Alcuni dei miei lettori di lunga data potrebbero aver notato che io scrivo molto raramente (se mai l’ho fatto!) sulla Bielorussia o sul Presidente Lukashenko. Come sempre in questo blog, c’è sempre una ragione per la quale io menziono qualcosa, e ce n’è una per la quale io non menziono qualcos’altro. Nel caso della Bielorussia e di Lukashenko, la ragione per cui  non scrivo niente su di loro era esattamente la stessa per la quale io non avevo scritto niente sull’Ucraina prima del 2013: non ne ero ispirato, e anzi sommamente disgustato da quello che stava avvenendo in quel posto. E non mi sentivo forte abbastanza da scriverci qualcosa. Questo cambiò con l’Euromaidan.

Adesso gli eventi mi costringono ad inquadrare questo argomento ben poco piacevole: la Bielorussia è in una crisi complessa e pericolosa che può sfociare facilmente in una crisi drammatica e perfino in una perdita di sovranità. Ma innanzitutto, prima di guardare a quello che è appena accaduto, fatemi cominciare con un veloce “ripasso” sulla Bielorussia. Quel che segue è quello che credo si debba sapere su questa nazione:

  • La Bielorussia è una creazione completamente artificiale, perfino più artificiale dell’Ucraina. Almeno in Ucraina c’erano gli “occidentali” (i galiziani) che veramente non sono affatto russi (volendo, potreste riferirvi a loro come i “veri ucraini”) e il cui odio verso qualunque cosa che odori di russo era talmente rabbioso da poterli paragonare agli Interahamwe [in inglese] del Ruanda. In Bielorussia non c’è niente di paragonabile ai banderisti.
  • Lukashenko non era pro-Russia quanto non lo era Ianukovich. Ciò è cruciale. Lukashenko è sempre stato pro-Lukashenko e non pro-Russia. Sia all’Occidente che a Lukashenko piace affermare che la Bielorussia è il solo vero alleato della Russia. Ciò è falso. Tecnicamente la Russia e la Bielorussia sono unioni sopranazionali di stati. Tuttavia è vero che Lukashenko ha cercato di usare l’identità storica fra russi e bielorussi per chiedere che la Russia lo aiuti, e ancora, e ancora, e ancora. E finora, la Russia l’ha fatto.
  • Come stato, la Bielorussia è uno stato di polizia quasi perfetto con un KGB (sì, in Bielorussia hanno mantenuto quel nome) estremamente competente e temuto, che controlla qualsiasi cosa e qualsiasi individuo. Ciò è cruciale per ragioni che spiego più avanti.
  • Per quel che riguarda il Cremlino, ha sempre incoraggiato la riunificazione con la Bielorussia, ma questo processo non è stato mai completato per problemi ricorrenti, e perfino crisi, fra Mosca e Minsk. La Russia ha riversato immense somme di denaro per tenere a galla la società bielorussa.
  • Infine, la Bielorussia è un paese veramente povero con risorse molto limitate. Per la Russia, tuttavia, la Bielorussia è un alleato militare cruciale, che gioca un ruolo centrale nei piani di difesa russi. Se gli Stati Uniti e la NATO riuscissero a prendere il controllo del paese, sarebbe una minaccia strategica importante per la sicurezza russa.

Questi sono giusto alcuni punti per paragonare e differenziare la Bielorussia dall’Ucraina.

Adesso fatemi riassumere quello che è appena accaduto.

Le autorità bielorusse hanno dichiarato che “centinaia” di uomini (russi, si suppone) sono stati inviati in Bielorussia con nefaste intenzioni. Lakashenko ha, da allora, confermato ufficialmente di aver ricevuto questa informazione dagli ucraini dello SBU. Gli uomini, in sé stessi, sono stati descritti come terroristi, insorgenti, membri della “Wagner”, sovversivi, eccetera, e i loro obiettivi sono stati indicati nell’assassinio di Lukashenko, nella nascita di un nuovo “maidan” in Bielorussia, nel creare il caos, eccetera.

In tutta franchezza, le autorità bielorusse non hanno mai fatto capire bene la storia e, ancora in tutta franchezza, ciò non fa alcuna differenza. Ci sono due cose che ritengo indiscutibili:

  1. La Russia non considererebbe mai l’uso della forza e di operazioni segrete illegali contro Lukashenko e/o contro la Bielorussia.
  2. Il KGB bielorusso conosce qualunque cosa di qualche importanza che avvenga in Bielorussia.

Sarei perfino dell’opinione che l’argomento 2 sostiene molto bene l’argomento 1.

Qualunque sia il caso, sembrerebbe che un gruppo di guardie di sicurezza russe sia stato assoldato da un’azienda bielorussa per fornire servizi di sicurezza in vari stati (sono spesso nominati il Sudan e il Venezuela). I componenti di questo gruppo hanno viaggiato fino in Bielorussia, e pianificavano di uscirne diretti verso le loro destinazioni finali. Sono stati rallentati, sembra intenzionalmente, e, quando hanno perso il loro volo, è stato detto loro di andare a riposarsi in un hotel situato non molto distante dalla residenza di Lukashenko. Nel cuore della notte,  una squadra di incursori del KGB è entrato nell’albergo con fucili e granate stordenti, ha svegliato e brutalmente arrestato tutti nonostante nessuno dei sonnolenti russi abbia offerto la benché minima resistenza. Non è stato trovato alcun tipo di arma, neanche nessuna evidenza di piani segreti, ma le autorità hanno dichiarato che poiché questi uomini non stavano bevendo o disturbando le cameriere, e poiché rimanevano fra di loro, queste erano prove sufficienti per accusarli di essere in missione segreta (non sto scherzando!)

Tutto ciò è un’assoluta assurdità, e non ci si deve distrarre con le minuzie di questo pretesto chiaramente prefabbricato.

Questo è quello che è accaduto.

Adesso sta emergendo che lo SBU, il servizio segreto ucraino, (che non muove foglia senza l’approvazione dello Zio Sam) ha costruito un’operazione segreta complessa per cercare di portare ai ferri corti la Bielorussia e la Russia. Gli ordini per l’intera operazione, inclusi il reclutamento, l’acquisto dei biglietti aerei, eccetera, sono partiti dall’Ucraina. Questo è anche il più grosso errore fatto dagli ucraini: non hanno nascosto bene le loro tracce e ai servizi speciali russi sono bastate 24 ore per scoprire l’intero piano e per farlo arrivare [in russo] ai media. I dettagli più fini sono ancora da definire, ma il succo è questo: gli ucraini fingevano di essere un’agenzia di sicurezza alla ricerca di uomini con una provata esperienza di combattimento, specialmente quelli che avevano combattuto nel Donbass contro le forze ucronaziste. Una volta reclutati per qualche impiego tipico di sorveglianza, questi uomini sono stati trasportati a Minsk con un volo, e qui hanno perso il loro volo successivo e lasciati ad attendere la prossima opportunità di lasciare la Bielorussia. A questo punto, sembra che lo SBU abbia contattato il KGB bielorusso e lo abbia avvertito di quei “mercenari” russi spediti dalla Russia per uccidere Lukashenko o, almeno, spodestarlo.

Ora è anche ovvio che lo SBU voleva appositamente i russi che avevano un’esperienza di combattimento in Donbass per chiedere quindi alla Bielorussia di consegnarli a Kiev. Tale richiesta è stata fatta quasi immediatamente per gran parte degli uomini di questo gruppo.

Fin qui, tutto “bene” (non proprio ma capite che cosa intendo) ma qui è quando i Bielorussi e lo stesso Lukashenko hanno cominciato a comportarsi in maniera davvero strana.

Il primo passo logico che avrebbero dovuto fare le autorità bielorusse era che Lukashenko chiamasse Putin e gli chiedesse una spiegazione. In alternativa, il capo del KGB bielorusso poteva chiamare il capo dell’FSB e chiedergli dei chiarimenti. Ma, invece di fare così, il KGB bielorusso ha organizzato questo ridicolo “sequestro” dei “mercenari” russi mentre questi dormivano nel loro albergo e non avevano alcuna idea di cosa stesse succedendo.

Successivamente, invece di lavorare con i russi, Lukashenko ha quindi rilasciato una lunga intervista a uno dei più talentuosi e più moralmente ripugnante giornalisti ucraini, Dmitrii Gordon (che si autoproclama orgogliosamente agente dello SBU).

Ma poi le cose sono solo peggiorate.

Lukashenko ha colto al volo l’opportunità di, ancora una volta, ingaggiare una delle sue tipiche e verbose filippiche contro la Russia. È arrivato persino ad insinuare che la Bielorussia avrebbe potuto estradare alcuni di questi russi in Ucraina (che, come sappiamo ora, ha fornito una lista di ricercati al KGB bielorusso). Queste azioni hanno fatto immediatamente capire ai russi che Lukashenko stava facendo una sorta di gioco sporco negli ultimi giorni prima delle elezioni presidenziali, che si sono svolte domenica.

Che cosa quindi potrebbe spiegare il comportamento palesemente bizzarro dei Bielorussi?

Motivo numero uno: semplice, la popolarità di Lukashenko sta calando alla stessa velocità delle disponibilità economiche dei bielorussi.

Motivo numero due: gli Stati Uniti sono chiaramente impegnati in un’importante strategia psicologica per prendere il controllo della Bielorussia.

Motivo numero tre: lo stato bielorusso nella sua attuale condizione non è sostenibile, e non lo è mai stato.

Esaminiamoli uno per uno.

Pompeo in Bielorussia: solo una coincidenza, ovviamente

Se nessuno dubita del risultato di ogni elezione in Bielorussia, è anche piuttosto indiscutibile che gran parte dei bielorussi sostenga Lukashenko. Il punto non è se vince Lukashenko, ma solo di quanto egli vinca. Le elezioni di ieri hanno dato il risultato più basso possibile e accettabile per Lukashenko: l’80%. Questo dato è davvero senza significato, tutto quello che mostra è quanto il regime di Lukashenko sia bravo a vincere le elezioni. Questa volta, comunque, sembra che ci siano più proteste che in passato e, a differenza di quanto è successo in passato, le proteste non sono solo limitate a Minsk, ma si sono diffuse in altre città. Quindi, se Lukashenko non ha mai rischiato di perdere ufficialmente le elezioni, una protesta stile maidan rappresenta per lui una vera preoccupazione.

Ma c’è molto di più in questa storia.

A seguito di un incontro tra Lukashenko e Pompeo, gli Stati Uniti ora apriranno un’ambasciata (molto grande) a Minsk. Per anni l’Occidente ha chiamato Lukashenko con ogni sorta di appellativi, e ora improvvisamente è “tutto sorridente”.

E’ davvero una coincidenza?

Ne dubito fortemente.

Ma è anche peggio di così, perché gli Stati Uniti stanno inviando uno dei sui funzionari più capaci e pericolosi per sovvertire la Bielorussia: mi riferisco a Jeffrey Giauque [in inglese], ufficiale della intelligence del Dipartimento di Stato con una lunga carriera di varie missioni di destabilizzazione.

Ascoltatelo mentre si presente al popolo bielorusso:

Di fatto è ora piuttosto chiaro che tutta la provocazione con i “terroristi” russi è stata elaborata con cura e messa in atto da Stati Uniti e Ucraina congiuntamente. Se lo SBU ucraino non fosse stato così sciatto nell’organizzare il tutto (alla FSB ci sono volute meno di 24 ore per acquisire un quadro completo e preciso di ciò che era accaduto), il piano avrebbe avuto successo. Di fatto, lo potrebbe essere ancora.

Ma dare la colpa di tutto agli Stati Uniti, allo SBU e a Lukashenko non racconta tutta la storia.

La verità è che la Bielorussia è uno stato completamente artificiale, non meno artificiale di quanto lo sia l’Ucraina, ed è uno stato che non può semplicemente sopravvivere da solo. Né può sperare di sopravvivere per sempre con l’aiuto della Russia. E se è importante e interessante guardare le origini [in inglese] del nazionalismo, tale esercizio è inutile nel caso della Bielorussia, dato che il nazionalismo bielorusso è un qualcosa di davvero anti-storico e artificiale, e che non ha realmente alcun fondamento al di fuori dei dogmi ideologici occidentali.

Se il regime dell’ideologia marxista e per lo più russofobico dell’Unione Sovietica ha sempre favorito l’emergere dei nazionalismi locali (e ha anche creato delle “nazionalità” precedentemente inesistenti), il nazionalismo bielorusso è un qualcosa che non ha mai preso piede, il che non sorprende affatto dato che ogni differenza tra un russo e un bielorusso è molto più piccola di quella esistente tra i russi che ora vivono in una società molto variegata e davvero multi-etnica. Tuttavia, dal punto di vista del partito della Nomenklatura e dei loro curatori occidentali, era impensabile non separare la Bielorussia dalla Russia, mentre paesi come l’Ucraina e il Kazakhistan avevano dichiarato la loro indipendenza, così era stato raggiunto un qualche strano compromesso che avrebbe dovuto rassicurare sia i russi che i bielorussi. Sono stati fatti alcuni accordi, altre sono stati negoziati all’infinito (soprattutto gli accordi sull’energia!) e quello che alla fine è venuto fuori è questo strano e artificiale staterello con solo 10 milioni di persone. Per quanto riguarda il suo leader, ha dichiarato che la Bielorussia seguirà una politica estera “multi-vettore” che posso riassumere così: pompa quanti più soldi puoi dalla Russia, mentre allo stesso tempo cerca l’appoggio dell’Impero anglo-sionista.

[Nota: sì, lo so, Lukashenko viene chiamato “l’ultimo dittatore dell’Europa” e non è popolare in Occidente. La mia opinione è che la sua mancanza di popolarità deve essere attribuita all’Occidente, non a lui. Lukashenko ha provato mille volte ad avere il sostegno (cioè soldi) dall’Occidente e ora Pompeo&Co. hanno apparentemente deciso di rendere il “loro” figlio di puttana, il “nostro” figlio di puttana. Quello che voglio dire è che Lukashenko era il caso da manuale del fenomeno del “nostro figlio di puttana” ma non per l’Occidente, bensì per la Russia. Io credo inoltre che, come tutti i “figli di puttana” (inclusi i “loro” e i “nostri”), Lukashenko sia ora diventato un peso per la Russia]

C’è un altro sviluppo molto preoccupante ora in atto: in tutta questa faccenda il KGB bielorusso è stato o completamente incompetente (cosa che non è!) o infiltrato da agenti occidentali. Trovo che la seconda spiegazione sia molto più probabile.

Se ora noi supponiamo che il KGB bielorusso sia stato infiltrato e compromesso, allora questa è una pessima notizia per Lukashenko, che potrebbe ritrovarsi nella stessa situazione di, per esempio, Nicolae Ceaușescu, che fu tradito dai suoi servizi segreti (possiamo anche ricordare quanti agenti americani/israeliani siano stati in posizioni elevate intorno a Bashar Assad fino a che la guerra in Siria non li ha costretti a scegliere da che parte stare).

Onestamente, se la CIA e gli altri non sono molto bravi in alcune cose, sono davvero maestri a livello mondiale nell’arte della corruzione dei funzionari, e questo potrebbe essere già accaduto in Bielorussia.

Proprio ora, ci sono dei disordini a Minsk e in altre città e, mentre nella capitale la polizia antisommossa ha le cose per lo più sotto controllo, ci sono già stati dei casi di poliziotti antisommossa che sono scappati per evitare di essere linciati dalla folla. Nel momento in cui sto scrivendo quest’articolo (lunedì alle ore 21.50 UTC), il KGB bielorusso ha dichiarato che stanno dando la caccia ai peggiori agitatori e rivoltosi ma, considerando quanto è stato facile per la SBU ucraina imbrogliare (o, peggio, infiltrare) il KGB bielorusso, non mi sento molto rassicurato da questa verbosità: i servizi speciali sono qui per gestire problemi gravi, non per fare grandi dichiarazioni.

In questo momento, l’ultima cosa che abbiamo sentito dal KGB bielorusso è che hanno impedito [in inglese] l’uccisione della principale figura di opposizione, Svetlana Tikhanovskaya. Cavolo, potrebbe anche essere vero, considerando che la (incapace) Tikhanovskaya sarebbe un perfetto “agnello sacrificale” (e una politica terribile, se fosse mai stata eletta). Ma sembra anche che alcuni interessi all’interno del KGB bielorusso stiano corteggiando la Tikhanovskaya. Io penso che entrambe le versioni siano ugualmente pessime.

Quanto è grave tutto questo?

Molto!

Ci sono già delle voci (false) diffuse dai media polacchi, secondo cui Lukashenko è fuggito dalla Bielorussia a bordo del suo aereo. Questa voce è chiaramente progettata per creare la (sbagliata) impressione che Lukashenko sia il prossimo Ianukovich: sebbene entrambi questi uomini non mi piacciano in egual misura, Lukashenko è un uomo molto più duro di quanto lo sia mai stato Ianukovich.

Inoltre, il tipo di campagna sui media condotta ora da quelli occidentali, polacchi e ucraini è senza precedenti nella sua portata, e sarà molto difficile per il regime riacquistare il controllo del paese.

Per quanto riguarda Lukashenko, ora sembra in un certo senso aver cambiato musica: dopo aver accusato la Russia di trattare la Bielorussia non come un fratello ma come un partner, ora dice che ha parlato con Putin e ha un documento di cinque pagine in cui si spiega tutto, ora dice che la Russia e la Bielorussia saranno, dopo tutto, fratelli.

Non molto convincente, a dir poco.

Questo è l’aspetto della politica “multivettore” di Lukashenko …

Logicamente, in Russia la popolarità di Lukashenko, che tanto per cominciare non è mai stata tanto alta, ora sta rapidamente scendendo, e molti analisti, che in passato lodavano Lukashenko per la sua (presunta) “ferma” politica verso l’Occidente, stanno ora esprimendo apertamente il loro disgusto. Un numero crescente di russi sta ora apertamente mettendo in dubbio l’intero concetto di “unione statale sovranazionale”. Per quanto riguarda la tanto vantata “politica multi-vettore” di Lukashenko, sembra un banale tentativo di sedersi tra due sedie.

Ora sembra abbastanza ovvio che i leader dell’Impero abbiano smesso di odiare Lukashenko solo il tempo necessario per dare una fugace e semi-credibile apparenza di benevolenza; ora loro stanno già parlando di reintrodurre le sanzioni contro la Bielorussia e Lukashenko in persona.

Tutto questo è estremamente pericoloso per la Russia per le seguenti ragioni:

  1. Lukashenko è il “nostro figlio di puttana” assolutamente terribile (lo sono sempre!) da aiutare, e le sue ultime buffonate hanno dimostrato al Cremlino che Lukashenko è parte integrante del problema, non la soluzione.
  2. Se Lukashenko rimane al potere, sarà solo grazie al suo (per lo più molto efficace) apparato repressivo che potrebbe essere sufficiente per mettere a tacere l’opposizione, ma non abbastanza per rendere Lukashenko davvero popolare.
  3. Lo stesso Lukashenko è chiaramente sia disonesto che senza scrupoli. Non gli interessa nulla della Russia (o della Bielorussia, se è per questo), a lui interessa solo se stesso. In altre parole, fin quando rimane al potere, la Bielorussia sarà una grande preoccupazione per la Russia.
  4. Se Lukashenko venisse spodestato, che sia per un complotto del KGB o per una violenta insurrezione stile Maidan, possiamo essere dannatamente sicuri che chiunque vada al potere sarà 1) controllato dagli Stati Uniti 2) ferocemente anti-russo.
  5. La Bielorussia non ha una grande importanza economica per la Russia ma per ragioni di sicurezza e, ancora di più, per ragioni militari la Bielorussia è assolutamente vitale per la sicurezza della Russia.

Quest’ultimo punto deve essere ulteriormente chiarito. Non solo la Bielorussia si trova in una posizione cruciale dal punto di vista strategico, ma le forze armate bielorusse sono anche molto ben addestrate ed equipaggiate (imparagonabili rispetto alle forze armate ucraine) e rappresentano un’importante risorsa militare per il Cremlino. Ci sono anche delle forze russe dislocate in Bielorussia. Infine, i rapporti tra l’esercito bielorusso e quello russo sono molto amichevoli e molto profondi. Se la NATO prendesse il controllo della Bielorussia, sarebbe davvero un grande problema per la Russia (problema che è in grado di gestire, ma comporterebbe un grande ripensamento della minaccia dall’Occidente).

Quindi, che cosa accadrà?

Mi sembra che se Putin fa “ancora la stessa cosa”, la Russia rischia seriamente di perdere la Bielorussia che, in un momento in cui il Banderastan ucraino sta cadendo a pezzi, sarebbe davvero un peccato mortale. In questo momento, la Russia deve limitare l’“infezione ucraina” mentre prepara, allo stesso tempo, un dopo-Lukashenko (prima che sia troppo tardi). Ovviamente, Lukashenko non si dimetterà cortesemente, quindi la Russia deve trovare uno strumento nella sua cassetta degli attrezzi per costringerlo a farlo.

Personalmente, io sono sempre stato convinto che re-incorporare completamente la Bielorussia nella Russia non solo risolverebbe il “problema bielorusso”, ma risolverebbe anche il “problema Lukashenko”. Sono sicuro che la Russia abbia abbastanza influenza e risorse in Bielorussia da spingere per un cambiamento. Sì, sarebbe sia difficile che pericoloso, ma non fare così porterebbe ad un risultato molto peggiore. La Russia deve agire. Rapidamente e fermamente.

Il Saker

*****

 Articolo di The Saker pubblicato su The Saker il 10 agosto 2020
Traduzione in italiano di Elvia Politi e Fabio_san per SakerItalia

[le note in questo formato sono dei traduttori]

 __________

 La redazione di SakerItalia ribadisce il suo impegno nella lotta anti-mainstream e la sua volontà di animare il dibattito storico e politico. Questa che leggerete è l’opinione dell’autore; se desiderate rivolgere domande o critiche purtroppo questo è il posto sbagliato per formularle. L’autore è raggiungibile sul link dell’originale presente in calce.

 L’opinione dell’autore non è necessariamente la nostra. Tuttavia qualsiasi commento indecente che non riguardi l’articolo ma l’autore, sarà moderato, come dalle regole in vigore su questo sito.

Condivisione: