(trascrizione del video-messaggio del Presidente della Russia in occasione della 75ma sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite)
Signor Presidente, Signor Segretario Generale, colleghi, Signore e Signori,
quest’anno la comunità internazionale festeggia due anniversari che possiamo definire, senza esagerazione, storici: il 75mo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e l’istituzione delle Nazioni Unite.
L’importanza di queste due eventi, che saranno per sempre collegati tra di loro, non può essere sottovalutata. Nel 1945 il Nazismo è stato sconfitto, l’ideologia di aggressione e odio è stata schiacciata, l’esperienza e lo spirito di alleanza, così come la consapevolezza dell’enorme prezzo che è stato pagato per la pace e per la nostra comune Vittoria, hanno contribuito a costruire l’ordine mondiale post-bellico. E’ stato costruito sulle basi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, che rimane ancora oggi la fonte principale del diritto internazionale.
Sono convinto che questo anniversario imponga a tutti noi di ricordare i princìpi senza tempo della comunicazione tra gli Stati sanciti nella Carta delle Nazioni Unite e formulati in termini chiarissimi e inequivocabili dai padri fondatori della nostra Organizzazione universale. Tali princìpi includono l’uguaglianza degli Stati sovrani, la non interferenza nei loro affari interni, il diritto delle persone all’autodeterminazione del proprio futuro, il non utilizzo della forza e della minaccia della forza, la soluzione politica delle controversie.
Guardando gli ultimi decenni, si può dire che, malgrado tutte le difficoltà del periodo della Guerra Fredda, i grandi cambiamenti politici e tutte le complessità della politica globale di oggi, le Nazioni Unite hanno abilmente adempiuto alla loro missione di proteggere la pace, promuovendo uno sviluppo sostenibile delle persone e dei continenti, e fornendo assistenza nell’attenuare le crisi locali.
L’immensa potenzialità e competenza delle Nazioni Unite è rilevante e serve da base solida per andare avanti. Dopo tutto, proprio come ogni altra organizzazione internazionale o entità regionale, le Nazioni Unite non dovrebbero irrigidirsi ma evolversi rispetto alle dinamiche del XXI secolo e adattarsi costantemente alla realtà del mondo moderno, che sta di fatto diventando più complicato, multipolare e multidimensionale.
I cambiamenti attuali hanno certamente effetto sul principale organo della Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza, oltre che sul dibattito sugli approcci per la sua riforma. La nostra logica è che il Consiglio di Sicurezza debba essere più inclusivo verso gli interessi di tutti i Paesi, così come delle diversità delle loro posizioni, basare il proprio lavoro sul principio del più ampio consenso tra gli Stati e, allo stesso tempo, continuare ad avere il ruolo di punto di riferimento della governance globale, che non può essere raggiunta senza che i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza mantengano il loro diritto di veto.
Tale diritto che appartiene a cinque potenze nucleari, cioè i vincitori della Seconda Guerra Mondiale, ad oggi rimane indicativo dell’attuale equilibrio militare e politico. E’ soprattutto uno strumento essenziale e unico che aiuta a prevenire le azioni unilaterali che possono diventare un confronto militare tra due grandi Stati, che fornisce un’opportunità per cercare un compromesso o per evitare almeno soluzioni che potrebbero essere completamente inaccettabili per altri e agire nel quadro del diritto internazionale, piuttosto che in un’area vaga e grigia di arbitrarietà e illegittimità.
Come dimostra la prassi diplomatica, questo strumento funziona di fatto, a differenza della famigerata Società delle Nazioni con le sue infinite discussioni e dichiarazioni senza meccanismi per una azione concreta, e con gli Stati e i popoli bisognosi senza il diritto all’assistenza e alla protezione.
Dimenticare le lezioni della Storia è miope ed estremamente irresponsabile, proprio come i tentativi politicizzati di interpretare arbitrariamente le cause, lo svolgimento e i risultati della Seconda Guerra Mondiale e di distorcere le decisioni della conferenza degli Alleati e del Tribunale di Norimberga, basate su congetture invece che su fatti.
Non è solo ignobile e offensivo alla memoria di chi ha combattuto contro il Nazismo: è un colpo diretto e devastante proprio alle basi dell’ordine mondiale post-bellico, colpo che è particolarmente pericoloso per la stabilità globale che sta affrontando delle gravi sfide, il crollo del sistema del controllo degli armamenti, i conflitti regionali che continuano ininterrotti, e le minacce poste dal terrorismo, dal crimine organizzato e dal traffico di droga in aumento.
Stiamo anche vivendo la sfida completamente nuova della pandemia di coronavirus. Questa malattia ha colpito direttamente milioni di persone e ha rivendicato la cosa più importante: le vite di centinaia di migliaia di persone. La quarantena, la chiusura dei confini, molti e seri problemi per i cittadini di quasi tutti gli Stati sono la realtà odierna. E’ stato difficile soprattutto per le persone anziane che, a causa delle necessarie restrizioni, non hanno potuto abbracciare per settimane e persino per mesi i loro cari, i figli e i nipoti.
Gli esperti devono ancora valutare appieno l’entità dello shock sociale ed economico causato dalla pandemia e tutte le sue conseguenze a lungo termine. E’ già comunque, chiaro che sarà necessario un tempo davvero molto lungo per ripristinare l’economia globale. Inoltre, anche le collaudate misure anticrisi non funzioneranno sempre e avremo bisogno di nuove soluzioni innovative.
L’unico modo per elaborare queste soluzioni è lavorare insieme, cosa che costituisce il compito più importante sia per le Nazioni Unite che per gli Stati del G20, così come per le altre importanti organizzazioni interstatali che stanno affrontando tempi difficili a causa dell’impatto della pandemia e hanno principalmente bisogno di nuovi orizzonti e ambiti di sviluppo.
Proprio questa idea di crescita integrativa dal punto di vista qualitativo, l’“integrazione delle integrazioni”, è alla base dell’iniziativa della Russia per formare la Grande Partnership Euroasiatica che coinvolga tutti i Paesi asiatici ed europei senza eccezione. E’ puro pragmatismo ed è sempre più rilevante.
Inoltre, vorrei ancora una volta richiamare l’attenzione sulla proposta russa di creare dei cosiddetti “corridoi verdi” liberi da guerre e senza sanzioni economiche, soprattutto per beni essenziali, cibo, medicine e dispositivi di protezione personale necessari per combattere la pandemia.
In generale, liberare il commercio mondiale da barriere, divieti, restrizioni e sanzioni illegittime, sarebbe di grande aiuto nel rivitalizzare la crescita economica e ridurre la disoccupazione. Secondo gli esperti, la riduzione totale o parziale dell’occupazione globale nel secondo trimestre di quest’anno equivale alla perdita di 400 milioni di posti di lavoro: noi dobbiamo fare il massimo per evitare che questa disoccupazione cresca nel lungo periodo e per assicurare che le persone tornino a lavorare e possano sostenere le proprie famiglie, invece di trovarsi imprigionati nella povertà senza alcuna prospettiva nella vita.
Questo è davvero un grave problema sociale a livello mondiale, quindi la politica ora ha la missione di spianare la strada al commercio, ai progetti congiunti e alla concorrenza leale, piuttosto che legare le mani degli affari e scoraggiare l’iniziativa imprenditoriale.
La pandemia ha anche evidenziato una serie di questioni etiche, tecnologiche e umanitarie. Per esempio, le avanzate tecnologie digitali hanno contribuito a riorganizzare l’educazione, il commercio e i servizi, oltre che a organizzare corsi online e di apprendimento a distanza per le persone di diverse età. L’intelligenza artificiale ha aiutato i medici a fare delle diagnosi più accurate e puntali, e a trovare il miglior trattamento.
Comunque, proprio come ogni altra innovazione, le tecnologie digitale tendono a diffondersi in maniera incontrollata e, proprio come le armi convenzionali, possono cadere nelle mani di radicali ed estremisti non solo nelle zone dei conflitti regionali ma anche nei Paesi abbastanza ricchi, generando così dei rischi enormi.
A questo proposito, anche le questioni relative alla cybersecurity e all’uso della tecnologia digitale avanzata meritano una più seria riflessione all’interno delle Nazioni Unite. E’ importante ascoltare e comprendere le preoccupazione delle persone in merito alla protezione dei propri diritti – come la privacy, la proprietà e la sicurezza – nella nuova era.
Dobbiamo imparare a usare le nuove tecnologie a beneficio dell’umanità, cercare un corretto equilibrio tra incoraggiare lo sviluppo della intelligenza artificiale e restrizioni legittime per limitarla, e lavorare insieme per arrivare a un consenso nel campo della regolamentazione che potrebbe evitare delle potenziali minacce in termini di sicurezza militare e tecnologica, così come delle tradizioni, della legge e della morale della comunicazione umana.
Vorrei sottolineare che durante la pandemia i dottori, i volontari e i cittadini di diversi Paesi sono stati degli esempi di assistenza e sostegno reciproci, e che tale solidarietà supera i confini. Anche molti Paesi si sono aiutati altruisticamente e generosamente. Ci sono stati, tuttavia, dei casi che hanno dimostrato mancanza di umanità e, se volete, di gentilezza nelle relazioni a livello ufficiale interstatale.
Noi crediamo che il prestigio delle Nazioni Unite possa rafforzare e accrescere il ruolo della componente umanitaria e umana nelle relazioni multilaterali e bilaterali, cioè negli scambi tra persone e tra giovani, nei programmi sociali ed educativi, oltre che nella cooperazione nello sport, nella scienza, nella tecnologia, nell’ambiente e nella tutela della salute.
Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, così come nell’economia, ora dobbiamo rimuovere il maggior numero possibile di ostacoli alle relazioni di partnership. Il nostro Paese sta attivamente contribuendo agli sforzi globali e regionali per combattere il Covid-19, fornendo assistenza agli Stati più colpiti sia in modalità bilaterale che multilaterale.
In tal modo, prendiamo in considerazione prima di tutto il ruolo di coordinamento centrale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che fa parte del sistema delle Nazioni Unite. Noi crediamo che sia essenziale rafforzare qualitativamente la capacità dell’OMS. Questo lavoro è già cominciato e la Russia è sinceramente motivata a impegnarcisi.
Sulla base dell’esperienza scientifica, industriale e clinica dei suoi dottori, la Russia ha prontamente sviluppato una gamma di sistemi di test e di farmaci per diagnosticare e curare il coronavirus, oltre ad aver registrato il primo vaccino al mondo, lo “Sputnik V”.
Vorrei ribadire che siamo totalmente aperti a delle partnership e disponibili a collaborare. In tale contesto, stiamo proponendo di tenere una conferenza online ad alto livello con i Paesi interessati a collaborare allo sviluppo di vaccini anti-coronavirus.
Siamo pronti a condividere l’esperienza e a continuare a collaborare con tutti gli Stati e gli enti internazionali, incluso fornire ad altri Paesi il vaccino russo che si è dimostrato affidabile, sicuro ed efficace. La Russia è certa che tutte le capacità dell’industria farmaceutica mondiale debbano essere impiegate al fine di fornire un libero accesso alla vaccinazione per tutta la popolazione degli Stati nel prossimo futuro.
Un virus pericoloso può colpire chiunque. Il coronavirus ha colpito lo staff delle Nazioni Unite, la sua sede centrale e le strutture regionali, così come chiunque altro. La Russia è pronta a fornire alla Nazioni Unite tutta la necessaria assistenza qualificata; in particolare, noi ci stiamo offrendo di fornire il nostro vaccino, gratis, per una vaccinazione volontaria del personale delle Nazioni Unite e dei suoi uffici. Abbiamo ricevuto delle richieste dai nostri colleghi delle Nazioni Unite a tal riguardo e a queste daremo risposta.
Nell’agenda di oggi ci sono dei punti critici. I temi della protezione dell’ambiente e del cambiamento climatico devono entrambi rimanere al centro degli sforzi congiunti.
Le convenzioni, i trattati e i protocolli multilaterali e dedicati delle Nazioni Uniti si sono dimostrati pienamente rilevanti. Noi stiamo facendo un appello a tutti gli Stati affinché li rispettino in buona fede, particolarmente nel lavorare per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Cari colleghi, vorrei sottolineare ancora una volta che la Russia farà ogni sforzo necessario per contribuire alla soluzione pacifica e diplomatica dei conflitti e delle crisi regionali, oltre a garantire la stabilità strategica.
Per tutte le controversie e le differenze, talvolta le incomprensioni e persino la mancanza di fiducia da parte di alcuni colleghi, noi presenteremo costantemente delle iniziative costruttive e unificanti, prima di tutto nel controllo degli armamenti e nel rafforzamento dei regimi di trattato in essere in questa area. Ciò include la proibizione delle armi chimiche, biologiche e tossiniche.
Il tema di primaria importanza che dovrebbe e deve essere prontamente affrontato e, ovviamente, l’estensione del Trattato Russia-USA sulla riduzione delle armi strategiche, che scadrà a breve, cioè a febbraio 2021. Siamo impegnati nella negoziazione sulla questione insieme ai nostri partner americani.
Ci aspettiamo anche che ci sia un equilibrio reciproco per quanto riguarda lo spiegamento dei nuovi sistemi missilistici. Vorrei aggiungere che già lo scorso anno la Russia ha dichiarato una moratoria sul dispiegamento dei missili terra-aria a corto e medio raggio in Europa e in altre regioni, a condizione che gli Stati Uniti d’America si astengano da tali azioni. Sfortunatamente, non abbiamo ricevuto alcuna reazione alla nostra proposta né dagli USA né dai loro alleati.
Io credo che questi passi reciproci su temi specifici fornirebbero una base solida per avviare un dialogo serio e approfondito sull’intera gamma di fattori che incidono sulla stabilità strategica. Aiuterebbe a raggiungere degli accordi completi, creando una solida base dell’architettura della sicurezza internazionale che si costruirebbe sull’esperienza precedente in questo campo e in linea con l’esistente e la futura realtà politico-militare e tecnologico.
In particolare, la Russia sta proponendo una iniziativa per firmare un accordo vincolante tra tutte le principali potenze spaziali che proibisca il posizionamento di armi nello spazio e la minaccia o l’uso della forza contro oggetti nello spazio.
Siamo ben consapevoli del fatto che i temi della sicurezza, così come altri problemi discussi da questa Assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione del giubileo, richiedano sforzi sulla base dei valori che ci uniscono, del nostro condiviso ricordo delle lezioni della storia e dello spirito di alleanza che ha guidato la coalizione anti-hitleriana, i cui partecipanti ritennero possibile elevarsi al di sopra delle differenze e delle preferenze politiche per il bene della Vittoria e della pace per tutte le nazioni della Terra.
Nell’attuale sfidante contesto, è importante che tutti i Paesi dimostrino volontà, saggezza e lungimiranza politica. I membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – quelle potenze che, da 75 anni, hanno avuto la particolare responsabilità della pace e della sicurezza internazionali, e della conservazione dei fondamenti del diritto internazionale – dovrebbero ora prendere l’iniziativa.
Pienamente consapevole di questa responsabilità, la Russia ha suggerito di convocare un summit G5. Aiuterebbe a riaffermare i principi di comportamento fondamentali negli affari internazionali e a trovare dei modi per indirizzare efficacemente i temi più scottanti odierni. E’ incoraggiante che i nostri partner abbiano sostenuto l’iniziativa. Ci aspettiamo di tenere tale vertice di persona, appena la situazione epidemiologica lo permetterà.
Vorrei ribadire che in un mondo interconnesso e interdipendente, nel vortice degli sviluppi internazionali, dobbiamo lavorare insieme, attingendo ai princìpi e alle norme del diritto internazionale sanciti nella Carta delle Nazioni Unite. Questa è l’unica via per noi per svolgere la missione di primaria importanza della nostra Organizzazione e per fornire una vita dignitosa alle generazioni presenti e future.
Auguro pace e benessere a tutte le persone del nostro pianeta.
Grazie.
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Discorso di Vladimir Putin all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite pubblicato sul sito della Presidenza della Russia il 22 settembre 2020
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.
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Putin,ha una visione oggettiva e soggettiva della situazione geo-politica internazionale ma sa anche che, in certi Sedi di rappresentanza globale, bisogna essere concretamente propositivi pur sapendo che lo Stato e gli Stati che lavorano sotto traccia per ribaltare la Russia ,non hanno alcuna remora etica considerando che nella loro propria cultura politica lo Stato,il loro Stato, non deve avere assolutamente alcuna Morale semplicemente a causa del loro “stato di necessità” che è una categoria che non si sottoporrà mai all’esame di una verifica.
È chiaro che con l’iniziativa del G5 non post Covid ma post Americae Electionem Putin scommetta su una riedizione della presidenza Trump.
In altra epoca l’Urss avrebbe scommesso sulla Francia. Cosa non impossibile ma inutileche con un “micron” ancora al potere.
La palla ora è in mano agli elettori americani. Poi toccherà a Putin il ruolo di ago della bilancia fra Cina e Usa.
Esiste il video con i sottotitoli?