Il gruppo d’attacco della portaerei USS Harry S. Truman ha lasciato la base navale di Norfolk, Virginia, l’11 aprile.

La portaerei è accompagnata dall’incrociatore lanciamissili USS Normandy, dalle cacciatorpediniere lanciamissili USS Burke, Bulkeley, Forest Sherman e Farragut, e dalle cacciatorpediniere USS Jason e The Sullivans. Complessivamente gli equipaggi sono costituiti da 6.500 marinai, e la portaerei imbarca lo stormo Carrier Air Wing One.

Poiché i recenti annunci circa il sistema missilistico missile ipersonico russo Kinzhal (‘Pugnale’) hanno reso queste imbarcazioni effettivamente obsolete, ciò significa che le navi e i loro equipaggi sono essenzialmente salpati verso una sanguinosa rottamazione.

Anche senza il recente aggiornamento del sistema Kinzhal, l’esperienza della flotta britannica nel conflitto delle Falkland illustra la vulnerabilità delle navi da guerra ai missili a bassa quota. Oltre che l’affondamento delle HMS Sheffield e Sir Galahad, potenzialmente tutte le navi britanniche sono state colpite da almeno un missile argentino Exocet di fabbricazione francese – un sistema d’arma che era già vecchio di 20 anni all’epoca.

Un missile Exocet affonda la HMS Sheffield durante la Guerra delle Falkland [in inglese]:

Secondo testimonianze, l’unica cosa che salvò le forze del Regno Unito dall’obliterazione fu che le impostazioni degli altimetri dei missili argentini erano sbagliate. I russi non faranno lo stesso genere d’errore!

Questi fatti ovviamente sono noti agli strateghi militari statunitensi – e si suppone e si spera, visto che è suo dovere saperlo – a Donald Trump. Eppure la flotta statunitense si sta avvicinando alla costa della Siria, dove incontrerà altre navi da guerra americane e di altri paesi NATO già in posizione. Tutte assieme costituiranno un bello stormo di papere a mollo, pronte ad essere colpite.

Se quelli che fanno pressioni su Trump riescono a fare in modo che lanci un nuovo attacco contro la Siria (e dobbiamo attenderci un nuovo attacco false flag) e se il massiccio incremento della potenza di fuoco della NATO comporterà che un numero sufficiente di missili riesca a raggiungere abbastanza bersagli da uccidere dei russi, allora Putin non avrà davvero nessun’altra scelta che affondare la flotta statunitense.

Non avrà scelta perché, qualunque sia il pericolo insito in questa mossa, la mancanza di una reazione sarebbe un segnale di sconfitta per la Russia e di ritirata in Siria, il che naturalmente condurrebbe ad una rapida escalation della pressione militare contro il Libano e l’Iran, e significherebbe che quando l’Impero farà la sua mossa per colpire la Russia, i suoi alleati più affidabili saranno già andati e il suo ‘ventre molle’ gravemente esposto.

Quindi Putin ordinerà la distruzione della flotta americana, e un’ora dopo tutto ciò che ne resterà saranno rottami e cadaveri maciullati in chiazze di petrolio – e qualche ‘gran’ foto e videoclip per illustrare la dichiarazione di guerra di Trump causata da “l’attacco letale e a tradimento dei russi contro una forza umanitaria statunitense’.

Vi suona familiare? Dovrebbe. Perché qui non stiamo pensando alla USS Maine, al Lusitania e al Golfo del Tonchino. L’abitudine di Washington di usare navi affondate come causus belli comprende anche Pearl Harbor.

Nel caso in cui fosse necessario un ripasso, eccovi solo un esempio dei tanti video brevi [in inglese] disponibili sulla rete riguardanti la verità a proposito dell’attacco giapponese del 7 dicembre del 1941, che spiega come Roosevelt avesse in anticipo informazioni riguardanti i piani d’attacco, ma decise di non passarle alla flotta all’ancora, che fu facile bersaglio dei giapponesi:

 

La scusa più o meno ufficiale (non essendo mai stata formalmente riconosciuta la colpa del Presidente) è che avvertendo la flotta si sarebbe segnalato ai giapponesi che i loro codici navali erano già stati violati. Ma la verità è sicuramente che non avvisò la flotta deliberatamente perché sapeva che questo sacrificio avrebbe invogliato il popolo americano alla guerra contro Hitler, alla quale lui e coloro che gli stavano attorno e dietro si erano dedicati, ma alla quale il popolo si opponeva.

Stavolta le circostanze sono certamente differenti, non fosse altro perché chiunque con una passabile conoscenza delle capacità dei missili russi sa già che 6.500 marinai sono “sulla loro strada per Samara”.

Il che fa di Donald Trump un idiota incompetente in modo criminale, un cattivo giocatore di poker, o una marionetta completamente controllata dalla psicotica élite anglosionista. Se appartiene ad una delle prime due categorie, c’è ancora una possibilità che risponda al disastro ammiccando e ritirandosi. Nel qual caso l’élite della Beltway [letteralmente “la tangenziale”, è una locuzione che indica l’establishment politico di Washington DC, circondata appunto da una tangenziale] userà questa tragedia umana e la sua umiliazione per rimuoverlo dall’incarico (non male come premio di consolazione, dal loro punto di vista).

Ma se appartiene alla terza, allora l’attacco ‘shock’ contro la flotta statunitense porterà alla dichiarazione immediata della Terza Guerra Mondiale.

In effetti, se le cose si spingono a questo punto (e forse siamo soltanto a 48 ore e un video degli Elmetti Bianchi di distanza) allora la sola cosa che realisticamente sostiene una possibilità di fermare gli psicopatici razzisti anglosionisti nel loro percorso è che l’attacco russo e i suoi risultati siano una dimostrazione così devastante di ‘colpisci e terrorizza’ [in inglese ‘shock and awe’, nome dato all’operazione di attacco all’Iraq da parte degli USA nel 2003] da rendere impossibile per essi di ignorare un contemporaneo avvertimento pubblico da parte di Putin a Netanyahu che qualunque risposta ostile degli americani porrà direttamente anche Israele sulla linea di fuoco.

Questo SOLTANTO potrebbe essere sufficiente a far arretrare i neocon. Se non sarà così, allora sarà Terza Guerra Mondiale. Potrebbe anche non essere nucleare all’inizio, ma anche nel momento in cui si limiterà ad essere convenzionale, cambierà TUTTO:

le voci dissidenti che si oppongono alla guerra come questa, verranno rapidamente silenziate dalla coperta della censura e dall’internamento; i vostri figli e le vostre figlie saranno coscritti; le vostre tasse raggiungeranno il massimo – e dovrete vivere nella paura quotidiana che, una volta che la Cina entrasse in guerra contro Washington e i suoi stati burattini, la marea crescerà così velocemente contro gli ‘alleati democratici’ che i loro ‘missili umanitari’ finiranno per avere testate nucleari.

Se ciò vi disturba (e sicuramente dovrebbe) allora tutto quello che vi chiedo è che prendiate quest’analogia con Perl Harbor e vi impegniate a diffonderla sui social media SUBITO. Perché una volta che quei giovani marinai e avieri saranno stati sacrificati, la voglia di una guerra per ‘vendicarli’ sarà inarrestabile. Ma se i guerrafondai si rendono conto che tante persone hanno già intuito il piano, questo potrebbe spaventarli al punto di arretrare.

Nel qual caso la flotta potrebbe fare qualche manovra per salvare la faccia e poi salpare nuovamente verso casa, e noi possiamo aspettare l’estate, che potrà anche essere calda, ma non sgradevolmente bollente quanto potrebbe esserlo nell’altro caso!

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Articolo di Nick pubblicato su TheSaker.is il 21 aprile 2018
Traduzione in italiano a cura di Mario B. per Sakeritalia.it

[Le note in questo formato sono del traduttore]

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