Innanzitutto, antisemiti ovunque!
È passato più di un anno da quando ho scritto un articolo intitolato “Un corso intensivo sulle vere cause dell’antisemitismo”. Ho cercato di illustrare come il tipo di ideologia e visione del mondo di ciò che dovrebbe essere chiamato Fariseismo Rabbinico, ma è, ahimè, di solito indicato come “Giudaismo Ortodosso”, si traduce in una inevitabile reazione ostile da parte di coloro ai quali questa ideologia e visione del mondo negano addirittura lo status di “essere umano”. Oggi voglio fare qualcosa di diverso: dare uno sguardo ad una tattica politica che sembra dare agli Ebrei una posizione molto desiderabile, ma che in realtà li mette tutti a rischio: l’uso dell’accusa di “antisemitismo” praticamente contro chiunque osi essere critico verso chiunque e qualsiasi cosa sia Ebrea. Il seguente titolo recente di Russia Today mi ha ispirato a discutere di questo problema:
Trump, accusato di antisemitismo, ha affermato che le “urlatrici dell’ascensore” sono finanziate da Soros.
Non occuperò spazio citando l’articolo a lungo, quindi per favore consultatelo sulla pagina RT originale [in inglese]. Ecco un breve estratto:
I critici del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump sono stati pronti ad accusarlo di antisemitismo per un tweet che sosteneva che le donne che urlavano ai senatori riguardo al candidato alla Corte Suprema Brett Kavanaugh erano pagate dal miliardario liberale George Soros. “Le molto maleducate urlatrici dell’ascensore sono professioniste pagate che cercano solo di far sembrare i senatori cattivi. Non cascateci!”, ha scritto su Twitter Trump venerdì. “Inoltre, guardate tutti i cartelli identici creati in modo professionale. Pagati da Soros e altri. Questi non sono cartelli fatti nel seminterrato, con amore!” Ne è scaturito sdegno, ovviamente. Think Progress, il braccio mediatico degli analisti del Centro per il Progresso americano di John Podesta, ha accusato immediatamente il presidente di antisemitismo. Un redattore di Slate è intervenuto definendo le parole di Trump come pronunciate da “cane antisemita”. E uno scrittore di The Atlantic ha definito una “teoria della cospirazione che un ricco uomo nero ebraico stia facendo affermare a delle donne di essere state violentate e aggredite”.
Non ho idea del motivo per cui il giornalista di RT abbia scritto che l’indignazione è scaturita “ovviamente”, ma prima va notato che nessuno di coloro che accusano Trump di antisemitismo fa uno sforzo per spiegare perché esattamente le parole di Trump siano antisemite.
[Nota a margine: lo so, “antisemitismo” è una nozione ingannevole e fondamentalmente priva di significato. In questo articolo, “Cos’è l’Antisemitismo” [in inglese], Michael Neumann spiega come questo concetto già ambiguo e fuorviante sia diventato fondamentalmente privo di significato (ha concluso la sua analisi dicendo che “il vero scandalo oggi non è l’antisemitismo ma l’importanza che gli viene data”). Userò questo termine solo perché è ampiamente utilizzato dalle organizzazioni Ebraiche per screditare praticamente tutti coloro che osano esprimere un pensiero critico.]
Think Progress ha semplicemente twittato questo: “Trump twitta la teoria del complotto antisemita su George Soros”. Qui abbiamo un classico doppio colpo: l’antisemitismo, ovviamente, ma anche la “teoria del complotto”. Torneremo su questa coppia concettuale.
Ma prima, le basi.
C’è qualche dubbio che Soros sponsorizzi ogni tipo di protesta in molti paesi diversi, inclusi gli Stati Uniti?
Controlliamo la iperpoliticamente corretta e doppioplusbenpensante Wikipedia e vediamo cosa troviamo lì. Nel sesto paragrafo dell’introduzione alla voce di Soros, vediamo la seguente frase:
“Soros è un noto sostenitore delle cause politiche liberali e progressiste americane, a cui dispensa donazioni attraverso la sua fondazione, la Open Society Foundations”.
Davvero?! Wikipedia non solo afferma in modo inequivocabile che Soros sponsorizza varie cause progressiste e liberali degli Stati Uniti, ma ha anche creato una fondazione speciale per farlo. Questa voce significa che anche Wikipedia fa parte di una campagna antisemita e sta diffondendo teorie cospirative? Trump non ha detto esattamente la stessa cosa di Wikipedia quando ha twittato “le urlatrici sono professioniste pagate” e “cartelli identici fatti in modo professionale? Pagati da Soros e altri”? Di sicuro mi sembra che Trump e Wikipedia stiano dicendo la stessa identica cosa, eppure uno viene accusato di essere antisemita mentre l’altro viene lasciato in pace. Perché? Inoltre, quello che Trump ha detto è un qualcosa che è noto a tutti, e che non è nemmeno negato dallo stesso Soros. Ancora meglio, neanche le “urlatrici da ascensore” lo negano [in inglese].
Eppure, nonostante ciò, il Daily Beast dice che “Trump diventa un folle cospirazionista” mentre il vice-editore della redazione di Washington del New York Times, Jonathan Weisman, ha scritto su Twitter “Mi dispiace, ma il “le sta pagando Soros” del Presidente degli Stati Uniti è… wow” e poi ha proceduto col mettere in commercio il suo libro (((Semitismo))) Essere Ebreo in America nell’Era di Trump. Quel libro è stato appoggiato entusiasticamente [tutti e quattro i link in inglese] dal Washington Post: (“una appassionata chiamata alle armi”), dal Jewish Book Council: (“Non potrebbe essere più importante o tempestivo”) e dall’inevitabile Bernard-Henri Lévy: (“Sarebbe meraviglioso se l’antisemitismo fosse una specialità europea e si fosse fermato al confine con gli Stati Uniti, ahimè, non è così”).
Aspettate!
Come si va dalle “urlatrici da ascensore professioniste” all’antisemitismo ?!
Trump dice qualcosa che è al tempo stesso innegabile e non negato, e che in qualche modo lo rende un complottista e un antisemita e che, a sua volta, dovrebbe suggerirci che gli Ebrei sono in grave pericolo negli Stati Uniti (“chiamata alle armi” + “non potrebbe essere più importante”).
Ha senso per voi?!
Trump è accusato di essere un antisemita perché ha avuto il coraggio di dichiarare apertamente un fatto indiscusso. Più specificamente, Trump è colpevole non solo di affermare un fatto indiscusso, ma di affermare un fatto indiscusso in riferimento a un Ebreo (da qui l’accusa specifica di antisemitismo e non di qualche altra forma di psicocrimine). Ma dal momento che Wikipedia e Soros stesso dicono praticamente la stessa cosa di Trump, anche se in modo più educato, qual è il problema?
Mettendo da parte il fatto che Trump ha dimostrato di essere il miglior chierichetto che il Likud abbia mai avuto (solo la sua mossa dell’ambasciata USA nella Gerusalemme occupata è stato un atto di servilismo veramente abietto verso Israele [in inglese]), decostruiamo cosa sta realmente succedendo qui.
Io affermo che nonostante tutta la propaganda ufficiale, tutti sanno che la libertà di parola nell’Impero Anglo-Sionista è strettamente limitata: nelle colonie europee per mezzo di multe e incarcerazioni, e negli Stati Uniti per mezzo di isterismi politici. I metodi sono diversi (non esiste nessun Primo Emendamento in Europa!) ma l’obiettivo è lo stesso: diffamare, screditare e infine mettere a tacere gli psicocriminali.
Diamo uno sguardo a due esempi:
Poi, anti-antisemiti ovunque
Per prima cosa, date un’occhiata a questo articolo [in inglese] sulle “teorie della cospirazione” in cui l’autore scrive: (corsivo e grassetto aggiunti)
Il termine “teoria della cospirazione” viene usato per descrivere ogni teoria che tenta di caratterizzare gli eventi osservati come il risultato di una qualche cospirazione segreta. Il termine è spesso usato in modo sprezzante, il che implica che la teoria non è plausibile. Sebbene le teorie cospirative (particolarmente rivolte a Ebrei e banchieri) risalgano a centinaia di anni, il primo utilizzo del termine “teoria della cospirazione” non ha sempre questa connotazione, sebbene le teorie siano abbastanza spesso respinte in altri modi. Di solito, è semplicemente un modo di identificare la teoria da altre teorie – come nella “teoria che comprenda una cospirazione”.
Pertanto, dal momento che discutere di Ebrei e banchieri è una tipica “teoria della cospirazione” e dal momento che il termine “teoria del complotto” è spesso usato in modo sprezzante, cosa che implica che non è plausibile, è quindi poco plausibile che Ebrei e banchieri abbiano una speciale importanza politica o storica. Ma se questo è così poco plausibile, perché tali teorie sono rivolte in particolare agli Ebrei e ai banchieri e non ai Buddisti e ai fornai? Dov’è la logica qui?
Il secondo esempio è tratto da un articolo intitolato “Negazione dell’Olocausto e 9/11 “Truth” [“Verità”]: due gusti schifosi che insieme hanno un sapore schifoso” [in inglese], che afferma chiaramente: (grassetto e corsivo aggiunti)
La negazione dell’Olocausto va a pennello nel movimento “Truth”. Pensateci. Ogni volta che vedete le accuse dei membri di 9/11 Truth che affermano che c’è stata una sorta di “cospirazione” per abbattere le torri del World Trade Center, chi fa inevitabilmente parte della cospirazione nella visione paranoica del movimento “Truth”? Beh, di solito c’è il governo degli Stati Uniti, ma quasi invariabilmente si dice che il Mossad sia coinvolto. Sì, gli Ebrei.
Questo è interessante. Supponiamo che i membri di 9/11 Truth pensino in gran parte che Israele sia stato coinvolto nell’attacco sotto falsa bandiera dell’11 Settembre (io lo credo di certo!), in che modo ciò implica che “gli Ebrei” abbiano fatto qualcosa di sbagliato o, ancora di più, che si stia negando il cosiddetto “Olocausto”?! Inoltre, in che modo il raggiungimento delle fondamentali e inevitabili conclusioni implicate dalla fisica newtoniana a livello di scuola superiore sul WTC 7 indica in qualche modo che qualcuno sia paranoico? Forse l’etichetta di “paranoico” dovrebbe essere applicata a tutti coloro che non si fidano del governo?
Non sarebbe molto più appropriato applicare il termine “paranoico” a coloro che riescono a passare dalle “urlatrici dell’ascensore pagate” all’antisemitismo o dai dubbi sull’attentato dell’11 Settembre alla negazione dell’Olocausto? Penso che i pazzi paranoici siano gli anti-antisemiti che fanno costantemente due cose molto pericolose:
1) negare strenuamente fatti ovvi e ben noti
2) accusare qualcuno capace di pensare in modo critico di essere un antisemita
Non commettete errori, quelli ancora capaci di pensiero critico sfideranno le narrative ufficiali sull’attentato dell’11 Settembre o sull’Olocausto. Direi anche che qualsiasi libro di storia buono e interessante sarà sempre revisionista, almeno in una certa misura. Una buona storiografia dovrebbe sempre sfidare le credenze largamente accettate, o no?
In una società mentalmente sana e politicamente libera le sfide alla teoria del complotto ufficiale sull’11 Settembre (perché, non fate errori, la fiaba ufficiale sull’attacco dell’11 Settembre è letteralmente una “teoria della cospirazione”, una delle più improbabili e inverosimili!) o alla narrativa ufficiale sull’“Olocausto” dovrebbe essere trattata proprio come quelle sul “finto allunaggio” o sulla “Terra piatta” o qualsiasi altra teoria che dovrebbe essere discussa nel merito e non trattata come una forma di egregio e malvagio psicocrimine. Purtroppo, come tutti sappiamo, questo oggi non avviene affatto.
Personalmente, non do la colpa “agli Ebrei” per questo stato di cose, se non altro perché non uso nemmeno una categoria come “gli Ebrei”, che considero priva di significato. Tuttavia, do la colpa di questa situazione all’Ebraismo organizzato; cioè, alle principali organizzazioni Ebraiche/Sioniste che con i loro costanti sforzi per porre limiti così assolutamente ridicoli alla libertà di parola (e persino alla libertà di pensiero!) creano un mondo in cui due campi principali combattono l’uno contro l’altro:
- Primo, quello dei doppioplusbenpensanti completamente zombificati dai mass media, che hanno completamente interiorizzato tutte le caratteristiche del bispensiero di Orwell descritto nel suo libro 1984: questi zombi che hanno subito il lavaggio del cervello possono accettare e credere tranquillamente a due cose contraddittorie senza alcuna dissonanza cognitiva.
- Secondo, quello degli psicocriminali che osano dubitare delle opinioni ufficiali su qualsiasi argomento e che, una volta che si rendono conto che gli è stato mentito su quasi tutto ciò che conta, diffidano e addirittura sfidano quelle idee che sono le più ampiamente e sistematicamente propagandate.
Certo, questo stato di cose è negativo per i non Ebrei, ma è anche molto peggio per gli Ebrei, perché crea un meccanismo estremamente pericoloso: imponendo rabbiosamente limiti così oltraggiosi alla libertà di parola, le organizzazioni Ebraiche si stanno profondamente alienando tutti quelli capaci di pensiero indipendente. Ancora peggio, una volta che iniziano a dubitare di una cosa, ad esempio, la narrativa ufficiale sull’attentato dell’11 Settembre, si domandano inevitabilmente se siano stati ingannati su un’altra questione, ad esempio, l’Olocausto. In realtà, quello in cui risulta questa pressione per conformarsi alla doxa ufficiale del momento, chiamiamolo Zeitgeist, è ciò che chiamerei una “reazione a catena di dubbi”, compresi dubbi molto irragionevoli. Lasciate che vi faccia solo un esempio:
Dopo aver letto molti libri e articoli su questo argomento, trovo estremamente improbabile che i Nazisti abbiano usato camere a gas o crematori in grandi quantità. Non direi mai che questo non sia “mai” accaduto, ma personalmente non credo che questo sia accaduto in grandi numeri (questo è il motivo per cui considero la parola “Olocausto”, che significa “bruciare tutto/per intero”, un termine molto fuorviante). Credo anche che la cifra (quasi obbligatoria) di 6 milioni sia una grande esagerazione. Perché? Perché leggo molto al riguardo, di entrambe le parti, e, francamente, i “revisionisti” hanno argomenti molto più forti, sia fattuali che logici.
Però,
non ho alcun dubbio che i Nazisti fossero maniaci genocidi e razzisti che si auto-adoravano, e che massacrarono milioni di persone totalmente innocenti, incluso un numero molto grande di Ebrei. Credo solo che la maggior parte delle loro vittime sia stata uccisa dagli Einsatzgruppen delle SS o fatta morire di fame in vari campi di concentramento (compresi quelli molti più piccoli e meno noti). È davvero meno malvagio che usare camere a gas o crematori? Di certo non la penso così. Nemmeno penso che quattro, tre, due o anche “solo” un milione di innocenti assassinati sia molto meglio di sei milioni. So che ci sono molti altri là fuori che sono giunti a conclusioni simili. Ma il problema è che ci sono anche quelli che, quando hanno iniziato a dubitare delle camere a gas o dei crematori, hanno deciso che l’intera narrativa sull’Olocausto era una grande bugia, e che nessun Ebreo è stato preso di mira o ucciso dai Nazisti.
La mia osservazione personale è che la stragrande maggioranza di coloro che arrivano a conclusioni del genere (assolutamente ingiustificate) sono, in effetti, persone che odiano gli Ebrei che vogliono rimettere in buona luce i Nazisti e che ripetono a pappagallo volentieri qualsiasi inanità che sia in qualche modo anti-Ebraica o filo-Nazista. Non è molto intelligente, certo, ma è comunque vero che la loro ostilità nei confronti di qualunque Ebreo o le loro simpatie per i Nazisti non sono uscite dal nulla, ma sono una reazione a quello che percepiscono essere il potere tossico e oppressivo degli “Ebrei” sui loro paesi o la loro società. Sostituite gli “Ebrei” con “organizzazioni politiche Ebraiche e Sioniste” e avranno ragione, o no? Un rapido ma onesto sguardo alla politica statunitense o francese lo confermerà immediatamente e facilmente.
Conclusione: l’antisemitismo è un qualcosa mantenuto vivo artificialmente
Mi sembra che le organizzazioni Ebraiche/Sioniste siano apparentemente decise a farsi il maggior numero possibile di nemici o, per lo meno, ad alienarsi il maggior numero possibile di persone pensanti. Posso capire come un rabbioso Sionista trovi una tale situazione utile per l’Aliyah, ma è davvero un bene per il popolo ebraico? Ne dubito molto.
Lo stesso vale per la mentalità che rende ogni critica a Soros o ai banchieri Ebrei una manifestazione di antisemitismo? Ancora una volta, va bene per l’Aliyah, suppongo, ma è un bene per gli Ebrei regolari? Che dire dell’applicazione dell’etichetta di “pazzo” a tutti coloro che osano mettere in discussione una teoria ufficiale? Nei brutti vecchi tempi dell’Unione Sovietica alcuni “dissidenti” furono dichiarati afflitti da “schizofrenia in lenta progressione” (вялотекущая шизофрения) da psichiatri “ufficiali”, e il “mondo libero e democratico” ne fu oltraggiato (nonostante il fatto che alcuni di questi dissidenti fossero davvero affetti da problemi mentali). È profondamente diverso dal mettere l’etichetta di “pazzo” su qualcuno che esprime dubbi su una teoria ufficiale?
Ciò che le organizzazioni Ebraiche/Sioniste stanno tentando di imporre al resto del pianeta è un’immunità totale da ogni critica per tutti gli Ebrei (tranne quelli che “odiano sé stessi”, ovviamente!) combinata con una dura determinazione a schiacciare chiunque osi opporsi a tali piani.
Le probabilità che la maggior parte del mondo accetti mai simili catene mentali sono praticamente nulle. Quel che è molto più probabile è che la resistenza a tali sforzi crescerà, senza dubbio verrà segnalata al pubblico come l’“emergere di un nuovo antisemitismo” o qualcosa di ugualmente insulso. E alla fine della strada, ci sarà sempre una forte reazione contro coloro che hanno iniziato tutto. Allora, qual è il punto?
Mi chiedo se tutte queste organizzazioni Ebraiche/Sioniste siano gestite solo da persone incompetenti, o se creare più, non meno, antisemitismo potrebbe non essere l’obiettivo *reale* di queste organizzazioni.
Qualunque cosa possa essere, l’antisemitismo non è qualcosa che “esiste”. È qualcosa che deve essere riacceso più e più volte. Lasciato da solo, si spegnerebbe.
Il Saker
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Pubblicato su The Saker.is il 12 ottobre 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
Diego Fusaro ha detto che l’antifascismo in assenza di fascismo e l’antirazzismo i assenza di razzismo servono a coprire la totale latitanza di anticapitalismo in presenza di capitalismo.
Parafrasandolo si potrebbe aggiungere che la battaglia contro l’antisemitismo in assenza di antisemitismo, serve a coprire la mancanza di reazione alla soppressione della libertà di espressione in presenza di un regime oppressivo (e per forza è “loro”, sono “loro” i padroni del discorso).