di Harvard.

Sì, sono disperati e sono terrorizzati. Ecco il motivo di tutto lo sciocco istrionismo.

Amici, stiamo vincendo! Sì, davvero. Anche se i Neoconservatori finiranno per rovesciare Trump o farne il loro lacchè. Stiamo vincendo, e questo è a dir poco stupefacente (soprattutto considerando i nostri mezzi – un indizio riguardo alla prossima cosa che posterò qui…). Guardate il quadro generale e vedrete come gli Stati Uniti si stiano autodistruggendo, come l’UE stia crollando, come la Turchia abbia completamente cambiato bandiera e ora lavori con l’Iran e la Russia, come il popolo siriano stia vincendo contro le bande terroristiche transnazionali che lo hanno attaccato; guardate alla Libia e a com’è terrorizzata la NATO dall’evidente volontà delle nuove autorità di rivolgersi alla Russia, guardate con quanta fiducia la Cina affronta la raffica di minacce degli Stati Uniti, guardate come Hezbollah ha avuto un ruolo cruciale in Siria e sia perfino riuscita a scoraggiare l’Esercito israeliano in Libano. Guardate come la Russia è sopravvissuta sia alle sanzioni (piuttosto inefficaci) che al calo (immensamente dannoso) del prezzo del petrolio. Guardate come l’Iran resiste con fermezza e affronta da solo l’enorme coalizione regionale Stati Uniti+Sionisti+Wahhabiti, e non mostra alcun segno di debolezza.

Certo, è tutt’altro che finita, stiamo solo vincendo delle battaglie, e siamo ancora lontani dall’aver vinto la guerra. E in futuro perderemo delle battaglie (le ultime notizie dalla Francia non sono affatto buone). Ma nel complesso il momento è chiaramente e innegabilmente dalla nostra parte, e questo è il motivo per cui i nostri nemici stanno impazzendo e ricorrono a misure disperate come questa storia delle “notizie false”.

Credo che ci vogliano un po’ di cinque alti e pacche sulle spalle 🙂

Dopo aver indugiato in questo breve momento di celebrazione, ora torniamo nella mischia e combattiamo per la vittoria finale!

The Saker

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Articolo pubblicato su The Saker il 14 marzo 2017.

Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[Le note in questo formato sono del traduttore]

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